Copio e incollo dal sole24ore
Sembra difficile a credersi, ma è così. Gli alimenti ricci di grassi saturi non danneggiano la funzionalità del cuore. A tradurlo in dati di una ricerca, un gruppo di analisti svedesi all'ultimo congresso di cardiologia di Monaco di Baviera.
Vi hanno insegnato che un'alimentazione povera di grassi e ricca al contrario di frutta e verdura, la cosiddetta "dieta mediterranea", aiuta a preservare il buon funzionamento dell'organismo? Forse è giunto il momento di dimenticarvene, cancellando il dato dalla vostra mente quasi si trattasse di una frase impressa su una lavagna.
LO STUDIO SVEDESE
La spinta verso un'inversione radicale di tendenza arriva dal congresso di Cardiologia, in corso in questi giorni in Germania, a Monaco di Bavieria. A reggere ben alto sopra la testa il vessillo del cambiamento, un gruppo di ricercatori svedesi dell'Università di Malmo, approdati in sede per illustrare i risultati della ricerca compiuta negli ultimi sette anni in patria su un campione di 30mila compatrioti di mezza età, uomini e donne. Lo studio ha inteso dimostrare come l'apporto di grassi saturi e calorie, contenute negli alimenti ingeriti, non incida in misura significativa sulla salute del nostro cuore. Gli svedesi associati al lavoro sono stati indotti, lungo il periodo contemplato, a rompere ogni regola relativa al mangiare sano, portando sulle loro tavole piatti estremamente sostanziosi e per nulla privi dei tanto combattuti grassi.
GIRO DI BOA?
I dati presentati dal team nordico proiettano un'ombra su norme precauzionali e convenzioni radicate, ad ogni livello della società, ormai da trent'anni. Tra i principi base per la salvaguardia della salute cardiaca, la formula base della "dieta mediterranea" è stata adottata, sino ad oggi, da un numero impressionante di persone, intenzionate a preservare la funzionalità del proprio "organo pulsante". Secondo le nuove acquisizioni scientifiche, potrebbe verificarsi a breve un cambiamento esteso su scala mondiale. La tabella nutrizionale basata sui prodotti della natura, unita ad alimenti poveri di grassi, è stata infatti inserita entro le linee guida per la salute del cuore, adottate in diversi paesi. È appoggiata, inoltre, dalla Stessa Oms.
IL CIRCOLO SCIENTIFICO
Le conclusioni a cui è pervenuto lo studio dell'Università di Malmo, non hanno mancato di suscitare perplessità nella cerchia degli specialisti riuniti a Monaco, convinti della bontà delle norme sinora tramandate. "Tutti i cardiologi e i nutrizionisti continuano a essere convinti della necessità di ridurre la quantità dei grassi animali e tutti continuano a difendere la dieta mediterranea'", ha dichiarato al riguardo il direttore della cattedra di Medicina Interna dell'Università di Brescia, Enrico Agabiti Rosei.
ippo
Sembra difficile a credersi, ma è così. Gli alimenti ricci di grassi saturi non danneggiano la funzionalità del cuore. A tradurlo in dati di una ricerca, un gruppo di analisti svedesi all'ultimo congresso di cardiologia di Monaco di Baviera.
Vi hanno insegnato che un'alimentazione povera di grassi e ricca al contrario di frutta e verdura, la cosiddetta "dieta mediterranea", aiuta a preservare il buon funzionamento dell'organismo? Forse è giunto il momento di dimenticarvene, cancellando il dato dalla vostra mente quasi si trattasse di una frase impressa su una lavagna.
LO STUDIO SVEDESE
La spinta verso un'inversione radicale di tendenza arriva dal congresso di Cardiologia, in corso in questi giorni in Germania, a Monaco di Bavieria. A reggere ben alto sopra la testa il vessillo del cambiamento, un gruppo di ricercatori svedesi dell'Università di Malmo, approdati in sede per illustrare i risultati della ricerca compiuta negli ultimi sette anni in patria su un campione di 30mila compatrioti di mezza età, uomini e donne. Lo studio ha inteso dimostrare come l'apporto di grassi saturi e calorie, contenute negli alimenti ingeriti, non incida in misura significativa sulla salute del nostro cuore. Gli svedesi associati al lavoro sono stati indotti, lungo il periodo contemplato, a rompere ogni regola relativa al mangiare sano, portando sulle loro tavole piatti estremamente sostanziosi e per nulla privi dei tanto combattuti grassi.
GIRO DI BOA?
I dati presentati dal team nordico proiettano un'ombra su norme precauzionali e convenzioni radicate, ad ogni livello della società, ormai da trent'anni. Tra i principi base per la salvaguardia della salute cardiaca, la formula base della "dieta mediterranea" è stata adottata, sino ad oggi, da un numero impressionante di persone, intenzionate a preservare la funzionalità del proprio "organo pulsante". Secondo le nuove acquisizioni scientifiche, potrebbe verificarsi a breve un cambiamento esteso su scala mondiale. La tabella nutrizionale basata sui prodotti della natura, unita ad alimenti poveri di grassi, è stata infatti inserita entro le linee guida per la salute del cuore, adottate in diversi paesi. È appoggiata, inoltre, dalla Stessa Oms.
IL CIRCOLO SCIENTIFICO
Le conclusioni a cui è pervenuto lo studio dell'Università di Malmo, non hanno mancato di suscitare perplessità nella cerchia degli specialisti riuniti a Monaco, convinti della bontà delle norme sinora tramandate. "Tutti i cardiologi e i nutrizionisti continuano a essere convinti della necessità di ridurre la quantità dei grassi animali e tutti continuano a difendere la dieta mediterranea'", ha dichiarato al riguardo il direttore della cattedra di Medicina Interna dell'Università di Brescia, Enrico Agabiti Rosei.
ippo
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