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    #16
    Bros comunque la BF è sempre relativa no? Ad esempio per me 12% può essere molto alta, ma per uno che è sempre stato in forte sovrappeso è un traguardo difficile! Mi sto riferendo al fantomatico "set point" sempre che esista...

    Comunque avevo letto di uno studio dove radoppiando c'erano due gruppi, il secondo raddoppiava il deficit indotto dall'attività cardio settimanale, praticamente i soggetti che facevano di meno risultavano queli con più perdita di massa grassa (anche in valori assoluti!) e meno magra: questo per dire che "quasi mai più è meglio"
    Personal Trainer/Istruttore Fitness & Body Building FIPE/FIPCF

    diario: ???? Road to the Evolution ????

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      #17
      Nono intendo unicamente a livello estetico. Lo so, è alta, però essendo un ex obeso che ha esagerato una fase di massa dopo un dimagrimento eccessivo per incoscienza non mi posso lamentare
      Devo solo sbattere la testa contro la mia situazione ed eliminare il più possibile il grasso vecchio arrivando ad una BF più accettabile.
      Poi spero di non essere arrivato al mio setpoint genetico anche se so che col tempo dovrebbe mutare in base alla BF che si è cercata di mantenere costante o di abbassarla.

      Comunque ritornando al discorso di prima mi interessava sapere come una persona con una BF superiore al 10% si dovrebbe comportare in una ipocalorica protratta per mantenere i livelli di leptina ( e di altri ormoni lipolitici sensibili ad una restrizione calorica ) adeguati. Questo perché una persona con una BF relativamente bassa gli basta fare un giorno in leggera ipercalorica di refeed e sta apposto ma una con una percentuale più alta si comporta allo stesso modo?
      Arrivati ad un certo punto penso che aumentare il cardio o ancora peggio eliminare calorie non sia la mossa più saggia dato che si aumenta lo stress sul nostro fisico e lo spingiamo sempre di più in una fase di "carestia" dove il troppo ( massa magra ) non va più bene per la sopravvivenza e comincia a privilegiare i trigliceridi per scopi energetici.
      Last edited by le diable; 03-10-2012, 22:53:35.
      |Diario|

      "People think I'm a miserable sod but it's only because I get asked such bloody miserable questions."

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        #18
        Originariamente Scritto da Luigi 87 Visualizza Messaggio
        Bros comunque la BF è sempre relativa no? Ad esempio per me 12% può essere molto alta, ma per uno che è sempre stato in forte sovrappeso è un traguardo difficile! Mi sto riferendo al fantomatico "set point" sempre che esista...

        Comunque avevo letto di uno studio dove radoppiando c'erano due gruppi, il secondo raddoppiava il deficit indotto dall'attività cardio settimanale, praticamente i soggetti che facevano di meno risultavano queli con più perdita di massa grassa (anche in valori assoluti!) e meno magra: questo per dire che "quasi mai più è meglio"
        Come dicevo prima....relativo se parliamo di estetica, altrimenti esistono dei parametri, che danno un 15% per un uomo in buona saluta intorno ai 30 anni.
        Il setpoint, dipende fortemente dalla "storia" precedente, ed ovviamente dal regime adottato...

        PS: citi sempre più studi bravo!

        Originariamente Scritto da le diable Visualizza Messaggio
        Nono intendo unicamente a livello estetico. Lo so, è alta, però essendo un ex obeso che ha esagerato una fase di massa dopo un dimagrimento eccessivo per incoscienza non mi posso lamentare
        Devo solo sbattere la testa contro la mia situazione ed eliminare il più possibile il grasso vecchio arrivando ad una BF più accettabile.
        Poi spero di non essere arrivato al mio setpoint genetico anche se so che col tempo dovrebbe mutare in base alla BF che si è cercata di mantenere costante o di abbassarla.

