Protein Controversies

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    Protein Controversies

    Lyle McDonald – The Protein Book – traduzione dal capitolo 8, Protein Controversies

    Introduzione
    Le più comuni polemiche circa alti apporti proteici riguardano la funzione renale, la salute dell’apparato scheletrico, problemi cardiovascolari e cancro al colon. Relativamente alla salute dell’apparato scheletrico, c’è anche da considerare il tema della acidosi metabolica e l’impatto che l’intake proteico della dieta ha su di esso.

    Funzione renale
    Una comune critica che viene fatta a diete con alto apporto proteico riguarda il fatto che esse danneggino i reni. Questa credenza sembra essere nata dal fatto che, in individui con preesistenti problemi renali, l’intake proteico debba essere ridotto per prevenire eventuali peggioramenti della malattia. Non correttamente, è stato pensato che un alto apporto proteico danneggiasse i reni (1).
    E’ molto improbabile che ci siano danni renali con alti apporti proteici; infatti, alcuni studi suggeriscono un effetto benefico di maggiori apporti proteici sulla funzione renale (2). Semplicemente parlando, gli adattamenti dell’organo renale che sono sempre visti come “affaticamento” o danno sembrano invece essere, molto più semplicemente, normali effetti adattativi alla variazione dell’intake proteico (1).
    Sfortunatamente, pochissimi studi hanno esaminato direttamente l’impatto di alti intake proteici sulla funzione renale negli altleti. Uno studio ha esaminato l’impatto di una dieta con un apporto di 2.8 g/kg di proteine sulla funzione renale di bodybuilder, senza nessun effetto negativo (3).
    Empiricamente, è risaputo che gli atleti hanno abitualmente consumato grandi quantità di proteine per almeno qualche decennio senza nessun riportato aumento nell’incidenza di problemi renali. Se ci fossero stati problemi, ce ne saremmo già accorti. Certamente questa non è la prova che alti intake proteici non siano dannosi per i reni, i dati che supportano questa ipotesi sono carenti sia dal punto di vista scentifico che da quello empirico.
    Cosa interessante, nonostante sia stato sempre detto che alti apporti proteici necessitassero di un aumento dell’intake idrico, questa idea sembra aver avuto origine da uno studio militare che ha esaminato il bilancio azotato in condizione di restrizione idrica e calorica (1). Non ci sono indicazioni che suggeriscano che individui sufficientemente idratati necessitino di aumentare il loro apporto idrico quando consumano grandi quantità di proteine.

    Salute dell’apparato scheletrico
    Forse una delle critiche più sostenute riguardo l’alto intake proteico è correlato con l’impatto che le proteine hanno sulla salute dell’apparato scheletrico e l’escrezione del calcio. Alla base di questo ci sono vecchi studi in cui sono state date proteine purificate ed è stata riscontrata una perdita di calcio dal corpo.
    Studi più recenti, usando alimenti proteici solidi (che includono altri nutrienti quali il fosforo) hanno riscontrato effetti differenti. Francamente, i primi studi su questo argomento sono irrilevanti in rapporto alla normale alimentazione dal momento che il consumo di sole proteine in assenza totale di altri nutrienti è estremamente raro; tutti gli alimenti proteici solidi e le proteine in polvere contengono micronutrienti.
    L’effetto delle proteine sul metabolismo del calcio è più complesso dell’avere un semplice effetto positivo o negativo dal momento che le proteine possono avere effetti sia sull’escrezione di calcio che sul suo assorbimento e utilizzo. E’ l’effetto combinato di questi processi che determina il risultato finale in termini di salute dell’apparato scheletrico.
    Da studi epidemiologici, un alto apporto di proteine animali aumenta il rischio di fratture alle ossa; allo stesso modo, un alto rapporto proteine animali / vegetali è stato anche associato con un maggior rischio di catabolismo scheletrico (4). Al contrario, alti apporti di proteine migliorano la guarigione, per esempio dopo una frattura. Questo processo è mediato sia da un aumento dell’assorbimento del calcio sia da un aumento dei livelli dell’”insulin-like growth factor 1” (IGF-1), un ormone coinvolto nella crescita dei tessuti (5). Come può essere spiegata questa contraddizione?
    Sostanzialmente, è troppo semplicistico guardare solo all’intake proteico quando si parla della salute dell’apparato scheletrico perché le proteine contenute nei cibi interagiscono con altri nutrienti contenuti nel cibo stesso o col resto della dieta (6). Per esempio, studi recenti indicano un’interazione tra intake proteico e intake di calcio.
    Quando l’apporto di calcio è basso, alti apporti proteici sembrano avere effetti negativi sulla salute delle ossa. Al contrario, quando calcio e vitamina D sono sufficienti, l’intake proteico ha un effetto benefico sullo scheletro (7). Questo suggerisce che assicurare un adeguato apporto di calcio (attraverso sufficienti quantità di cibi solidi, o integratori) è indispensabile per la salute dell’apparato scheletrico quando alti apporti proteici sono consumati
    Questo spiega la contraddizione. Negli studi in cui le proteine sono state associate con effetti negativi sulla salute delle ossa, ci sono stati altri fattori, nella dieta, che hanno avuto un determinato ruolo. L’apporto di calcio o di vitamina D deve essere stato insufficiente causando un effetto generale negativo. Comunque, quando calcio e vitamina D sono apportati in modo sufficiente, le proteine della dieta hanno effetti benefici.

