cmq anche a me capita spesso di avere fitte così forti da non essere capace di stare in piedi...però credo che sia questione di gas accumulati e magari trattenuti..non so,dovresti avere sempre il carbone vegetale per questi casi...è magico
Intolleranza o cosa?
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Originariamente Scritto da tylerdurden84 Visualizza Messaggiooddio...
amico ...anche a me succede...quando mangio troppo velocemente...se fossi stato intollerante questa cosa si ripeteva...http://www.youtube.com/watch?v=yjPKP3Y5ZT8
sigpic
"Avrei potuto ucciderli tutti, avrei potuto uccidere anche te. In città la legge sei tu, qui sono io! Lascia perdere; lasciami stare o scateno una guerra che neanche te la sogni! "
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Originariamente Scritto da rocky 80 Visualizza Messaggioma ti giuro non esagero mi sono messo a pingere dal dolore...
io sono un pò intollerante al lattosio e ti giuro che le poche volte che me lo concedo sto malissimo...Insistere è testardaggine. Perseverare è determinazioneManchester TRAIN HARD SINCE 1997
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Originariamente Scritto da rocky 80 Visualizza Messaggioma ti giuro non esagero mi sono messo a pingere dal dolore...sigpic
Originariamente Scritto da _Jamez_Le donne degli altri non le ho mai volute
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Originariamente Scritto da tylerdurden84 Visualizza Messaggioti credo..a me succede quando mangio tropp velocementeè quello che si sta cercando di capire
Originariamente Scritto da Dropkick
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Originariamente Scritto da Manchester Visualizza Messaggioio sono un pò intollerante al lattosio e ti giuro che le poche volte che me lo concedo sto malissimo...http://www.youtube.com/watch?v=yjPKP3Y5ZT8
sigpic
"Avrei potuto ucciderli tutti, avrei potuto uccidere anche te. In città la legge sei tu, qui sono io! Lascia perdere; lasciami stare o scateno una guerra che neanche te la sogni! "
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Originariamente Scritto da rocky 80 Visualizza Messaggioma ti giuro non esagero mi sono messo a pingere dal dolore...
io ho pensato che forse non avevo masticato bene, avevo anche mangiato tante verdure fibrose e roba gassata..
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secondo me indipendetemente da questo un test su intolleranze è bene che vada ripetuto spesso
Originariamente Scritto da bertinho7grande cuore.grande gruppo.studiamo da grande.dobbiamo imparare dai grandi...eh i grandi ehehehh grandi grandi grandi. grandi ferro grandi parrucchino di ferro studio dai grandi (semi cit) ferro
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Originariamente Scritto da kikkio87 Visualizza Messaggiosecondo me indipendetemente da questo un test su intolleranze è bene che vada ripetuto spessoAltro che ripetuto spesso,non andrebbe nemmeno fatto...è il miglior modo di buttare via soldi
Originariamente Scritto da Dropkick
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di nuovo
dopo quell'episodio, niente più pizza..
la rimangio stasera e di nuovo sto poco bene
non come l'altra volta, ma addome dilatato e durissimo completamente contratto, aerofagia e cmq molta aria nello stomaco..
ma a questo punto non posso più mangiare la pizza
mi capita solo con la pizza porca miseriahttp://www.youtube.com/watch?v=yjPKP3Y5ZT8
sigpic
"Avrei potuto ucciderli tutti, avrei potuto uccidere anche te. In città la legge sei tu, qui sono io! Lascia perdere; lasciami stare o scateno una guerra che neanche te la sogni! "
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sta mattina mi son svegliato senza fame..mi sa che non posso più mangiare la pizza
ma cosa cambia rispetto al pane o la pasta?http://www.youtube.com/watch?v=yjPKP3Y5ZT8
sigpic
"Avrei potuto ucciderli tutti, avrei potuto uccidere anche te. In città la legge sei tu, qui sono io! Lascia perdere; lasciami stare o scateno una guerra che neanche te la sogni! "
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Originariamente Scritto da rocky 80 Visualizza Messaggiosta mattina mi son svegliato senza fame..mi sa che non posso più mangiare la pizza
ma cosa cambia rispetto al pane o la pasta?
