Dieta a zona, cheto...qualche dubbio

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  • dave07
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    Dieta a zona, cheto...qualche dubbio

    Ciao ragazzi mi è capitato sottomano il libro della dieta a zona e ho letto qualche paginetta riguardante i 3 macronutrienti: protidi, glucidi e lipidi.

    Ora non so se il libro può essere affidabile o è farcito di caz^ate, comunque mi è venuto qualche dubbio su un punto specifico, e cioè: nel libro si afferma che i carbo sono sfruttati da massa magra (per lo più muscolare) e dal cervello. Bene, fin qui ci sta il ragionamento. Nel passo successivo però afferma che in chetogenica, siccome non abbiamo un apporto di carbo consistente (è quasi nullo), il cervello prende carbo dalla massa muscolare, compromettendo perciò il muscolo. Ma come fa il muscolo a compromettersi se diamo un iper apporto di proteine che abbiamo detto essere i 'mattoni' per far crescere il muscolo.
    Cioè come facciamo a calare di massa muscolare se diamo le giuste proteine?
    Se questa affermazione fosse vera si smonterebbero in toto le diete chetogeniche e la loro efficacia.
    Voi che ne pensate? Mi consigliate di leggere il libro o per lo meno è affidabile (non mi aspetto verità assolute).

    PS: Non ho messo il 3d nella sezione dieta a zona, perchè vorrei fare un discorso più generale comprendendo anche le altre diete come la chetogenica e tutte le derivate, dato che si parla anche di questo.
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  • dave07
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    #2
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    • Penny85
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      #3
      Come avrai già capito, il cervello e i globuli rossi (e un altro tipo cellulare che non ricordo ) utilizzano solo ed esclusivamente il glucosio come fonte di energia, ma in via eccezionale, quando il glucosio assunto con l'alimentazione è insufficiente, può alimentarsi di corpi chetonici, che vengono prodotti mediante un pathway alternativo all'ossidazione dei grassi.
      La chetogenesi però non è l'unico espediente per produrre "zuccheri" in assenza di carboidrati, un analogo del glucosio (l'alfa chetoacido) può essere anche ottenuto dalle proteine (siano esse derivate dai muscoli o dalla dieta). A dire la verità questo processo interviene ancora prima della chetogenesi, che si attiva dopo 2-3 giorni di "digiuno".
      Quando si fa una dieta chetogenica, l'apporto di proteine e di grassi nella dieta dovrebbero essere sufficienti a sostenere la gluconeogenesi utilizzando solo proteine alimentari, preservando le proteine strutturali. In pratica assumi talmente tante proteine da sostenere sia la rigenerazione del muscolo dopo un eventuale allenamento, sia il fabbisogno energetico per la gluconeogenesi. Vien da sè che tutto funziona bene se fai una chetogenica "fatta bene", mangiando il giusto quantitativo di proteine e grassi e senza lasciar passare troppo tempo tra un pasto e l'altro.
      La zona per contro, non è una dieta iperproteica, col calcolo dei blocchi in base alla tua massa magra vengono coperte praticamente solo le proteine necessarie alla rigenerazione muscolare e non ne avresti a sufficienza per la gluconeogenesi. La quota di carboidrati concessa basta per coprire il fabbisogno del tessuto nervoso, quindi non DOVRESTI incappare nella gluconeogenesi (ma il tutto è sempre molto relativo).
      Insomma, sono due approcci diversi per risolvere lo stesso problema, entrambi validi a parer mio (Forse quello di sears è un pelino meno "d'impatto" ma sicuramente più salutare).
      Aggiungo che non essendo macchine perfette, pur facendo tutto alla perfezione, un po' di massa si potrebbe perdere comunque, è una cosa da mettere in conto, io infatti francamente non consiglierei una chetogenica a chi è in massa, ma solo a chi è in definizione.
      Spero di essere stata abbastanza chiara
      Ciao!
      PS: Il libro di Sears vale la pena di essere letto, ovviamente lui tira acqua al suo mulino e tende a screditare gli altri approcci (per quanto riguarda le cheto, probabilmente non considera l'"eccesso" di proteine e di grassi che vengono assunti, probabilmente considera una cheto "ipocalorica", che sarebbe davvero un disastro!). Per il resto contiene delle nozioni di biochimica e di dietetica abbastanza valide e corrette, soprattutto per quanto riguarda tutto il discorso sugli omega 3.
      Last edited by Penny85; 01-07-2011, 11:05:52.

