Pericolo giallo

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  • Canex
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    Pericolo giallo

    venerdì sera si prospetta una cena al ristorante cinese, per limitare i danni ho deciso di intraprendere questo menù:

    Antipasto: ravioli al vapore (prendo questi al posto dell'involtino primavera perchè... ahimè, mi piace tanto ma fuori è fritto ).

    Primo: Spaghetti di soia piccanti (E qui vi voglio, vorrei sapere se qualcuno conosce le proprietà di questo piatto tipico; secondo me sono da preferirsi agli spaghetti di riso).

    Secondo: Pollo agli anacardi (Mai provato ma penso sia il fratello del pollo alle mandorle, davvero squisito, peccato quel sughetto che ha un qualcosa di inquietante e non conoscendolo mi dà l'idea di un qualcosa di grasso, magari mi sbaglio).

    Dite che con questa cena per'altro proteica salvo almeno in parte la cena oppure viene fuori un bello sgarro???
    rinuncio volentieri al dolce

    Aprile, dolce dormire..... :climb:
  • Emily
    Bodyweb Advanced
    • Feb 2005
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    • Garda Lake
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    #2
    Beh! a parte il glutammato che ci mettono...
    ogni tanto si puo', basta non esagerare, sono cibi troppo saporiti...
    A ogni singolo filo d'erba è destinata almeno una goccia di rugiada.

    sigpic

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    • kappa
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      • Nov 2000
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      #3
      se non sei a dieta stretta va benissimo...
      se vuoi stare un filo + controllato, scegli un antipasto tipo insalata di alghe (tanto iodio! ) o insalata di mare o germogli di soia, gli spaghetti di soia con verdure o gamberi (evita quelli di carne: sono fatti praticamente con la salsiccia!) e del pollo non fritto al limone (abbassi un bel po' i grassi evitando mandorle e anacardi) o al chili o con bambu e funghi...

      ma sono dettagli, se ti puoi permettere di magiare, fallo senza problemi!!!

      K
      sigpickkappa78@gmail.com

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      • max_power
        Low-Carb Moderator
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        #4
        Originariamente Scritto da Canex
        venerdì sera si prospetta una cena al ristorante cinese, per limitare i danni ho deciso di intraprendere questo menù:

        Antipasto: ravioli al vapore (prendo questi al posto dell'involtino primavera perchè... ahimè, mi piace tanto ma fuori è fritto ).

        Primo: Spaghetti di soia piccanti (E qui vi voglio, vorrei sapere se qualcuno conosce le proprietà di questo piatto tipico; secondo me sono da preferirsi agli spaghetti di riso).

        Secondo: Pollo agli anacardi (Mai provato ma penso sia il fratello del pollo alle mandorle, davvero squisito, peccato quel sughetto che ha un qualcosa di inquietante e non conoscendolo mi dà l'idea di un qualcosa di grasso, magari mi sbaglio).

        Dite che con questa cena per'altro proteica salvo almeno in parte la cena oppure viene fuori un bello sgarro???
        rinuncio volentieri al dolce
        Direi di non preoccuparti visto le tue basse % di grasso. Comunque la soia ha proprietà che il riso non possiede.

        max_power
        Max_power, The Sicilian Rock

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        • Canex
          Bodyweb Advanced

          • Jul 2004
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          #5
          Grazie mille ragazzi
          Comunque sia ora guardo per gli antipasti se trovo qualcosa del genere, a dire la verità non ho mai visto l'insalata di alghe o i germogli tra gli antipasti... ora guardo meglio.
          Per quanto riguarda gli spaghetti di soia piccanti hanno un condimento totalmente vegetale, basato per lo più con germogli di soia, cipolla, peperone e salsa di soia (per lo meno gli ingredienti che ho inquadrato) non so se ci sono un po' di carote.
          Cmq i ravioli come antipasto non sembravano male, sono cotti al vapore e contengono una carne che mi sembra abbastanza magra, non so però con cosa fanno la pasta.
          Dato che ci sono qualcuno saprebbe le proprietà degli spaghetti di soia?
          In che senso hanno proprietà diverse da quelli di riso?
          Sono meglio di soia o di riso?

