dall'alimentare al sociale...parliamone

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    Vincenzo Tortora
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    dall'alimentare al sociale...parliamone

    posto qui due miei interventi presi da fituncensored, x cercare di avviare un discorso serio sui problemi alimentari, parlare delle proprie esperienze e, magari, aiutare, se nn a risolvere, per lo meno a rendersi conto della propria situazione, tutti coloro che sono più o meno coinvolti in tali problemi...

    Nei due post, si parla, in particolare, del BED. Ma l'intento è quello di parlare dei disturbi che coinvolgono il comportamento alimentare in generale.

    il binge eating disorder (BED da ora) nn è qualcosa da curare prevalentemente in senso alimentare...
    Il BED nn è proprio una malattia, ma direi + un "modo di pensare, fare, essere"...
    Chi soffre di BED ha diversi "strani" comportamenti. Il non sentirsi a suo agio in molte situazioni (in specie con altre persone), il ritenere che gli altri ci si aspettino sempre qualcosa e sempre qualcosa di positivo da lui, il sentirsi sempre osservato e criticato nelle sue scelte, il ritenere gli altri la causa del suo male, la paura di essere criticato solo per il suo aspetto esteriore lo portano ad assumere un comportamento di grande insicurezza, sfiducia, mancanza di aspettative, soltitudine...La depressione, tristezza e frustrazione che ne scaturiscono lo inducono ad abbuffarsi, proprio per "riempire" il vuoto che ha, causato dalla scarsità di momenti spensierati, felici, dalla mancanza di persone con cui confidarsi/confrontarsi e divertirsi, la mancanza di ambizione ed obbiettivi. Detto con le solite parole, si crea un circolo vizioso: abbuffata -> paura di essere ancora meno accettato -> isolamento -> depressione -> abbuffata. Ma sostengo che il punto di partenza sia "paura di nn essere accettato" (o qualcosa di simile tra le cose dette su...)...ecco xké credo che il punto da cui partire per correggere il problema sia proprio questo: bisogna modificare il comportamento, il modo di pensare, di agire, di essere. E, attenzione, non solo in campo alimentare, xké magari lui potrà essere il + grande esperto in "dietistica/dietoliogia/medicina", ma in tutti e dico TUTTI gli aspetti della vita comune, anche le cose + banali...mi spiego, faccio due esempi paralleli, uno riguardante proprio l'alimentazione, l'altro riguardante aspetti diversi e "banali" (per VOI, ma non per il soggetto BED in questione). In questi cercherò anche di far capire dove, secondo me, sono i problemi connessi al tipo di "patologia" (anche se ho detto che secondo me nn deve esser considerata così)
    1)
    a) soggetto normale. Siete a dieta (penso che la maggior parte di chi stia leggendo, essendo un forum di BB, lo sia )...un amico vi invita a prendere un caffè al bar e nel piattino vi mettono un cioccolatino. Bene, lo mangiate xké ne avete voglia...finisce là
