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Parliamo del corretto approccio all'HIIT

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    Parliamo del corretto approccio all'HIIT

    Eseguo l'HIIT 3 volte a settimana, dopo in breve allenamento coi pesi.
    In totale mi alleno mediamente 12 volte al mese.
    Ho iniziato con 5' di warm up e 5' di HIIT alternano 30'' di massimo impegno e 30'' di recupero come si consiglia (90%-50%), un po' di defaticamento, di durata variabile, stretching; dimenticavo: corro sul tappeto in attesa della bella stagione, quando modificherò il programma.
    Aumento ogni 2 allenamenti di 1' l'allenamento effettivo: avendo preventivato un minimo di 3 mesi di HIIT, aumentando i 6 minuti al mese la durata dell'allenamento effettivo, arriverei a sedute dell'ordine di 23', che tra il riscaldamento, il defaticamento e l'allenamento coi pesi mi portano a un totale di quasi 90' passati in palestra, visto che dopo l'HIIT eseguo ancora l'allenamento per l'addome (2 volte a settimana) e ad ogni seduta 2 serie di lavoro per la cuffia dei rotatori.
    Pensate sia un lavoro sostenibile?
    La mia idea era di proseguire fino all'estate così, ma alla fine mi rendo conto che arriverei a sedute HIIT di quasi un'ora, e a quel punto l'allenamento non è più breve e neanche intenso, visti gli adattamenti cardiovascolari indotti dal'allenamento...
    Pensavo allora di arrivare a una ventina di HIIT effettivo e poi cambiare strategia, tipo provare intervalli più ristretti tipo guerrilla, che è quello che faccio quando corro al campo.
    Pensavo poi di dover adeguare l'alimentazione, in particolare aumentare i carbo postworkout quando le sedute HIIT inizeranno ad allungarsi, visto che un allenamento così è un fenomenale induttore dell'attività glicogenosintetica e dopo ogni allenamento le mie gambe diventano sempre più capaci di immagazzinare glicogeno.
    Pareri autorevoli, fatevi avanti!!

    #2
    io starei all'occhio per quanto riguarda il bilancio calorie bruciate - inserite.

    mi spiego:
    lascerei invariato il gap calorico, paradossalmente aumentando l'introito nel momento nel quale il consumo diventa eccessivo, a grandi linee.

    es.se oggi bruci 800 kcal con l'hit e hai una dieta base di diciamo 2000
    domani aumentando il tempo ne brucerai 1000? perfetto, allora per colmare il gap porti l'alimentazione a 2200.

    credo che aumentare il volume lasciando l'alimentazione invariata sia semplicemente la strada piu veloce per bruciar fuori tutto.

    mia opinione personale opinabilissima, gradirei anche io qualche parere...

    ... sebbene non facendo aerobica del tutto in questo mio regime low carb abbia buoni risultati.
    Frase della settimana : "Massy, sei un grande!" "anche tu sei alto!"
    Voglio farmi Timea Majorova. Ma avrei bisogno di un goldone di titanio.
    ® Marcolone 2002. all rights reserved.
    marcolone@bodyweb.it

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      #3
      In pratica confermi la mia ipotesi.
      Certo che in dieta ipocalorica arrivare a fare 30' di HIIT non penso sia ideale...
      Penso che l'HIIT resti un'ottima forma di attività atta ad alzare il metabolismo, specialmente per chi segue diete che prevedano un certo introito di carboidrati: forse in low carb la performances non sarebbe la stessa, per una minor saturazione di glicogeno.

