posto qui due miei interventi presi da fituncensored, x cercare di avviare un discorso serio sui problemi alimentari, parlare delle proprie esperienze e, magari, aiutare, se nn a risolvere, per lo meno a rendersi conto della propria situazione, tutti coloro che sono più o meno coinvolti in tali problemi...
Nei due post, si parla, in particolare, del BED. Ma l'intento è quello di parlare dei disturbi che coinvolgono il comportamento alimentare in generale.
il binge eating disorder (BED da ora) nn è qualcosa da curare prevalentemente in senso alimentare...
Il BED nn è proprio una malattia, ma direi + un "modo di pensare, fare, essere"...
Chi soffre di BED ha diversi "strani" comportamenti. Il non sentirsi a suo agio in molte situazioni (in specie con altre persone), il ritenere che gli altri ci si aspettino sempre qualcosa e sempre qualcosa di positivo da lui, il sentirsi sempre osservato e criticato nelle sue scelte, il ritenere gli altri la causa del suo male, la paura di essere criticato solo per il suo aspetto esteriore lo portano ad assumere un comportamento di grande insicurezza, sfiducia, mancanza di aspettative, soltitudine...La depressione, tristezza e frustrazione che ne scaturiscono lo inducono ad abbuffarsi, proprio per "riempire" il vuoto che ha, causato dalla scarsità di momenti spensierati, felici, dalla mancanza di persone con cui confidarsi/confrontarsi e divertirsi, la mancanza di ambizione ed obbiettivi. Detto con le solite parole, si crea un circolo vizioso: abbuffata -> paura di essere ancora meno accettato -> isolamento -> depressione -> abbuffata. Ma sostengo che il punto di partenza sia "paura di nn essere accettato" (o qualcosa di simile tra le cose dette su...)...ecco xké credo che il punto da cui partire per correggere il problema sia proprio questo: bisogna modificare il comportamento, il modo di pensare, di agire, di essere. E, attenzione, non solo in campo alimentare, xké magari lui potrà essere il + grande esperto in "dietistica/dietoliogia/medicina", ma in tutti e dico TUTTI gli aspetti della vita comune, anche le cose + banali...mi spiego, faccio due esempi paralleli, uno riguardante proprio l'alimentazione, l'altro riguardante aspetti diversi e "banali" (per VOI, ma non per il soggetto BED in questione). In questi cercherò anche di far capire dove, secondo me, sono i problemi connessi al tipo di "patologia" (anche se ho detto che secondo me nn deve esser considerata così)
1)
a) soggetto normale. Siete a dieta (penso che la maggior parte di chi stia leggendo, essendo un forum di BB, lo sia )...un amico vi invita a prendere un caffè al bar e nel piattino vi mettono un cioccolatino. Bene, lo mangiate xké ne avete voglia...finisce là
b) soggetto BED. Stessa situazione (dieta, caffè con un amico ecc...)...il soggetto mangia il cioccolatino...partono pensieri del tipo "mannaggia, potevo evitarlo" "caxxo ho sgarrato" "la dieta ormai è andata, a questo punto me la godo del tutto...appena liquido 'sto cretino che mi sta di fronte, vado al super e mi carico di pacchi di biscotti/merendine/brioscine/cioccolate..." e qui c'è uno "switch" tra l'essere ligio alla dieta, ligio cioè seguirla alla perfezione, e l'essere una bestia assatanata incontrollabile trangugia tutto...che ha deciso di farsi male, vuole farsi male e state certi che si farà del male: anche se il super è chiuso, se a casa sembra nn esserci traccia di cibo, state sicuri che il soggetto si abbufferà...zucchero a cucchiaiate se necessario, intrugli di tutti i tipi...
_____________________________________________________________________________
Ora, ho esagerato...c'é un 10% delle volte che il soggetto in questione nn si abbufferà, ma è molto variabile e soprattutto è soggetto a calo man mano che le abbuffate diventano + frequenti...impegni saltati, palestra saltata, scuola, università, esami, colloqui...