    b) soggetto BED. Stessa situazione (dieta, caffè con un amico ecc...)...il soggetto mangia il cioccolatino...partono pensieri del tipo "mannaggia, potevo evitarlo" "caxxo ho sgarrato" "la dieta ormai è andata, a questo punto me la godo del tutto...appena liquido 'sto cretino che mi sta di fronte, vado al super e mi carico di pacchi di biscotti/merendine/brioscine/cioccolate..." e qui c'è uno "switch" tra l'essere ligio alla dieta, ligio cioè seguirla alla perfezione, e l'essere una bestia assatanata incontrollabile trangugia tutto...che ha deciso di farsi male, vuole farsi male e state certi che si farà del male: anche se il super è chiuso, se a casa sembra nn esserci traccia di cibo, state sicuri che il soggetto si abbufferà...zucchero a cucchiaiate se necessario, intrugli di tutti i tipi...
    _____________________________________________________________________________
    Ora, ho esagerato...c'é un 10% delle volte che il soggetto in questione nn si abbufferà, ma è molto variabile e soprattutto è soggetto a calo man mano che le abbuffate diventano + frequenti...impegni saltati, palestra saltata, scuola, università, esami, colloqui...
    Parliamo di questo 10% con degli esempi:
    -il soggetto mangia il cioccolatino, poi parte sparato per andare a casa o al super, ma incontra la ragazza/donna dei suoi sogni con cui sta intrazzallando ultimamente...se andrà tutto bene e rimarrà con lei, può darsi (e dico può darsi, perché prima o poi, andata via la raga, sarà di nuovo lui e la sua mente malata) che l'abbuffata nn ci sarà...ma può accadere qualcosa di peggiore, o meglio possno crearsi le condizioni per cui accadRA' (futuro) qualcosa di peggiore: una abbuffata di entità maggiore qualche tempo dopo. Supponiamo che nn si verifichi quest'ultimo caso e ricordiamoci il fattore CONOSCENZE/AMICI/RELAZIONI
    -il soggetto mangia il cioccolatino, arriva a casa e trova la mamma che sta cucinando e il papà che guarda la TV in cucina (unico ambiente dove è presente cibo)...l'abbuffata nn ci sarà (o cm detto prima, verrà posticipata, ma ancora, escludiamo questa ipotesi); xò, se il soggetto BED nn abita coi genitori, ma è ad es. uno studente e/o lavoratore fuori sede, l'abbuffata sarà molto + probabile (escludendo che potrebbe trovare i coinqulini e bla bla bla)...Quindi teniamo a mente il fattore AMBIENTE (familiare e non...)
    -il soggetto mangia il cioccolatino, va al super o arriva a casa e, davanti al pacco di merendine, comincia a dirsi "non comprarlo/mangiarlo, a cosa ti serve?" e cose del genere. Pensa al fisico, agli obbiettivi che deve raggiungere in palestra, al fatto che molto probabilmente se si abbufferà, nei giorni seguenti non farà quel che aveva programmato, alla salute...N.B.: questo punto è MOLTO "raro", specie se il soggetto in questione è ben lontano dagli obbiettivi che si è preposto. Quindi, da tenere in mente AMBIZIONI/PROGETTI/OBIETTIVI
    -il soggetto mangia il cioccolatino e NON decide di abbuffarsi...poi lo chiama una ragazza (quella di prima, a cui xò stavolta aveva dato appunatamento per il giorno dopo) che lo accusa di averlo visto con un'altra e quindi nn doveva provarci con lei...Lui cerca di inventarsi mille scuse, ma non funziona...lei si incaxxa, lui pure, litigano e bla bla bla...allora decide di passare al super o svuotare la dispensa a casa. I fattori che influiscono, qui, sono STRESS (per il litigio e l'aver dovuto inventare scuse) e MANCANZA DI UN OBBIETTIVO SPERATO/SENSO DI NON REALIZZAZIONE/SENSO DI NN ESSERE ACCETTATO.
    _____________________________________________________________________________
    2) (ricordate? stiamo ancora agli esempi...)
