Articoli sull'alimentazione

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  • Eddy
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    Articoli sull'alimentazione

    Ho trovato questi 2 articoli su un sito di arti marziali...

    Il decalogo della corretta alimentazione: sviluppi, commenti, interpretazioni.

    7.0 Introduzione

    Nell'epoca moderna di oscuro vi è pochissimo salvo, forse, le residue qualità dell’anima. Ciò è, in fondo, anche il suo limite.

    Anticamente dei grandi filosofi, attori, poeti, drammaturghi e via elencando, si sapeva poco o nulla a parte il fatto, abbastanza importante, che facevano tutti il proprio dovere.

    I filosofi filosofeggiavano, gli attori recitavano, i poeti poetavano ed i drammaturghi – se cosi mi posso esprimere – drammaturgavano: questo era il loro mo do di partecipare al progresso del mondo e, contemporaneamente, di rosicchiare i testicoli al loro prossimo.

    Ora di tutti loro e, purtroppo, anche di un sacco di altra gente assolutamente inutile si sa tutto anche le cose più importanti come, ad esempio, il numero di foruncoli che abbelliscono i loro glutei, la misura del reggiseno o, anche, la loro opinione su tutte le questioni che non li riguardano e sulle quali sanno poco o nulla.

    Proprio recentemente, ad esempio, un'attricetta delle peggiori (epperò straordinariamente ben dotata per quanto riguarda carrozzeria ed accessori) è stata inter rogata a lungo da centinaia di giornalisti su ogni argomento possibile dello sci bile umano: non è capitato per caso, è stato fatto apposta.

    Le è stata perfino chiesta una (autorevole) opinione sull'esistenza o meno della vita ultraterrena: confesso di averla vista confusa.

    D’altra parte non è stata colpa sua.

    Se ad una persona mediamente intelligente chiederete opinioni di tal calibro, ella tituberà e porrà mille “distinguo”, se le chiederete ad uno scemo ve le darà per giorni e giorni senza alcuna riserva.

    Il suo sproloquio potrà essere fermato solo con l’aiuto di un bazooka o di una mitraglia. Cosi è accaduto in tale occasione.

    Ho seguito tutta la vicenda con estremo interesse: volevo appurare, fra un accavallare e scavallare di splendide coscie, se la bimba indossasse o meno gli slips.

    Non sono giunto ad una opinione certa: capita quasi sempre cosi, anche nella Storia del Pensiero, per ogni questione che potrebbe cambiare il mondo.

    Ringraziate proprio questo tipo di temperie culturale se, dopo l'enunciazione dei Dieci Comandamenti della corretta alimentazione, dovrete pipparvi (da to pip pip, pip verbo irregolare inglese) una serie di sostanziose spiegazioni.

    Solo qualche decennio fa vi avrebbero fatto imparare a memoria solo le enunciazioni e ve le avrebbero fatte recitare a Natale, Capodanno, Epifania, in tutte quelle solennità, insomma, dove la Festa dello Stomaco ha da tempo sostituito la festa dell'anima e degli affetti.

    Ricordate un antico, prezioso detto: "Non fate troppa festa al vostro stomaco se non volete che, prima o poi, sia lui a far la festa a voi." (Cosi parlò Zaratustra ed anche il vostro Autore preferito: praticamente un co ro alpino).

    Il percorso sarà il seguente: ogni paragrafo riporterà uno dei principi enunciati nel precedente capitolo.

    Il paragrafo sarà poi chiosato con dovizia di scienza, nozioni, commenti e chi più ne ha più ne metta: tutti i particolari in cronaca.

    Orbene (orbene mi piace, dovremmo usarlo più spesso) cominciamo dal:

    7.1 Principio numero uno

    a - Se il bilancio energetico sarà in pareggio tenderemo a mantenere il peso iniziale.

    b - Se il bilancio energetico sarà in attivo tenderemo ad accumulare depositi adiposi.

    c - Se il bilancio energetico sarà in passivo tenderemo a utilizzare parte dei nostri materiali di riserva.

