Vorrei dimagrire

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  • MISTER X
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    #61
    Originally posted by lo zar
    Mi piaci marcolone



    PS (si, ora ditemi che sono gay, aspetto la battuta )
    e per una votla ti deluderemo....









































    cmq sei GAY!

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    • MISTER X
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      #62
      Originally posted by mikeshell
      La mia 'ricarica' di domani :

      parto per la Sardegna per una settimana di ferie.

      Ciao
      Mike
      con gli sci??????

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      • Zio
        Bodyweb Advanced
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        • Libero da una parte all'altra
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        #63
        Re: franco...

        Originally posted by marcolone
        secondo me franco stai capendo male ... per lo meno da quanto leggo.

        guarda che ricarica non vuol dire "mangio tutto a oltranza"...

        dipende da cosa vuoi fare.

        se vuoi dimagrire alla "kalo uomo", "tesmed" , "chitosano - glucomannano" , continuando a mangiare come vuoi e tutte cose che prima di finire sulla tua tavola hanno subito un processo industriale superiore alla pastorizzazione, tanto vale che lasci perdere.

        il dimagrimento, quello vero, quello serio, non e' una cosa da poco, e' una cosa che poche persone sanno affrontare ... se no saremmo tutti magri se fosse semplice, no ?

        dimagrire vuol dire:
        scordarsi completamente quasi tutti i prodotti "nestle'", "novi", "ferrero" and so on.

        per dimagrire ci vuole un approccio MENTALE.
        quell'approccio che come giustamente dice l'altro, ti fa vedere gli alimenti non come "dolce - buono - cremoso" (che guarda caso, sono le prime parole che leggi sulle scatole delle cose che l'uomo medio ciccione se magna) ...

        ... bensi' come: latte parz scremato 3 -4 - 2 , mela 0 - 13 - 0 , pane integrale 0 - un disastro - 0 ...

        SOLO cosi' hai un approccio mentale corretto per fare una dieta per dimagrire.

        ed e' questo che ti fa capire che se ti mangi tre formaggini tigre, i 50 grammi di lipidi saturi che contengono, andranno sui tuoi fianchi.
        ti fa capire che con SOLO un piatto di pasta in PIU' ogni giorno, per di piu' non condita, e' un kg al mese in piu'.

        dimagrire = insulina bassa
        star male = digiunare
        molto semplice come equazione no?

        peccato che sia molto piu difficile da mettere in pratica.

        ripeto: solo con l'approccio mentale, con lo SCOPO, che non e' quello "rigo dritto fino alla ricarica dove mi uccidero' di lasagne, pizza americana (Quella con le patatine e la zalzizza), faccio colazione uccidendo un sacchetto di macine del mulino bianco" eccetera, bensi quello, molto piu positivo, quello che molti qui dentro sentono dentro di se:

        "voglio essere una macchina perfetta, voglio essere presentabile, voglio piacere come quando avevo 18 anni... e se ho voglia di dolce, di sicuro se non mangero' quella brioche non moriro', ma piuttosto saranno 300 kcal che non mi andranno sui fianchi... ed e' una donna in piu' quest'estate "

        greetings from heaven.
        bello questo post
        ___________________

        Originally posted by buldozer
        LO CONOSCHI HA RIKI
        "sE QuAlCOSa mI Và sTORtO LO rADdRIzzO A cALCI iN CuLO!"

        -A.D.B.A. Registered-

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        • mikeshell
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          • Jul 2000
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          #64
          Originally posted by vperman
          Mi sa che hai sbagliato il periodo per venire in Sardegna..... e da giorni che diluvia come non diluviava da 50 anni
          ... vedrai che vi porto il sole ...
          In questa estate di diluvi ho già beccato le uniche 2 settimane di sole ... questa speriamo sia la terza.

          Ciao
          Mike

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          • francobarra
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            • Sep 2002
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            #65
            In ricarica cosa potrei quindi mangiare?
            A me hanno detto che 1 mars = 1 barretta energetica ?__=
            Voglio tornare ad essere snello come quando avevo 18 anni !!!

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            • r e w o P
              Bodyweb Advanced
              • Sep 2002
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              #66
              ok... io vi prendo in giro.. non ci penso proprio... specialmente su cose SERIE come queste...

