ragazzi,ho voluto condividere con voi una lettura molto interessante che ho fatto. spero vi sia d'aiuto.
LA NOTTE.
Quando andiamo a dormire, il corpo approfitta delle preziose ore di sonno profondo per dare avvio – attraverso l’attivazione di un preciso quadro ormonale – alla fase di ricostruzione dei tessuti, la cosiddetta fase anabolica. Durante la notte vengono ripristinati i tessuti muscolari e connettivi lesi, vengono riparate e cicatrizzate le ferite, si ricompongono i corretti equilibri salini, si rinforzano i tessuti ossei e di sostegno, ed anche la mente mette ordine nella confusione di messaggi e segnali che hanno affollato il cervello durante il giorno. Ecco perché la notte, e una buona qualità del sonno, sono così preziose per lo sportivo o per chiunque svolga un’attività intensa e affaticante dal punto di vista psicofisico. Anabolismo, però, significa anche costruzione, immagazzinamento, accumulo. Il nostro organismo al momento del sonno, fa un consuntivo della giornata, elabora le risorse a disposizione, e sceglie come orientare l’anabolismo notturno. E’ chiaro che se in quel momento si trova ad avere a disposizione grandi quantità di zuccheri e di grassi, tenderà a depositarli negli adipociti come scorte, invece che utilizzarli immediatamente come fonte energetica, come invece avviene durante il giorno. In altre parole, ingrasseremo.
Non è però il solo problema che può insorgere. La digestione stessa, infatti, è ostacolata dal quadro ormonale e nervoso che è venuto ad instaurarsi. Durante il sonno, infatti, la digestione rallenta fino quasi a fermarsi, in relazione all’assenza di movimenti e stimoli che potrebbero facilitarla. Il risultato è una più lunga permanenza dei cibi all’interno dello stomaco o del lume intestinale, con successiva fermentazione dei residui indigeriti. La fermentazione intestinale è causa importante di gonfiori, di produzione di scorie tossiche, e va molto spesso a creare o ad aggravare situazioni di intolleranza verso i cibi lievitati. Ricordiamoci sempre, infatti, che il passaggio nel sangue di residui parzialmente digeriti (come ad esempio piccoli peptidi invece che singoli aminoacidi) può mantenere intatto il messaggio “genetico” dell’animale o del vegetale di provenienza, scatenando da parte dell’organismo una risposta immunitaria di tipo anticorpale, o comunque linfocitaria, nei confronti del cibo incriminato.
La pancia “a botte” è uno dei sintomi più evidenti di un organismo intossicato. E’ bene sapere che talvolta la componente grassa è indipendente dalla forma del ventre, e che a parità di grasso, un ventre può essere notevolmente gonfio proprio a causa di indesiderate e frequenti fermentazioni intestinali (non solo di quelle, naturalmente: può dipendere anche da qualunque altro problema di inefficienza digestiva, da un’alimentazione ricca di birra, champagne e bevande gassate, da gravi intolleranze e così via).
L’alternativa che il corpo sceglie, quando non ne può più, è quella di tenere sveglio l’organismo, in modo da far procedere comunque la digestione in qualche modo. E’ esperienza di tutti, credo, qualche notte difficile post-peperonata. Ma il rimedio talvolta è peggiore del male, perché i danni derivanti da una sequenza di brutte notti, possono essere anche peggiori di quelli dell’intossicazione alimentare.
Sembra quindi sano e naturale, per tutti questi motivi, suggerire un’alimentazione moderata nelle ore serali, e il più possibile lontana dall’ora del sonno notturno.
Se vi viene voglia di una spaghettata di mezzanotte, insomma, soprassedete. Una buona tisana potrà accompagnare gradevolmente il vostro sonno fino al mattino.
Una cena leggera vi farà svegliare al mattino con un sano e robusto appetito. Cosa che potrete facilmente soddisfare con una corretta colazione GIFT in stile “brunch”. Così facendo avrete assecondato le richieste del vostro organismo in modo naturale, senza sacrifici nel mangiare, e innescando quel circolo virtuoso che sarà in grado di tenere alto il vostro metabolismo, con tutti i positivi effetti a cascata che questo è in grado di generare.
