Colesterolo: indice di rischio

***Guru*** · 11-06-2004, 17:35:20

Cosa vuoi sapere in particolare?

**Ringhio82** · 11-06-2004, 22:52:23

Originariamente Scritto da Guru

Cosa vuoi sapere in particolare?

In particolare vorrei sapere se è corretto

anzichè guardare solo il colesterolo totale, prendere in considerazione il rapporto COLESTEROLO / HDL (indice di rischio)

Riporto uno stralcio dell'articolo:

"Il ruolo degli acidi grassi saturi è stato spesso esagerato. Se è vero che aumentano i livelli LDL di circa 2,5 mg/dl per ogni 1% di calorie totali nella dieta è pure vero che una loro diminuzione nella dieta diminuisce i livelli di colesterolo HDL (per il rischio di infarto un aumento di colesterolo HDL di un mg è equivalente -cioè compensa- a un aumento di circa 4,4 mg di LDL): alla fine il rischio cardiovascolare è immutato. Considerate l'esempio di molti vegani che hanno colesterolo totale a 190 e colesterolo HDL a 40 con rischio cardiovascolare al limite! In altri termini i grassi saturi alzano sia il colesterolo buono sia quello cattivo. Diversa è la situazione dei grassi trans che alzano il colesterolo cattivo e basta!
...[...]... Come si vede la demonizzazione dei grassi saturi è del tutto arbitraria in presenza di dieta equilibrata. "

Non mi è chiaro il motivo x il quale spesso si consigli di limitare i grassi saturi nella dieta ...

***Guru*** · 12-06-2004, 00:10:32

Si, è corretto valutare il rapporto hdl/ldl più che il colesterolo totale, mentre non sono d'accordo sul fatto che i grassi saturi non siano la causa, insieme ai carboidrati ad alto ig, di un aumento della parte cattiva(ldl).

E' chiaro che diminuire(non eliminare) i grassi saturi può non bastare se cmq si seguono altre cattive abitudini alimentari, ma di certo sono una concausa molto importante del peggioramento del quadro lipidico ed all'origine di moltissime altre patologie tra le quali quelle cardiovascolari ecc ecc.

I vegans sono un caso da non prendere ad esempio, perchè la loro dieta causa una serie di squilibri che non si presentano in una popolazione che si alimenti in modo onnivoro, quindi anche il colesterolo ne viene influenzato.

Poi la questione deve essere affrontata secondo l'individualità biochimica, difatti ci si può trovare di fronte a soggetti che per patrimonio genetico hanno un'extraproduzione di colesterolo e della componente ldl, squilibrio che con nessuna dieta in genere si riesce a curare.

Bye.