Iniziamo col dire che più un cibo é sottoposto a processi di raffinazione più perde i suoi valori nutrizionali. Da questo punto di vista la pasta è la più sconsigliata, mentre le patate sono le più naturali. Per ottenere il riso in bianco si esegue un procedimento industriale di brillatura utilizzando talco e glucosio. Inutile dire che le versioni integrali sono più salutari (sempre meglio il biologico integrale).
Il secondo fattore è la densità energetica. I cereali sono prodotti disidratati che solo con la cottura richiamano acqua. La patata invece è un alimento molto idratato e poco calorico, la cui cottura (solo se bollita o al vapore) non altera l'idratazione. A parità di peso 100g di pasta o riso apportano oltre il triplo delle calorie rispetto a questo tubero. È vero che questo possiede un indice glicemico più alto, ma in rapporto il carico glicemico rimane inferiore visto il quantitativo di acqua al suo interno.
La pasta è quella col contenuto proteico più elevato. Tuttavia è costituita da aminoacidi a basso valore biologico per via della scarsità di triptofano e lisina. Il riso invece anche se possiede meno proteine ha aminoacidi con valore biologico superiore. In ogni caso se vogliamo ricercare una buona fonte proteica è meglio guardare ad un mix tra cereali legumi e non al singolo alimento.
Per concludere il vero vincitore rimane la varietà. Se mangiamo sempre gli stessi alimenti la varietà enzimatica del nostro organismo si riduce. Come per l'allenamento fornire sempre nuovi stimoli permette di continuare a stimolare positivamente l'apparato digerente e i relativi enzimi, allenando così il nostro organismo all'assimilazione.
Il vero segreto nella scelta delle fonti glucidiche sta nello scegliere fonti a medio lento rilascio che stimolano la leptina (quindi senza fruttosio o galattosio).
Infine ricordiamo che mentre la farina bianca devasta la nostra sensibilità insulinica, carboidrati integrali cotti al dente rilasciano zuccheri lentamente nell'organismo migliorando l'affinità col glucosio da parte delle cellule.
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Il secondo fattore è la densità energetica. I cereali sono prodotti disidratati che solo con la cottura richiamano acqua. La patata invece è un alimento molto idratato e poco calorico, la cui cottura (solo se bollita o al vapore) non altera l'idratazione. A parità di peso 100g di pasta o riso apportano oltre il triplo delle calorie rispetto a questo tubero. È vero che questo possiede un indice glicemico più alto, ma in rapporto il carico glicemico rimane inferiore visto il quantitativo di acqua al suo interno.
La pasta è quella col contenuto proteico più elevato. Tuttavia è costituita da aminoacidi a basso valore biologico per via della scarsità di triptofano e lisina. Il riso invece anche se possiede meno proteine ha aminoacidi con valore biologico superiore. In ogni caso se vogliamo ricercare una buona fonte proteica è meglio guardare ad un mix tra cereali legumi e non al singolo alimento.
Per concludere il vero vincitore rimane la varietà. Se mangiamo sempre gli stessi alimenti la varietà enzimatica del nostro organismo si riduce. Come per l'allenamento fornire sempre nuovi stimoli permette di continuare a stimolare positivamente l'apparato digerente e i relativi enzimi, allenando così il nostro organismo all'assimilazione.
Il vero segreto nella scelta delle fonti glucidiche sta nello scegliere fonti a medio lento rilascio che stimolano la leptina (quindi senza fruttosio o galattosio).
Infine ricordiamo che mentre la farina bianca devasta la nostra sensibilità insulinica, carboidrati integrali cotti al dente rilasciano zuccheri lentamente nell'organismo migliorando l'affinità col glucosio da parte delle cellule.
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