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si chiama bodybuilding.lo so perchè lo stavo cercando per acquistarlo e lui stesso mi ha detto che la casa editrice l'ha voluto rimuovere dal mercato.
così l'ho cercato tramite altre vie e sono riuscito a procurarmene una copia lo stesso.
beh da che pulpito lopez...almeno un po di rispetto per chi pubblica da anni.
stampa un po dei tuoi (quanti ne hai fatti? non trovo nulal in rete come Dott. Lopez) e tienili a portata di mano
Cianti estremizza molti concetti su questo non ci piove, però almeno io, e non solo io, ho ricavato buoni spunti. Leggere senza riflettere e prendere tutto come verità assoluta è sbagliato ma meno male che c'è gente che apre gli occhi sulla "verità".
"You eat, sleep, and drink hypertrophy. You live for the pump. You're a bodybuilder." Joel Marion "It's a shame for a man to grow old without seeing the strength and the beauty of which his body is capable"
Socrate
beh da che pulpito lopez...almeno un po di rispetto per chi pubblica da anni.
stampa un po dei tuoi (quanti ne hai fatti? non trovo nulal in rete come Dott. Lopez) e tienili a portata di mano
Se cerchi uno lo troverai, si chiama guarda caso "in risposta a giovanni cianti". Il resto della roba che pubblico riguarda la medicina d'emergenza non la ghisa.
Chi ha dati antropo. su Cro-magnon e sull' Homo Heidelbergensis ????
se sono quelli che dice lui, almeno su questi, è assolutamente inattaccabile.
Il problema è che i dati ci sono, provengono dai reperti scheletrici e sono dati assolutamente diversi da quelli presentati da Cianti. Come ho scritto nell'articolo comunque alcune delle specie Homo che Cianti descrive come precursori dell'uomo moderno, sono in realtà specie alle quali noi non siamo affatto vincolati da rapporti di discendenza; quindi se anche i dati antropometrici dessero ragione a Cianti, la genetica lo smentirebbe clamorosamente.
Ho voluto scrivere quell'articolo perchè non trovo giusto che si faccia leva sull'ignoranza delle persone per vendere le "proprie teorie"(ignoranza non in senso offensivo, ovviamente la maggior parte di noi non ha conoscenze paleo-antropologiche), e "proprie teorie" lo scrivo tra virgolette perché ciò che Cianti propone, altro non è che la Paleo Diet del Dr. Loren Cordain, solo caricaturizzata attraverso vere paleo idiozie, offrendo nell'insieme al frequentatore medio delle palestre un quadro esaltante. Come persona pensante e avendo qualche conoscenza scientifica mi sento preso in giro dai suoi elaborati.
Il problema è che i dati ci sono, provengono dai reperti scheletrici e sono dati assolutamente diversi da quelli presentati da Cianti. Come ho scritto nell'articolo comunque alcune delle specie Homo che Cianti descrive come precursori dell'uomo moderno, sono in realtà specie alle quali noi non siamo affatto vincolati da rapporti di discendenza; quindi se anche i dati antropometrici dessero ragione a Cianti, la genetica lo smentirebbe clamorosamente.
Ho voluto scrivere quell'articolo perchè non trovo giusto che si faccia leva sull'ignoranza delle persone per vendere le "proprie teorie"(ignoranza non in senso offensivo, ovviamente la maggior parte di noi non ha conoscenze paleo-antropologiche), e "proprie teorie" lo scrivo tra virgolette perché ciò che Cianti propone, altro non è che la Paleo Diet del Dr. Loren Cordain, solo caricaturizzata attraverso vere paleo idiozie, offrendo nell'insieme al frequentatore medio delle palestre un quadro esaltante. Come persona pensante e avendo qualche conoscenza scientifica mi sento preso in giro dai suoi elaborati.
Ma il tuo articolo è un paper scientifico? Potresti linkarlo o postarlo, sarei molto interessato.