          Aprile, dolce dormire..... :climb:

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          • max_power
            Low-Carb Moderator
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            #6
            Ho un articolo sulla soia, che scrissi tempo fà. E' molto lungo, magari dagli una lettura solo alle parti salienti.


            La soia


            Negli ultimi anni la soia sta riscuotendo nel nostro paese un enorme successo, in quanto è un alimento molto valido dal punto di vista nutrizionale, le cui proprietà benefiche nel nostro organismo sono ormai state riconosciute e convalidate dalla scienza moderna.

            La soia è alla base dell'alimentazione della popolazione cinese da ben 5000 anni. A quel tempo, l'imperatore chiamo questo alimento “Ta Teou” che significa grande fagiolo.

            Infatti la soia, il cui nome botanico è Glycine max o phaseolae, è una pianta appartenente alle leguminose, al parti di piselli, fave, fagioli ed altri legumi ben più noti nella nostra tradizione alimentare.

            La pianta può raggiungere un'altezza variabile tra gli 80 e i 100 cm.

            La parte più utilizzata della soia in cucina è rappresentata dal legume, che cresce in baccelli che si sviluppano a grappoli e misurano circa dai 3 ai 5 cm. Ogni baccello normalmente contiene 2 o 3 legumi.

            I legumi della soia hanno un profilo nutrizionale diverso rispetto agli altri legumi ben più conosciuti. Il legume della soia contiene in modo bilanciato i macronutrienti necessari alla vita umana, ossia proteine, carboidrati e grassi. Ma le sue proprietà non si fermano qui. La soia infatti, oltre a contenere importanti vitamine e minerali, contiene anche alcune sostanze benefiche nell'organismo, conosciute sotto il nome di fitosteroli ed isoflavoni.




            Proteine


            Dal punto di vista proteico, la soia è uno dei legumi più ricchi in proteine, in quanto la componente proteica della soia rappresenta ben il 36.9 % della parte edibile totale del legume (100 %), per cui il legume contiene 36.90 gr di proteine su 100 gr di prodotto.

            Le proteine della soia hanno una composizione aminoacidica differente rispetto alle proteine degli altri legumi, per cui rispetto a quest'ultimo differiscono rispetto al loro valore biologico, di gran lunga più alto.

            Dal punto di vista tecnico il valore biologico è un parametro molto importante per valutare l'effettiva qualità della proteina.
            Per definizione fornisce una misurazione della quantità di azoto fornita dal corpo mediante l'assunzione di una proteine, diviso la quantità di azoto assorbito:





            BV = Azoto fornito/azoto assorbito • 100




            Dire che una proteina ha un BV pari a 100 indica che quella proteine è assimilabile al 100 % e cioè il corpo riesce interamente ad usarla a scopi anabolici. Per 1 grammo di proteina ingerita, il corpo ne assorbe (e quindi ne utilizza) un grammo.

            Ovviamente la qualità della proteina sale al salire del valore biologico.

            Le proteine vegetali e dei legumi hanno un valore biologico basso, a causa del loro incompleto profilo aminoacidico.

            Le proteine della soia però sono un'eccezione nell'ambito delle proteine vegetali, in quanto hanno un VB che si attesta su un valore medio/alto di 74, per cui le proteine della soia possono essere un valido sostituto alle proteine della carne, che hanno un VB pressocchè uguale.

            Quindi la soia contiene un profilo aminoacidico vantaggioso, in quanto contiene gli 8 aminoacidi essenziali per l'uomo, così definiti in quanto non possono essere sintetizzati nel nostro organismo, per cui devono essere necessariamente introdotti con l'alimentazione.

