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Periodizzazione dell'alimentazione

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    Periodizzazione dell'alimentazione

    Tutti conosciamo la periodizzazione dell'allenamento, parametro fondamentale su cui lavorare per poter raggiungere i propri obiettivi, perché si sa il muscolo si abitua e il segreto è variare.

    Sappiamo anche che l'80% del lavoro viene fatto dall'alimentazione ma allo stesso tempo il corpo umano (macchina incredibile ma con particolare facilità all'abituarsi) anche in questo frangente si adagia sugli allori, si abitua ad un certo regime alimentare, e quindi, perché non periodizzare anche l'alimentazione?

    Da tempo sul forum si dice che non esiste scheda per la massa e la definizione perché appunto ciò che fa la differenza è la dieta, infatti nella periodizzazione dell'allenamento i parametri da variare sono essenzialmente 2, intensità e volume indipendentemente dall'obbiettivo prefissato.

    In sostanza non dico che periodizzare un allenamento sia più semplice ma è più fattibile perché bene o male resta quello per tutto l'arco dei 12 mesi, al contrario il fattore alimentazione è molto più controverso.

    Settato un obbiettivo e calcolato bmr e tdee (che personalmente non calcolerei più di una volta, per il resto specchio e bilancia e magari un impedenziometro) si inizia a stilare la dieta, solitamente ci sono 2-3 fasi durante l'anno, bulk, cut e recomp, ma il più delle volte non vengono fatte tutte o meglio non vengono seguite con costanza.

    Ad esempio capita di avere un metabolismo molto veloce a pari passo con una difficoltà notevole a mettere massa, ecco che il periodo di bulk si può protrarre per parecchio tempo anche 2-3 anni e il periodo di cut si trasforma in quello che è per molti una bulk pulita ma sempre ipercalorica è; di pari passo va chi è grasso e per molto tempo segue una dieta ipocalorica.

    Premetto che per seguire il discorso uno deve pensare ad un classica impostazione sia per il bulk (pro 2g per kg, fat 0,7-1g per kg, resto carbo) sia per il cut (pro leggermente più alte, fat medio-alti, carbo medio-bassi) tralasciando un attimo le tante variabili date dalla soggettività.

    Ora, prendiamo come esempio il ragazzo che segue una dieta ipercalorica per parecchio tempo, sappiamo che per valutarne l'efficacia, ci dovrebbe essere un aumento di 0,5kg/1kg al mese tenendo controllata la bf, ora io mi chiedo, se questo ragazzo seguendo questa dieta ha un aumento constante senza stallo c'è la possibilità che ad un certo punto il corpo si abitui e come per l'allenamento raggiunga uno stallo?

    Mi rispondo da solo: si ci sarà un momento in cui arriverà il tanto temuto stallo di peso e da li poi si inizia a pensare come raggiralo.

    Quello che penso io e con cui mi vorrei confrontare con voi è la strategia per non raggiungere questo stallo per poi modificarlo ma non raggiungerlo proprio, quindi vedere il periodo di bulk o cut che sia come un macro ciclo da dividere in tanti micro cicli per evitare un punto morto.

    Ad esempio, prendiamo il periodo di bulk standard seguiamolo per 4 settimane, magari in concomitanza con la periodizzazione dell'allenamento inerente all'ipertrofia, poi nel momento in cui passeremo ad una fase di "forza" per 2 settimane potremmo andare di pari passo con l'alimetazione e stravolgere anche lei, magari facendo up and down calorici, oppure scalando i carbo per i grassi, o ancora facendo una carb cycling insomma PERIODIZZANDO ANCHE L'ALIMENTAZIONE, non però con il semplice alternarsi delle fasi (macro cicli) ma variando all'interno di essi con tanti micro cicli.

    Spero di essermi spiegato bene, di aver reso l'idea e di poter valutare con chi ne ha le competenze o anche solo con chi vuole dire la sua, le varie programmazioni possibili sui micro cicli dell'alimentazione.

    Saluti
    jack.bodyweb@yahoo.it
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