              LEGGETEVI BENE CIO' CHE E' SCRITTO QUI' SOTTO (per chi deve perdere tanti kg)

              * * * * * * * *

              Farmacia Dottor Mario Marchetti - Settore DIETOLOGIA

              La miglior dieta è indubbiamente quella di mangiare meno.
              Ma i lavori scientifici effettuati con diete a basse calorie hanno rilevato un fallimento, quasi totale, di queste riportando solo l'8% di risultati positivi nel tempo. Solo i pazienti che hanno meno di 10 kg da perdere hanno qualche speranza di successo.
              Certo è che il regime a basse calorie, quando è ben equilibrato, resta sicuro, quasi senza pericolo per i nostri pazienti, ma rimane il più duro, il più difficile ed il più penoso per le seguenti ragioni:

              - questa dieta non toglie la fame, poca gente resiste a questa sensazione spiacevole ed abbandona dopo due o tre settimane
              - questa dieta è troppo lunga , una perdita di 500 grammi la settimana è un fattore demotivante per un paziente che ha più di 10 kg da perdere
              - questa dieta favorisce la tentazione, la continua fame porta a frequenti deroghe nella limitazione delle quantità alimentari da assumere

              Inoltre , il medico deve ricordare, quando somministra questa dieta, che alla diminuzione di apporto calorico si accompagna spesso un abbassamento dei bisogni metabolici.
              Un'alternativa proposta è quella del digiuno assoluto.
              Questo regime , che è composto da sola acqua assunta a volontà, porta ad una perdita di massa magra superiore alla perdita della massa grassa. Questa perdita avviene soprattutto a livello dei muscoli striati. Le fibre muscolari cardiache fanno parte di questa perdita con possibili conseguenze mortali.
              Studi fatti sul bilancio azotato mostrano che con il digiuno assoluto un adulto che pesa 70 kg perde 3,7 kg di azoto ogni giorno. Considerando che un grammo d'azoto corrisponde a 6,25 grammi di proteine e che il muscolo contiene circa il 20 % di queste , la perdita è di 32 grammi di muscolo al giorno. Aggiungendo che i bisogni proteici aumentano sotto restrizione calorica, si arriva che dopo 10 giorni di digiuno il paziente perde circa due chili di tessuto muscolare.
              Da queste considerazioni numerosi autori cominciarono a studiare la possibilità di trovare una dieta che potesse dare un bilancio calorico negativo minimizzando la perdita di massa magra. Per questo era necessario modificare il digiuno assoluto con una integrazione proteica.
              Bollinger nel 1966 provò ad aggiungere dell'albumina. Apfelbaum nel 1970 addizionò caseina. Geunth e Verter nel 1974 aggiunsero del glucosio con della caseina. Baird e Howard nel 1975 mescolarono del glucosio con degli aminoacidi.
              Fu, però, Blackburn che determinò i bisogni dell'organismo in aminoacidi nel corso del digiuno e che dimostrò come una privazione calorica, con un'assenza completa d'idrati di carbonio, potesse neutralizzare l'effetto anabolico dell'insulina sul metabolismo dei grassi: Infatti senza insulina non è possibile litogenesi.
              Blackburn provò che delle piccole quantità di aminoacidi portavano, nel corso del digiuno proteico, dei leggeri cambiamenti nella risposta metabolica e potevano neutralizzare il bilancio azotato negativo. Quindi i pericoli del digiuno assoluto potevano essere eliminati ingerendo delle proteine prive di idrati di carbonio.
              In questi studi Blackburn codificò la quantità esatta di proteine che bisognava assumere nel corso del digiuno per proteggere la massa nobile di un individuo, cioè da 1,2 a 1,5 gr per chilo di peso ideale.
              Nacque così il digiuno proteico che protegge l'equilibrio azotato e cancella la fame grazie allo stato di chetosi che l'accompagna. Infatti nel digiuno proteico si ha la diminuzione del glucosio con conseguente attivazione del catabolismo dei trigliceridi adipocitari. La lipoproteinlipasi idrolizza i trigliceridi in acidi grassi e glicerolo. Il glicerolo è ossidato a livello del fegato in glucosio. Il 40% degli acidi grassi prodotti vengono utilizzati direttamente nel lavoro muscolare. L'altro 60% subisce una beta-ossidazione a livello epatico con la formazione di Acetil-CoA. Dalla successiva condensazione di due molecole di Acetil-CoA si forma l'acido acetacetico. Questo si trasforma, in massima parte, in acetone ed acido beta-idrossi-butirrico. Questi tre composti vengono denominati: corpi che tonici.


              La corretta funzionalità pancreatica, caratteristica del paziente non diabetico, permetterà la successiva riconversione, in presenza di minime concentrazioni d'insulina, dei corpi che tonici in Acetil-CoA e la loro successiva metabolizzazione.
              La formazione dei corpi che tonici nel digiuno proteico riveste numerosi vantaggi:

              - forniscono il 25% dell'energia che richiede l'organismo nel corso del digiuno proteico
              - facilitano l'utilizzazione degli acidi grassi liberi da parte del cervello che trasforma la sua fonte energetica utilizzando per l'80% del suo metabolismo i corpi che tonici.
              - i corpi chetonici circolano liberamente nell'organismo fornendo energia, infatti non hanno bisogno di proteine vettrici e penetrano liberamente nelle membrane cellulari.