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      • conv999
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        #4
        leggi qui e ti fai un'idea delle chetogeniche:
        Bene, da ciò che leggo e ciò che mi chiedono, noto che gli approcci alimentari Very low carb keto diet sono diventati di moda. Onestamente non ne comprendo il motivo. Forse la loro utilità la vedo solo nel curare disfunzioni metaboliche e nei soggetti obesi (1,2) Comunque, non sto scrivendo questo articoletto per criticare o
        check it ----> Il mio Nuovo diario

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        • dave07
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          #5
          Grazie Penny85 ora capisco meglio la questione. Per il discorso dell'ig cosa ne pensi? Leggendo un pò sulla dieta zona e sul metodo montignac viene sempre demonizzato l'ig alto. è davvero così tanto dannoso ai fini del dimarimento?

          @conv999: grazie del link, ma me lo sono letto più volte e in passato ho fatto un tentativo di metabolica fallito in 4 giorni, perchè non sopportavo l'assenza di carbo e i cali prestazionali in ogni ambito (concentrazione, lavoro, forza). Probabilmente non è una dieta adatta a me oppure non ho avuto abbastanza tenacia, ma di stare male non mi va proprio.
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          • Penny85
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            #6
            Più che dannoso ai fini del dimagrimento, l'IG alto ha delle implicazioni più generali, nel senso che causando una forte risposta insulinica tende a causare sbalzi glicemici, lasciandoti dopo poco tempo con una gran fame e una gran voglia di altri carboidrati. Diciamo che più cibi ad alto indice glicemico mangi, più cibi ad alto indice glicemico vorrai mangiare. Carboidrati a IG basso, invece, consentono un rilascio graduale di glucosio all'interno delle cellule, tenendoti sazio ed energico più a lungo, attenuando la "bramosia" da carboidrati. Insomma, non è il cibo ad alto indice glicemico di per sè che fa ingrassare, ma sono le risposte ormonali che suscita che tendono a "rovinare" la dieta e di conseguenza il dimagrimento.

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            • dave07
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              #7
              Ah ok, come pensavo...comunque a livello teorico se un giorno assumo 200g di carbo ig alto (e mi riesco a controllare) e un altro giorno assumo 200g di carbo a ig basso il dimagrimento dei due giorni dovrebbe essere uguale giusto? (ovviamente tralasciando fattori esterni e in un sistema 'ideale'). Se è vero che l'ig è la rapidità con la quale aumenta la glicemia nel sangue dovrebbe stare in piedi il ragionamento.
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              • Penny85
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                #8
                I fattori in gioco sono tanti, ad esempio gli alimenti a basso IG sono quasi sempre ricchi di fibre e le fibre interferiscono con l'assimilazione degli zuccheri. In pratica a parità di zuccheri, un alimento a basso indice glicemico ricco in fibre viene assimilato meno di un alimento ad alto indice glicemico ed è come se assumessi meno zuccheri, di conseguenza assumendo questo tipo di alimenti dovresti dimagrire di più. Questo a livello teorico ovviamente, il dimagrimento non si basa solo sull'assimilazione degli zuccheri, ci sono decine e decine di concause.
                La questione poi varia anche da persona a persona, potresti essere una persona poco sensibile all'insulina e non vedere differenze tra scofanarti quintali di riso brillato e quintali di Quinoa
                Poi ci sarebbe anche da fare un discorso sul carico glicemico, l'accompagnare o meno i carboidrati con le proteine...insomma discriminare un alimento solo per il suo indice glicemico ha poco senso.
                Tra l'altro i carboidrati ad alto indice glicemico assumono un ruolo importante nel post W.O.
                Insomma, quello che ti voglio dire io è che se ti piace mangiare carboidrati ad alto IG e riesci comunque ad ottenere dei buoni risultati con la tua dieta è inutile porsi dei problemi. Se poi questo tipo di alimentazione non ti porterà più risultati si penserà a una soluzione

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