            Ivi riportata è una tabella sul contenuto aminoacidico dei vari prodotti che possono essere ottenuti dalla soia:


















            Amino acido

            Legume
            intero

            Farina di soia
            Concentrato
            di soia

            Isolato
            di soia

            Latte di soia
            Tofu












            Isoleucina

            35

            46

            48

            49

            46

            48













            Leucina

            79

            78

            79

            82

            79

            83













            Lisina

            62

            64

            64

            64

            60

            61













            Metionina e
            Cistina


            21

            26

            28

            26

            16

            14













            Fenilalanina
            e Tirosina


            87

            88

            89

            92

            80

            83













            Treonina

            41

            39

            45

            38

            40

            40













            Triptofano

            n/a

            14

            16

            14

            n/a

            n/a













            Valina

            37

            46

            50

            50

            48

            49











            Carboidrati



            I carboidrati contenuti nella soia rappresentano il 23.9 % di parte edibile, per cui la soia contiene circa 23.9 gr di proteine su 100 gr di prodotto, quantità equamente ripartita fra zuccheri semplici (12.9 gr) e zuccheri complessi (amido) (11.0 gr).

            I carboidrati della soia presentano il vantaggio di non contere glutine a differenza dei carboidrati contenuti nei cereali, per cui per tale peculiarità possono essere assunti senza problemi da persona che presentano un'intolleranza al glutine.

            I carboidrati della soia presentano inoltre un basso indice glicemico.

            Suddetto parametro si sofferma maggiormente sull' aspetto funzionale dei carboidrati, ossia sulla loro capacità o meno di stimolare la secrezione di insulina.

            L'indice glicemico per definizione è una misura della quantità d'insulina rilasciata a seguito dell'assunzione di una quantità pari a 50 gr di carboidrati.
            Una fonte di carboidrati ad alto IG determinerà un
            veloce innalzamento della glicemia e quindi un altrettanto veloce e massiccio rilascio d'insulina nel torrente ematico per abbassarla, mentre le fonti di carboidrati a basso IG provocheranno al contrario un graduale e lento aumento di glicemia e di conseguenza un rilascio d'insulina lento e modulato nel tempo.





            Ivi è riportata una tabella relativa all'indice glicemico di alcuni cibi:




            100% Glucosio
            80-90% carote, patate, maltosio, miele
            70-79% Pane integrale, riso, fave fresche, rape
            60-69% Pane bianco, riso integrale, banane, uva
            50-59% Spaghetti, crusca, biscotti, piselli surgelati, saccarosio
            40-49% Fagioli, piselli secchi, arance
            30-39% Fagiolini, ceci, piselli, mele, latte scremato, yogurt.
            20-29% Fagioli, lenticchie,fruttosio
            10-19% Soia, arachidi





            Come vediamo la soia presenta carboidrati a bassissimo indice glicemico. L'indice viene espresso in termini percentuali rispetto alla velocità con cui la glicemia sale in seguito all'assunzione di 50 grammi di un alimento di riferimento. In questo caso l'alimento di riferimento è il glucosio, che ha un indice glicemico pari a 100. Un indice glicemico di 50 vuol dire che l'alimento innalza la glicemia con una velocità che è pari alla metà della velocità che ha il glucosio (l'alimento di riferimento) di alzarla.

            In altri casi l'alimento di riferimento è il pane bianco, che per convenzione presenta un indice glicemico pari a 137. Per calcolare l'indice glicemico rispetto al pane bianco, basta moltipilcare per 1.37 l'indice glicemico calcolato rispetto al glucosio.



            Lipidi


            I lipidi costituiscono il 19,1 % del totale edibile della soia. Di questa quantità uno 0.5 è costituito dalla lecitina, che è un fosfolipide. Le lecitina, estratta dall'olio di soia, viene impiegata con scopi diversi, dai medicinali alle coperture protettive. Agisce come emulsionante e lubrificante naturale. Viene per esempio utilizzata per evitare la separazione tra il cioccolato ed il burro di cacao all'interno di una caramella. Per quanto riguarda la sua funzione emulsionantene viene anche utilizzata per abbassare il colesterolo.

