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Vero, essendo ai vertici della catena alimentare tendono ad accumulare una grande quantità di metalli pesanti
Quindi meglio orientarsi su specie piccole, come il tonno bianco o il palamita(parlando di tonni) oppure passere di mare, sogliole e scorfani che hanno dimostrato essere i pesci con i più basi livelli di inquinanti.
il miglior modo per non aver problemi di accumulo di tali sostanze è la VARIETA'.
non mangiate semrpe 200-300gr di tonno ogni giorno,ma variate le fornti proteiche che usate enlla dieta e tutti questi problemi non vi toccheranno.
Originally posted by chomog E noi atleti "sempre tonno" possiamo in qualche modo "smaltire" questo mercurio accumulato ?
Non abbiamo vie metaboliche per smaltire il mercurio. Quel che ingeriamo più precisamente è Metilmercurio, che, scaricato dalle industrie pesanti, si accumula su alghe e viene ingerito indirettamente dai pesci. Per quanto riguarda il discorso di MisterX, ricordiamoci che il mercurio non viene smaltito da vie metaboliche alcune, per cui si accumula nell'organismo.
tutti i metalli pesanti danneggiano principalmente il sistema nervoso.
Frase della settimana : "Massy, sei un grande!" "anche tu sei alto!"
Voglio farmi Timea Majorova. Ma avrei bisogno di un goldone di titanio.
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Intossicazione da mercurio
Il mercurio è un metallo molto tossico: è stato dimostrato con certezza che, quando è presente in concentrazioni elevate nell’ambiente, provoca danni ai reni e al sistema nervoso. Non è chiaro, invece, quali siano per il nostro organismo le conseguenze dell’esposizione prolungata negli anni a piccole dosi di mercurio. Un esempio di tale intossicazione cronica potrebbe essere una dieta ricca di pesce: questo alimento, a causa dell’inquinamento marino, è spesso contaminato da piccole quantità di mercurio. Mangiando pesce contaminato il mercurio in esso contenuto finirebbe con l’accumularsi nel corpo umano.
Pesce al mercurio
Il dubbio sulla pericolosità del pesce deriva da uno studio finlandese di qualche tempo fa: questa ricerca metteva in evidenza che più mercurio è presente nel nostro corpo, maggiori sono le probabilità di ammalarci di malattie cardiache. Gli autori dello studio si accorsero anche che il mercurio accumulato nei soggetti studiati proveniva proprio dal pesce contaminato di cui si nutrivano. Da questa osservazione nasce un paradosso: si sa che gli acidi grassi polinsaturi (omega 3), contenuti nel pesce proteggono dalle malattie cardiovascolari, ma l’inquinamento da mercurio potrebbe annullare di fatto questo effetto benefico.
Due studi a confronto
Dobbiamo continuare a mangiare pesce o no? Sulla spinta di questo dubbio medico, sono state appena portate a termine due ricerche che hanno tentato di fare chiarezza sull’argomento. La prima è opera dell’autorevole Johns Hopkins Medical Institute di Baltimora (Stati Uniti). Gli autori dello studio hanno confrontato i livelli di grassi omega 3 e di mercurio presenti nell’organismo di soggetti sani con quelli di 700 cardiopatici. I risultati della ricerca confermano la pericolosità del mercurio, ma sottolineano il fatto che il consumo di pesce è comunque un’abitudine salutare. I malati di cuore coinvolti nello studio, infatti, avevano in media il 15% di mercurio in più dei soggetti sani; ma l’effetto protettivo dei grassi omega 3 si è confermato, al di là delle concentrazioni del pericoloso metallo.
Alla radice del problema
Anche il secondo studio è statunitense, portato a termine dall’Harvard School of Public Health di Boston. La ricerca ha coinvolto ben 33.000 persone, i cui livelli di mercurio sono stati misurati prelevando campioni dalle loro unghie. A cinque anni del prelievo quasi 500 di questi soggetti hanno sviluppato una malattia cardiaca. Nessuno di loro, però, aveva livelli di mercurio particolarmente elevati. Per questo motivo secondo gli autori della ricerca il mercurio non sarebbe un fattore di rischio importante per il cuore; lo studio, però, conferma che il pesce è al primo posto tra le fonti del metallo.
Insomma, le ultime due ricerche sull’argomento non portano certo chiarezza sulla questione mercurio. Ma gli scienziati avvertono che non bisogna demonizzare il pesce, che si conferma un valido alleato nella lotta alle malattie cardiovascolari. In attesa di altri studi più approfonditi, quindi, si potrebbe cercare di risolvere il vero problema: l’inquinamento da mercurio nei mari, causa di tutti i guai provocati da questo metallo.
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