    a) soggetto normale. Siete tendenzialmente molto ordinati, cassetti sempre in ordine, libri nella libreria messi perfettamente ed ordinati dalla A alla Z, letto sempre rifatto e con la piega agli angoletti...insomma, molto ordinati. Un giorno, vi chiamano per un affare urgente e dovete andare via di fretta. Nn fate il letto...Beh, tornate, un momento di relax, poi fate il letto e tutto alla normalità.
    b) soggetto BED. Stessa situazione (ordine, impegno, corsa urgente). Il soggetto torna, il letto è sfatto...un momento di relax e NON rifà il letto...ma c'è di +: la giacca che si è sfilato nn è appesa cm al solito all'appendipanni, ma lasciata sgulacita su una sedia; si prova delle vecchie maglie per vedere cm gli stanno, e le lascia tutte spiegazzate sulla scrivania; prende un libro per rileggere una cosa e lo mette di traverso sugli altri...insomma, un gran casino rispetto a prima...
    State ridendo? Nn fatelo...Nn credete a quel che ho scritto? Beh, so che è normale nn crederci...ovviamente è un esempio, ma il concetto del "funzionamento" del BED (in molti ambiti della vita) può applicarsi a tutto:
    -allo studio: deve studiare tutto il pome, viene accidentalmente interrotto e smette per tutto il pome
    -a qualsiasi progetto: deve pulire tutta casa, lo chiamano per uscire un attimo e pulisce in parte
    -alle relazioni/rapporti interpersonali: frequenta una persona, questa per un po'è impossibilitata da altri impegni, il rapporto finisce lì
    -...altro ancora...
    Questo è lo scenario...per quanto concerne la "cura", secondo me, da quanto detto su, bisogna agire su:
    -CONOSCENZE/AMICI/RELAZIONI: cercare di nn stare isolati, nè di fossilizzarsi su un'unico rapporto, scegliere compagnie adatte e amici che possano essere considerati tali
    -AMBIENTE: fare in modo che l'ambiente sia nn stressante, con persone disposte ad aiutare e capire i proprio problemi, senza che ci siano fraintendimenti...
    -OBBIETTIVI: porsi sempre degli obbiettivi che siano concretamente realizzabili, facendosi guidare e consigliare magari da amici/parenti/familiari ecc. in modo da nn porsi obiettivi "astratti", irreali...
    -STRESS: capire che nella vita le cose nn vanno sempre come ci si aspetta, ma a volte si incontrano deli ostacoli, che possono essere superati è vero...ma a volte bisogna capire di aver intrapreso un'impresa troppo ardua per le proprie capacità, tornare indietro e "correggere il tiro"...ma nn per questo pentirsi della precedente scelta, servirà sempre come esperienza. Neppure bisogna vergognarsi di ammettere l'errore: sono delle scelte che aiuteranno a raggiungere al + presto e meglio i propri obbiettivi...nessuno può giudicare una persona in base alle scelte che fa (se reputa giuste tali scelte) per ottenere i PROPRI obbiettivi...(quante volte ho detto "obbiettivi"?)
    A mio parere, per tutti e quattro i punti, requisito fondamentale è PARLARE con le persone che ci stanno accanto...infatti parlando
    -si socializza
    -si crea l'ambiente adatto ad esser aiutati (non bisogna uscirsene con la solita frase "nn sono capito", quando neppure si dà la possibilità agli altri di esser capiti...
    -si stabiliscono obiettivi "obiettivi"...cioè ritenuti realizzabili anche dagli altri
    -si può dire: "ho fatto una caxxata, ho scelto male...voglio cambiare"
    --
    Vincenzo T | Oukside | www.oukside.com