            I lipidi contenuti nella soia sono di ottima qualità. La tabella riporta il contenuto totale di lipidi e la qualità di questi nell'olio di soia:




            Acidi grassi

            % Composizione



            Saturi







            C12 (acido laurico)

            tr


            C14 (acido miristico)

            tr


            C16 (acido palmitico)

            11.0


            C18 (acido stearico)

            4.1


            C20 (acido arachico)

            tr


            Insaturi







            16:1 (acido palmitioleico)

            tr


            18:1 (acido oleico)

            22.0


            18:2 (acido linoleico)

            54.0


            18:3 (acido linolenico)

            7.5






            Dalla tabella si desume che la soia contiene prevalentemente grassi monoinsaturi (acido oleico) e un'ottima quantità di grassi polinsaturi della serie omega-6 (acido linoleico) e omega-3 (acido linolenico).

            La dicitura omega-6 nasce dal fatto che il doppio legame è insaturo in posizione sei della catena alifatica che conta in tutto 18 atomi di carbonio. Trattandosi di un acido grasso polinsaturo, il suo indice di saturazione è pari a 2.

            Gli acidi grassi omega-3 invece è una tipologia di grassi tri-insaturi che ritroviamo anche in pesci grassi come il salmone.

            I benefici che derivano dall'assunzione di tali acidi grassi sono già stati attestati dalla scienza. Tra questi i più importanti sono:




            1)riduzione del colesterolo LDL (colesterolo cattivo) e aumento del colesterolo HDL (colesterolo buono)

            2)Diminuizione dei trigliceridi ematici mediante aumento del colesterolo HDL

            3)Prevenzione di patologie a carico del sistema cardiovascolare (infarti e trombi)






            Fitosteroli della soia


            La soia contiene un'importante classe di nutrienti, noti sotto il nome di fitosteroli. Dal punto di vista chimico sono delle molecole di natura steroidea e quindi chimicamente affini al colesterolo, con la differenza che quest'ultimo è di origine animale, mentre i fitosteroli sono molecole steroidi vegetali. Appartengono quindi alla stessa famiglia del colesterolo, ma a differenza di quest'ultimo sembra avere sull'organismo umano effetti opposti a quest'ultimo.

            Le molecole più importanti sono il beta-sitosterolo, il campesterolo, e lo stigmasterolo.

            Il notevole interesse nell’ambito scientifico, rivolto ai fitosteroli è evidenziato dai numerosi studi farmacologici ed epidemiologici pubblicati nell’ultimo decennio, che attribuiscono a questa serie di composti importanti proprietà terapeutiche, con un’attenzione particolare per l’effetto ipocolesterolemizzante.

            Agiscono infatti riducendo l'assorbimento e quindi la concentrazione del colesterolo nel sangue, effetto sinergico alla riduzione del colesterolo, che promuovevano le due tipologia di grassi omega-6 ed omega-3 contenute nella soia.

            Il loro meccanismo d’azione non è ancora chiaro, ma l’ipotesi più accreditata è che essi inibiscano l’acetil-CoA carbossilasi, enzima coinvolto nella secrezione endogena, epatica e biliare del colesterolo, per cui hanno meccanismo d'azione pressocchè analogo ad alcuni agenti antilipemici usati con successo nella terapia farmacologica.




            I fitosteroli agiscono come inibitori dell'enzima 5-alfa reduttasi, l'enzima preposto alla conversione del testosterone in diidrotestosterone (DHT). Ad un aumento del DHT è associata con certezza un'ipertrofia prostatica e quindi un aumento dell'incidenza dei tumori alla prostata.




            Da qui desumiamo come i fitosteroli presentino attività antitumorale, in quanto possono offrire protezione verso alcune forme tumorali, come appunto il tumore alla prostata, ma non solo. Questo perchè i fitosteroli hanno effetto stabilizzatore sulla membrana cellulare, e regolano quindi i segnali di ttrasduzione e di comunicazione fra cellule, che determinano la crescita tumorale e i processi di apoptosi della cellula.

