<TABLE cellSpacing=0 cellPadding=0 width=477 border=0><TBODY><TR><TD vAlign=top>Quando il caffè salva il fegato
L'azione protettiva dipenderebbe dalla caffeina
</TD></TR><TR><TD vAlign=top colSpan=2>
Il caffè e il tè possono ridurre il rischio di gravi danni al fegato nelle persone che bevono troppo alcol, sono sovrappeso o hanno troppo ferro nel sangue. Lo rivela uno studio condotto presso il National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases e pubblicato sulla rivista "Gastroenterology".
La ricerca, basata su quasi 10.000 volontari, ha mostrato che coloro che bevevano più di due tazze di caffè o di tè al giorno sviluppavano malattie croniche del fegato a un tasso pari a quasi la metà rispetto a coloro che bevevano meno di una tazza al giorno. La caffeina, però, non forniva protezione ai pazienti a rischio di malattie del fegato per altre cause, per esempio per infezioni virali.
"Anche se è ancora presto per incoraggiare i pazienti ad aumentare il proprio consumo di caffè e di tè, - afferma Constance Ruhl, una delle autrici dello studio - i nostri risultati possono suggerire alle persone a maggior rischio di malattie croniche al fegato un modo per tentare di ridurre questo rischio. Speriamo inoltre che possano essere utili ai ricercatori che studiano la progressione di queste malattie".
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L'azione protettiva dipenderebbe dalla caffeina
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Il caffè e il tè possono ridurre il rischio di gravi danni al fegato nelle persone che bevono troppo alcol, sono sovrappeso o hanno troppo ferro nel sangue. Lo rivela uno studio condotto presso il National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases e pubblicato sulla rivista "Gastroenterology".
La ricerca, basata su quasi 10.000 volontari, ha mostrato che coloro che bevevano più di due tazze di caffè o di tè al giorno sviluppavano malattie croniche del fegato a un tasso pari a quasi la metà rispetto a coloro che bevevano meno di una tazza al giorno. La caffeina, però, non forniva protezione ai pazienti a rischio di malattie del fegato per altre cause, per esempio per infezioni virali.
"Anche se è ancora presto per incoraggiare i pazienti ad aumentare il proprio consumo di caffè e di tè, - afferma Constance Ruhl, una delle autrici dello studio - i nostri risultati possono suggerire alle persone a maggior rischio di malattie croniche al fegato un modo per tentare di ridurre questo rischio. Speriamo inoltre che possano essere utili ai ricercatori che studiano la progressione di queste malattie".
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