  • spot86
    Vincenzo Tortora
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    #2
    Originariamente Scritto da Trokji
    spot86 non ho capito però.
    Perchè il bidge eating desorder mi pare (se non erro ) rientra nei disturbi alimentari NAS secondo il DSM (diagnostic statistical manual of mental desorders), assieme al night eating desorder.
    Ma qui mi pare che si parlasse di bidge eating come sinonimo di "abbuffata" compulsiva o no?
    In questo caso certo esistono i livelli "a limite" tra patologia e non, appunto ci si abbuffa per colmare un vuoto "quando ci si sente giù di corda" che può essere comune a molte persone e secondo me non essere propriamente patologico (non ce io lo faccia non lo faccio mai, quando mangio male di solito è perché in casa scarseggiano gli integratori perché ho dimenticato di ordinarli o scarseggiano i cibi superdietetici con cui mi nutro allora mangio quello che trovo, ovvero anche grassi animali e schifezze varie, le calorie ci vogliono sempre, che tristezza! ) però l'abbuffata compulsiva rientra principalmente nella bulimia ed in alcuni casi nell'anoressia no?
    Nell'anoressia c'è un'immagine corporea distorta, lo sporco è"è nel VOLUME del proprio corpo" (l'opposto del culturista ), solo in alcuni casi di anoressia mi pare non si riesce a controllare la fame ed allora si giunge allabbuffata compulsiva; anche nella bulimia si ha immagine corporea distorta (ma meno che l'anoressia ed i digiuni e "diete" no nraggiungono quel livello "estremo") ma in questo caso l'abbuffata con condotte di eliminazione assume un carattere predominante (pazienti di bell'aspetto apparentemente normali ma magari con la tipica facies a gatto).
    Quindi cosa si intendeva la prima o la seconda cosa?
    Ovviamente nel caso delle abbuffate "benigne" che no nrientrano nella vera e propria patologia magari un approccio alimentare /psicologico o semplicemente un cambiamento di vita sarà sufficiente, nel caso della bulimia ci vorrà un aproccio integrato (alimentare, psichiatrico, psicoterapeutico e possibilmente anche sociale) e spesso si ha buona riuscita, anche nell'anoressia si ha un approccio integrato ma è molto più difficile uscirne
    Originariamente Scritto da IronPaolo
    Il tuo intervento è molto interessante e dà un'idea della potenza del media forum: io manco sapevo dell'esistenza di questa cosa, perciò nemmeno con Google avrei trovato nulla.
    Premesso che credo al quadro che hai dipinto, vorrei fare una serie di considerazioni da condividere, sperando in un tuo contributo.
    Quello che hai descritto è un comportamento estremo o ci sono delle gradazioni? Nel senso: chi non si è mai sbracato un po' di volte e ha detto "ma sì... questo cioccolatino e poi queste pastine, dài, ***** mi frega".
    Dove, cioè, si possono iniziare a osservare comportamenti potenzialmente patologici? Chiaro che uno che fa sempre così è sicuramente patologico, ma a quel punto la cura sarà più violenta. Come ci si accorge del soggetto a rischio, intendendo con "soggetto" anche se stessi?
    Quale è la causa scatenante? Oggi gli attacchi di panico sono ben compresi, e si curano con delle medicine. 12 anni fa, quando mia moglie ebbe il primo episodio, ci volle un anno di calvario per capire che cosa aveva.
    E poi, che tipo di cura c'è? Per la mia esperienza, un approccio per guarire deve essere sia psicoterapico che anche farmacologico. Non credo, cioè, che basti solo parlarne, nè credo che se ne esca con la volontà e basta. Quella serve per accettare il problema, poi ci vuole la fortuna che questo problema sia accettato dai propri cari che preferiscono uno "senza palle che non sa controllarsi" che uno "matto da manicomio". Anche questa, secondo me, è una triste realtà.
    Ciao e grazie!
    metto tutto in un unico post se no si fa un bordello...
    Ragazzi premetto che parlo non da medico, non da psicologo, non da nutrizionista, ma da un normale ragazzo che ha vissuto in passato certe esperienze...e quello che dico lo dico guardando il "me passato" tramite gli occhi del "me attuale" e capisco che il "me passato" è un malato (mentre prima, da "me passato" non lo pensavo...non me ne rendevo mica conto...)
    Allora, Trokji, io non parlo di abbuffata compulsiva...come vedi ho sottolineato come la "patologia" non sia "visibile" solo in campo alimentare, ma nei + svariati ambiti sociali e di vita...
    Per il resto, sono IO che credo non debba essere vista come "patologia alimentare", ma cm qualcosa di diverso che non saprei definire, ma che cmq ripeto, coinvolge TUTTA la persona nei suoi aspetti + disparati.