            Un'altra importante proprietà dei fitosteroli della soia è la attività immunostimolante.

            Stimolano specificatamente le cellule T-helper di tipo 1 e 2, contribuendo al mantenimento dell’equilibrio tra le due specie. Infatti in particolari condizioni patologiche, specialmente di natura infettiva virale e batterica, si assiste ad un aumento di attività delle cellule T2-helper, che comporta un aumento della risposta immunitaria di tipo umorale. Dal momento che numerose patologie quali infezioni virali croniche, tubercolosi, artrite reumatoide, allergie, cancro, e malattie autoimmuni, sono correlabili ad una alterata risposta immunitaria, in questi contesti l’azione dei fitosteroli risulta estremamente interessante.

            Isoflavoni della soia
            Dal punto di vista chimico, gli isoflavoni appartengono alla classe dei fitoestrogeni, ossia estrogeni di origine vegetale. Vengono estratti dai germi di soia, e i più importanti sono la ginesteina e la daidzeina.
            La struttura chimica di tali fitoestrogeni è simile a quella degli estrogeni della donna, di natura ovviamente animale.
            Gli isoflavoni non si trovano come tali nella pianta, ma vengono metabolizzati dai loro precursori presenti nelle piante, ossia la biocianina A per la Genisteina e la formononetina per la daidzeina. Tali precursori sono sottoforma di glicosidi e subiscono un processo di glicosilazione ad opera della flora batterica intestinale, in seguito parte di essi vanno incontro a processi di glucuronazione, mentre la restante quota non va incontro ad ulteriori tappe metaboliche e viene escreta nelle urine come tale (Adlercreutz et al., 87). A livello della flora batterica intestinale la daidzeina può inoltre essere in parte metabolizzata a equolo o a O-demetil-angolensina, mentre la genisteina può essere metabolizzata a p-etil-fenolo.
            La presenza di numerose tappe metaboliche cui tali molecole possono andare incontro costituisce un fattore di rilevante importanza per quanto concerne l’effettiva biodisponibilità dei principi attivi. In particolare sono state evidenziate considerevoli variazioni sia nell'escrezione urinaria che nei livelli ematici di isoflavoni o loro metaboliti nei vari soggetti e ciò è stato messo in rapporto alla diversa composizione della flora batterica intestinale nei diversi soggetti o in momenti diversi nello stesso individuo (Hutchins et al., 95; Xu et al., 95). Inoltre anche la contemporanea assunzione di altri alimenti può interferire con l'assorbimento ed il metabolismo dei fitoestrogeni. Al riguardo alcuni studi (Adlercreutz et al., 88) hanno messo in evidenza come la presenza di fibre nella dieta presenti una correlazione positiva con l'escrezione urinaria di fitoestrogeni.
            Partendo da constatazioni di ordine epidemiologico sulla minor incidenza di alcuni tumori ormono-dipendenti nonché di patologie cardiovascolari e di sintomi classicamente correlati alla menopausa nelle popolazioni a regime dietetico prevalentemente vegetale, sono stati messi in atto numerosi studi che hanno evidenziato la capacità dei fitoestrogeni non solo di influenzare il metabolismo degli ormoni sessuali e quindi la loro attività biologica, ma anche di agire direttamente sui recettori estrogenici ed in parte anche a livello intracellulare, modulando così i processi di sintesi proteica nonché l'espressione di alcuni fattori di crescita correlati ai processi tumorali (Adlercreutz, 1995).
            Agiscono quindi in maniera diretta proprio a livello del recettore beta degli estrogeni, ma non manca anche un attività a livello del recettore Alfa.
            Da un punto di vista clinico l'esperienza di Murkies et al. (1994) su 58 donne in postmenopausa ha messo in evidenza come l'aggiunta di 45 gr di farina di soia o di grano comportasse una significativa riduzione dei sintomi vasomotori (vampe, sudorazioni) già dopo 6 settimane mentre entro le 12 settimana di durata dello studio si ottenesse una riduzione del 40% di tali sintomi. A livello biochimico tale dieta si associava ad un significativo incremento della escrezione urinaria di daidzeina, equolo ed enterolattone in particolare nei soggetti che avevano assunto farina di soia. Inoltre nel gruppo con supplementazione dietetica a base di farina di grano gli Autori riportano una significativa riduzione dei livelli di FSH (l'ormone follicolo stimolante) mentre nessuna variazione è stata osservata in entrambi i gruppi nei livelli di colesterolo totale, HDL, trigliceridi e calciuria.
            A livello cardiovascolare osservazioni epidemiologiche hanno evidenziato una bassa incidenza di malattie cardiovascolari nei paesi asiatici in cui la dieta è caratterizzata da una elevata assunzione di alimenti contenenti fitoestrogeni (Keys et al., 84; Artaud-Wild et al., 93). Uno studio sperimentale di Honoré et al. (1997) su scimmie rhesus riporta un'azione della supplementazione dietetica con isoflavoni nel determinare un incremento della risposta vasodilatante conseguente alla somministrazione di acetilcolina in arterie coronarie affette da aterosclerosi senza peraltro esercitare alcun effetto sulle dimensioni delle placche aterosclerotiche. Da tali dati emergerebbe quindi la capacità dei fitoestrogeni nell'influenzare positivamente la reattività vascolare. Ulteriori studi sono stati rivolti all'indagine degli effetti dei fitoestrogeni sull'assetto lipidico. Al riguardo Anthony et al. (1996) hanno evidenziato una riduzione dei livelli di LDL,VLDL e colesterolo totale ed un parallelo incremento dei livelli di colesterolo HDL in scimmie rhesus trattate con supplementazione dietetica a base di proteine della soia contenenti fitoestrogeni.