    I più colti fra i miei lettori (cioè tutti) tenderanno a storcere il naso: "Banalità, banalità, banalità! Ci aspettavamo ben altro da un Autore cosi spaventosamente fervido ed iconoclasta."

    Dopo aver loro rivolto un rispettoso invito perchè usino termini tali che anche il loro Autore preferito possa comprenderli senza l'ausilio di un Dizionario, proseguirò contestando con vigore che queste enunciazioni siano poi cosi scontate.

    Ho ancora nelle orecchie e (ahi!) negli occhi la voce di una balenottera di qualche centinaio di chili che, mostrandosi in tutto il suo splendore, mi riferiva che, a suo dire, tutto ciò che si vedeva, per ettari all'intorno, era null'altro che gonfio re.

    Rimase molto sconvolta nell'apprendere che io pensavo, al contrario, che tut to ciò che riempiva il nostro orizzonte non fosse null'altro che grasso e della qualità migliore: carne che, se ben cucinata, avrebbe potuto massicciamente contribuire alla sconfitta della fame nel mondo.

    Altri danno colpa della prominenza del loro stomaco, che a volte oscura il sole, a forme poco conosciute di aerofagia o ad una respirazione troppo profonda.

    Altri ancora pensano che ciò che li fa sembrare più simili a tendoni da circo che ad essere umani, sia l'acqua minerale gassata (la cosiddetta sindrome del pallon cino gonfio) e si ripromettono di passare, al più presto, all'acqua naturale.

    A nessuno di loro viene alla mente che ingozzarsi come maiali da ingrasso da mane a sera senza fare alcun tipo di movimento possa avere qualche parte, sia pure marginale, nel fenomeno di continua espansione che li affligge.

    Come altre volte ho ripetuto ognuno di noi è un universo e quindi ognuno di noi dovrà assumere quantitativi diversi di calorie a seconda di età, sesso, altezza, muscolatura, metabolismo di base, tipo di applicazioni e di vita ecc.

    Ma una cosa rimane comunque certa: ogni volta che assumeremo un quantitativo di calorie superiore al nostro fabbisogno, qualunque esso sia, l'eccesso verrà trasformato in materiale di riserva ed immagazzinato in attesa di tempi migliori.

    L'unico buon modo di eliminare le eccedenze caloriche prima che si trasformino (e vi trasformino) in rotoli di grasso sparsi per ogni dove è aumentare il movimento incrementando cosi il dispendio energetico.

    Ciò favorirà, fra l'altro, il miglioramento del tono muscolare, porterà enormi benefici ad articolazioni, legamenti, tendini (con alcune eccezioni che esaminere mo successivamente) e migliorerà assai la funzionalità di tutto il nostro sistema cardiovascolare.

    7.2 Principio numero due

    I materiali di riserva a disposizione del nostro organismo sono:

    1 - Muscoli cioè materiale proteico

    2 - Grasso cioè materiale lipidico

    3 - Ossa che vengono intaccate solo in casi disperati

    I più attenti fra i lettori, probabilmente quelli del primo banco, si chiederanno se l'ordine di presentazione dei materiali di riserva corrisponda o no all'ordine del loro utilizzo. La risposta è: ebbene si! In caso di necessità il nostro organismo tenderà ad utilizzare, in condizioni normali, dapprima il materiale proteico e, successivamente, grasso e, soltanto in ca so di terremoti organici, ossa: questo essi dietologi non ve lo dicono mai.

    Ma alcuni lettori non sono ancora soddisfatti e si dimenano (forse orticaria?) sulle loro poltrone, chiedendosi con insistenza: "Che fine hanno fatto i carboidrati?"

    Una splendida domanda che fa loro onore e che rivela che...non hanno studiato abbastanza.

    I carboidrati, infatti, sono si riserve energetiche, ma lo sono nel breve periodo e vengono, in caso di necessità, consumati subito ove vi sia richiesta immediata di energia.