Ingegnere biochimico
Tecnologo alimentare
Nutrizionista sportivo
Zone Consultant
Personal trainer
Membro ACSM, SiNSEB, ISSN, SINU
Consulente sviluppo e caratterizzazione integratori
Docente di nutrizione ed integrazione nello sport presso SaNIS, ACS, 4MOVE ed EdiErmes
Consulente FIT, FIGC e WKF
Nutrizionista Benetton Treviso Rugby
CONSULENZE ONLINE PERSONALIZZATE RICEVO IN STUDIO A IVREA, TRENTO, MONZA, MILANO, PADOVA, FIRENZE, ROMA, COSENZA E REGGIO CALABRIA
L'ho letto anch'io e sono d'accordo con tutto quello che affermi (Anche perchè parli con una certa cognizione di causa e con dati SCIENTIFICI alla mano). L'ho trovata una piacevole lettura e quindi ti ringrazio.
Per quanto mi riguarda, una delle poche cose che ho salvato dalla mia esperienza "vegan" in cui ho spulciato ogni pubblicazione possibile e immaginabile, è la convinzione che l'uomo "paleolitico" non fosse un grande mangiatore di carne come molti affermano. Certo, cacciava e quando tutto andava bene si faceva una bella scorpacciata...Ma quante volte andava bene e quante volte andava male? Un esserino di 60 kg contro bestioni di parecchie quintalate, in competizione con altri animali carnivori più svelti, più feroci e più adatti alla caccia. La scelta era tra cacciare rischiando la vita o accontentarsi di bacche, frutta, radici, semi, verdure, con cui benomale riusciva a campare comunque. Senza contare che le prede dovevano essere ripartite tra la "comunità" quindi quanta carne rimaneva pro capite? Non molta a mio parere.
Che lo sviluppo del cervello sia avvenuto con l'avvento dell'agricoltura penso sia un dato di fatto, il cervello funziona esclusivamente a glucosio, la costante disponibilità garantita dalle coltivazioni ha fatto sì che potesse essere nutrito costantemente e funzionare a pieno regime. I carboidrati sono essenziali nella nostra alimentazione e pappette fatte con i semi del grano macinati alla bell'e meglio e cotte in un qualche qual modo per assomigliare all'odierno pane esistevano già allora, quindi i "prodotti da forno" non sono un cibo così tanto "nuovo" ed estraneo alla nostra natura come ci vogliono far pensare.
Certo, ultimamente stiamo esagerando con la raffinazione, le farine sono sempre più sbiancate e impoverite, gli sciroppi di mais e di glucosio ormai sono onnipresenti. E' questo il problema, non il carboidrato in sè. Qualcuno ha detto, per screditare la relazione tra eccesso di carboidrati nella dieta e sindrome metabolica che i nostri antenati mangiavano molti più cereali di noi. Ok ma quali cereali? Non di certo il pan bauletto o i tortellini di giovanni rana. Mangiavano cereali nella loro forma integrale, il pane bianco era un lusso per pochi,lo zucchero se non sbaglio era venduto in farmacia a peso d'oro, per lo più erano minestre d'orzo o avena, polenta e pane nero. Basso indice glicemico e tanta fibra: Ecco come scampavano dal diabete e dalle malattie cardiovascolari (senza contare che di certo durante la giornata non andavano a sedersi dietro a una scrivania per lavoro, o almeno, non tanti quanto adesso). Ora la vita sedentaria, i cereali superstramega raffinati, ma soprattutto gli sciroppi di glucosio e mais, associati a una dieta dove cmq i grassi abbondano stanno rendendo la sindrome metabolica una vera e propria epidemia.
Insomma quello che fa male ormai lo sanno tutti, dalla casalinga di voghera al bb superinformato, basta togliere queste cose dalla dieta, controllare un minimo l'introito calorico e il dimagrimento, se sarà necessario, avverrà fino a valori "fisiologici" poi è ovvio che se uno vuole tirarsi fino a un 7% di massa grassa deve ricorrere a ESTREMISMI come le diete chetogeniche e tutte le loro diete "figlie, sorelle, cugine". Quello che è certo è che nel primo caso sarà garantita un'ottima salute e una discreta longevità e nel secondo caso non credo proprio.
