Io consumo molti affettati soprattutto confezionati ... e vorrei iniziare ad eliminare quelli con nitriti e nitrati!
Chi sà consigliarmi marche che producono affettati confezionati senza questi 2 conservanti..????
Vi incollo alcune informazioni x chi ancora non sà....
"Sulla scia dei prodotti pronti da asporto, dopo la notevole espansione di insalate di tonno e prodotti simili, sono notevolmente aumentate le proposte dei salumi già affettati pronti in vaschette o confezioni sottovuoto. La notevole fortuna di queste proposte è sicuramente legata alla facilità di conservazione e di trasporto, a differenza degli analoghi prodotti sfusi comprati affettati dal salumiere o nei supermercati. Un altro vantaggio è costituito dalla presenza di informazioni nutrizionali, che appaiono su quasi tutte le proposte confezionate; al contrario, sui prodotti sfusi mancano le indicazioni dell'apporto calorico e della presenza di conservanti (polifosfati, nitrati e nitriti i principali). Tuttavia, non sempre l'acquisto di prodotti in vaschetta o busta è una buona scelta perché la maggior parte di essi prevede l'aggiunta di conservanti per impedire la deperibilità del salume affettato. Quindi, piuttosto che la provenienza dei suini, fattore difficilmente valutabile e quasi mai documentato, occorre fare attenzione agli altri ingredienti.
La prima attenzione da porre nella scelta di un salume è individuare i conservanti. Sarebbe auspicabile l'assenza di nitrati e nitriti, prediligendo salumi in cui la conservazione avviene solo tramite il sale. Sfortunatamente questo processo di conservazione si applica solo ad alcune specie di prosciutti crudi con denominazione di origine protetta, come il Crudo di Parma e il San Daniele del Friuli. Se proprio si vogliono consumare salumi per i quali è previsto l'uso di conservanti, si possono seguire le linee guida che seguono.
Regola n. 1 - Escludere totalmente quelli con presenza di nitriti (E249 e E250), in grado di combinarsi con le ammine e dare luogo a composti cancerogeni (le nitrosammine).
Regola n. 2 - Consumare quelli con presenza di nitrati e contemporaneamente di vitamina C (acido ascorbico). Infatti l'aggiunta di vitamina C impedisce la trasformazione di nitrati in nitriti. Tali prodotti vanno consumati senza essere scaldati (il classico toast con la fetta di prosciutto!), per non vanificare l'effetto disattivante della vitamina C. In Italia non è comune produrre salumi con nitrati e vitamina C, ma senza nitriti, cosa invece abituale in altri paesi (Svizzera).
Regola n. 3 - Moderare l'assunzione di quelli con presenza di nitrati senza vitamina C (la cui aggiunta per legge non è obbligatoria).
Additivi sospetti - Allo scopo di migliorare l'aspetto del prodotto, prolungarne la conservazione o esaltare il gusto, alcuni insaccati di scarsa qualità prevedono anche l'aggiunta di altri additivi, come i polifosfati che, se assunti in dosi elevate diminuiscono l'assorbimento di calcio. Altro additivo decisamente penalizzante è l'esaltatore di sapidità, in genere il glutammato di sodio. Sono rari i salumi che usano coloranti.
Esiste un metodo alternativo all'analisi chimica che possa dimostrare la vera assenza dei conservanti? Sì, basta lasciare all'aria, fuori dal frigorifero, una fetta di salame senza conservanti e una con i conservanti e vedere il tempo di degrado dei prodotti (il tempo ovviamente dipende dalle condizioni di temperatura e di umidità, per questo si suggerisce la comparazione)."
Chi sà consigliarmi marche che producono affettati confezionati senza questi 2 conservanti..????
Vi incollo alcune informazioni x chi ancora non sà....
"Sulla scia dei prodotti pronti da asporto, dopo la notevole espansione di insalate di tonno e prodotti simili, sono notevolmente aumentate le proposte dei salumi già affettati pronti in vaschette o confezioni sottovuoto. La notevole fortuna di queste proposte è sicuramente legata alla facilità di conservazione e di trasporto, a differenza degli analoghi prodotti sfusi comprati affettati dal salumiere o nei supermercati. Un altro vantaggio è costituito dalla presenza di informazioni nutrizionali, che appaiono su quasi tutte le proposte confezionate; al contrario, sui prodotti sfusi mancano le indicazioni dell'apporto calorico e della presenza di conservanti (polifosfati, nitrati e nitriti i principali). Tuttavia, non sempre l'acquisto di prodotti in vaschetta o busta è una buona scelta perché la maggior parte di essi prevede l'aggiunta di conservanti per impedire la deperibilità del salume affettato. Quindi, piuttosto che la provenienza dei suini, fattore difficilmente valutabile e quasi mai documentato, occorre fare attenzione agli altri ingredienti.
La prima attenzione da porre nella scelta di un salume è individuare i conservanti. Sarebbe auspicabile l'assenza di nitrati e nitriti, prediligendo salumi in cui la conservazione avviene solo tramite il sale. Sfortunatamente questo processo di conservazione si applica solo ad alcune specie di prosciutti crudi con denominazione di origine protetta, come il Crudo di Parma e il San Daniele del Friuli. Se proprio si vogliono consumare salumi per i quali è previsto l'uso di conservanti, si possono seguire le linee guida che seguono.
Regola n. 1 - Escludere totalmente quelli con presenza di nitriti (E249 e E250), in grado di combinarsi con le ammine e dare luogo a composti cancerogeni (le nitrosammine).
Regola n. 2 - Consumare quelli con presenza di nitrati e contemporaneamente di vitamina C (acido ascorbico). Infatti l'aggiunta di vitamina C impedisce la trasformazione di nitrati in nitriti. Tali prodotti vanno consumati senza essere scaldati (il classico toast con la fetta di prosciutto!), per non vanificare l'effetto disattivante della vitamina C. In Italia non è comune produrre salumi con nitrati e vitamina C, ma senza nitriti, cosa invece abituale in altri paesi (Svizzera).
Regola n. 3 - Moderare l'assunzione di quelli con presenza di nitrati senza vitamina C (la cui aggiunta per legge non è obbligatoria).
Additivi sospetti - Allo scopo di migliorare l'aspetto del prodotto, prolungarne la conservazione o esaltare il gusto, alcuni insaccati di scarsa qualità prevedono anche l'aggiunta di altri additivi, come i polifosfati che, se assunti in dosi elevate diminuiscono l'assorbimento di calcio. Altro additivo decisamente penalizzante è l'esaltatore di sapidità, in genere il glutammato di sodio. Sono rari i salumi che usano coloranti.
Esiste un metodo alternativo all'analisi chimica che possa dimostrare la vera assenza dei conservanti? Sì, basta lasciare all'aria, fuori dal frigorifero, una fetta di salame senza conservanti e una con i conservanti e vedere il tempo di degrado dei prodotti (il tempo ovviamente dipende dalle condizioni di temperatura e di umidità, per questo si suggerisce la comparazione)."
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