    Difficilmente una buona riserva di glicogeno (che nel migliore dei casi si aggira sui 500 grammi) aumenterà a dismisura il vostro peso corporeo.

    Allorquando vi sottoponete, astutamente, ad una dieta fortemente ipocalorica, il processo che si instaura è, indicativamente, il seguente:

    a - Il vostro organismo crede, in un primo momento, che siate impazziti, ma che finirete presto per rinsavire: ha, insomma come la vostra mamma, ancora fiducia in voi.

    Nel frattempo incomincia a scaricare un po' di liquidi sperando in una pronta reidratazione: voi perdete un po' di peso e siete felici.

    b - Quando il vostro corpo avverte che non vi siete ancora convertiti e che continuate a perseguire l'intento di suicidarvi, poichè ha bisogno di energia per poter funzionare e voi non gliela fornite, la prende, esaurite le riserve di carboidrati, dove può ed inizia ad intaccare la massa proteica cioè i muscoli.

    Voi perdete altro peso e...siete felici.

    c - La diminuzione di massa proteica fa abbassare drasticamente il metabolismo di base il che significa che, a parità di altre condizioni, per perdere altro peso dovrete ancora diminuire l'assunzione di calorie, ricadendo cosi ancora nella situazione b.

    In più, bruciando massa magra, otterrete poca energia e molti cataboliti,cioè pericolose deiezioni metaboliche assai tossiche.

    d - Il vostro organismo ormai non ha più fiducia nella vostra saggezza (come possiamo dargli torto?) e cerca di correre ai ripari cercando di farvi sprecare meno calorie per riportare in pareggio il bilancio energetico.

    Ottiene questo scopo usando tutte le armi a sua disposizione:

    d1 - Vi circonda di un' aura di continua spossatezza: voi vi muovete sempre meno, sprecate sempre meno energie, peggiorando cosi il tono muscolare.

    d2 – Persegue poi selvaggiamente il suo scopo affliggendovi con mali di testa e vertigini che riducono ancora la vostra già scarsa mobilità.

    d3 - Gioca ancora più scorrettamente togliendovi stimoli ed aneliti sessuali il che significa altro risparmio calorico e liti furibonde con la vostra (od il vostro) partner che vi dicono chiaramente che se credete che si siano accompagnati con voi solo per l'acutezza del vostro, si fa per dire, cervello, avete sbagliato tutto nella vita.

    d4 - Fa in modo di assolvere a tutte le funzioni di tipo vegetativo risparmiando, dove e quando può e se è possibile, ancora energia.

    e - La minore assunzione di nutrienti porta ineluttabilmente ad una drastica diminuzione del vostro metabolismo di base il che significa, ad esempio, che se prima dei reiterati tentativi di suicidio, assumendo 2500 calorie giornaliere mantenevate senza fatica il vostro peso, le stesse calorie assunte ora, aggiungeranno altri rotoli di grasso ai vostri fianchi opimi ed ad altri luoghi su cui sorvolare pare talora bello.
  • Eddy
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    #2
    seconda parte