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Originariamente Scritto da pinobit Visualizza MessaggioRock, giusto per tagliare la testa al toro, prova a mangiare la pizza a "levitazione naturale" o ancora meglio con "lievito a pasta madre", molti locali a Catania mi pare che la facciano... Potrebbe essere un problema legato ai lieviti chimici...http://www.youtube.com/watch?v=yjPKP3Y5ZT8
sigpic
"Avrei potuto ucciderli tutti, avrei potuto uccidere anche te. In città la legge sei tu, qui sono io! Lascia perdere; lasciami stare o scateno una guerra che neanche te la sogni! "
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Originariamente Scritto da pinobit Visualizza MessaggioRock, giusto per tagliare la testa al toro, prova a mangiare la pizza a "levitazione naturale" o ancora meglio con "lievito a pasta madre", molti locali a Catania mi pare che la facciano... Potrebbe essere un problema legato ai lieviti chimici...
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Una "vera" pizza napoletana è cotta in forno a 485 gradi per soli 60-90 secondi, come da disciplinare. Il risultato di questa cottura è un alimento poco digeribile, molto meno di qualunque altro prodotto da forno (pane, grissini, ecc.).
Il disciplinare spiega chiaramente che la temperatura della pasta non supera i 60-65 gradi. La digeribilità del pane (e di qualunque altra pasta lievitata, quindi anche della pizza) dipende dalla temperatura raggiunta della pasta e dal tempo di permanenza a tale temperatura.
La temperatura agisce sulle proteine denaturandole, ma soprattutto sull'amido riducendolo in gelatina e scindendolo in composti più semplici (come le destrine della crosta del pane), fattori che determinano la maggiore digeribilità dell'impasto.
Ma l'amido gelatinizza solo a 100 gradi, e viene scisso in molecole più semplici addirittura oltre i 120 gradi. A 65 gradi per 90 secondi è già tanto se il glutine coagula del tutto, e se vengono inattivati tutti gli enzimi! Pensate un attimo alla consistenza del pane e a quella della pizza: quale si avvicina di più all'impasto crudo? Evidentemente la pizza, perché è "più cruda" del pane e quindi anche meno digeribile.
Questo fenomeno spiega la relativa frequenza nella quale ci si imbatte in pizze crude, che causano problemi di digestione: una pizza ben cotta, in realtà, è un'impasto al limite della cottura minima, una pizza "quasi cruda" è anche una pizza "quasi cotta".
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I lieviti utilizzati nella panificazione
Nella panificazione vengono utilizzati due tipi di lievito:
- il lievito industriale compresso;
- il lievito naturale o pasta acida;
Il lievito industriale è detto anche lievito di birra, poiché una volta veniva prodotto dagli scarti di lavorazione della birra. La panificazione al lievito di birra fece la sua apparizione solo verso la metà del secolo XIX.
Oggi è prodotto a partire dalla melassa, un sottoprodotto della produzione dello zucchero dalla barbabietola, è venduto in pani e conservato in ambiente fresco (può anche essere congelato), è attivo anche con farine deboli, consente tempi di lavorazione rapidi e la produzione di pane di piccola pezzatura. Il lievito di birra viene prodotto in appositi fermentatori, che vengono successivamente separati dal substrato energetico (la melassa) formando una massa cremosa, che viene in seguito compressa e si presenta sottoforma di panetti di colore grigio scuro. La panificazione al lievito di birra fece la sua apparizione solo verso la metà del secolo XIX.
Il secondo, detto anche lievito madre è costituito da acqua e farina, esposti per qualche tempo all'aria in modo da arricchirsi di microorganismi, tra cui i saccaromiceti, o da parte di un impasto precedente. Questo tipo di lievito presenta molteplici vantaggi tra cui: sapore e aroma tipici, dovuti a alcoli e esteri formatisi nella fermentazione e a prodotti della reazione di maillard; maggiore digeribilità, struttura del pane più regolare, ma ha l'inconveniente dei tempi di lavorazione più lunghi.
In commercio si trova anche il lievito secco attivo, ottenuto da colture di ceppi diversi ed essicato fino ad un'umidità residua inferiore all'8%. Il lievito secco ha un sapore molto spiccato, sapido, e viene utilizzato anche come insaporitore (per esempio al posto del formaggio).
I nuovi lieviti
Si stanno sperimentando nuovi sistemi di fermentazione basati sulle biotecnologie, in particolare una fermentazione mista che sfrutta l'azione dei lieviti combinata a quella di batteri lattici (il più usato è il Lactobacillus San Francisco), ottenuti selezionando ceppi non competitivi con i saccaromiceti che ritardino il raffermemento del pane e migliorino il sapore
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Originariamente Scritto da pinobit Visualizza MessaggioGiusto per info...