              Da ciò si può concludere che il digiuno proteico permette di utilizzare a pieno l'energia del tessuto adiposo, riducendolo, senza intaccare la massa magra.
              Il Dott. Giuseppe Castaldo, responsabile del modulo di Nutrizione Clinica dellAzienda Ospedaliera "Moscati" di Avellino, ha sperimentato lungamente questa dieta sia su pazienti ambulatoriali ( la dieta, successivamente riportata, prevede l'uso di alimenti naturali, alimenti dietetici ed integrazione vitaminico-minerale).Prima e durante la dieta i pazienti sono stati studiati sul piano antropometrico , cardiologico e sul piano ematochimico. In tutta la casistica ad oggi riportata dal dott. Castaldo ( oltre 500 pazienti ) si 'è avuta perdita di tessuto adiposo senza diminuzione di massa magra; tutti i parametri ematochimici sono rimasti nella norma senza rilevare variazioni dell'uricosuria ( uno dei pericoli del digiuno è la necrosi tubolare per acido urico) , del pH ematico ( l'eventuale acidosi iniziale da corpi chetoniciera prontamente tamponata) e degli enzimi epatici (assenza di steatosi ); anche il tracciato elettrocardiografico non ha rilevato alcuna variazione.
              Di particolare interesse è stato il rilevare che la perdita di grasso avveniva principalmente dei distretti di adiposità localizzata in eccesso. Anche se questo meccanismo non è ancora perfettamente chiarito si pensa ad un'azione specifica del GH, ormone che aumenta in questo regime dietetico.


              Il successo della dieta proteica ha portato il mercato degli integratori alimentari a fornire vari tipi di preparati proteici liofilizzati atti a sostituire gli alimenti naturali, spesso accettati con difficoltà dai pazienti.
              Senza entrare sul raffronto dei vari prodotti presenti sul mercato, ma rammentando a ciascuno di noi di verificare secondo scienza medica quanto ci viene proposto e soprattutto che non possono esistere composizioni che permettano di superare i fabbisogni in aminoacidi di ciascuno di noi, tracciamo le linee guida che hanno portato alla nostra ultima scelta.

              Un alimento dietetico proteico per essere utilizzato nel trattamento dietetico deve:

              rispettare o avvicinarsi ai rapporti percentuali degli aminoacidi essenziali consigliati da Meister in Biochemestry of aminoacid nel 1965;
              rispettare il rapporto lisina /triptofano di 5;
              non essere sottoposto ad idrolisi acida, per il suo trattamento, perché questa tecnica distrugge il triptofano;
              avvicinarsi il più possibile alla composizione aminoacidica caratteristica dell'alimento che consente l'accrescimento dell'uomo: il latte della donna.

              * * * * * * *

              Adesso non dico più niente chi vuole intendere intenda... altrimenti fate come volete.

              bye
              Last edited by r e w o P; 07-09-2002, 00:07:25.
              sigpic

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              • r e w o P
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                #67
                Poi per farvi un pò di cultura... studiatevi anche questo :cool:

                * * * * * * *
                BIOCHIMICA DEL DIGIUNO
                ADATTAMENTO DEL CERVELLO AL METABOLISMO DEI CORPI CHETONICI

                Le riserve del corpo umano sono veramente notevoli: circa 565.000 kJ (1Kcal=4,184 KJ) sotto forma di grassi, localizzati in maggior parte nel tessuto adiposo; 100.000 kJ sotto forma di proteine mobilizzabili, localizzate principalmente nei muscoli; 6700 kJ di energia sotto forma di glicogeno (questa fonte di glucosio viene esaurita in appena poche ore). Queste riserve sono sufficienti per consentire una sopravvivenza di vari mesi. Tuttavia la loro utilizzazione può apparire problematica e suscitare alcune difficoltà alla comprensione se si ragiona in base ai normali processi fisiologici e non si tengono nella dovuta considerazione le modificazioni e gli adattamenti fisiologici che si verificano durante l’inanizione: vediamo allora di comprendere come sia possibile la lunga durata del digiuno.

                Le riserve proteiche sono preziose. La riserva più pronta a cedere aminoacidi è costituita dalle proteine muscolari. Il loro consumo, superata una soglia di disponibilità, entro la quale i muscoli si comportano da vere e proprie riserve e non risentono in alcun modo della perdita proteica ma acquistano anzi slancio ed elasticità, ha l'effetto indesiderabile di indebolire il soggetto che digiuna. Inoltre le riserve proteiche non sono così grandi come quelle del tessuto adiposo ( che sono più del quintuplo rispetto a quelle protidiche ) e il corpo deve quindi cercare di risparmiarle per assicurarsi una lunga sopravvivenza al digiuno. Ciononostante nel corso dei primi 2-3 giorni di digiuno la proteolisi continua intensa, più o meno come nei giorni precedenti al digiuno, o può addirittura aumentare il primo giorno, come indica la perdita di azoto urinario. E dal momento che non viene introdotto azoto con la dieta questo vuol dire che c'è una notevole degradazione proteica senza compenso.