        Comunque ritornando al discorso di prima mi interessava sapere come una persona con una BF superiore al 10% si dovrebbe comportare in una ipocalorica protratta per mantenere i livelli di leptina ( e di altri ormoni lipolitici sensibili ad una restrizione calorica ) adeguati. Questo perché una persona con una BF relativamente bassa gli basta fare un giorno in leggera ipercalorica di refeed e sta apposto ma una con una percentuale più alta si comporta allo stesso modo?
        Arrivati ad un certo punto penso che aumentare il cardio o ancora peggio eliminare calorie non sia la mossa più saggia dato che si aumenta lo stress sul nostro fisico e lo spingiamo sempre di più in una fase di "carestia" dove il troppo ( massa magra ) non va più bene per la sopravvivenza e comincia a privilegiare i trigliceridi per scopi energetici.
        Se si staziona con una bf più o meno costante non si può protrarre il regime a lungo, anche solo aumentando il cardio, bisogna far risalire le caloria, magari anche per una settimana o due, ed assolutamente non trascurare i pesi!
        Tutto questo però va personalizzato per definire come e soprattutto quanto e per quando....
        Ingegnere biochimico
        Tecnologo alimentare
        Nutrizionista sportivo
        Zone Consultant
        Personal trainer
        Membro ACSM, SiNSEB, ISSN, SINU
        Consulente sviluppo e caratterizzazione integratori
        Docente di nutrizione ed integrazione nello sport presso SaNIS, ACS, 4MOVE ed EdiErmes
        Consulente FIT, FIGC e WKF
        Nutrizionista Benetton Treviso Rugby
        CONSULENZE ONLINE PERSONALIZZATE
        RICEVO IN STUDIO A IVREA, TRENTO, MONZA, MILANO, PADOVA, FIRENZE, ROMA, COSENZA E REGGIO CALABRIA

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          #19
          Originariamente Scritto da DRACO Visualizza Messaggio
          Riuppo per un'altra domanda,e possibile che un eccessivo deficit calorico rispetto alle proprie calorie di mantenimento rallenti o addirittura interrompa (stallo!!)il dimagrimento?parlo di deficit di 800-1000 e piu' calorie rispetto al mantenimento,ho letto che nel giro di 5-7 giorni i livelli di leptina Possono crollare a picco ostacolando La definizione
          Il cosiddetto "stallo", quando non è per cause patologiche di natura ormonale (vedi varie resistenze o inefficienze, fino a veri e propri deficit endocrini), è sempre da attribuire ad un nuovo equilibrio omeostatico raggiunto dall'organismo. In questo equilibrio, per definizione, si ha sempre che l'energia introdotta uguaglia l'energia spesa e il peso rimane costante. Se poi il soggetto non è in sovrappeso, rimane praticamente costante anche la composizione corporea. Nei casi di sovrappeso è possibile invece una ricomposizione.
          Ciò che accede è quindi che il deficit è solo inizialmente di 800-1000 calorie, poiché esso tende piuttosto in fretta ad appiattirsi; quindi, magari, pensiamo di sottoporre il nostro organismo ad un certo deficit energetico per un periodo prolungato, mentre in realtà l'organismo stesso sta riadattando rapidamente i consumi per annullare lo squilibrio imposto.
          C'è poi da osservare che il deficit va sempre rapportato al fabbisogno effettivo: 800-1000 kcal su un fabbisogno di 2000 kcal è tutt'altra cosa che lo stesso deficit su n fabbisogno di 3000 kcal, ad esempio.

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            #20


            ---------- Post added at 20:02:35 ---------- Previous post was at 18:57:42 ----------

            Originariamente Scritto da richard Visualizza Messaggio
            Il cosiddetto "stallo", quando non è per cause patologiche di natura ormonale (vedi varie resistenze o inefficienze, fino a veri e propri deficit endocrini), è sempre da attribuire ad un nuovo equilibrio omeostatico raggiunto dall'organismo. In questo equilibrio, per definizione, si ha sempre che l'energia introdotta uguaglia l'energia spesa e il peso rimane costante. Se poi il soggetto non è in sovrappeso, rimane praticamente costante anche la composizione corporea. Nei casi di sovrappeso è possibile invece una ricomposizione.
            Ciò che accede è quindi che il deficit è solo inizialmente di 800-1000 calorie, poiché esso tende piuttosto in fretta ad appiattirsi; quindi, magari, pensiamo di sottoporre il nostro organismo ad un certo deficit energetico per un periodo prolungato, mentre in realtà l'organismo stesso sta riadattando rapidamente i consumi per annullare lo squilibrio imposto.
            C'è poi da osservare che il deficit va sempre rapportato al fabbisogno effettivo: 800-1000 kcal su un fabbisogno di 2000 kcal è tutt'altra cosa che lo stesso deficit su n fabbisogno di 3000 kcal, ad esempio.
            quindi,detto in molto semplice si puo' dire Che non esiste una vera e propria quota di mantenimento...in quanto dopo un iniziale aumento/diminuzione di peso dovuto al surplus/deficit Il corpo si adatta e si stabilizza!!ecco il consiglio di mantenere un pasto libero/reffed,e di aumentare le calorie per 1-2 settimane ogni 5-6 settimane di ipocalorica esempio (questo nel caso non si volesse tagliare calorie creando un nuovo deficit)per ipotesi un individuo che si allena e fa un lavoro pesante che necessita di 3000 calorie,potrebbe dopo qualche settimana a 2000 kcal adattarsi a queste ultime!!per scendere ancora dovrebbe o calare ancora con le calorie oppure aggiungere 400-500 per un paio di settimane per poi ritornare a 2000
            sigpic