    7.3 Principio numero tre. (Attenzione! Attenzione! Attenzione!)
    Le calorie bruciate dal nostro organismo per poter sopravvivere (vita vegetati va- metabolismo di base) sono consumate quasi esclusivamente dal tessuto muscolare.
    Inoltre (Attenzione! Attenzione!) il nostro organismo reagirà ad una minore assunzione di calorie con un rallentamento del metabolismo di base.
    In altre parole ciò significa che (Attenzione!) il nostro organismo brucerà più calorie quando ci alimenteremo di più, e brucerà meno calorie allorquando assumeremo una quantità minore di nutrienti.
    Il rallentamento del metabolismo basale, pur non essendo immediato, interviene entro un lasso di tempo assai breve che, a seconda di età, sesso, doti genetiche, doti bio-chimiche, ambiente, abitudini ecc. si può indicare in un intorno di quattro - sei giorni.
    Questo è uno dei problemi fondamentali per tutti coloro che devono affrontare un particolare regime alimentare per perdere una parte del grasso corporeo in eccesso: vedremo come risolverlo nel prossimo capitolo.
    Ovviamente, di ciò che abbiamo appena detto, nessuno vuole tener conto: non essi dietologi che, al disturbo di dover percepire la parcella, non vogliono aggiungere complicazioni di alcun genere, non essi pazienti che vogliono solamente illudersi ed essere illusi e, se possibile, anche essere bastonati duramente.
    Una gran parte delle spiegazioni che questo paragrafo meriterebbe, sono già state fornite al paragrafo precedente: 7.2.
    Rileggerlo non potrà arrecarvi alcun danno, anzi.


    7.4 Principio numero quattro: un'altra strofa della stessa canzone.

    Il nostro organismo si affeziona moltissimo al grasso di riserva e cerca di preservarlo ad ogni costo.
    In caso di necessità sacrificherà, piuttosto, il tessuto muscolare.
    Commenterò insieme quarto e sesto principio perché gli argomenti trattati sono, per più di un verso, complementari.
    Attendere un poco migliorerà la vostra pazienza e la mia propensione a farvi partecipi di segreti che potranno sconvolgere il mondo. Forse.


    7.5 Principio numero cinque.

    Il tessuto muscolare (idrato) contenendo molta acqua, pesa assai di più del grasso che ne contiene pochissima e che perciò è detto anidro.
    Il primo segnale che una qualche dieta è spaventosamente sbagliata è proprio il rapido decremento del peso corporeo. Vediamo insieme perché.
    Come vedremo diffusamente al successivo paragrafo 7.6 il cammino che si de ve percorrere per diminuire la percentuale di grasso corporeo è assai periglioso e, soprattutto, è una sorta di pellegrinaggio che si può svolgere solamente, a somiglianza di quello che accadeva nel Medioevo, in tempi lunghi o lunghissimi.

    Supponiamo dunque che stiate seguendo una dieta ipocalorica che riduca il vostro peso in maniera sensibile in pochissimi giorni.
    Ragioniamo insieme:

    1 - E' possibile che parte del peso perduto sia dovuto alla diminuzione dei liquidi corporei. E' evidente che la dieta è non solo pericolosa, ma anche inutile: voi non dovete perdere preziosa acqua che verrà presto comunque reintegrata, ma dovete perdere grasso!

    2 - Per quanto leggerete al successivo paragrafo 7.6 non state perdendo grasso, se non in minima parte: il grasso pesa poco e perderlo implica sempre il trascorrere di tempi lunghi o lunghissimi.

    3 - Quindi (orrore!) state proprio perdendo solidi muscoli: la veloce perdita di peso è proprio dovuta al fatto che la parte più pesante del vostro corpo (appunto il tessuto proteico) se ne sta andando, abbassando cosi, come avete appreso da tempo, il vostro metabolismo basale.

    Orbene, ogni qualvolta qualcuno (o qualcosa: vedi per tutti essi dietologi) vi promette dimagramenti rapidi e massicci, tipo tre chili in tre giorni, dieci chili in ventitre giorni e via turlupinando, afferrate il martello più pesante che trovate e percuotetelo forte sugli alluci: almeno per qualche tempo non potrà portare dattorno la sua cattiva novella. Tagliategli, se potete, anche i fili del telefono.
    Purtroppo non potrete fare lo stesso con televisioni e riviste che si occupano, a loro dire, di salute: potete, però, o cambiare velocemente canale o smettere di acquistare gli scritti perniciosi e farvi imitare da tutti i vostri amici.
    Ricordate che, come possono raccontarvi idiozie poderose sulle diete, lo possono anche fare per qualsiasi altro argomento, cellulite inclusa.