            L'ipotesi di un possibile effetto dei fitoestrogeni sul metabolismo osseo deriva inizialmente da osservazioni di ordine epidemiologico che hanno messo in evidenza una minore incidenza di osteoporosi nelle popolazioni la cui dieta è caratterizzata da un elevato apporto di soia quali la popolazione asiatica e giapponese (Cooper et al., 92; Report of a WHO Study Group, 94). Al riguardo alcuni studi sperimentali (Arjmandi et al., 96) riportano la capacità da parte di una dieta ricca di soia nell'inibire significativamente la perdita ossea. Un ulteriore studio di Anderson et al. (l995) riporta un'azione della genisteina a basse dosi nel prevenire la perdita di massa ossea in ratti.
            Un ulteriore aspetto di primaria importanza è dato dalla possibile azione protettiva dei fitoestrogeni sui tumori ormono-dipendenti. Anche tale dato deriva in primo luogo da osservazioni epidemiologiche che hanno evidenziato una minore incidenza di tali neoplasie nei paesi asiatici e dell'Europa dell'est, nonché nei vegetariani (Rose et al., 86; Adlercreutz H, 90; Baghurst PA et al., 94; Hunter et al., 96). Inoltre è stato osservato come in donne Giapponesi emigrate in Nord-America l'incidenza del tumore mammario fosse maggiore rispetto alle donne che permanevano nello stato di origine, suggerendo quindi l'importanza del fattore ambientale (Shimizu et al., 91). Il ruolo in particolare del fattore dietetico si evidenzia peraltro da alcuni studi che riportano una associazione tra l'assunzione di soia ed un ridotto rischio di carcinoma mammario con valori di RR pari a 0.29 (Hirayama, 86; Lee et al., 91). Inoltre uno studio di Adlercreutz et al. (1982) riporta come nei soggetti vegetariani che vivono in aree a basso rischio di carcinoma mammario si possano rilevare elevati livelli urinari di lignani mentre tali metaboliti presentano una bassa concentrazione nelle urine di soggetti che vivono in aree ad alto rischio.
            In conclusione i fitoestrogeni appaiono al momento una classe di molecole di sicuro interesse in relazione ai loro favorevoli effetti su numerosi aspetti clinici e biologici correlati al deficit estrogenico menopausale unitamente al possibile effetto protettivo sui tumori ormono-dipendenti ed in particolare sul tumore mammario.




