Help adipe addome

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  • rino27
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    • Jun 2012
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    Help adipe addome

    salve a tutti :-)... la mia situazione è la seguente...provengo da un dimagrimento di oltre 25 kg..sn arrivato da circa 95 kg a 17 anni a 52 kg fino ai 25 ora a 27 anni sono 173 cm per 65 kg...il mio problema è lo strato di pancetta sopra l'addome...ho provato di tutto dieta scarica e ricarica, dietologo corsa ecc ecc ma niente nn si assottiglia...ora sto seguendo questo regime alimentare:

    colazione:
    80 gr di pane con 50 gr di prosciutto o fesa di tacchino ,
    1 bicchiere di succo ananas
    1 tazza di the

    merenda
    1 banana

    pranzo
    60 gr di pasta,
    150 di verdure - 100/150 gr carote bollite o insalta verde con 1 cucchiaio di olio

    merenda
    1 banana o jogourt magro

    cena 100/150 di carne bianca o pesce bresaola
    100/150 gr di verdure come a pranzo.

    acqua 2/3 lt

    utilizzo arginina e bcaa mi alleno dalle 4 alle 5 volte a settimana con 20/30 min di cardio e 50 min pesistica...eppure lo strato di adipe nn va via...in cosa sbaglio? ps ho usato anche le creme iodex e somatoline...nn servono a niente -.- grazie per la vostra gentilezza spero mi potrete aiutare...
  • Hunterboy
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    #2
    ciao! prima di tutto hai stimato il tuo fabbisogno calorico e le kcal della dieta sopra riportata? giusto per avere un'idea. Come mai a pranzo non mangi proteine? io in ogni pasto le proteine le inserirei. inoltre hai modo di postare una foto, cosi si capisce meglio?

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    • nicodipietro
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      • Feb 2001
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      #3
      Ciao.
      Quello che ti è successo è il tipico effetto collaterale che si verifica nel medio-lungo termine (a seconda delle persone) quando uno fa una dieta che non tiene conto dei parametri ormonali, ma prettamente delle calorie.

      Succede questo: a livello CALORICO si dice all'organismo: "brucia" (perché si riduce l'apporto di calorie); ma a livello ORMONALE si dice all'organismo "accumula grasso", perché si stimola l'insulina con quantità di amido eccessive (a livello biochimico questo limite è molto più basso di quanto lo è a livello "culturale" e "italiano").

      L'organismo a quel punto è diviso tra 2 imperativi contrari, quindi cosa fa? Ben progettato si regola per la "sopravvivenza": rileva che c'è una sorta di "carestia" (dieta, riduzione calorica), rileva che il grasso è protetto molte ore al giorno (effetto antilipolitico dell'ormone), perciò taglia la testa al toro: consuma la massa muscolare.
      In questo modo ottiene più vantaggi sul momento:
      1) obbedisce all'imperativo di "diminuire"
      2) ricava l'energia che gli manca dal ridotto apporto esogeno di alimenti (toglie l'azoto e ricava glucosio dal tessuto muscolare catabolizzato)
      3) riducendo i muscoli riduce drasticamente il ritmo metabolico di base, riducendo così il suo fabbisogno energetico ed assicurandosi la sopravvivenza a lungo termine nella "carestia"

      Con la conseguenza che prima o poi si rimettono tutti i chili persi, e in molti casi se ne mettono addirittura DI PIU'.
      Solo che buona parte di quei chili saranno sostituiti: da massa muscolare (persa) a massa grassa (guadagnata).
      E/O ci si "affloscia": si perde peso, ma molto è muscolo, e rimane la pancetta.

      I poveri disgraziati che dopo riusciranno a trovare la forza di volontà di fare un'altra dieta, ripeteranno il processo ancora una volta: e così di dieta in dieta c'è gente che ha un ritmo metabolico veramente ridotto male: i più grassi (anzi, di solito sono le più grasse), o meglio, quelli che hanno più difficoltà a dimagrire sono proprio quelli che hanno fatto più diete in passato.