    7.6 Principio numero sei.

    Le riserve di grasso possono essere bruciate (mobilizzate, metabolizzate) secondo leggi ben precise che ora vedremo.
    In ogni caso queste riserve saranno metabolizzate soltanto se saranno presenti gli idrati di carbonio (glucidi, carboidrati).
    Chi avrà letto con attenzione il secondo volume di questa stessa serie Quaderni di fitness, (dedicato alla descrizione delle Capacità condizionali: Forza, Velocità, Resistenza) ricorderà che la ricerca della resistenza passava necessariamente per una strada obbligata: carichi lievi, ripetizioni elevate.
    La stessa strada va percorsa da tutti coloro che vogliono, attraverso il movimento, giungere ad una maggior mobilizzazione dei lipidi (grassi).
    Vediamone la ragione esaminando uno dei modi più comuni usati dal genere umano e per traslocare e per allenare il corpo: la corsa.

    1 - Primo stadio.
    Iniziamo a correre lentamente: i battiti cardiaci aumenteranno progressivamente e lentamente si stabilizzeranno. Il ritmo della corsa verrà poi incrementato: i battiti di nuovo aumenteranno e, dopo il normale assestamento, rimarranno di nuovo stabili fino a che il carico, sia interno che esterno, verrà mantenuto costante.E' ovvio che stiamo consumando energia, ma questa energia non viene attinta dai lipidi (grassi), ma dai depositi di carboidrati che il nostro organismo ha immagazzinato, soprattutto in muscoli e fegato, sotto la forma di glicoso e di glicogeno. (Vedi anche il paragrafo 7.2 di questo stesso volume, ed il secondo volume della Collana Quaderni di fitness).
    Questo quantitativo è irrisorio (circa 500 grammi) e, comunque, perderlo non vi servirà per ridurre il vostro peso corporeo in quanto dovrà essere immediatamente reimmagazzinato non appena le condizioni esogene ed endogene lo consentiranno.
    Il fenomeno dell'utilizzazione dei carboidrati (idrati di carbonio - glucidi) si protrae per un lasso di tempo che si aggira intorno ai venti minuti: in questo periodo la metabolizzazione dei grassi è pressoché nulla o assai scarsa. E' evidente, quindi, (per quanto riguarda la ricerca della diminuzione della percentuale di grasso corporeo) l'inutilità di correre in modo selvaggio per dieci o quindici minuti e poi fermarsi di botto: ciò potrà essere utile per migliorare la funzionalità del vostro sistema cardiovascolare o per procurarvi un infarto di qualità assolutamente superiore.

    2 - Secondo stadio
    Sono trascorsi ormai venti minuti dall'inizio della corsa e stiamo galoppando indomiti per monti e per valli con il cuore che sta cercando di schizzare fuori dalle nostre orbite dilatate.
    "Ecco che ci siamo" esclameranno i lettori più attenti, sdraiati mollemente nella loro poltrona più comoda: "Stiamo cominciando a perdere grasso". Chi ha letto e studiato a memoria il Secondo volume di questa serie (appena nominato) sa che può anche non essere vero. Vediamo il perché distinguendo due casi strettamente collegati al numero di battiti che il nostro cuore gorgheggia minuto per minuto.
    Una premessa importante, necessaria per comprendere tutto ciò che fra poco verrà esposto: Il massimo numero di battiti cardiaci che ognuno di noi può teoricamente raggiungere in un minuto è pari a: 220 meno la propria età dove duecentoventi rappresenta il numero massimo di battiti che possono essere raggiunti, normalmente, dal cuore di un neonato.
    Sappiamo cosi, in teoria, che:
    Il massimo numero di battiti-minuto per una creatura di 20 anni sarà: 200
    " " " " " " " " " " 30 anni sarà: 190
    " " " " " " " " " " 40 anni sarà: 180
    e via conteggiando.
    In realtà la formula è un poco più complicata, ma per quanto a noi serve, quella che abbiamo usato va benissimo, sempre, però, tenendo conto che i valori effettivi possono anche essere un poco diversi da individuo ad individuo, a seconda di sesso, età, doti genetiche e biochimiche, temperatura, ambiente e, soprattutto allenamento
    Siamo ora in grado di proseguire nell'esposizione dei due casi annunciati, per osservare che cosa accade dopo che siano trascorsi i primi venti minuti.