            I prodotti della soia
            Dalla soia si ottengono numerosi derivati interessanti dal punto di vista nutrizionale e dietetico. Tra questi annoveriamo:

            - Latte di soia: Il latte di soia è forse il derivato più comune e facilmente reperibile, anche se è quello che contiene una percentuale di proteine minore.
            Ecco i valori riportati per 100 ml di lprodotto

            Proteine 3.6 g
            Carboidrati 3.3 g
            Grassi 1.8
            Calorie 44 kcal


            Il latte di soia si ottiene dalla macerazione dei semi di soia in acqua. Usato come sostituto del latte vaccino, tuttavia, a differenza di quest’ultimo, non contiene vitamina D e calcio; per questo motivo in commercio sono in vendita versioni di latte di soia "integrate" con i minerali e vitamine aggiunte. In compenso il latte di soia è privo di lattosio, lo zucchero tipico del latte di origine animale e, come tale, può essere adatto per chi presenta intolleranza a questo componente. Come tutti i derivati della soia è privo di colesterolo ed è ricco di acidi grassi polinsaturi, prima esaminati.

            - Farina di soia: La farina di soia è simile alla farina estratta dai cereali, con la differenza che si utilizza come fonte il seme della soia. Si può usare come le normali farine in cucina per la preparazione di pasta, biscotti, dolci e pane. A differenza delle farine da cereali, non contiene glutine quindi può essere una valida alternativa per i celiaci. L’unica avvertenza durante la preparazione delle ricette consiste nell’abbassare la temperatura di cottura (rispetto a quanto si farebbe con l’impiego di farine di cereali) in quanto la farina di soia tende maggiormente a imbrunire.

            - Tofu: detto anche formaggio di soia. Si ottiene dalla coagulazione del latte di soia, effettuata con composti del sodio (cloruro o solfato). Esistono molte versioni di tofu, il quale ha un aspetto cremoso e denso, simile al tomino o alla mozzarella. Essendo un derivato del latte di soia, ne presenta tutti i lati positivi (assenza di colesterolo e grassi saturi) e i lati negativi (assenza di calcio e scarso apporto di sali minerali). Può essere un parziale sostituto di uova o carne e presenta tali valori nutrizionali:


            Proteine: 16 g
            Carboidrati: 0.3 g
            Grassi 8.3 g
            Calorie: 140 kcal

            - Olio di soia: Si ricava dai semi delle numerose varietà di soia.. È un olio più completo poiché contiene entrambi gli acidi essenziali, linoleico (50% circa) e linolenico (8% circa). 20 grammi di olio di soia non raffinato soddisfano il fabbisogno giornaliero di entrambi i grassi essenziali. Andrebbe conservato in frigorifero, in bottiglie opache, per evitare reazioni alla luce che potrebbero attentare alle caratteristiche organolettiche del prodotto.
            Max_power, The Sicilian Rock

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            • Canex
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              #7
              Grazie mille max!
              Quindi una volta ogni tanto posso gustarmi gli amati spaghetti di soia senza farmi troppe paranoie, avendo anche la consapevolezza che mi sto nutrendo in modo abbastanza sano.
              Da come ho capito la soia dovrebbe essere un ottimo alimento, peccato le brutte voci che girano sul suo conto ultimamente

              Aprile, dolce dormire..... :climb:

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              • Bebbo
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                #8
                Originariamente Scritto da Canex
                Grazie mille max!
                Quindi una volta ogni tanto posso gustarmi gli amati spaghetti di soia senza farmi troppe paranoie, avendo anche la consapevolezza che mi sto nutrendo in modo abbastanza sano.
                Da come ho capito la soia dovrebbe essere un ottimo alimento, peccato le brutte voci che girano sul suo conto ultimamente
                Quali voci?
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                "Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare"

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                  #9
                  Originariamente Scritto da Canex
                  Grazie mille max!
                  Quindi una volta ogni tanto posso gustarmi gli amati spaghetti di soia senza farmi troppe paranoie, avendo anche la consapevolezza che mi sto nutrendo in modo abbastanza sano.
                  Da come ho capito la soia dovrebbe essere un ottimo alimento, peccato le brutte voci che girano sul suo conto ultimamente
                  Ne sono al corrente, ma son state smentite.

                  max_power
                  Max_power, The Sicilian Rock

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                    #10
                    Sicuro che sono state smentite?
                    Non vorrei trovarmi con i capezzoli ingrossati
                    Dicevano che la soia aumentava la produzione endocrina degli estrogeni... pessimo affare!!

                    Aprile, dolce dormire..... :climb:

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                    • max_power
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                      #11
                      Originariamente Scritto da Canex
                      Sicuro che sono state smentite?
                      Non vorrei trovarmi con i capezzoli ingrossati
                      Dicevano che la soia aumentava la produzione endocrina degli estrogeni... pessimo affare!!
                      No. La soia stessa contiene fitoestrogeni, ossia estrogeni vegetali. Ma per avere una quantità di fitoestrogeni adeguata devi mangiarti quantità di soia praticamente irraggiungibili per qualsiasi essere umano.

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                        #12
                        Meno male

                        Grazie mille Max, e pensare che stavo iniziando ad evitare come la peste la soia.
                        Ora posso rilassarmi

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                          #13
                          Si, vai tranquillo.

                          max_power
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                          • Manx
                            Pornotrainer SdS ("Mezzo-morto") - Arrivederci Bud. R.I.P
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                            • Un tempo e per tanto tempo in Germania...
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                            #14
                            [QUOTE=Canex]venerdì sera si prospetta una cena al ristorante cinese, per limitare i danni ho deciso di intraprendere questo menù:

                            ...ma magna tranquillo...!!!!

                            SdS - "Mezzo-morto" - rulez :he: :woo:
                            Anarco-Training
                            M&ScC-Group: "Magna & Spigni con Criterio"
                            No mental :seg: Crew
                            Bud Spencer 31.10.1929 - 27.6.2016 R.I.P
                            I.O.M Jesi & Vallesina

                            Le domande dell'aspirante bidibolder
                            Originariamente Scritto da TONY_98
                            Cosa succede se prendo le proteine senza fare palestra?
                            Originariamente Scritto da Perineo
                            vi è mai capitata l'ipertrofia muscolare? ci sono dei rischi?
                            Originariamente Scritto da Spratix
                            C'è un modo per capire che tipo di look muscolare avrò?
                            Fai da te - Il tagliando
                            Originariamente Scritto da erstef
                            Che ne dite come alimentazione per la manutenzione muscolare?
                            Disagio alimentare & logistica bidibolder
                            Originariamente Scritto da Gianludlc17
                            se vi dovete spostate in giornata, come fate a scaldarvi i pasti o nel caso in cui abbiate carne a cucinarla ?
                            Estetica rulez
                            Originariamente Scritto da 22darklord23
                            la mia intenzione era di rendere tonico l'addome con la palestra e, se ci riesco, coprire le smagliature con dei tatuaggi... visto che mi sono stancato del sentirmi dire dalle ragazze, ogni votla che mi vedono nudo, '' Sei una persona fantastica ma...''. Grazie

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                            • Canex
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                              #15
                              Mangio tranquillo, ma il fatto è che vorrei rimanere abbastanza pulito dal lunedi al venerdì, perchè il fine settimana mi piace mangiare bene

                              Aprile, dolce dormire..... :climb:

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