      Al contrario, una dieta che tiene sotto controllo la produzione ormonale di insulina, stimolandola il meno possibile selezionando gli alimenti anche in base alla loro divesa velocità di metabolizzazione, va a ridurre un pò le calorie esogene, ma non va ad innescare l'azione antilipolitica (antidimagrante) e lipogenetica (ingrassante) dell'insulina: con la conseguenza che in regime ipocalorico l'organismo però si trova in un ambiente "ormonale" che non gli vieta il consumo di grasso e che non gli stimola l'accumulo di nuovo grasso!!

      Praticamente il corpo è libero di consumare il suo tetto massimo di grasso consumabile: cioè tra i 400 e i 600 grammi di puro grasso a settimana (e non i muscoli). Ciò significa una media di 500-800 kcalorie al giorno circa apportate IN PIU' dal grasso ENDOGENO "bruciato" - o meglio "ossidato" - (oltre a quelle alimentari, cioè esogene): praticamente si fa una dieta ipocalorica ma non si ha fame!
      a) Perché è come se si mangiasse di più
      b) e perché non c'è il picco di insulina post - pasti che poi causa un calo glicemico eccessivo innescando la sensazione di fame (soprattutto fame di dolci o di amidi).

      INOLTRE, senza picco insulinico, il grasso ingerito dall'esterno può essere utilizzato come carburante, perché non è stimolata la lipogenesi (che lo farebbe accumulare anche a regime ipocalorico).
      INOLTRE, sempre senza picco insulinico, anche i carboidrati ingeriti possono essere utilizzati tranquillamente, perché l'insulina, altrimenti, ne aumenterebbe l'accumulo nelle cellule adipose (Trasformandoli in trigliceridi, cioè grasso della "pancetta") incrementando del 2000% il trasporto di carboidrati negli adipociti.

      In questo modo l'organismo è libero di usare tutto il giorno come fonte energetica:
      - il grasso endogeno
      - il grasso ingerito
      - i carboidrati ingeriti

      e non ha bisogno di catabolizzare le proteine muscolari. La massa muscolare si mantiene e in molti casi addirittura aumenta (perché molti partono con un deficit di muscolo, già perso a causa di diete precedenti o di alimentazione cronicamente inadeguata).
      Ciò significa che la dieta non solo non fa male al ritmo metabolico, ma gli fa bene, cioè lo incrementa in tali casi! Cosa che fino agli anni 80, fino alle ricerche sugli effetti ormonali del cibo, era fantascienza!
      E significa che se un giorno la persona dovesse abbandonare la dieta, comunque la situazione metabolica sarebbe non solo "non peggiorata" (come invece avviene con tutte le altre diete) ma addirittura sarebbe "migliorata"!
      Quindi ri-ingrasserebbe molto più lentamente; e comunque non "più" di prima. E se dopo pochi giorni di dieta "abbandonata" decidesse di ricominciarla, non avrebbe alcun problema o nessuna maggior difficoltà a dimagrire.

      Solo che, come ti dicevo prima, il corpo non è capace di perdere più di 600 g. di grasso a settimana, ciò significa massimo 2,5 KG al mese.
      E' inutile perdere di più, perché il nostro obiettivo se ci mettiamo a dieta è perdere grasso non "peso" (che quindi include "muscoli"). Qualsiasi cosa si fa per predere più chili (enorme restrizione calorica, digiuni, saltare pasti, ridurre TROPPO i carboidrati, ecc...), significa perdere anche massa magra per la parte eccedente quei 2,5 KG mensili circa (etto più, etto meno). Quindi è totalmente inutile, e anzi, non solo inutile, ma controproducente, come spiegavo prima.

      Fatta eccezione per il primo mese: perché una dieta ormonalmente ben bilanciata ripristina anche la corretta escrezione urinaria di sodio (e quindi di acqua), cosa che la maggior parte della popolazione non ha a causa dell'inibizione nell'escrezione che l'insulina esercita sui tubuli renali. Quindi si perdono i liquidi in eccesso e si può arrivare anche a perdere fino a 10 kg nei primi 30-40 giorni (questo dipende molto da quanta acqua in eccesso la persona ha).
      Ma dopo questo periodo iniziale, si possono perdere massimo 2,5 kg al mese (ovviamente col margine di qualche etto, non siamo computers). Non di più. Ed è bene che sia così, altrimenti si perde muscolo.