                Soltanto in piccola parte questo consumo proteico muscolare serve a fornire aminoacidi per la sintesi di proteine indispensabili (proteine enzimatiche, proteiche di tessuti vitali quale il sistema nervoso ecc.) La maggior parte degli aminoacidi rilasciati dai muscoli è infatti utilizzata per sintetizzare glucosio attraverso la gluconeogenesi: il corpo inizialmente cerca infatti di porre rimedio alla scarsità di riserve di glicogeno, che vengono rapidamente consumate, sintetizzando il glucosio a partire dalle proteine. Questo avviene perché, mentre la maggior parte degli organi è in grado di utilizzare diverse fonti di carbonio (grassi, zuccheri, aminoacidi derivati dalle proteine), il cervello e il sistema nervoso centrale richiedono invece glucosio come unica o prevalente fonte di carbonio (ciò è vero anche per alcuni altri organi come la midollare del rene, i testicoli e gli eritrociti.)

                Il fabbisogno di glucosio del cervello umano è enorme: circa 120 grammi al giorno (che possono ridursi, ma non scendere sotto i 100 grammi) mentre 40 grammi sono richiesti da altri organi: circa 160 grammi di glucosio al giorno sono quindi necessari per il corpo intero.

                La quantità di glucosio che può essere ottenuta in qualsiasi momento a partire dalle riserve corporee di glicogeno ( fegato e muscoli) è di circa 190 grammi, e la quantità totale di glucosio nei fluidi corporei è pari a circa 20 grammi. Di conseguenza le riserve immediatamente disponibili di glucosio rappresentano all'incirca poco più del fabbisogno giornaliero.

                Durante i periodi di digiuno che durano più di un giorno il glucosio deve dunque essere sintetizzato a partire da altre sostanze che si comportano da precursori. Il corpo quindi sintetizza prontamente glucosio dalle proteine e a questo scopo vengono utilizzate soprattutto le proteine dello stesso fegato e dei muscoli: gli aminoacidi che si liberano dalle proteine muscolari passano nel sangue per poter essere utilizzati dal fegato e dalla corteccia renale per la sintesi del glucosio.

                George F. Cahill Jr. dell'Elliott P. Joslin Resarch Laboratory della Diabetes Foundation ha dimostrato che tra gli aminoacidi che forniscono il substrato per la sintesi del glucosio da parte del fegato, il più importante è l'alanina. Oltre all’alanina molti altri aminoacidi possono essere utilizzati per la gluconeogenesi e vengono chiamati per questo gluconeogenici. (Solo gli aminoacidi lisina e leucina non formano durante il loro catabolismo precursori del glucosio, e contribuiscono invece fortemente alla formazione dei corpi chetonici: sono quindi aminoacidi chetogenici).

                A questo punto siamo in grado di comprendere una delle principali perplessità di fronte ai lunghi digiuni: se la decomposizione delle proteine continuasse con la velocità iniziale, i muscoli scheletrici e le altre fonti di proteine si esaurirebbero rapidamente ed il corpo non potrebbe sopravvivere a lungo.

                Facciamo alcuni calcoli approssimativi ma abbastanza indicativi: il cervello richiede un rifornimento di energia equivalente ad almeno 100 grammi di glucosio ed il corpo, pur diminuendo la sintesi di glucosio iniziale (160 grammi circa in un uomo di 65 kg) non può scendere sotto questi 100 gr di glucosio senza danneggiare il cervello. Ebbene, anche la sintesi del glucosio corrispondente a questo fabbisogno sotto il quale non si può scendere esaurirebbe rapidamente le fonti proteiche. Infatti, per la sintesi del glucosio con la neoglucogenesi, il corpo solo in piccola parte utilizza i grassi (trigliceridi), che mettono a disposizione come precursori il glicerolo e solo alcuni acidi grassi, quelli a numero dispari di atomi di carbonio: questa via è quindi limitata e può fornire circa 16 grammi di glucosio al giorno. Ne deriva che le proteine dovranno contribuire per 90 grammi circa. Dal momento che per produrre 90 grammi di glucosio il corpo dovrebbe decomporre 155 grammi di proteine muscolari,(da un grammo di proteine possiamo infatti ottenere circa 0,6 grammi di glucosio) questo fatto implicherebbe una perdita giornaliera di azoto di circa 25 grammi(infatti il rapporto proteine-azoto è di 6,25). Poiché il contenuto di azoto del corpo di un adulto ammonta a circa 1000 grammi, e una perdita superiore del 50% di questa quantità è letale, si dovrebbe concludere che l’uomo a digiuno non possa sopravvivere per più di tre settimane.