    Acidosi metabolica
    Correlato all’argomento delle proteine nella dieta e la salute delle ossa è un argomento a cui ci si riferisce con il nome “carico acido renale netto” (net renal acid load – NRAL). I cibi comunemente consumati, hanno la potenzialità di produrre un effetto netto acidificante o alcalinizzante (basicizzante), che il corpo, in particolare i reni, devono neutralizzare. L’NRAL si riferisce alla quantità totale di prodotti acidi che i reni devono processare.
    Semplicisticamente, i cibi proteici tendono ad alzare il carico acido renale netto, così come un alto apporto di sodio rispetto al potassio. Al contrario, frutta e verdura, così come i cibi alti in potassio, tendono ad ammortizzare questo carico acido netto e hanno un effetto alcalinizzante generale nell’organismo. Con un eccesso di cibi acidificanti nella dieta rispetto al numero dei cibi alcalinizzanti, può svilupparsi un’acidosi metabolica.
    Si pensa che la dieta moderna, con il suo affidamento a proteine animali ed alti apporti di sodio, ed allo stesso tempo con basso apporto di frutta, verdura e potassio, possa generare una acidosi metabolica (8). Anche un leggero aumento nello stato di acidosi generale dell’organismo può avere effetti salutistici negativi, alcuni dei quali hanno un impatto sugli ormoni importanti per gli atleti (9). Assicurare sufficienti quantità di cibi basicizzanti (frutta e verdura) per bilanciare i prodotti acidi derivanti dall’alto apporto proteico è la chiave per evitare questo problema.
    Sia dal punto di vista della salute dello scheletro che della performance atletica, qualsiasi atleta che consuma un alto apporto di proteine deve assicurare un apporto sufficiente di altri alimenti includendo grandi quantità di frutta e verdure per bilanciare qualsiasi potenziale effetto negativo (10). Usare sale di potassio o sale misto di sodio / potassio per assicurare un adeguato apporto di potassio per bilanciare gli alti livelli di sodio della dieta moderna non è comunque una cattiva idea.
    Come commento finale legato all’argomento, è stato dimostrato che l’impatto della dieta sull’equilibrio acido-base dell’organismo può influrire sulla prestazione atletica. E’ stato stabilito che le diete low carb tendono a diminuire la capacità del corpo di bilanciare i prodotti acidi derivanti, ad esempio, dall’esercizio ad alta intensità. Questo va contro la performance durante attività di resistenza. In teoria, riducendo l’intake proteico ed alzando quello di carboidrati per 3-5 giorni prima di un’importante prova di resistenza, aumenti la prestazione di 3-7 minuti (11).