      Però, essendo una perdita "selettiva" solo del grasso, si concentra maggiormente proprio laddove c'è più grasso accumulato, quindi l'effetto "visivo" e sulle "taglie" è maggiore!
      L'effetto visivo della perdita di 2,5 kg di grasso, è ben maggiore dell'effetto visivo della perdita di 3 KG di peso di cui 1 kg è grasso e 2 kg sono massa magra.

      Ma devi assolutamente:
      1) rispettare le giuste proporzioni e quantità di macronutrienti in tutti i pasti
      2) FARE SEMPRE ANCHE GLI SPUNTINI tra i pasti (ovviamente rispettandone le proporzioni, come sono indicati in dieta)

      altrimenti salta tutto!

      Praticamente una dieta che ben si basa su questi principi è la dieta della zona.
      Last edited by nicodipietro; 15-07-2012, 18:56:49.
      Blog di informazione scientifica sulla nutrizione:
      www.nicodipietro.blogspot.it

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      • Hunterboy
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        #4
        Originariamente Scritto da nicodipietro Visualizza Messaggio

        Praticamente una dieta che ben si basa su questi principi è la dieta della zona.
        bene il trattato, ma all'utente penso serva qualcosa di meno tecnico e più pratico, potresti magari dare dei pareri sulla dieta sopra postata. inoltre la dieta a zona dev'essere ben strutturata e rispettare i vari blocchi, insomma ci si deve perdere un pò di tempo, non penso l'utente sappia come fare, in quanto da quello che leggo sia abbastanza neofita e non andrei a infilarmi in diete complicate da gestire.
        Quello che hai scritto su , si può benissimo fare con tutte le tipologie di diete, chi più e chi meno, non per forza solo con la zona.

        Ho capito che sei un sostenitore di tale dieta

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        • nicodipietro
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          #5
          Si capisce eh...

          Hai ragione, il problema è il tempo che manca.... comunque almeno gli dò delle dritte sulla sua dieta postata:

          colazione:
          2 crackers con 50 gr di prosciutto o fesa di tacchino ,
          1 bicchiere di succo ananas (
          senza zucchero)
          1 tazza di the (
          senza zucchero) - magari dolcificato con STEVIA

          merenda
          1 banana
          40 g. di affettati magri oppure 100 g. di fiocchi di latte magri

          pranzo (
          mancano le proteine, la frutta....)
          150 di verdure (
          le carote giusto qualche pezzetto - una cinquantina di grammi - per i caroteni. Hanno altissimo IG!)
          1 cucchiaio di olio di oliva extravergine crudo
          120-150 g. di carne magra o pesce come secondo (raramente di mozzarella)
          200 g. di frutta (100 g. se banane, uva o mandarini)
          4 fette wasa integrale (100% farina integrale di segale) o se non le trovi 4 crackers. Oppure 40 g. di pane integrale (limite massimo) ma dimezzando la frutta indicata.


          merenda
          1 yogourt
          bianco naturale (senza zucchero, senza aspartame, senza frutta [i non light hanno zucchero - i light hanno aspartame], senza cereali, senza niente)
          10 g. di frutta oleosa (alterna di giorno in giorno mandorle, pistacchi, nocciole, noci, arachidi, anacardi,.... ma SPELLATE, per evitare i fitati)

          cena
          100/150 di carne bianca o pesce bresaola
          (se bresaola 100 g. - se carne magra o pesce da cucinare 120-150 g. pesati come sempre a crudo)
          100/150 gr di verdure come a pranzo.
          1 cucchiaio di olio di oliva extravergine crudo
          200 g. di frutta (100 g. se banane, uva o mandarini)
          4 fette wasa integrale (100% farina integrale di segale) o se non le trovi 4 crackers. Oppure 40 g. di pane integrale (limite massimo) ma dimezzando la frutta indicata.




          Se vuoi dei legumi a pranzo o a cena:
          100/150 di carne bianca o pesce bresaola (se bresaola 100 g. - se carne magra o pesce da cucinare 120-150 g. pesati come sempre a crudo)
          100/150 gr di verdure come a pranzo.
          1 cucchiaio di olio di oliva extravergine crudo
          200 g. di frutta (100 g. se banane, uva o mandarini)
          30 g. di legumi (se pesati secchi) - o altrimenti mezza scatola (classica scatola di legumi da 240 g. circa sgocciolati)


          --------------- per Hunterboy -----------------



          Per il resto grazie per il consiglio Hunterboy. Effettivamente gli serviva più un consiglio "pratico" che "teorico": hai ragione.

