Anormalità nei muscoli degli obesi
L'esercizio fisico sarebbe più efficace della riduzione calorica
I muscoli scheletrici degli individui gravemente obesi sono "programmati" per ammassare grasso: lo rivela uno studio pubblicato sul numero del 12 ottobre 2005 della rivista "Cell Metabolism". La scoperta suggerisce che i muscoli possiedano una memoria metabolica dell'obesità, il che - secondo i ricercatori - potrebbe spiegare perché questi individui hanno difficoltà a perdere peso in modo sostenuto nonostante la riduzione del consumo di calorie. L'esercizio fisico potrebbe dunque risultare più efficace della dieta nell'annullare la programmazione metabolica aberrante nei muscoli, migliorando la prognosi a lungo termine dei pazienti.
Gli scienziati, guidati da Deborah Muoio dello Stedman Nutrition and Metabolism Center della Duke University, hanno osservato che nei muscoli degli individui obesi la stearoil-CoA desaturasi-1 (SCD-1), un enzima che accumula grasso, è tre volte più abbondante rispetto ai muscoli delle persone magre. La scoperta di questa attività enzimatica fa chiarezza sull'importante legame fra l'obesità, il diabete e l'accumulo anormale di grasso nei muscoli.
"L'obesità e il diabete di tipo 2 - spiega Muoio - sono associati con un metabolismo anormale dei lipidi e con l'accumulo di goccioline di grasso nei muscoli, ma le cause alla base di queste perturbazioni erano finora sconosciute. Ora abbiamo dimostrato che la SCD1 contribuisce in maniera importante a questi cambiamenti nella gestione dei lipidi nei muscoli e alla progressione dell'obesità".
Matthew W. Hulver, et al., “Elevated Stearoyl-CoA Desaturase-1 Expression in Skeletal Muscle Contributes to Abnormal Fatty Acid Partitioning in Obese Humans”. Cell Metabolism, Vol. 2, ottobre 2005, pp. 251-261. DOI 10.1016/j.cmet.2005.09.002.
L'esercizio fisico sarebbe più efficace della riduzione calorica
I muscoli scheletrici degli individui gravemente obesi sono "programmati" per ammassare grasso: lo rivela uno studio pubblicato sul numero del 12 ottobre 2005 della rivista "Cell Metabolism". La scoperta suggerisce che i muscoli possiedano una memoria metabolica dell'obesità, il che - secondo i ricercatori - potrebbe spiegare perché questi individui hanno difficoltà a perdere peso in modo sostenuto nonostante la riduzione del consumo di calorie. L'esercizio fisico potrebbe dunque risultare più efficace della dieta nell'annullare la programmazione metabolica aberrante nei muscoli, migliorando la prognosi a lungo termine dei pazienti.
Gli scienziati, guidati da Deborah Muoio dello Stedman Nutrition and Metabolism Center della Duke University, hanno osservato che nei muscoli degli individui obesi la stearoil-CoA desaturasi-1 (SCD-1), un enzima che accumula grasso, è tre volte più abbondante rispetto ai muscoli delle persone magre. La scoperta di questa attività enzimatica fa chiarezza sull'importante legame fra l'obesità, il diabete e l'accumulo anormale di grasso nei muscoli.
"L'obesità e il diabete di tipo 2 - spiega Muoio - sono associati con un metabolismo anormale dei lipidi e con l'accumulo di goccioline di grasso nei muscoli, ma le cause alla base di queste perturbazioni erano finora sconosciute. Ora abbiamo dimostrato che la SCD1 contribuisce in maniera importante a questi cambiamenti nella gestione dei lipidi nei muscoli e alla progressione dell'obesità".
Matthew W. Hulver, et al., “Elevated Stearoyl-CoA Desaturase-1 Expression in Skeletal Muscle Contributes to Abnormal Fatty Acid Partitioning in Obese Humans”. Cell Metabolism, Vol. 2, ottobre 2005, pp. 251-261. DOI 10.1016/j.cmet.2005.09.002.
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