    Per quanto riguarda alle differenze tra anoressia, bulimia e BED, credo che se cerchi in giro troverai diverse cose, ma nn si capirà un granché (in fin dei conti sembrano tutte uguali)...
    Per rispondere a Paolo...ecco, dalla tua risposta ancora una volta posso trovare conferma alla mia "tesi" di come una persona "normale" non riesca a capacitarsi di QUANTO malata possa essere la mente di uno di questi soggetti...(non che le persone non capiscano, siamo chiari: ma sono convinto che se non si tocca davvero con mano il problema, non lo si può comprendere appieno...non so se mi spiego). Voglio dire...tu stesso hai detto che è comune e normale ogni tanto bivaccare e mangiare in quantità...magari anche se non si ha fame, ma si vede qualcosa che veramente piace. Ok normale...
    Ma in questi soggetti lo "switch" avviene anche per altri motivi, come detto su...un evento negativo, tristezza ecc...E l'abbuffata non è qualcosa concepito come concedersi un giorno di sgarro con gli alimenti che + piacciono o insieme ad altre persone ed amici (anzi, spessissimo l'abbuffata avviene di nascosto), ma proprio come qualcosa che deve riempire e fare male...Mangiare fino a stare male, ma stare male davvero...con qualsiasi cosa ed OLTRE il totale riempimento, cosa che a volte capita anche alle persone "normali", che so in occasioni tipo feste, lauree, matrimoni, ma la differenza è proprio in questo.
    Mio Dio sto dicendo un mucchio di parole non so ancora se mi sono spiegato!!
    In breve nel soggetto sano lo sgarro o è programmato o CAPITA...nel soggetto BED (dopo quello che io chiamo "switch") l'abbuffata è un BISOGNO irrefrenabile...se (dopo lo switch) il soggetto ha a disposizione farina e zucchero, tranquillo che al 90% dei casi lo troverai a mischiare farina zucchero ed acqua e mangiarli al cucchiaio. E' questa la malattia, capisci?? Ma lo è anche che so, evitare di fare certe cose perché si deve mangiare...(ad es, parte lo switch, chiama un amico per uscire e si spara una scusa per rimanere a mangiare).
    Riguardo alla cura, si in effetti si fanno terapie (pare che quella che funzioni di + sia di gruppo)...
    Xò ho detto che PARLARE è fondamentale x svariati motivi...
    allora, questi soggetti sanno di essere malati, ma sono fortemente restii a dire di esserlo...sai xké (mio parere) ? Xkè credono che la "malattia" sia legata ad un motivo apparentemente stupido e banale: la dieta/alimentazione...e si vergognano di questo. Credo che parlarne sia molto importante (e molto importante per questo è una persona che sia vicina e che mostri massima fiducia) per spronare, anche in altri ambiti (xké la vergogna e l'imbarazzo si estende anche in altri ambiti della vita...e quindi parte tutto a catena: vergogna -> insicurezza -> errori -> frustrazione...)
    Riportando la mia esperienza, che non so ora quanto possa essere "completa"...ma cmq, credo di aver sofferto del problema dai 16-17 ai 20anni. Ci son stati periodi in cui il problema sembrava essere "svanito", in realtà "svaniva" solo in campo alimentare (cioè nn c'erano abbuffate in questi periodi), mentre era vivo in alti ambiti...ora invece capisco realmente la differenza, xké nn sono diverso solo "alimentarmente" ma anche in altre cose, anche se queste non sono ancora cambiate radicalmente...voglio dire, magari faccio scelte con + sicurezza, ma a volte su scelte importanti c'è sempre il timore di poter sbagliare x il solo motivo che magari, se nn avroò fatto la scelta giusta, poi mi vergognerò di tornare indietro "subendo" il giudizio degli altri...e ogni volta cerco di sforzarmi proprio in questo: di scegliere in base a ciò che penso sia + giusto al momento e se dovessi sbagliare, boom sticazzi...torno indietro e cambio, che gli altri nn stanno certo a pensare a me. Dico questo perché per arrivare a pensare in questo modo (e sono consapevole che nè il "me passato" nè un soggetto BED pensa in questo modo, ovvero per lui una scelta presa è quella, immutabile per sempre, pena il pensare di aver miseramente fallito tutto->back nel circolo vizioso) ho parlato con chi mi era vicino (ragazza, genitori...)
    Per questo dire PARLARE PARLARE PARLARE, chiudere gli occhi cacciare le palle e parlare...perché in fin dei conti, pure in terapia se non parli che caxxo fai??
    Ragazzi spero di esser stato esaustivo...non so se si capisca tutto, ma spero almeno qualcosa
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    Vincenzo T | Oukside | www.oukside.com