                E così hanno concluso, sulla scorta di simili calcoli, alcuni fisiologici privi di esperienze dirette: conclusione frettolosa, smentita da numerosi e recenti studi, oltre che dalle numerosissime osservazioni dei cultori del digiuno: i digiunoterapeuti hanno osservato numerose volte che l'uomo può digiunare per periodi assai più lunghi di tre settimane, non solo rimanendo in condizioni fisiologiche ma ottenendo miglioramenti delle condizioni di salute.

                Ed ecco la spiegazione del fenomeno. Il corpo comincia presto a diminuire le sue perdite proteiche e a mano a mano che il digiuno continua una parte sempre maggiore della perdite organiche è imputabile al consumo di grasso corporeo, con un corrispondente risparmio delle vitali riserve di proteine. Se all'inizio del digiuno un uomo medio tenderà a sintetizzare dalle proteine almeno 90 grammi di glucosio, con un consumo di almeno 155 grammi di proteine, dopo i primi 2-3 giorni questo consumo diminuirà rapidamente, fino a ridursi a 10 grammi (o anche meno) dopo 3-4 settimane, con una produzione minima di glucosio dalle proteine: in media non supera i 5-6 grammi. (Il corpo non può infatti fare completamente a meno del glucosio, perché la maggior parte dei tessuti ne ha bisogno per rifornire il ciclo dell'acido tricarbossilico.)

                Un organismo a digiuno pertanto dopo 3-4 settimane tende a raggiungere il consumo basale di proteine, quel consumo cioè sotto il quale l’organismo non può scendere, a causa dell’inevitabile consumo di materia vivente che il metabolismo comunque comporta. A riguardo, i dati forniti dai vari ricercatori differiscono molto, pur confermando tutti il progressivo risparmio proteico. Nonostante la discordanza dei dati possiamo affermare che, in un soggetto con caratteristiche medie, è prevedibile che il consumo proteico sia ridotto, dopo 3 settimane di digiuno, di 10 volte e anche più.

                A questo punto rimane da capire un fatto fondamentale: come è possibile una decomposizione giornaliera di proteine così bassa quando, secondo i calcoli riportati, ne necessiterebbe una quantità più di 10 volte maggiore per produrre il glucosio necessario a coprire il solo fabbisogno energetico del cervello? Come si procura il cervello il resto dell’energia necessaria?

                Il fatto si spiega con un fenomeno di straordinaria importanza: molto presto, entro la prima settimana del digiuno, nel cervello avviene una commutazione biochimica e le cellule cerebrali cominciano ad utilizzare come fonte energetica i corpi chetonici, sostituendoli al glucosio. Quindi si può ridurre enormemente la demolizione proteica per produrre glucosio. Fu Cahill che scoprì che il deficit di glucosio era compensato da una fonte sostitutiva di energia, derivata dai grassi: i corpi chetonici, appunto. Il sangue dei soggetti digiuni mostra infatti un aumento dei corpi chetonici: acido acetacetico e i suoi derivati, acetone e acido beta-idrossibutirrico, ed il cervello si adatta a questi substrati energetici. Ricercatori dell'università di Oxford hanno in seguito dimostrato che il cervello è dotato del meccanismo enzimatico necessario per utilizzare i corpi chetonici.

                La condizione detta chetosi, cioè accumulo di chetoni nel sangue e loro presenza nelle urine e nell'aria espirata (acetone), è praticamente sempre presente durante un digiuno che si prolunghi per qualche giorno ed è sempre stata paventata come condizione patologica: uno dei fatti addotti per dimostrare gli effetti dannosi del digiuno è proprio la presenza della chetonemia, la quale è associata, in circostanze diverse, a fenomeni patologici (acetone dei bambini, diabete scompensato) e comporta la tendenza alla acidosi metabolica.

                Però nel digiuno la chetonemia non è un fatto patologico ma un adattamento biochimico fondamentale assicurare una lunga sopravvivenza.

                Quando, dopo pochi giorni di digiuno, i corpi chetonici (in particolare l'acido-beta-idrossibutirrico) raggiungono nel sangue la concentrazione sufficiente, viene infatti attivato nel cervello il meccanismo biochimico dei chetoni, in seguito al quale quasi tutte le necessità energetiche del corpo saranno sostenute dai grassi, da cui i corpi chetonici derivano: e così il consumo proteico comincerà ad abbassarsi fino a diventare poco più alto del ricambio di base.

                L'adattamento al metabolismo dei corpi chetonici determina non solo risparmio sulle proteine muscolari e di altre riserve, che non sono più demolite per sintetizzare zucchero per il cervello, ma anche risparmio sul consumo di proteine enzimatiche.


                Il metabolismo degli zuccheri è infatti dispendioso, comporta l'intervento di molti enzimi e quindi il loro consumo, che deve essere compensato dall'organismo; il metabolismo dei corpi chetonici è invece un metabolismo "in regime di austerità", perché richiede l'intervento di pochi enzimi e quindi scarso consumo di proteine enzimatiche.