            lavori sul front...basso front

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              #21
              Originariamente Scritto da DRACO Visualizza Messaggio

              quindi,detto in molto semplice si puo' dire Che non esiste una vera e propria quota di mantenimento...in quanto dopo un iniziale aumento/diminuzione di peso dovuto al surplus/deficit Il corpo si adatta e si stabilizza!!ecco il consiglio di mantenere un pasto libero/reffed,e di aumentare le calorie per 1-2 settimane ogni 5-6 settimane di ipocalorica esempio (questo nel caso non si volesse tagliare calorie creando un nuovo deficit)per ipotesi un individuo che si allena e fa un lavoro pesante che necessita di 3000 calorie,potrebbe dopo qualche settimana a 2000 kcal adattarsi a queste ultime!!per scendere ancora dovrebbe o calare ancora con le calorie oppure aggiungere 400-500 per un paio di settimane per poi ritornare a 2000
              La quota di mantenimento è, per definizione, quella che consente di mantenere costante il proprio peso, ovvero quella che equilibria esattamente le calorie spese. Per il resto il deficit e il surplus, come dici, sono sempre concepiti come iniziali ben sapendo che comunque essi tenderanno nel tempo a colmarsi. I tempi e le modalità con cui ci si porta al nuovo equilibrio sono largamente soggettive, tanto che non vi è una regola fissa, ma occorre "sperimentare" personalmente.
              L'idea del pasto libero o dei refeed consiste proprio nel creare continuamente condizioni di squilibrio in modo da sollecitare l'organismo a muoversi verso nuovi equilibri omeostatici. Gli ormoni ovviamente si riassettano a questi sbalzi, anche se va notato che i tempi di reazione possono essere variabili. In molti soggetti uno squilibrio modesto protratto per pochi giorni, ad esempio, non produce alcuna significativa variazione ormonale.


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                #22
                Però quando bisogna attuare questa strategia di reboot del metabolismo? E' meglio attuarla sempre o solo quando ce ne sta veramente bisogno? E come fare per capirlo?

                Per fare un esempio io sto in ipocalorica da quasi 5 mesi, ho perso svariati kg e con esso molto grasso, però non mi sento stanco ne debole, riesco a dormire abbastanza bene, la libido sta ok, i carichi sono rimasti invariati ed ho sempre la sensazione di fame quando si sta avvicinando l'ora di fare un pasto ( ipotizzo che sia un segnale positivo per un metabolismo attivo ). Interpreto tutti questi segnali come se il mio metabolismo ed il mio fisico stiano reggendo bene allo sforzo che lo sto sottoponendo ed i risultati, lenti, ci stanno.
                Quindi personalmente, sentendo gli input che da il mio corpo, continuerei questa fase di "sgrassagio" perché a quanto pare il mio fisico riesce a sopportarlo. Sbaglio a ragionare così?
                |Diario|

                "People think I'm a miserable sod but it's only because I get asked such bloody miserable questions."

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                  #23
                  Originariamente Scritto da richard Visualizza Messaggio
                  La quota di mantenimento è, per definizione, quella che consente di mantenere costante il proprio peso, ovvero quella che equilibria esattamente le calorie spese. Per il resto il deficit e il surplus, come dici, sono sempre concepiti come iniziali ben sapendo che comunque essi tenderanno nel tempo a colmarsi. I tempi e le modalità con cui ci si porta al nuovo equilibrio sono largamente soggettive, tanto che non vi è una regola fissa, ma occorre "sperimentare" personalmente.
                  L'idea del pasto libero o dei refeed consiste proprio nel creare continuamente condizioni di squilibrio in modo da sollecitare l'organismo a muoversi verso nuovi equilibri omeostatici. Gli ormoni ovviamente si riassettano a questi sbalzi, anche se va notato che i tempi di reazione possono essere variabili. In molti soggetti uno squilibrio modesto protratto per pochi giorni, ad esempio, non produce alcuna significativa variazione ormonale.


