Zucchero e dolcificanti
Lo studio potrà aiutare i pazienti diabetici od obesi
Grazie a uno studio pubblicato sul numero dell'8 novembre della rivista "Current Biology", sarà forse possibile realizzare un dolcificante a basse calorie, con lo stesso sapore dello zucchero, in grado di tenere sotto controllo condizioni come il diabete e l'obesità. Gli scienziati dell'Università di Manchester e dell'Università del Maryland hanno infatti compiuto un importante passo avanti verso la comprensione di cosa rende una sostanza dolce al gusto.
"Per la prima volta - spiega il biologo Graeme Conn - abbiamo misurato come lo zucchero e alcuni dolcificanti sintetici interagiscono con due tipi di recettori di gusto sulla lingua. Alcuni dolcificanti interagiscono soltanto con un recettore, mentre lo zucchero interagisce con entrambi. Invece il sucralosio, il dolcificante usato nello Splenda, interagisce con tutti e due i recettori proprio come lo zucchero, ma con maggior intensità".
"Comprendere quali meccanismi molecolari sono all'opera - prosegue il ricercatore - può fornirci nuove informazioni su che cosa rende dolce lo zucchero e consentirci di progettare dolcificanti migliori". Lo studio ha implicazioni anche per i pazienti diabetici, che devono regolare il proprio consumo di zucchero, nonché per tutti coloro alle prese con il problema dell'obesità.
Lo studio potrà aiutare i pazienti diabetici od obesi
Grazie a uno studio pubblicato sul numero dell'8 novembre della rivista "Current Biology", sarà forse possibile realizzare un dolcificante a basse calorie, con lo stesso sapore dello zucchero, in grado di tenere sotto controllo condizioni come il diabete e l'obesità. Gli scienziati dell'Università di Manchester e dell'Università del Maryland hanno infatti compiuto un importante passo avanti verso la comprensione di cosa rende una sostanza dolce al gusto.
"Per la prima volta - spiega il biologo Graeme Conn - abbiamo misurato come lo zucchero e alcuni dolcificanti sintetici interagiscono con due tipi di recettori di gusto sulla lingua. Alcuni dolcificanti interagiscono soltanto con un recettore, mentre lo zucchero interagisce con entrambi. Invece il sucralosio, il dolcificante usato nello Splenda, interagisce con tutti e due i recettori proprio come lo zucchero, ma con maggior intensità".
"Comprendere quali meccanismi molecolari sono all'opera - prosegue il ricercatore - può fornirci nuove informazioni su che cosa rende dolce lo zucchero e consentirci di progettare dolcificanti migliori". Lo studio ha implicazioni anche per i pazienti diabetici, che devono regolare il proprio consumo di zucchero, nonché per tutti coloro alle prese con il problema dell'obesità.