Parliamo di questo 10% con degli esempi:
-il soggetto mangia il cioccolatino, poi parte sparato per andare a casa o al super, ma incontra la ragazza/donna dei suoi sogni con cui sta intrazzallando ultimamente...se andrà tutto bene e rimarrà con lei, può darsi (e dico può darsi, perché prima o poi, andata via la raga, sarà di nuovo lui e la sua mente malata) che l'abbuffata nn ci sarà...ma può accadere qualcosa di peggiore, o meglio possno crearsi le condizioni per cui accadRA' (futuro) qualcosa di peggiore: una abbuffata di entità maggiore qualche tempo dopo. Supponiamo che nn si verifichi quest'ultimo caso e ricordiamoci il fattore CONOSCENZE/AMICI/RELAZIONI
-il soggetto mangia il cioccolatino, arriva a casa e trova la mamma che sta cucinando e il papà che guarda la TV in cucina (unico ambiente dove è presente cibo)...l'abbuffata nn ci sarà (o cm detto prima, verrà posticipata, ma ancora, escludiamo questa ipotesi); xò, se il soggetto BED nn abita coi genitori, ma è ad es. uno studente e/o lavoratore fuori sede, l'abbuffata sarà molto + probabile (escludendo che potrebbe trovare i coinqulini e bla bla bla)...Quindi teniamo a mente il fattore AMBIENTE (familiare e non...)
-il soggetto mangia il cioccolatino, va al super o arriva a casa e, davanti al pacco di merendine, comincia a dirsi "non comprarlo/mangiarlo, a cosa ti serve?" e cose del genere. Pensa al fisico, agli obbiettivi che deve raggiungere in palestra, al fatto che molto probabilmente se si abbufferà, nei giorni seguenti non farà quel che aveva programmato, alla salute...N.B.: questo punto è MOLTO "raro", specie se il soggetto in questione è ben lontano dagli obbiettivi che si è preposto. Quindi, da tenere in mente AMBIZIONI/PROGETTI/OBIETTIVI
-il soggetto mangia il cioccolatino e NON decide di abbuffarsi...poi lo chiama una ragazza (quella di prima, a cui xò stavolta aveva dato appunatamento per il giorno dopo) che lo accusa di averlo visto con un'altra e quindi nn doveva provarci con lei...Lui cerca di inventarsi mille scuse, ma non funziona...lei si incaxxa, lui pure, litigano e bla bla bla...allora decide di passare al super o svuotare la dispensa a casa. I fattori che influiscono, qui, sono STRESS (per il litigio e l'aver dovuto inventare scuse) e MANCANZA DI UN OBBIETTIVO SPERATO/SENSO DI NON REALIZZAZIONE/SENSO DI NN ESSERE ACCETTATO.
_____________________________________________________________________________
2) (ricordate? stiamo ancora agli esempi...)
a) soggetto normale. Siete tendenzialmente molto ordinati, cassetti sempre in ordine, libri nella libreria messi perfettamente ed ordinati dalla A alla Z, letto sempre rifatto e con la piega agli angoletti...insomma, molto ordinati. Un giorno, vi chiamano per un affare urgente e dovete andare via di fretta. Nn fate il letto...Beh, tornate, un momento di relax, poi fate il letto e tutto alla normalità.
b) soggetto BED. Stessa situazione (ordine, impegno, corsa urgente). Il soggetto torna, il letto è sfatto...un momento di relax e NON rifà il letto...ma c'è di +: la giacca che si è sfilato nn è appesa cm al solito all'appendipanni, ma lasciata sgulacita su una sedia; si prova delle vecchie maglie per vedere cm gli stanno, e le lascia tutte spiegazzate sulla scrivania; prende un libro per rileggere una cosa e lo mette di traverso sugli altri...insomma, un gran casino rispetto a prima...