          Per il fatto che il controllo ormonale si possa effettuare con tutte le diete, ne dubito fortemente.

          Solo un esempio:

          L'effetto antilipolitico dell'insulina è il primo effetto dell'ormone, cioè si verifica a concentrazioni molto più basse persino di quelle necessarie per la riduzione della glicemia.
          Ora, se dopo un pasto l'insulina arriva a far ridurre la glicemia (e questo è sicuro, altrimenti uno ha il diabete tipo 2), significa che già da un bel pezzo ha bloccato la lipolisi (dimostrato che la blocca persino se si fa attività fisica lipolitica), soprattutto se il picco glicemico è stato abbastanza "spinto" e quindi anche il rispondente picco insulinico di risposta lo è stato.

          Ora, considerando anche che la velocità di assorbimento degli amidi (dove per assorbimento intendo TUTTO il percorso, non solo quello intestinale, ma anche il successivo, cioè, dopo l'intestino: circolo portale --> fegato --> circolo arterioso generale dove si va a stimolare glicemia e insulina) è superiore a quella del saccarosio (zucchero bianco per i neofiti), tranne rare eccezioni in cui non è superiore ma non è nemmeno inferiore (Ad esempio pasta molto al dente...)...

          E considerando che qualsiasi medico di qualsiasi scuola "dietetica" avrebbe a dir poco orrore a consigliare di ingerire diciamo già 50 g. di zucchero bianco (10 cucchiaini) in un solo pasto [eppure lo zucchero bianco non contiene grassi, non è fritto, non contiene colesterolo, non contiene grassi idrogenati,... è solo zucchero. Motivo per cui il medico qualsiasi avrebbe orrore proprio a causa dei danni che fa per l'eccesso di insulina che stimola - carie a parte], capirai che se già una dieta consiglia 80 g. di pane (senza pasta - difficile) in un solo pasto, è come se stesse consigliando più di 55 g. di zucchero bianco in quel pasto (più di 11 cucchiaini).
          E dico "più di" e non "come", perché l'indice glicemico del pane bianco è maggiore di quello dello zucchero bianco. Se fosse stato uguale (come per la pasta) avrei detto "come".
          Ora perché zucchero bianco no e pane si?

          Figuriamoci un pasto con un piattino misero di 80 g. di pasta (65 g. di carboidrati) + 100 g. di pane (70 g. di carboidrati) = 135 g. di carboidrati da amido, cioè almeno come se si assumessero 135 g. di zucchero bianco (27 cucchiaini) in un solo pasto. Moltiplica questo tutti i giorni a pranzo e cena (più la colazione...) per anni... Cardiopatie, diabete, infiammazioni e sovrappeso sono tra le patologie più diffuse e le prime cause di morte...

          Se già con la zona è difficile tenere a bada il picco glicemico/insulinico.
          E lo dico perché se una persona fa un pranzo da 4 blocchetti, ma li sceglie tutti e 4 da patate, per intenderci, avrà circa 40 g. di carboidrati ad altissimo indice glicemico...
          Quindi bisogna anche in zona ripartire i carboidrati moderati tra fonti a basso IG e fonti ad alto IG... come fa una qualsiasi altra dieta (che prescrive almeno 60 g. di carbo ad alto IG in un unico pasto almeno una volta al giorno) ad ottenere il controllo ormonale?

          Fanno eccezione a questo discorso le diete low-carb o zero-carb: nelle quali si perdono molti chili più velocemente anche della dieta a zona, è vero, ma quanti di quei chili sono massa magra? E' inutile perdere più chili se i chili in più sono muscolo e non grasso! Anzi, non solo è inutile, ma è controproducente.
          In quelle rimane il problema della perdita di tessuto muscolare (che comunque ha bisogno di carboidrati), il che creerebbe il problema della riduzione del ritmo metabolico...

          Quindi, se al di sopra, troppi carboidrati (dal 55% in su)
          E se al di sotto, troppi pochi (dal 30-20% in giù)
          e se "in medio stat virtus" (40%)

          indovina qual'è la mia dieta preferita?
          ...
          Last edited by nicodipietro; 15-07-2012, 18:56:06.
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