Sono veramente tentato di comprare un conta-calorie da polso, anche se costano più di 300 euro, ma un problema così banale "non essere mai riuscito a capire qual'è il mio dispendio energetico di mantenimento" mi sta rendendo veramente la vita difficile.
Per molto tempo ho sostenuto che il metabolismo alto non esiste, che la differenza tra chi brucia di più o meno a riposo è minima, ma comincio a chiedermi se non sono un caso a parte con degli organi che bruciano il doppio delle calorie del normale.
L'iter è sempre il solito. Se mangio a sazietà ingrasso ma molto lentamente. Se mangio quello che mi sembra un giusto deficit calorico deperisco invece di dimagrire.
E me ne accorgo dal fatto che malgrado il peso sembra stabile, la faccia diventa smunta, il corpo appannato dai liquidi, la postura stanca.
Ieri ho riaumentato le calorie, 2500 calorie, e oggi mi sento bene. Peso 3 chili in meno (quindi l'aumento di calorie ha evidentemente abbassato gli ormoni cortisoidi e ha permesso di buttare via l'acqua) il viso sembra più in carne e la postura è migliorata.
Mia madre, tra l'altro, è uguale a me. Non ho mai capito che disturbo abbia, ma durante l'anno ha vari periodi di inappetenza, si caccia a letto e smette di mangiare in un misto tra anoressia e bipolarismo. Fatto sta che quando ricomincia a mangiare fa paura per quanto smunto e smorto il suo diventa. Dopo un giorno di ri-alimentazione sembra rinata, con tutti i familiari che puntualmente dicono "mi sembra impossibile che tu possa aver ripreso il grasso/peso perso in un giorno"
Tuttavia ho paura che questo apporto di calorie che mi permette di stare bene, di mantenere naturalmente contratti i muscoli posturali, di combattere la ritenzione idrica, sia in realtà eccessivo e mi porti a prendere ancora più peso. Mi sento in un limbo dove qualsiasi cosa faccio mi spaventa: non voglio perdere massa o avere zero energia ma non voglio nemmeno ingrassare ulteriormente.
Ho avuto un pensiero: forse vale la pena tenere le calorie più alte possibile ma bilanciarle con molta più attività fisica, piuttosto che tenere le calorie più basse ma perdere l'energia e la voglia di muoversi.
Per molto tempo ho sostenuto che il metabolismo alto non esiste, che la differenza tra chi brucia di più o meno a riposo è minima, ma comincio a chiedermi se non sono un caso a parte con degli organi che bruciano il doppio delle calorie del normale.
L'iter è sempre il solito. Se mangio a sazietà ingrasso ma molto lentamente. Se mangio quello che mi sembra un giusto deficit calorico deperisco invece di dimagrire.
E me ne accorgo dal fatto che malgrado il peso sembra stabile, la faccia diventa smunta, il corpo appannato dai liquidi, la postura stanca.
Ieri ho riaumentato le calorie, 2500 calorie, e oggi mi sento bene. Peso 3 chili in meno (quindi l'aumento di calorie ha evidentemente abbassato gli ormoni cortisoidi e ha permesso di buttare via l'acqua) il viso sembra più in carne e la postura è migliorata.
Mia madre, tra l'altro, è uguale a me. Non ho mai capito che disturbo abbia, ma durante l'anno ha vari periodi di inappetenza, si caccia a letto e smette di mangiare in un misto tra anoressia e bipolarismo. Fatto sta che quando ricomincia a mangiare fa paura per quanto smunto e smorto il suo diventa. Dopo un giorno di ri-alimentazione sembra rinata, con tutti i familiari che puntualmente dicono "mi sembra impossibile che tu possa aver ripreso il grasso/peso perso in un giorno"
Tuttavia ho paura che questo apporto di calorie che mi permette di stare bene, di mantenere naturalmente contratti i muscoli posturali, di combattere la ritenzione idrica, sia in realtà eccessivo e mi porti a prendere ancora più peso. Mi sento in un limbo dove qualsiasi cosa faccio mi spaventa: non voglio perdere massa o avere zero energia ma non voglio nemmeno ingrassare ulteriormente.
Ho avuto un pensiero: forse vale la pena tenere le calorie più alte possibile ma bilanciarle con molta più attività fisica, piuttosto che tenere le calorie più basse ma perdere l'energia e la voglia di muoversi.
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