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      • Nov 2006
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      #3
      riassuntino ??

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        The Vyper
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        • vivo in palestra...
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        #4
        OT : spot, ma un pò di vita sociale ogni tanto....

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        • spot86
          Vincenzo Tortora
          • Dec 2006
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          #5
          Originariamente Scritto da Change Visualizza Messaggio
          OT : spot, ma un pò di vita sociale ogni tanto....
          giorni in cui caxxeggio a casa, giorni in cui nn ci sto per nulla...oggi è un giorno in cui caxxeggio...

          @niko...riassuntino? se leggi è qualcosa raccontato a mo' di fatti, quindi difficult il riassuntino...se leggi è scorrevole xò...forse
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          Vincenzo T | Oukside | www.oukside.com

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          • TheSmi
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            #6
            Ottimo spot..meriti reps..

            Visto chi ci sono riporto anche la mia esperienza (BED ansia & co.), troppo spesso nn se ne parla..

            E' iniziato tutto intorno a 16/17 anni, prima di questi ho avuto un infanzia da ciccione (forse botolo è meglio) ma in fase pre- e adolescenziale sono dimagrito ...
            tornando al discorso, mi ritrovai soggetto ad ansia da controllo (in specifico DOC) che mi hanno portato a vedere uno psicologo, qui inizialmente pensavano fosse anoressia, effetivamente la paura era quella di ingrassare ma nn era una questione di dismorfismo corporeo quanto un volere la perfezione in ciò che facevo, nello specifico dieta, ma anche altre cose..e ci riuscivo alla grande, a prezzo di un ansia disumana ...ricordate? sbagliare è umano, ma per me era fuori questione...
            ..esattamente come diceva spot, un piccolo errore precludeva il risultato finale (almeno nella mai testa), anche se nn ero ancora in fase di BED, l'ansia era altissima quando pensavo di aver sbagliato qlcs...
            tuttvia Andò bene...mi sottoponevo a psicoterapia, terapia psicofarmacologica (probabilmente nel mio corpo è circolato tutto il circolabile...sdrammatizzo), ma francamente debbo il miglioramento ad un amicizia con una persona, che in un certo senso ''a suon di calci in culo'' mi ha fatto riprendere contatto con la realtà, si perchè la perfezione intesa come assoluta è irreale...nel giro di alcuni mese ero ''come nuovo'' tuttavia ad un anno di distanza ebbi un grosso trauma (nn stò a specificare, ma riguardò la perdità di un rapporto speciale cn la persona di qui sopra..ironia della sorte) ...e qui iniziò un brutto periodo davvero, Binge Eating Disorder ...esattamente come lo hai descritto tu spot, si vuole la perfezione quando si stà a dieta, e basta un nn nulla a farti scattare la bestia dentro e qui nn stò ironizzando xkè di bestia si trattava, nn è fame, ne tristezza o sentirsi giù...si sente solo il bisogno di mangiare...ma x quanto mangiassi ti senti sempre vuoto...fortunatamente la mia nn fù una forma gravissima...la frequenza delle abbuffate nn era delle peggiori...cmq c'erano, mi sembra aumentai 10-15 kg in 6 mesi e forunatamente lo sport mi piaceva altrimenti sarebbero stati 30...Di nuovo ne uscii...nn sò il motivo, ma cmq è stata una cosa graduale,penso fosse una conseguenza del diminuire l'apettativa su di me.

            Oggi a distanza di 3 anni stò bene, ho sempre qualche problemino di gestione dell'ansia, nn parlo di attacchi, ma un la propensione x le cose fatte alla perfezione cn relativa ansia...ma d'altro canto una parte di tutto ciò mi appartiene

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            • TheSmi
              Bodyweb Member
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              #7
              riguardo a dove inizia la mangiata x pressione e doove inizia il Bed, è difficile stabilirlo, è una linea sottile...cmq direi che un buon indice è la sofferenza che la persona prova

              se uno si fà una bella mangiata e se la gode alllora tutto ok...se invece si sente male, ma qst al di là del sentirsi in colpa x aver sgarrato, propio si sente male allora forse qlcs nn quadra

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              • spot86
                Vincenzo Tortora
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                #8
                Originariamente Scritto da TheSmi Visualizza Messaggio
                Oggi a distanza di 3 anni stò bene, ho sempre qualche problemino di gestione dell'ansia, nn parlo di attacchi, ma un la propensione x le cose fatte alla perfezione cn relativa ansia...ma d'altro canto una parte di tutto ciò mi appartiene
                credo sia la cosa più difficile da "smaltire"...forse proprio l'aver vissuto certe esperienze, ora fa sì che si debba essere ligi e precisi per non ricadere in un circolo vizioso.
                Giusto poi quello che dici, che ti "appartiene"...difficile da sbarazzarsene xké, secondo me, fa parte del proprio comportamento, della propria personalità.
                --
                Vincenzo T | Oukside | www.oukside.com

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                • TheSmi
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                  #9
                  Originariamente Scritto da spot86 Visualizza Messaggio
                  credo sia la cosa più difficile da "smaltire"...forse proprio l'aver vissuto certe esperienze, ora fa sì che si debba essere ligi e precisi per non ricadere in un circolo vizioso.
                  Giusto poi quello che dici, che ti "appartiene"...difficile da sbarazzarsene xké, secondo me, fa parte del proprio comportamento, della propria personalità.
                  esatto...io sono uno a qui piace fare le cose fatte bene...nn faccio cose alla ca**o...e su qst nnn posso cambiare sono cosi, punto.