                  Ti andrebbe di approfondire la frase in neretto?! se non ho capito male ti riferisci sempre ai pasti liberi/refeed!!intendi dire che l'entita' di questi ultimi e soggettiva,per alcuni e magari sufficente una piccola variazione calorica per dare una scossa al metabolismo altri invece magari necessitano di un boost piu' marcato.
                  P.s grazie per la pazienza
                  sigpic

                  lavori sul front...basso front

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                    #24
                    Originariamente Scritto da le diable Visualizza Messaggio
                    Però quando bisogna attuare questa strategia di reboot del metabolismo? E' meglio attuarla sempre o solo quando ce ne sta veramente bisogno? E come fare per capirlo?

                    Per fare un esempio io sto in ipocalorica da quasi 5 mesi, ho perso svariati kg e con esso molto grasso, però non mi sento stanco ne debole, riesco a dormire abbastanza bene, la libido sta ok, i carichi sono rimasti invariati ed ho sempre la sensazione di fame quando si sta avvicinando l'ora di fare un pasto ( ipotizzo che sia un segnale positivo per un metabolismo attivo ). Interpreto tutti questi segnali come se il mio metabolismo ed il mio fisico stiano reggendo bene allo sforzo che lo sto sottoponendo ed i risultati, lenti, ci stanno.
                    Quindi personalmente, sentendo gli input che da il mio corpo, continuerei questa fase di "sgrassagio" perché a quanto pare il mio fisico riesce a sopportarlo. Sbaglio a ragionare così?
                    Ci sarebbe da chiarire cosa significa "sto in ipocalorica da quasi 5 mesi". Perché appunto 5 mesi cominciano a diventare un tempo considerevole e, se nel frattempo non si fanno cambiamenti significativi alla dieta o all'attività fisica, ci sta che in realtà solo una prima parte di questo periodo sia in effettiva ipocalorica (e qui certamente perdi peso e, se fai le cose per bene, la perdita sarà per lo più dai grassi); il resto sarebbe un periodo normocalorico in cui, raggiunto appunto un nuovo equilibrio, non si avverte più nessun sintomo negativo. Non si esclude comunque, nel periodo normocalorico, un certa ricomposizione corporea a favore dei tessuti magri rispetto a quelli grassi, anche se questa è sempre più improbabile man mano che la quantità di grasso corporeo diminuisce in percentuale.

                    Originariamente Scritto da DRACO Visualizza Messaggio
                    Ti andrebbe di approfondire la frase in neretto?! se non ho capito male ti riferisci sempre ai pasti liberi/refeed!!intendi dire che l'entita' di questi ultimi e soggettiva,per alcuni e magari sufficente una piccola variazione calorica per dare una scossa al metabolismo altri invece magari necessitano di un boost piu' marcato.
                    P.s grazie per la pazienza
                    In sostanza sì. Intendo dire che, a seconda delle soggettività, la reazione ormonale al deficit/surplus può non essere significativa per dare la cosiddetta "scossa al metabolismo". Il motivo è sempre riconducibile alla regola d'oro dell'omeostasi: l'organismo tende sempre a preservare il più possibile la situazione di equilibrio in cui si trova.
                    Se applichiamo un deficit/surplus energetico basso e per poco tempo, con elevata probabilità si innesca innanzitutto un meccanismo ormonale compensatorio a breve termine che cerca, più che altro, di far fronte allo scompenso senza che sia stravolto l'intero metabolismo. Vengono così coinvolti gli ormoni metabolici più reattivi, tipo quelli tiroidei, con lo scopo di evitare, nell'immediato, variazioni di peso, di composizione corporea e di assetto degli ormoni ad azione nel medio e lungo termine. Solo se il deficit o il surplus diventa marcato e protratto si innescano i meccanismi di medio e lungo termine a cui corrisponde il cambiamento di composizione corporea e lo spostamento macroscopico verso un nuovo equilibrio.
                    Quindi la domanda è: quale deve essere la durata e l'intensità del deficit/surplus per uscire dal "bacino di attrazione", ovvero l'insieme di quelle condizioni iniziali in cui non ci si sposta dall'equilibrio stabile sussistente? purtroppo a questa domanda non si ha una risposta universalmente valida poiché la soggettività la fa da padrona.

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