    Primo caso.
    Abbiamo vent'anni e stiamo galoppando forsennatamente: il nostro cardiofrequenzimetro ci informa che il nostro cuore pulsa fra i 150 ed 170 battiti al minuto, pari al 75% - 85% del nostro massimo teorico che è 200.
    Ci stiamo allenando con impegno, è vero, ma questo tipo di allenamento favorirà soprattutto il miglioramento di tutti i parametri collegati con il sistema cardiovascolare, e solo in minima parte, la perdita di grasso corporeo.
    (Scoperte ed opinioni abbastanza recenti tendono, però, a contestare in parte questa affermazione)
    A questo punto possiamo già giungere ad una prima conclusione: Se vogliamo migliorare i parametri collegati con il nostro sistema cardiocircolatorio, dovremo mantenere, durante l'allenamento, i battiti cardiaci fra il settantacinque e l'ottantacinque per cento del massimo battito cardiaco teorico. Raggiungere valori superiori può essere assai pericoloso e anche, talora, mortale.
    Raggiungere valori inferiori ci fa scivolare nel:

    Secondo caso.
    Abbiamo sempre vent'anni, siamo ben zavorrati con solida ciccia, e stiamo solo trottando: il nostro cardiofrequenzimetro ci informa che il nostro cuore pulsa attorno ai 120-150 battiti al minuto pari al 60% - 75% del nostro massimo teorico che è sempre 200.

    Ebbene si! Stiamo proprio facendo la cosa giusta: stiamo metabolizzando lipidi (grassi)!
    Possiamo ora fare una seconda affermazione: Se vogliamo giungere alla metabolizzazione dei lipidi dovremo mantenere il battito cardiaco fra il 60% ed il 75% del massimo battito cardiaco teorico. Raggiungere valori superiori ci farà ricadere nel primo caso.Raggiungere valori inferiori porterà, a seconda delle evenienze, ad una mobilizzazione dei grassi inferiore o pressoché nulla.
    Come i più acuti di voi avranno certamente notato, riuscire a mobilizzare i lipidi non è stato facile proprio perchè il nostro organismo tende a difenderli ed a conservarli in tutti i modi, leciti ed illeciti (vedi anche il paragrafo 7.4).
    Per metabolizzare i grassi (lipidi), infatti, abbiamo dovuto:

    1 - Correre dapprima per venti minuti per esaurire le riserve di glicoso e di glicogeno.

    2 - Correre poi ancora per un bel tratto controllando accuratamente che i battiti cardiaci rimanessero in un range del 60% - 75% del nostro massimo battito cardiaco teorico. Una domanda che, lo so, urge nella gola dei miei lettori più voluminosi e più pigri è: "Abbiamo capito benissimo tutto. Ma quante calorie avremo perso dopo aver galoppato un'ora come forsennati?"
    Ragazzi, reggetevi forte, a meno che non siate già seduti: dal fronte cattive noti zie.Il dispendio calorico si aggira (a seconda di sesso, età, stile di corsa, temperatura interna ed esterna, tipo di abbigliamento, abilità nell'esercizio, allenamento e via distinguendo) fra 0,9 e 1,2 chilo calorie per chilogrammo di peso e per chilo metro percorso, calcolando anche gli attriti.
    Ciò significa che una persona di ottanta chilogrammi che percorra in un'ora di corsa 9 chilometri (seguendo con attenzione le indicazioni appena fornite) avrà un dispendio calorico totale, compresi gli attriti, che si porrà fra:

    0,9 x 80 x 9 = 648 chilo calorie e 1,2 x 80 x 9 = 864 chilo calorie

    il che significa la perdita complessiva di nemmeno cento grammi di grasso corporeo (nel primo caso assai meno!)
    "Orrore" esclameranno i miei lettori più sferici aggiungendo a questa esclamazione assolutamente civile, altre aggiunte meno civili dopo avere allontanato i bimbi più piccoli che non frequentano ancora gli asili.
    Per gli altri non ci sono problemi: durante le gioiose ore di frequentazione avranno, di certo, imparato a memoria invettive anche peggiori..
    Orrore si, ma fino ad un certo punto, se pensate che, soltanto correndo tre volte per ogni settimana, alla fine di un anno potrete aver perso qualche cosa come quindici chilogrammi di grasso sempre che le assunzioni di nutrienti si mantengano ai livelli normali e non trasmodino in abbuffate senza pietà né religione.

    Come ho cercato di farvi capire dall'inizio di questo libro (e della Collana: Quaderni di fitness) l'unico modo per ottenere risultati duraturi e salutari è soltanto quello di tenere un insieme di comportamenti razionali e corretti per ogni giorno della nostra vita e per tutta la nostra vita, magari con qualche estemporanea trasgressione. Quindi possiamo concludere che:

    ---Per ottenere risultati duraturi dovremo tenere comportamenti duraturi ---

    Il metodo opposto (continue trasgressioni, con qualche estemporanea puntata nel razionale) non porta, non ha mai portato e non porterà mai ad alcun risultato in termini di miglioramento di intelligenza, salute, amore, peso, aspetto.
    La perdita di grasso corporeo potrà avvenire, poi, se assumerete (come ragione comanda) la vostra normale razione di idrati di carbonio: ecco perché le diete che limitano in maniera drastica l'assunzione di pasta, riso ecc. sono al livello più basso di idiozia.
    Ricordiamo poi che (Attenzione!) i carboidrati hanno valenze caloriche assolutamente paragonabili ai protidi: vanno soltanto assunti (Attenzione!) come ve dremo nella parte propositiva del testo, secondo criteri razionali ed in periodi particolari della nostra giornata.

    Dopo il grido: "No alle diete che eliminano gli idrati di carbonio. Sono assolutamente demenziali!" eccovi, proprio qui di seguito, una ampia, deliziosa, appetitosa spiegazione. Un consiglio: incomiciate, da subito, a leccarvi le labbra.

    Per comprendere appieno tutto ciò che segue, dovremo ancora partire dal Ciclo di Krebs di cui abbiamo ampiamente discusso sia nel Primo volume (Viaggio in torno e dentro il nostro corpo) che nel Secondo (Le capacità condizionali: Forza - Velocità - Resistenza) di questa stessa Collana: "Quaderni di Fitness."

    Ne faremo una proiezione assai semplificata nel disegno numero....alla pagina ....



    segue ........

    Beniamino Ferrari

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    • lo zar
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      #3
      Re: seconda parte

      Originally posted by Eddy
      .
      La perdita di grasso corporeo potrà avvenire, poi, se assumerete (come ragione comanda) la vostra normale razione di idrati di carbonio: ecco perché le diete che limitano in maniera drastica l'assunzione di pasta, riso ecc. sono al livello più basso di idiozia.
      Ricordiamo poi che (Attenzione!) i carboidrati hanno valenze caloriche assolutamente paragonabili ai protidi: vanno soltanto assunti (Attenzione!) secondo criteri razionali ed in periodi particolari della nostra giornata.

      Dopo il grido: "No alle diete che eliminano gli idrati di carbonio. Sono assolutamente demenziali

      Bravissimo Eddy........

      Davvero un articolo INTELLIGENTE e COMPLETO!!!!!!

      Mi soffermerei se fossi in voi su questo QUOTE!!!.....a ragionarci un pò..........

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      • Eddy
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        #4
        Re: Re: seconda parte

        Originally posted by lo zar


        Bravissimo Eddy........