                  L'mportante sarebbe riuscire a dare il giusto valore ai fallimento e agli obbiettivi...cosa che a me sinceramente nn riesce..tendo ad attribuire il valore di me stesso nei risultati, nel bene e nel male..

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                  • Sly83
                    CAVETTERIA INCLUSIVA
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                    #10
                    Originariamente Scritto da TheSmi Visualizza Messaggio
                    riguardo a dove inizia la mangiata x pressione e doove inizia il Bed, è difficile stabilirlo, è una linea sottile...cmq direi che un buon indice è la sofferenza che la persona prova

                    se uno si fà una bella mangiata e se la gode alllora tutto ok...se invece si sente male, ma qst al di là del sentirsi in colpa x aver sgarrato, propio si sente male allora forse qlcs nn quadra
                    quoto.

                    Sto post lo metterei in rilievo, bravo spot.

                    EDIT: vediamo se possibile, in effetti bisogna valutare alcune cose.
                    Last edited by Sly83; 29-02-2008, 23:18:51.



                    Originariamente Scritto da Giampo93
                    Finché c'è emivita c'è Speran*a

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                      #11
                      Originariamente Scritto da TheSmi Visualizza Messaggio
                      riguardo a dove inizia la mangiata x pressione e doove inizia il Bed, è difficile stabilirlo, è una linea sottile...cmq direi che un buon indice è la sofferenza che la persona prova

                      se uno si fà una bella mangiata e se la gode alllora tutto ok...se invece si sente male, ma qst al di là del sentirsi in colpa x aver sgarrato, propio si sente male allora forse qlcs nn quadra
                      non e' detto. ..se uno e' felice cosi'. . perche' ha delle forti gratificazioni.. fa bene a comportarsi cosi', e' non e' affatto malato.
                      Direi che e' uno stile di vita. ..ognuno ha il suo. .
                      contatto face book
                      roberto moroni

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                        #12
                        Originariamente Scritto da Sly83 Visualizza Messaggio
                        quoto.

                        Sto post lo metterei in rilievo, bravo spot
                        Il post è molto valido, ma purtroppo ci sono troppi post in rilievo e così si rischia di sovraccaricare la sezione.
                        Max_power, The Sicilian Rock

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                          #13
                          Originariamente Scritto da master wallace Visualizza Messaggio
                          non e' detto. ..se uno e' felice cosi'. . perche' ha delle forti gratificazioni.. fa bene a comportarsi cosi', e' non e' affatto malato.
                          Direi che e' uno stile di vita. ..ognuno ha il suo. .
                          uhm forse hai frainteso...nn stò dicendo che uno deve sgarrare o non..

                          stò dicendo che se uno sgarra ma stà male, al di là dei piccoli sensi di colpa che ci possono anche stare, stà male a livello di ansia x intenderci (es. ha paura che il giorno dopo sarà ingrassato, etc) allora forse qlcs nn quadra...ovvio qst è in generale

                          Se poi uno nn vuole sgarrare ed è felice, buon per lui

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                            #14
                            Originariamente Scritto da TheSmi Visualizza Messaggio
                            uhm forse hai frainteso...nn stò dicendo che uno deve sgarrare o non..

                            stò dicendo che se uno sgarra ma stà male, al di là dei piccoli sensi di colpa che ci possono anche stare, stà male a livello di ansia x intenderci (es. ha paura che il giorno dopo sarà ingrassato, etc) allora forse qlcs nn quadra...ovvio qst è in generale

                            Se poi uno nn vuole sgarrare ed è felice, buon per lui
                            io non sgarro mai. . e semmai lo facessi. . mi sento in colpa.. sono malato. .?
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                              #15
                              Originariamente Scritto da master wallace Visualizza Messaggio
                              io non sgarro mai. . e semmai lo facessi. . mi sento in colpa.. sono malato. .?

                              ho detto che è una sofferenza che và al di là del senso di colpa..

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