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        #4
        mah ti dico, essendo in lo carb l'avevo provato un 4 bout di guerilla...

        a parte che sudi un macello fin da subito, sono riuscito tranquillamente ad affrontarlo anche se il tacheometro della cyclette(che stava annegando nel sudore ) ha confermato un deciso calo di speed rispetto a prima.

        come endurance non saprei, di solito tendo a morire intorno al 6° round.

        se vuoi provo, ma se catabolizzo mi devi prestare le protesi
        Frase della settimana : "Massy, sei un grande!" "anche tu sei alto!"
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          #5
          La tua esperienza conferma ciò che dicono gli studi: minor resa nell'attività in range glicolitico per un tempo protratto oltre i 20''-30'' x le diete low carb.
          Potresti provare facendo scatti da 60 - 100 mt. con pausa di riposo in rapporto 3:1, il tempo sufficiente a ricaricare la fosfocreatina e intaccare il minimo della riserva di glicogeno.
          Cioè fai uno scatto da 60 mt in 10'' e riposi 30''.
          Potrebbe avere un impatto positivo sul metabolismo, alleni l'apparato cardiovascolare minimizzando le perdite di glicogeno, già difficili da ricostruire in low carb.
          A proposito hai dato un occhio alla mia ultima strategia alimentare?
          Che ne dici?

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            #6
            controllo subito!
            Frase della settimana : "Massy, sei un grande!" "anche tu sei alto!"
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              #7
              Originally posted by wildcat

              La tua esperienza conferma ciò che dicono gli studi: minor resa nell'attività in range glicolitico per un tempo protratto oltre i 20''-30'' x le diete low carb.
              Scusa ma che è il range glicolitico ?
              E poi che studio indica una perdita di performance nell'endurance ?
              I chetoni sono un ottimo carburante.

              Ciao
              Mike

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                #8
                I chetoni sono una buona ma non ottima forma di carburante, in quento hanno 2 precisi limiti:
                - necessitano di ossigeno per essere ossidati come gli acidi grassi;
                - non forniscono intermedi al ciclo di Krebs (alfa ketoglutarato, che viene tratto dal catabolismo degli amminoacidi in diete ipoglucidiche)
                In uno sforzo pari al 90% della Fc MAX il carburante è il glucosio che provviene dal glicogeno muscolare ed epatico, ed allenarsi intensamente (sia coi pesi che l'HIIT) ne causa una deplezione.
                Il muscolo avverte prima la fatica se depleto di glicogeno, anche se lo sta usando marginalmente; arrivando alla deplezione subtotale il ciclo di Krebs rallenta e la performance diminuisce ulteriormente (Dal Bosco).
                Sapete un minimo di biochimica no?
                I chetoni derivano dagli acidi grassi: a livello epatico convergono acidi grassi mobilizzati, e vengono ossidati in via preferenziale per il basso livello di glicogeno epatico, ciò causa l'impossibilità a usarli tutti (rallentamento del ciclo di Krebs), e molte molecole di acetilCoa non entrano nel mitocondrio (l'ingresso è regolato da gradiente).
                A questo punto si condensano, si riducono, e si decarbossilano formando rispettivamente acetoacetato, beta idrossi butirrato e acetone.
                Quando nelle altre cellule vengono utilizzati in via sostitutiva al glucosio, che viene comunque utilizzato (dalla glicogenolisi o dalla gluconeogenesi) per produrre alfaketoglutarato.
                L'AKG e altri intermedi vengono sottratti dal ciclo per la sintesi di amminoacidi, e se viene a mancare glucosio anche l'utilizzo dei chetoni viene rallentato: a questo punto la gluconeogenesi diventa importante nel fornire intermedi, specie AKG da glutammato, piruvato da alanina.
                I tessuti che riescono a usare al meglio i corpi chetonici sono gli insulino indipendenti, quali i neuroni (dopo adattamento, che spesso da luogo a diversi disturbi), l'endotelio vasale, il rene (che produce intermedi del ciclo di Krebs dalle proteine riassorbite a livello tubulare).
                Il muscolo si adatta, utilizzando il glut 1 come trasportatore dei chetoni (è il carrier del glucosio insulinoindipendente), ma quando si richiede di più il glucosio resta insostituibile.
                Chiedere di più significa andare oltre il 75 - 80 % della Fc MAX.

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