                Questa importante modificazione biochimica scatta, come abbiamo detto, quando i corpi chetonici raggiungono una certa soglia: da questo momento verranno metabolizzati e grazie al consumo manterranno in modo stabile o quasi il loro dosaggio, che non raggiungerà mai livelli patologici, come può succedere invece nel diabete. Non si avrà modificazione della acidità del sangue e nemmeno si è mai dimostrata, durante i digiuni prolungati, deplezione della riserva alcalina del sangue. Probabilmente questo è dovuto da una parte all’eliminazione di urine acide, che rimuovono gli accumuli acidi dal corpo, dall’altra alla capacità dell’organismo di reintegrare le sue riserve alcaline trattenendo secondo le sue esigenze gli alcali dei tessuti che vanno incontro ad autolisi.

                L’adattamento del cervello al metabolismo dei chetoni è indotto, attraverso l’azione di alcuni ormoni, dai centri regolatori a livello ipotalamico e permette di prolungare i digiuni ben oltre le tre settimane che sarebbero invece un limite insuperabile qualora il cervello continuasse a richiedere glucosio.


                La commutazione biochimica del cervello all'utilizzazione dei corpi chetonici non spiega soltanto la possibile lunga durata del digiuno, ma contribuisce a chiarire altri fenomeni. Può infatti considerarsi il substrato organico dei profondi cambiamenti mentali e psicologici associati al digiuno e inoltre permetterci di spiegare come a volte una dieta inadeguata possa determinare squilibri più rapidamente di un digiuno assoluto (che, come abbiamo visto, ha una lunga fase fisiologica prima di sfociare nella fase patologica) e determinare fatti morbosi che non insorgono durante il digiuno.

                Ad es. durante un digiuno completo non si ha formazione di edemi che invece si formano con frequenza in seguito a diete carenti di proteine. L'edema è determinato da un abbassamento delle proteine plasmatiche che causa un abbassamento della pressione osmotica del sangue e una fuoriuscita di acqua verso gli spazi interstizali dei tessuti.

                Durante il digiuno si ha inizialmente un consumo rapido delle proteine plasmatiche, compensato dall’utilizzazione degli aminoacidi delle proteine muscolari che, come abbiamo visto, rapidamente si liberano dalle riserve dei muscoli nei primi 2-3 giorni di digiuno: questi aminoacidi servono non solo a formare glucosio ma anche a non fare abbassare le proteine plasmatiche, sostituendo con nuove sintesi quelle consumate. In un secondo tempo, con l’instaurassi del metabolismo chetonico, si ha un notevole risparmio di proteine enzimatiche e la quantità di proteine nel sangue può essere mantenuto con una certa facilità dalle riserve proteiche muscolari, epatiche ecc. Quindi durante il digiuno non si formano in genere né edemi precoci né tardivi. Gli edemi da fame possono invece presentarsi facilmente nella alimentazione deficiente di proteine ma non di zuccheri: e questo può avvenire sia quando le carenze sono di breve durata, sia quando sono croniche, con meccanismi verosimilmente differenti. Gli edemi precoci, da carenza proteica acuta in presenza di quantità sufficienti di zucchero, sono probabilmente dovuti al fatto che non si ha l'iniziale messa in circolo di aminoacidi dalle proteine dei muscoli per la formazione di glucosio (che non si abbassa nel sangue perché sufficiente nella dieta). In altre parole la mobilizzazione delle riserve proteiche è rapida in caso di digiuno assoluto per il potenziale abbassamento del glucosio nel sangue in seguito al consumo rapido della riserva di zuccheri: per non permettere l’abbassamento della glicemia (che comporterebbe, se prolungato, danni cerebrali, coma e morte) le proteine delle riserve muscolari liberano rapidamente nel sangue aminoacidi che possono così essere utilizzati per mantenere entro valori fisiologici la glicemia, ma anche per sintetizzare le proteine plasmatiche consumate. Questo non avviene in caso di dieta carente di proteine ma sufficiente in zuccheri, perché la glicemia non tende ad abbassarsi: non si ha quindi la rapida mobilizzazione delle riserve proteiche, con pronto compenso del consumo di proteine plasmatiche, e questo comporta un abbassamento delle proteine del plasma con diminuzione della pressione osmotica, conseguente fuoriuscita di acqua dai vasi verso il liquido interstiziale e formazione di edemi. L'edema precoce nella deficienza proteica acuta avviene soprattutto nei bambini, come ad es. nel Kwashiorkor: i bambini sono più esposti per il metabolismo più attivo e labile.

