Dalla newsletter Nutrizione33 del 3 settembre 2009:
Pochi carboidrati? Il cuore rischia
Secondo uno studio pubblicato su Pnas regimi alimentari poveri di carboidrati aumentano in maniera significativa il rischio di gravi patologie cardiovascolari, quali aterosclerosi, ictus e infarto
Eliminare pasta e pane dalla dieta può esporre a seri problemi cardiovascolari. È quanto emerge da uno studio pubblicato su Pnas che ha messo in evidenza come regimi alimentari poveri di carboidrati aumentino in maniera significativa il rischio di gravi patologie cardiovascolari, quali aterosclerosi, ictus e infarto. La ricerca è stata condotta da ricercatori del Beth Israel Deaconess Medical Center (Usa), prendendo in esame topi sottoposti a specifici regimi alimentari. In particolare, un gruppo di animali è stato nutrito con diete ricche di carboidrati, un secondo con quantità moderate di questi alimenti e, infine, per un terzo gruppo i carboidrati sono stati completamente sostituiti con proteine. Dopo 6 e 12 settimane di trattamento, i topolini dell'ultimo gruppo dimagrivano velocemente, ma al tempo stesso presentavano chiari sintomi di aterosclerosi. Da sottolineare, però, che negli animali che perdevano peso, i ricercatori non sono stati in grado di rilevare alcuna alterazione dei classici marker di rischio cardiovascolare, quali i livelli di colesterolo. Quindi, si tratterebbe, purtroppo di un rischio che può sfuggire ai normali controlli ematici. Secondo gli autori della ricerca, una alimentazione povera di carboidrati, pur determinando un calo rapido e significativo del peso corporeo, andrebbe a ostacolare la fisiologica neoformazione di vasi sanguigni. In caso d'infarto del miocardio, ciò interferirebbe con i meccanismi di recupero messi in moto dall'organismo per sopperire al limitato afflusso di sangue nei tessuti interessati dall'occlusione vascolare. «I risultati del nostro studio meritano sicuramente ulteriori approfondimenti e sono necessarie osservazioni nell'uomo» ha dichiarato Anthony Rosenzweig, coordinatore della ricerca «Emerge, però, l'indicazione che una dieta moderata e bilanciata, abbinata a un esercizio regolare, è probabilmente la migliore per molte persone».
E' solo uno studio ma, vista anche la scarsità di studi a riguardo, conviene rifletterci su veramente; specie in considerazione del fatto che molta gente qui dentro segue diete low carb, metabolica e cheto praticamente vita natural durante. Interessante e abbastanza preoccupante, secondo me, l'associazione low carb= perdita di peso= assenza di markers di rischio= aterosclerosi...
Pochi carboidrati? Il cuore rischia
Secondo uno studio pubblicato su Pnas regimi alimentari poveri di carboidrati aumentano in maniera significativa il rischio di gravi patologie cardiovascolari, quali aterosclerosi, ictus e infarto
Eliminare pasta e pane dalla dieta può esporre a seri problemi cardiovascolari. È quanto emerge da uno studio pubblicato su Pnas che ha messo in evidenza come regimi alimentari poveri di carboidrati aumentino in maniera significativa il rischio di gravi patologie cardiovascolari, quali aterosclerosi, ictus e infarto. La ricerca è stata condotta da ricercatori del Beth Israel Deaconess Medical Center (Usa), prendendo in esame topi sottoposti a specifici regimi alimentari. In particolare, un gruppo di animali è stato nutrito con diete ricche di carboidrati, un secondo con quantità moderate di questi alimenti e, infine, per un terzo gruppo i carboidrati sono stati completamente sostituiti con proteine. Dopo 6 e 12 settimane di trattamento, i topolini dell'ultimo gruppo dimagrivano velocemente, ma al tempo stesso presentavano chiari sintomi di aterosclerosi. Da sottolineare, però, che negli animali che perdevano peso, i ricercatori non sono stati in grado di rilevare alcuna alterazione dei classici marker di rischio cardiovascolare, quali i livelli di colesterolo. Quindi, si tratterebbe, purtroppo di un rischio che può sfuggire ai normali controlli ematici. Secondo gli autori della ricerca, una alimentazione povera di carboidrati, pur determinando un calo rapido e significativo del peso corporeo, andrebbe a ostacolare la fisiologica neoformazione di vasi sanguigni. In caso d'infarto del miocardio, ciò interferirebbe con i meccanismi di recupero messi in moto dall'organismo per sopperire al limitato afflusso di sangue nei tessuti interessati dall'occlusione vascolare. «I risultati del nostro studio meritano sicuramente ulteriori approfondimenti e sono necessarie osservazioni nell'uomo» ha dichiarato Anthony Rosenzweig, coordinatore della ricerca «Emerge, però, l'indicazione che una dieta moderata e bilanciata, abbinata a un esercizio regolare, è probabilmente la migliore per molte persone».
E' solo uno studio ma, vista anche la scarsità di studi a riguardo, conviene rifletterci su veramente; specie in considerazione del fatto che molta gente qui dentro segue diete low carb, metabolica e cheto praticamente vita natural durante. Interessante e abbastanza preoccupante, secondo me, l'associazione low carb= perdita di peso= assenza di markers di rischio= aterosclerosi...
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