        Davvero un articolo INTELLIGENTE e COMPLETO!!!!!!

        Mi soffermerei se fossi in voi su questo QUOTE!!!.....a ragionarci un pò..........
        E quindi le diete 0 carbo tipo metabolica, chetogenica... come mai funzionano?Eppure il consumo di carboidrati è bassissimo!

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        • lo zar
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          Re: Re: Re: seconda parte

          Originally posted by Eddy


          E quindi le diete 0 carbo tipo metabolica, chetogenica... come mai funzionano?Eppure il consumo di carboidrati è bassissimo!
          Un libro di biochimica ti risolverebbe questo dubbio

          Lo sai perchè funzionano? perchè la maggior parte delle proteine che si ingeriscono nella metabolica e nella keto, (un buon 40-50% secondo alcuni testi) VENGONO TRASFORMATE IN GLUCOSIO attraverso "quel" famoso ciclo di krebs (da te citato nell'articolo)....

          Altrimenti come farebbe il nostro organismo a reperire la MATERIA PRIMA che la farebbe "sopravvivere" (può sembrare esagerato questo termine..ma è cosi)??
          I grassi nn subiscono questo processo, avendo una starda a se stessi; rimangono appunto le pro che deaminizzate e IN ASSENZA DEL GLUCOSIO, si trasformeranno nel carburante preferito (una parte ) mentre svolgeranno le loro funzioni di "routine" (quindi plastiche e riparatrici) le restanti.......

          Magari c'è qualcuno che potrebbe obiettare dicendo: "Cavoli, e cosa si vuole di +: senza carbo ci sono le pro che SVOLGONO 2 FUNZIONI IN 1 (plastiche ed energetiche)!!"
          Ma è proprio qui il punto: salutarmente NN E' PROPRIO UN VANTAGGIO.......per una serie di motivi....(si appesantiscono le funzioni renali ed epatiche in primis per questo doppio lavoro...ecc ecc)

          Esistoni gli idrati del carbonio (gli zuccheri ) ebbene perchè nn sfruttarli PER DIMAGRIRE??????????????

          Badate: nn sono contro la META o simile: solo che anche con una buona (ed equilibrata) dose di carbo si può dimagrire e ANCHE MEGLIO PER ME!!!.......la meta (soprattutto la cheto)è da seguire per periodi relativamente brevi, e in quelle occasioni in cui si cerca una perdita di grasso in poco tempo (gare, servizi fotografici....no mare )

          JM2C

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          • Eddy
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            • ..nelle colline (brasiliane!) sopra Firenze!
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            #6
            Originally posted by lo zar


            Un libro di biochimica ti risolverebbe questo dubbio ....

            Hai ragione Zar, ma sono ignorante in materia, ho studiato solo diodi, transistor, resistenze....

            Comunque mi hanno colpito dei punti dell'articolo che mi hanno risolto anche dei dubbi che avevo (e che avrei postato)..



            c - La diminuzione di massa proteica fa abbassare drasticamente il metabolismo di base il che significa che, a parità di altre condizioni, per perdere altro peso dovrete ancora diminuire l'assunzione di calorie, ricadendo cosi ancora nella situazione b.
            d1 - Vi circonda di un' aura di continua spossatezza: voi vi muovete sempre meno, sprecate sempre meno energie, peggiorando cosi il tono muscolare.
            In più, bruciando massa magra, otterrete poca energia e molti cataboliti,cioè pericolose deiezioni metaboliche assai tossiche.
            e - La minore assunzione di nutrienti porta ineluttabilmente ad una drastica diminuzione del vostro metabolismo di base il che significa, ad esempio, che se prima dei reiterati tentativi di suicidio, assumendo 2500 calorie giornaliere mantenevate senza fatica il vostro peso, le stesse calorie assunte ora, aggiungeranno altri rotoli di grasso ai vostri fianchi opimi ed ad altri luoghi su cui sorvolare pare talora bello.

            ciao

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