    Cancro al colon / problemi cardiaci / salute generale
    Un grande consumo di carne, specialmente carne rossa, è spesso indicato essere coinvolto nello sviluppo di numerosi problemi, specialmente cardiaci, e cancro al colon. Gran parte di questa ricerca è basata sulla osservazione che individui che seguono una dieta basata sulla carne sono molto più soggette a problemi. Per di più, ci sono prove che suggeriscono effetti cardiovascolari benefici con diete vegetariane (12).
    Comunque, come col problema delle proteine e la salute delle ossa, non si può semplicemente isolare l’intake proteico / di carne dagli altri aspetti della dieta. Questo è importante quando si guardano gli studi, gran parte dei quali tendono ad essere naturalmente epidemiologici, che esaminando grandi gruppi di individui cercano di disegnare collegamenti tra variabili misurate differenti. Questo può portare i ricercatori a conclusioni non corrette.
    Per esempio, le diete moderne basate sulla carne sono anche generalmente molto alte in grassi con tagli di carne rossa generalmente alti in grassi saturi, un noto rischio per vari problemi. Al contrario, tagli di carne magri, privati del grasso visibile, hanno un impatto profondamente diverso sul rischio di malattie cardiovascolari (13). Ugualmente, carni magre rosse non lavorate non aumentano i sintomi dell’infiammazione o del danno ossidativo (14). Oltre ai fattori che promuovono il potenziale rischio di cancro, la carne contiene anche numerosi fattori che prevengono tale rischio (15). La sostituzione dei carboidrati con tagli magri di carne rossa ha anche mostrato un decremento della pressione sanguigna (16). La chiave qui è che, naturalmente, sono stati studiati tagli magri di carne rossa, piuttosto che tagli più grassi comunemente usati.
    Le diete con alto apporto di carne sono spesso carenti in frutta e verdura (ciò significa un basso apporto sia di importanti micronutrienti che di fibra) e gli studi suggerisono che è la mancanza di questi alimenti (frutta, verdura) più che la presenza di carne rossa ad essere responsabile per l’aumento del rischio di cancro (17). L’alto apporto di grassi è stato anche associato con una scarsa varietà di alimenti e basso apporto di frutta e verdura (18); questo contribuisce ad accentuare l’apparente collegamento tra un alto consumo di carne rossa e problemi cardiovascolari.
    D’altro canto, c’è una grandissima differenza sull’impatto generale di una dieta alta in proteine animali e grassi, bassa in frutta e verdura (e quindi in fibre ed altri importanti nutrienti) accompagnata da inattività, obesità ed altri fattori di rischio per la salute cardiovascolare. Questo è completamente in contrasto con una dieta di uno sportivo, che contiene molta carne ma anche grandi quantità di frutta e verdura, molta attività fisica, il mantenimento di un certo livello di grasso corporeo ecc.
    Come mensionato a riguardo della salute dell’apparato scheletrico qualsiasi dieta alta in proteine animali deve essere accompagnata da un alto apporto di frutta e verdura. Comunque, dovrebbero essere scelti ogni qual volta possibile, tagli magri di carne (soprattutto rossa).

    Riassunto
    Numerosi problemi cardiovasoclari sono stati attribuiti ad alto apporto di proteine, questi includono potenziali danni ai reni, alle ossa, acidosi metabolica e certi tipi di cancri. Per la maggior parte, questi rischi sono estremamente sovrastimati.
    Anche se alti apporti proteici possono causare danni laddove già siano presenti problemi renali, nessuno studio indica che alti apporti proteici causino danni renali. Anche se si possono avere perdite di calcio dall’organismo, questo sembra accadere solo quando l’apporto di calcio è insufficiente; alti apporti proteici ed alti apporti di calcio migliorano la salute delle ossa. Assicurare sufficienti quantità di verdure se si consumano grandi quantità di proteine, è l’aspetto chiave non solo per la salute dello scheletro ma anche per prevenire la lieve acidosi metabolica che può svilupparsi quando grandi quantità di proteine sono consumate da sole.
    Riguardo i problemi cardiovascolari e il cancro, questi sono correlati più all’alto contenuto di grassi di molte carni, assieme al contributo di altri fattori alimentari come il consumo insufficiente di frutta e verdura. Il consumo di tagli grassi di carne rossa è un altro fattore che contribuisce ad aumentare il rischio di problemi cardiovascolari. Il consumo di tagli magri di carne ha attualmente mostrato di migliorare la salute del cuore; sia le diete per sportivi che quelle per mantenere un buono stato di salute in generale dovrebbero contenere, idealmente, grandi quantità di frutta e verdura per questa ragione.



