Un apporto giornaliero di carboidrati ad alto indice glicemico è associato con aumentato rischio di coronaropatia, obesità, diabete e patologie cardiovascolari.
Sembra che i benefici della restrizione calorica siano associati alla prevenzione dell'insulino-resistenza.
La ridotta tolleranza al glucosio è associata con aterosclerosi carotidea a con elevato rischio cardiovascolare (mentre la normale tolleranza al glucosio ed il livello di glucosio plasmatico nei limiti del range normale non lo sono).
L'eccesso di insulina/glicemia e la resistenza all'insulina sono associati con la malattia coronarica, l'aterosclerosi carotidea ed il rischio cardiovascolare.
L'insulinoresistenza è associata con la patologia cardiovascolare indipendentemente da tutti gli altri numerosi fattori di rischio classici e non tradizionali.
Agire sull'insulinoresistenza potrebbe essere un importante obiettivo per ridurre il rischio cardiovascolare.
I carboidrati ad alto indice glicemico producono un sostenziale incremento nei livelli ematici di glucosio ed insulina. La loro stimolazione insulinica è così forte che dopo l'ingestione di tali tipi di carboidrati i livelli ematici di glucosio iniziano a diminuire rapidamente.
In base a questi dati possiamo concludere che l'apporto quotidiano pluridecennale di carboidrati ad alto indice glicemico (che è tipico della maggior parte della popolazione) potrebbe essere fortemente associato con le suddette patologie.
Inoltre, un dieta basata su carboidrati a basso indice glicemico potrebbe essere molto utile per la prevenzione ed il trattamento di esse.
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Sembra che i benefici della restrizione calorica siano associati alla prevenzione dell'insulino-resistenza.
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L'eccesso di insulina/glicemia e la resistenza all'insulina sono associati con la malattia coronarica, l'aterosclerosi carotidea ed il rischio cardiovascolare.
L'insulinoresistenza è associata con la patologia cardiovascolare indipendentemente da tutti gli altri numerosi fattori di rischio classici e non tradizionali.
Agire sull'insulinoresistenza potrebbe essere un importante obiettivo per ridurre il rischio cardiovascolare.
I carboidrati ad alto indice glicemico producono un sostenziale incremento nei livelli ematici di glucosio ed insulina. La loro stimolazione insulinica è così forte che dopo l'ingestione di tali tipi di carboidrati i livelli ematici di glucosio iniziano a diminuire rapidamente.
In base a questi dati possiamo concludere che l'apporto quotidiano pluridecennale di carboidrati ad alto indice glicemico (che è tipico della maggior parte della popolazione) potrebbe essere fortemente associato con le suddette patologie.
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