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Una "vera" pizza napoletana è cotta in forno a 485 gradi per soli 60-90 secondi, come da disciplinare. Il risultato di questa cottura è un alimento poco digeribile, molto meno di qualunque altro prodotto da forno (pane, grissini, ecc.).
Il disciplinare spiega chiaramente che la temperatura della pasta non supera i 60-65 gradi. La digeribilità del pane (e di qualunque altra pasta lievitata, quindi anche della pizza) dipende dalla temperatura raggiunta della pasta e dal tempo di permanenza a tale temperatura.
La temperatura agisce sulle proteine denaturandole, ma soprattutto sull'amido riducendolo in gelatina e scindendolo in composti più semplici (come le destrine della crosta del pane), fattori che determinano la maggiore digeribilità dell'impasto.
Ma l'amido gelatinizza solo a 100 gradi, e viene scisso in molecole più semplici addirittura oltre i 120 gradi. A 65 gradi per 90 secondi è già tanto se il glutine coagula del tutto, e se vengono inattivati tutti gli enzimi! Pensate un attimo alla consistenza del pane e a quella della pizza: quale si avvicina di più all'impasto crudo? Evidentemente la pizza, perché è "più cruda" del pane e quindi anche meno digeribile.
Questo fenomeno spiega la relativa frequenza nella quale ci si imbatte in pizze crude, che causano problemi di digestione: una pizza ben cotta, in realtà, è un'impasto al limite della cottura minima, una pizza "quasi cruda" è anche una pizza "quasi cotta".
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I lieviti utilizzati nella panificazione
Nella panificazione vengono utilizzati due tipi di lievito:
- il lievito industriale compresso;
- il lievito naturale o pasta acida;
Il lievito industriale è detto anche lievito di birra, poiché una volta veniva prodotto dagli scarti di lavorazione della birra. La panificazione al lievito di birra fece la sua apparizione solo verso la metà del secolo XIX.
Oggi è prodotto a partire dalla melassa, un sottoprodotto della produzione dello zucchero dalla barbabietola, è venduto in pani e conservato in ambiente fresco (può anche essere congelato), è attivo anche con farine deboli, consente tempi di lavorazione rapidi e la produzione di pane di piccola pezzatura. Il lievito di birra viene prodotto in appositi fermentatori, che vengono successivamente separati dal substrato energetico (la melassa) formando una massa cremosa, che viene in seguito compressa e si presenta sottoforma di panetti di colore grigio scuro. La panificazione al lievito di birra fece la sua apparizione solo verso la metà del secolo XIX.
Il secondo, detto anche lievito madre è costituito da acqua e farina, esposti per qualche tempo all'aria in modo da arricchirsi di microorganismi, tra cui i saccaromiceti, o da parte di un impasto precedente. Questo tipo di lievito presenta molteplici vantaggi tra cui: sapore e aroma tipici, dovuti a alcoli e esteri formatisi nella fermentazione e a prodotti della reazione di maillard; maggiore digeribilità, struttura del pane più regolare, ma ha l'inconveniente dei tempi di lavorazione più lunghi.
In commercio si trova anche il lievito secco attivo, ottenuto da colture di ceppi diversi ed essicato fino ad un'umidità residua inferiore all'8%. Il lievito secco ha un sapore molto spiccato, sapido, e viene utilizzato anche come insaporitore (per esempio al posto del formaggio).
I nuovi lieviti
Si stanno sperimentando nuovi sistemi di fermentazione basati sulle biotecnologie, in particolare una fermentazione mista che sfrutta l'azione dei lieviti combinata a quella di batteri lattici (il più usato è il Lactobacillus San Francisco), ottenuti selezionando ceppi non competitivi con i saccaromiceti che ritardino il raffermemento del pane e migliorino il sapore
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certo che è impossibile verificare ciò...mi sa tanto che dovrò evitare di mangiarlahttp://www.youtube.com/watch?v=yjPKP3Y5ZT8
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"Avrei potuto ucciderli tutti, avrei potuto uccidere anche te. In città la legge sei tu, qui sono io! Lascia perdere; lasciami stare o scateno una guerra che neanche te la sogni! "
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