                La formazione di edemi tardivi in condizione di deficienza proteica prolungata associata a sufficiente quantità di zucchero ha una spiegazione diversa da quella dell’edema precoce: in questo caso non scatta la commutazione del cervello ai corpi chetonici (perché il glucosio è sufficiente per le necessità cerebrali) e permane il metabolismo del glucosio, dispendioso per il consumo di molti enzimi, e quindi di molte proteine che ne sono costituenti fondamentali. Esse sono prontamente sostituite da quelle plasmatiche, a loro volta rimpiazzate dalle riserve muscolari, ma si avrà un abbassamento del valore delle proteine plasmatiche ed edema in seguito al rapido venir meno delle riserve. L’edema tardivo è dovuto anche al fatto che le carenze enzimatiche, che si instaurano in queste circostanze, quando cioè le riserve proteiche cominciano a scarseggiare, causano alterazioni metaboliche, danni ai capillari e modificazioni della loro permeabilità. Le carenze enzimatiche determinano inoltre gravi squilibri di tutti i tessuti, perdita dell’integrità dell’intero organismo e morte.

                Un regime privo o fortemente carente di proteine, ma con sufficienti zuccheri, comporta quindi una perdita di proteine enzimatiche più forte di quella determinata dal digiuno assoluto, un esaurimento più rapido delle riserve e una precoce insorgenza di fenomeni patologici.

                Possiamo concludere dicendo che durante il digiuno non si ha formazione di edemi precoci per la pronta mobilizzazione delle riserve proteiche, indotta dal rapido esaurimento delle riserve di zuccheri; non si ha nemmeno formazione di edemi tardivi per la commutazione del cervello al metabolismo dei corpi chetonici.

                Due osservazioni:

                1)Formazione di corpi chetonici: proprio il fenomeni più paventato è realtà necessario perché si possa digiunare a lungo in condizioni fisiologiche.

                2)Il corpo è in grado di affrontare meglio lunghi digiuni che non diete fortemente carenti o squilibrate

                La commutazione ai corpi chetonici nel digiuno dunque è uno dei fenomeni più importanti. Infatti:

                1) Riduce notevolmente la neoglucogenesi e di conseguenza la demolizione proteica.

                2) Rende i grassi l'unica forte energetica per tutti i tessuti: in definitiva anche il sistema nervoso, quando comincia ad utilizzare i corpi chetonici, viene alimentato dai grassi e i grassi sono la maggiore riserva ed hanno il massimo rendimento( infatti un grammo di grassi fornisce 9,3 calorie, le proteine 4,4 e gli zuccheri 4,1.)

                3) semplifica il metabolismo che, dal punto di vista del fabbisogno energetico, si riduce a quello dei grassi: questo oltre al maggior rendimento comporta un risparmio di enzimi ( quindi anche di proteine, costituenti degli enzimi) nonché di vitamine e di oligoelementi che intervengono nell’azione degli enzimi.

                In definitiva la commutazione chetonica permette una lunga sopravvivenza in condizioni di equilibrio fisiologico, senza edemi o altri segni di carenza, perché semplifica il metabolismo energetico, riducendolo a quello dei grassi: la riserva maggiore, con la resa massima e il minor consumo enzimatico, vitaminico e di oligoelementi.

                * * * * * * *

                bye
                Last edited by r e w o P; 07-09-2002, 00:32:34.
                sigpic

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                • r e w o P
                  Bodyweb Advanced
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                  #68
                  come avrete capito, il nostro organismo sa utilizzare parecchio bene le riserve corporee di grasso...

                  se si vuole, per chi deve perdere tanto e non vuole metterci un anno...la dieta esiste, esiste di tutto al mondo...

                  non fate gli ottusi perchè avete letto due libri di Di pasquale...

                  cercate di ragionare con la vostra testa in base a ciò che avete studiato....

                  e prima di criticare senza giustificazioni ma solo per "sentito dire"... informatevi meglio sugli argomenti.
                  sigpic

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                  • marcolone
                    Bodyweb Member
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                    • Quel posto dimenticato da dio in mezzo alle risaie... Novara.
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                    #69
                    ascolta un po.

                    l'ho provato sulla mia pelle.

                    vuoi sapere la mia storia?

                    eccotela.

                    a marzo ero 1.85 x 105 kg.
                    la tipa mi ha mollato
                    per vari motivi, depressione etc. ho fatto 2 settimane praticamente a 700 kcal al giorno.
                    risultato ?
                    stavo di merda, seppur dimagrivo.
                    psicologicamente parlando, non me ne fregava un ***** di dimagrire, stavo male.

                    poi, revolution.
                    un ora di bici al giorno e 1500 kcal al giorno (l'ho scoperto solo ora) ESCLUSIVAMENTE DA RISO INTEGRALE, FAGIOLI E INSALATA e pane integrale.

                    a giugno ero 72 kg. le mie braccia sono passate da 40 cm di diametro a 23.

                    poi ho letto sulle 6000 pagine su metabolismo, dieta, e mi sono avvicinato al bodybuilding.

                    al che, mi sono fatto io una dieta iperproteica, gradualmente aumentando le calorie per evitare lo yo yo.