Vivere al 100% significa partire fin dal mattino con il piede giusto, segnalando all’organismo la vostra possibilità di un alto consumo energetico. Un pranzo adeguato e una cena moderata completeranno armonicamente la vostra giornata alimentare senza farvi mettere su un solo grammo di grasso inutile.
IL MATTINO.
Al risveglio si ha un picco di testosterone (l’ormone più classicamente maschile, ma presente e utilissimo anche nelle donne), seguito a breve da un picco di cortisolo. Questi sono ormoni catabolici (rivolti al catabolismo, cioè al consumo), il cui effetto è quello di rivolgere verso un utilizzo immediato gli zuccheri e i grassi eventualmente assunti con la prima colazione. In parole povere, una colazione abbondante non si trasformerà in grassi di riserva, ma verrà trasformata in breve tempo in energia.
Dalla tarda mattinata fino al primo pomeriggio il picco ormonale riguarda gli ormoni tiroidei, che hanno ancora un effetto di stimolo al consumo energetico. Ecco perché anche il pranzo può essere più abbondante della cena: le calorie ingerite vengono comunque prevalentemente rivolte al consumo.
Tra le 15 e le 16, invece, è il momento dell’insulina. Un eccesso di carboidrati, da quel momento in avanti, ne potenzierà gli effetti in modo non gradito (da chi come noi ricerca la calma insulinica). E’ perciò da evitare la merendina pomeridiana a base di farinacei (brioche, tortina).
Per quanto fin qui detto è però chiaro come sia sufficiente un eccesso di zuccheri per generare un picco insulinico indipendentemente dall’orario.
Nella sinfonia di ormoni che regolano il nostro equilibrio, ne segnaliamo alcuni che incidono in maniera specifica sulle funzioni anaboliche e su quelle cataboliche. In particolare, in corrispondenza dei picchi massimi di tali ormoni l’immediata disponibilità o meno dei nutrienti può determinare in larga misura l’utilizzo dei nutrienti stessi nell’una o nell’altra direzione.
LA NOTTE.
Quando andiamo a dormire, il corpo approfitta delle preziose ore di sonno profondo per dare avvio – attraverso l’attivazione di un preciso quadro ormonale – alla fase di ricostruzione dei tessuti, la cosiddetta fase anabolica. Durante la notte vengono ripristinati i tessuti muscolari e connettivi lesi, vengono riparate e cicatrizzate le ferite, si ricompongono i corretti equilibri salini, si rinforzano i tessuti ossei e di sostegno, ed anche la mente mette ordine nella confusione di messaggi e segnali che hanno affollato il cervello durante il giorno. Ecco perché la notte, e una buona qualità del sonno, sono così preziose per lo sportivo o per chiunque svolga un’attività intensa e affaticante dal punto di vista psicofisico. Anabolismo, però, significa anche costruzione, immagazzinamento, accumulo. Il nostro organismo al momento del sonno, fa un consuntivo della giornata, elabora le risorse a disposizione, e sceglie come orientare l’anabolismo notturno. E’ chiaro che se in quel momento si trova ad avere a disposizione grandi quantità di zuccheri e di grassi, tenderà a depositarli negli adipociti come scorte, invece che utilizzarli immediatamente come fonte energetica, come invece avviene durante il giorno. In altre parole, ingrasseremo.
Non è però il solo problema che può insorgere. La digestione stessa, infatti, è ostacolata dal quadro ormonale e nervoso che è venuto ad instaurarsi. Durante il sonno, infatti, la digestione rallenta fino quasi a fermarsi, in relazione all’assenza di movimenti e stimoli che potrebbero facilitarla. Il risultato è una più lunga permanenza dei cibi all’interno dello stomaco o del lume intestinale, con successiva fermentazione dei residui indigeriti. La fermentazione intestinale è causa importante di gonfiori, di produzione di scorie tossiche, e va molto spesso a creare o ad aggravare situazioni di intolleranza verso i cibi lievitati. Ricordiamoci sempre, infatti, che il passaggio nel sangue di residui parzialmente digeriti (come ad esempio piccoli peptidi invece che singoli aminoacidi) può mantenere intatto il messaggio “genetico” dell’animale o del vegetale di provenienza, scatenando da parte dell’organismo una risposta immunitaria di tipo anticorpale, o comunque linfocitaria, nei confronti del cibo incriminato.