Ricordo che l'alimento principale degli asiatici "matusalemme" non è tanto il riso (che cmq è sempre presente) quanto il tofu, la zuppa di miso e il pesce e che cmq consumano entrambi questi alimenti in porzioni ridottissime, in perenne dieta ipocalorica. Ricordo inoltre che il popolo più "sano" al mondo, con minor rischio cardiovascolare e minor incidenza di tumori sono gli eschimesi, che mangiano pesci estremamente grassi dalla mattina alla sera, accompagnati sempre da un pugno di riso (quindi le tanto denigrate "proteine animali" non sono letali come molti igenisti affermano). I segreti della longevità non sono tanto da ricercare in una dieta super low carb o vegetariana, piuttosto che una mediterranea rigorosa, ma più in alimenti funzionali come il pesce (ricco in omega 3), la soia (con i suoi isoflavoni) il tè (e le sue catechine) e via dicendo.
Concludo dicendo che qualunque "nutrizionista" che si svenda nel salottino di Barbara D'Urso non merita nè la mia stima nè quella dei croccantini del mio gatto, peccato perchè Sorrentino mi è sempre stato simpatico
La mia predica è finita, andate in pace
L'ho letto anch'io e sono d'accordo con tutto quello che affermi (Anche perchè parli con una certa cognizione di causa e con dati SCIENTIFICI alla mano). L'ho trovata una piacevole lettura e quindi ti ringrazio.
Per quanto mi riguarda, una delle poche cose che ho salvato dalla mia esperienza "vegan" in cui ho spulciato ogni pubblicazione possibile e immaginabile, è la convinzione che l'uomo "paleolitico" non fosse un grande mangiatore di carne come molti affermano. Certo, cacciava e quando tutto andava bene si faceva una bella scorpacciata...Ma quante volte andava bene e quante volte andava male? Un esserino di 60 kg contro bestioni di parecchie quintalate, in competizione con altri animali carnivori più svelti, più feroci e più adatti alla caccia. La scelta era tra cacciare rischiando la vita o accontentarsi di bacche, frutta, radici, semi, verdure, con cui benomale riusciva a campare comunque. Senza contare che le prede dovevano essere ripartite tra la "comunità" quindi quanta carne rimaneva pro capite? Non molta a mio parere.
Che lo sviluppo del cervello sia avvenuto con l'avvento dell'agricoltura penso sia un dato di fatto, il cervello funziona esclusivamente a glucosio, la costante disponibilità garantita dalle coltivazioni ha fatto sì che potesse essere nutrito costantemente e funzionare a pieno regime. I carboidrati sono essenziali nella nostra alimentazione e pappette fatte con i semi del grano macinati alla bell'e meglio e cotte in un qualche qual modo per assomigliare all'odierno pane esistevano già allora, quindi i "prodotti da forno" non sono un cibo così tanto "nuovo" ed estraneo alla nostra natura come ci vogliono far pensare.
Certo, ultimamente stiamo esagerando con la raffinazione, le farine sono sempre più sbiancate e impoverite, gli sciroppi di mais e di glucosio ormai sono onnipresenti. E' questo il problema, non il carboidrato in sè. Qualcuno ha detto, per screditare la relazione tra eccesso di carboidrati nella dieta e sindrome metabolica che i nostri antenati mangiavano molti più cereali di noi. Ok ma quali cereali? Non di certo il pan bauletto o i tortellini di giovanni rana. Mangiavano cereali nella loro forma integrale, il pane bianco era un lusso per pochi,lo zucchero se non sbaglio era venduto in farmacia a peso d'oro, per lo più erano minestre d'orzo o avena, polenta e pane nero. Basso indice glicemico e tanta fibra: Ecco come scampavano dal diabete e dalle malattie cardiovascolari (senza contare che di certo durante la giornata non andavano a sedersi dietro a una scrivania per lavoro, o almeno, non tanti quanto adesso). Ora la vita sedentaria, i cereali superstramega raffinati, ma soprattutto gli sciroppi di glucosio e mais, associati a una dieta dove cmq i grassi abbondano stanno rendendo la sindrome metabolica una vera e propria epidemia.