                    risultato?
                    sto faticosamente mettendo su muscolo, ho guadagnato 4 kg tra grasso e massa magra.

                    e se ci penso ora, il digiuno non e' servito a un ***** se non a abbassarmi il metabolismo a nastro, evitare di perdere gli ultimi kg e catabolizzare all'incirca una decina di kg di muscolo.


                    ora dimmi quel ***** che vuoi, ma per me tutto cio che dici, soprattutto l'abbassare eccessivamente la soglia delle kcal, mi sembrano solo immani stronzate.

                    e soprattutto:
                    ho capito che in QUALSIASI DIETA, il calo delle kcal conta per un 30 %. il resto e' forza di volonta'.

                    sai cosa mi ripetevo in continuazione?
                    "non voglio tornare a essere ciccio."

                    anche adesso, che mangio 2400 kcal al giorno, metto solo massa magra, pare. senza seguire particolari diete se non una cronodieta...

                    tutto questo solo pensando "il cibo serve ai miei muscoli".

                    chiamale stronzate.

                    non me ne volere, neh.

                    pero' prima di parlare, chiedi a chi ci e' passato.


                    passo e chiudo.

                    p.s. Zar, se vuoi 22 cm d'amore non ho problema a donarteli
                    Frase della settimana : "Massy, sei un grande!" "anche tu sei alto!"
                    Voglio farmi Timea Majorova. Ma avrei bisogno di un goldone di titanio.
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                    • Max_79
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                      #70
                      Originally posted by r e w o P
                      cercate di ragionare con la vostra testa in base a ciò che avete studiato....
                      Questo vale anche per te.
                      Anche tu hai citato solo delle fonti.

                      Bye
                      Originariamente Scritto da TheSandman
                      Brunetta li ha anticipati spregiandoli, ma altrimenti sarebbe finito all'incontrario.

                      .Passate a trovarmi e lasciate un messaggio, thx.
                      ________

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                      • vperman
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                        #71
                        Originally posted by francobarra
                        In ricarica cosa potrei quindi mangiare?
                        A me hanno detto che 1 mars = 1 barretta energetica ?__=

                        Mi spiace ma un mars non e' come una barretta energetica
                        Originariamente Scritto da Vincio
                        Scusate il mostruoso off topicche! ma che è il catabolismo.. che gnoranteee che sono

                        Originale inviato da Piero Nocerino
                        Catabolismo e' quando ti guardi allo specchio e sei una merda..

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                          #72
                          no max_79 ciò che è scritto lì sopra non sono pareri personali o fonti popolari... quelle sono descrizioni scientifiche di come stanno realmente i fatti puoi chiedere a qualsiasi laureato in medicina se ciò che è scritto sono frottole o è la realtà e vedrai che ti dirà che è la realtà.

                          Marcolone se leggi bene il primo testo dice appunto che con le diete tradizionali a basse Kcal si catabolizza parecchia massa magra perchè con poche kcal ed ingerendo carboidrati proteine grassi normalmente (tutti e tre i macronutrienti) ma in porzioni ridotte il catabolismo delle proteine muscolari è inevitabile perchè non viene a crearsi uno stato di ketosi...

                          poi ti fa capire però che con una dieta a basse Kcal ma fatta in altra maniera... il risultato è TOTALMENTE DIVERSO GRAZIE AL MECCANISMO DELLA KETOSI che viene a crearsi e anche il senso di fame viene a mancare rispetto alla dieta tradizionale con le stesse Kcal.

                          tu che dieta facevi quando stavi a 700 Kcal?

                          Se non mi credete ancora no so più cosa dirvi... chiedetelo a Naturalman...
                          I'm a Natural Heavy-Duty Boy :cool:

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                          • MISTER X
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                            #73
                            allora POWER facciamo così:mi salvo tutto e lo faccio leggere a degli amici medici,vediamo cosa dicono.

                            Commenta

                            • marcolone
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                              #74
                              read this.



                              e poi basta, alla fine sei libero di pensarla come vuoi.

                              come dico sempre : "non condivido le tue idee, ma darei la vita purche' tu le possa sostenere."

                              e ora, vadeviaakul.
                              Frase della settimana : "Massy, sei un grande!" "anche tu sei alto!"
                              Voglio farmi Timea Majorova. Ma avrei bisogno di un goldone di titanio.
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                                #75
                                Originally posted by MISTER X

                                allora POWER facciamo così:mi salvo tutto e lo faccio leggere a degli amici medici,vediamo cosa dicono.
                                No facciamo così !!!
                                Siccome sulla rete trovi di tutto detto da tutti (anche medici, professori etc. ) ... facci un bel riassunto 'con parole' tue di quello che c'è scritto nei tuoi posts : i 'passaggi' metabolici etc etc.

                                Grazie
                                Ciao

                                Commenta

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