La pancia “a botte” è uno dei sintomi più evidenti di un organismo intossicato. E’ bene sapere che talvolta la componente grassa è indipendente dalla forma del ventre, e che a parità di grasso, un ventre può essere notevolmente gonfio proprio a causa di indesiderate e frequenti fermentazioni intestinali (non solo di quelle, naturalmente: può dipendere anche da qualunque altro problema di inefficienza digestiva, da un’alimentazione ricca di birra, champagne e bevande gassate, da gravi intolleranze e così via).
L’alternativa che il corpo sceglie, quando non ne può più, è quella di tenere sveglio l’organismo, in modo da far procedere comunque la digestione in qualche modo. E’ esperienza di tutti, credo, qualche notte difficile post-peperonata. Ma il rimedio talvolta è peggiore del male, perché i danni derivanti da una sequenza di brutte notti, possono essere anche peggiori di quelli dell’intossicazione alimentare.
Sembra quindi sano e naturale, per tutti questi motivi, suggerire un’alimentazione moderata nelle ore serali, e il più possibile lontana dall’ora del sonno notturno.
Se vi viene voglia di una spaghettata di mezzanotte, insomma, soprassedete. Una buona tisana potrà accompagnare gradevolmente il vostro sonno fino al mattino.
Una cena leggera vi farà svegliare al mattino con un sano e robusto appetito. Cosa che potrete facilmente soddisfare con una corretta colazione GIFT in stile “brunch”. Così facendo avrete assecondato le richieste del vostro organismo in modo naturale, senza sacrifici nel mangiare, e innescando quel circolo virtuoso che sarà in grado di tenere alto il vostro metabolismo, con tutti i positivi effetti a cascata che questo è in grado di generare.
Vivere al 100% significa partire fin dal mattino con il piede giusto, segnalando all’organismo la vostra possibilità di un alto consumo energetico. Un pranzo adeguato e una cena moderata completeranno armonicamente la vostra giornata alimentare senza farvi mettere su un solo grammo di grasso inutile.
IL MATTINO.
Al risveglio si ha un picco di testosterone (l’ormone più classicamente maschile, ma presente e utilissimo anche nelle donne), seguito a breve da un picco di cortisolo. Questi sono ormoni catabolici (rivolti al catabolismo, cioè al consumo), il cui effetto è quello di rivolgere verso un utilizzo immediato gli zuccheri e i grassi eventualmente assunti con la prima colazione. In parole povere, una colazione abbondante non si trasformerà in grassi di riserva, ma verrà trasformata in breve tempo in energia.
Dalla tarda mattinata fino al primo pomeriggio il picco ormonale riguarda gli ormoni tiroidei, che hanno ancora un effetto di stimolo al consumo energetico. Ecco perché anche il pranzo può essere più abbondante della cena: le calorie ingerite vengono comunque prevalentemente rivolte al consumo.
Tra le 15 e le 16, invece, è il momento dell’insulina. Un eccesso di carboidrati, da quel momento in avanti, ne potenzierà gli effetti in modo non gradito (da chi come noi ricerca la calma insulinica). E’ perciò da evitare la merendina pomeridiana a base di farinacei (brioche, tortina).
Per quanto fin qui detto è però chiaro come sia sufficiente un eccesso di zuccheri per generare un picco insulinico indipendentemente dall’orario.
Nella sinfonia di ormoni che regolano il nostro equilibrio, ne segnaliamo alcuni che incidono in maniera specifica sulle funzioni anaboliche e su quelle cataboliche. In particolare, in corrispondenza dei picchi massimi di tali ormoni l’immediata disponibilità o meno dei nutrienti può determinare in larga misura l’utilizzo dei nutrienti stessi nell’una o nell’altra direzione.
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