    References:
    1. Martin WF et. al. Dietary protein intake and renal function. Nutr Metab (2005) 2: 25.
    2. Millward DJ. Optimal intakes of protein in the human diet. Proc Nutr Soc. (1999) 58(2): 403-13.
    3. Poortmans JR and Dellalieux O. Do regular high protein diets have potential health risks on kidney function in athletes? Int J Sport Nutr Exerc Metab. (2000) 10(1):28-38.
    4. Dawson-Hughes B. Calcium and protein in bone health. Proc Nutr Soc. (2003) 62(2): 505-9.
    5. Bonjour JP. Dietary protein: an essential nutrient for bone health. J Am Coll Nutr. (2005) 24(6 Suppl): 526S-36S.
    6. Massey LK. Dietary animal and plant protein and human bone health: a whole foods approach. J Nutr. (2003) 133(3):862S-865S.
    7. Dawson-Hughes B. Interaction of dietary calcium and protein in bone health in humans. J Nutr. (2003) 133(3):852S-854S.
    8. Frassetto L et. al. Diet, evolution and aging--the pathophysiologic effects of the post-agricultural inversion of the potassium-to-sodium and base-to-chloride ratios in the human diet. Eur J Nutr. (2001) 40(5):200-13.
    9. Wiederkehr M, Krapf R. Metabolic and endocrine effects of metabolic acidosis in humans. Swiss Med Wkly. (2001) 131(9-10):127-32.
    10. Barzel US and LK Massey Excess dietary protein can adversely affect bone. J Nutr. (1998) 128(6):1051-3.
    11. Fogelholm M. Dairy products, meat and sports performance. Sports Med. (2003) 33(8):615-31.
    12. Sabate J. The contribution of vegetarian diets to human health. Forum Nutr. (2003) 56:218-20. 13. Li D et. al. Lean meat and heart health. Asia Pac J Clin Nutr. (2005) 14(2):113-9.
    14. Hodgson JM et. al. Increased lean red meat intake does not elevate markers of oxidative stress and inflammation in humans. J Nutr. (2007) 137(2):363-7. Links
    15. Biesalski HK.Meat and cancer: meat as a component of a healthy diet.
    Eur J Clin Nutr. (2002) 56 Suppl 1:S2-11.
    16. Hodgson JM et. al. Partial substitution of carbohydrate intake with protein intake from lean red meat lowers blood pressure in hypertensive persons.Am J Clin Nutr. (2006) 83(4):780-7.
    17. Hill M. Meat, cancer and dietary advice to the public. Eur J Clin Nutr. (2002) 56 Suppl 1:S36-41
    18. Elmadfa I, Freisling H. Fat intake, diet variety and health promotion. Forum Nutr. (2005) (57):1-10.
    Last edited by spot86; 18-08-2008, 20:47:06.
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    Vincenzo T | Oukside | www.oukside.com

  • gus
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    #2
    quoto 100%


    C'era scritto Windows 98 o superiore, così ho preso un Mac.

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    • master wallace
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      #3
      sono cose che i veri BB sanno da sempre, anche solo per esperienza sul campo. . e con l'uso della logica. . ma ancora oggi permangono certi dogmi. . mah. ..
      contatto face book
      roberto moroni

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      • max_power
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        #4
        E' un buon articolo, ci sarebbe qualche appunto da fare sulla correlazione tra intake proteico e metabolismo del calcio, ma non è sede di polemiche
        Max_power, The Sicilian Rock

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        • spot86
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          #5
          Originariamente Scritto da max_power Visualizza Messaggio
          E' un buon articolo, ci sarebbe qualche appunto da fare sulla correlazione tra intake proteico e metabolismo del calcio, ma non è sede di polemiche
          sperando che non sia uno spunto per aumentare seghe inutili

          cmq vero, cm detto da master_wallace, sono cose che in QUESTO AMBITO (BB, palestre ecc) si sanno da sempre, PIU' o MENO da tutti...

          è fuori il problema (persone che vogliono fare i "professoroni" non documentandosi)
          --
          Vincenzo T | Oukside | www.oukside.com

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          • dij
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            #6
            Ottimo lavoro Vincenzo.

            Originariamente Scritto da max_power Visualizza Messaggio
            E' un buon articolo, ci sarebbe qualche appunto da fare sulla correlazione tra intake proteico e metabolismo del calcio, ma non è sede di polemiche

            Se aprissi un 3ad dove spieghi il tuo punto di vista scientifico sull'argomento credo che in molti ne saranno interessati.
            Io per primo.

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