Insomma quello che fa male ormai lo sanno tutti, dalla casalinga di voghera al bb superinformato, basta togliere queste cose dalla dieta, controllare un minimo l'introito calorico e il dimagrimento, se sarà necessario, avverrà fino a valori "fisiologici" poi è ovvio che se uno vuole tirarsi fino a un 7% di massa grassa deve ricorrere a ESTREMISMI come le diete chetogeniche e tutte le loro diete "figlie, sorelle, cugine". Quello che è certo è che nel primo caso sarà garantita un'ottima salute e una discreta longevità e nel secondo caso non credo proprio.
Ricordo che l'alimento principale degli asiatici "matusalemme" non è tanto il riso (che cmq è sempre presente) quanto il tofu, la zuppa di miso e il pesce e che cmq consumano entrambi questi alimenti in porzioni ridottissime, in perenne dieta ipocalorica. Ricordo inoltre che il popolo più "sano" al mondo, con minor rischio cardiovascolare e minor incidenza di tumori sono gli eschimesi, che mangiano pesci estremamente grassi dalla mattina alla sera, accompagnati sempre da un pugno di riso (quindi le tanto denigrate "proteine animali" non sono letali come molti igenisti affermano). I segreti della longevità non sono tanto da ricercare in una dieta super low carb o vegetariana, piuttosto che una mediterranea rigorosa, ma più in alimenti funzionali come il pesce (ricco in omega 3), la soia (con i suoi isoflavoni) il tè (e le sue catechine) e via dicendo.
Concludo dicendo che qualunque "nutrizionista" che si svenda nel salottino di Barbara D'Urso non merita nè la mia stima nè quella dei croccantini del mio gatto, peccato perchè Sorrentino mi è sempre stato simpatico
La mia predica è finita, andate in pace
Sono contento che abbia gradito la lettura.
Per la questione dell'adattamento ai cereali io non credo che in termini temporali 10.000 anni non siano del tutto sufficienti, però è anche vero che la risposta all'alimentazione iperglucidica è abbastanza varia, ci sono individui che pur consumando quantità considerevoli di zuccheri sembrano non sviluppare sindrome metabolica e obesità, forse questo è dovuto ad un parziale adattamento di alcuni somatotipi, forse visti i tempi troppo brevi per un'adattamento genetico la responsabilità è da attrubuirsi ad una mutazione non saprei, il discorso è abbastanza complesso. Considera comunque che le sindromi metaboliche oggi possiamo osservarle più di ieri a causa dell'allungamento della vita media e della diagnosi, non è facile definire obiettivamente quanto la situazione sia peggiorata o migliorata rispetto al passato.
Per la questione encefalizzazione considra che gli zuccheri sono essenziali al metabolismo, ma strutturalmente il cervello è costituito in gran parte da lipidi, specie omega3. Anche qua non è facile stabilire con esattezza la relazione tra alimentazione ed encefalizzazione, specialmente perchè in realtà la maggior parte dei dati relativi all'alimentazione delle popolazioni arcaiche sono supposizioni o poco più.
Di certo c'è che cianti ha fornito una visione d'insieme delirante, adattando all'uomo dinamiche tipiche dei carnivori puri come i grandi felini.
Per l'idea che mi sono fatto io, e per ciò che gli studi ci dicono, la nocività degi alimenti deriva in misura determinante dalla quantità, che in genere è veramente eccessiva nella nostra alimentazione. Per gli zuccheri sono dell'idea che dovrebbero essere moderati, poco raffinati e preferibilmente assunti in modo intermittente. Anche sulle proteine sto cercando di capire dove stia la verità, probabilmente ne basterebbero molte meno per indurre la stessa sintesi che otteniamo con 3 gr/Kg ma questa è un'altra storia...
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