State ridendo? Nn fatelo...Nn credete a quel che ho scritto? Beh, so che è normale nn crederci...ovviamente è un esempio, ma il concetto del "funzionamento" del BED (in molti ambiti della vita) può applicarsi a tutto:
-allo studio: deve studiare tutto il pome, viene accidentalmente interrotto e smette per tutto il pome
-a qualsiasi progetto: deve pulire tutta casa, lo chiamano per uscire un attimo e pulisce in parte
-alle relazioni/rapporti interpersonali: frequenta una persona, questa per un po'è impossibilitata da altri impegni, il rapporto finisce lì
-...altro ancora...
Questo è lo scenario...per quanto concerne la "cura", secondo me, da quanto detto su, bisogna agire su:
-CONOSCENZE/AMICI/RELAZIONI: cercare di nn stare isolati, nè di fossilizzarsi su un'unico rapporto, scegliere compagnie adatte e amici che possano essere considerati tali
-AMBIENTE: fare in modo che l'ambiente sia nn stressante, con persone disposte ad aiutare e capire i proprio problemi, senza che ci siano fraintendimenti...
-OBBIETTIVI: porsi sempre degli obbiettivi che siano concretamente realizzabili, facendosi guidare e consigliare magari da amici/parenti/familiari ecc. in modo da nn porsi obiettivi "astratti", irreali...
-STRESS: capire che nella vita le cose nn vanno sempre come ci si aspetta, ma a volte si incontrano deli ostacoli, che possono essere superati è vero...ma a volte bisogna capire di aver intrapreso un'impresa troppo ardua per le proprie capacità, tornare indietro e "correggere il tiro"...ma nn per questo pentirsi della precedente scelta, servirà sempre come esperienza. Neppure bisogna vergognarsi di ammettere l'errore: sono delle scelte che aiuteranno a raggiungere al + presto e meglio i propri obbiettivi...nessuno può giudicare una persona in base alle scelte che fa (se reputa giuste tali scelte) per ottenere i PROPRI obbiettivi...(quante volte ho detto "obbiettivi"?)
A mio parere, per tutti e quattro i punti, requisito fondamentale è PARLARE con le persone che ci stanno accanto...infatti parlando
-si socializza
-si crea l'ambiente adatto ad esser aiutati (non bisogna uscirsene con la solita frase "nn sono capito", quando neppure si dà la possibilità agli altri di esser capiti...
-si stabiliscono obiettivi "obiettivi"...cioè ritenuti realizzabili anche dagli altri
-si può dire: "ho fatto una caxxata, ho scelto male...voglio cambiare"
Nei due post, si parla, in particolare, del BED. Ma l'intento è quello di parlare dei disturbi che coinvolgono il comportamento alimentare in generale.
il binge eating disorder (BED da ora) nn è qualcosa da curare prevalentemente in senso alimentare...
Il BED nn è proprio una malattia, ma direi + un "modo di pensare, fare, essere"...
Chi soffre di BED ha diversi "strani" comportamenti. Il non sentirsi a suo agio in molte situazioni (in specie con altre persone), il ritenere che gli altri ci si aspettino sempre qualcosa e sempre qualcosa di positivo da lui, il sentirsi sempre osservato e criticato nelle sue scelte, il ritenere gli altri la causa del suo male, la paura di essere criticato solo per il suo aspetto esteriore lo portano ad assumere un comportamento di grande insicurezza, sfiducia, mancanza di aspettative, soltitudine...La depressione, tristezza e frustrazione che ne scaturiscono lo inducono ad abbuffarsi, proprio per "riempire" il vuoto che ha, causato dalla scarsità di momenti spensierati, felici, dalla mancanza di persone con cui confidarsi/confrontarsi e divertirsi, la mancanza di ambizione ed obbiettivi. Detto con le solite parole, si crea un circolo vizioso: abbuffata -> paura di essere ancora meno accettato -> isolamento -> depressione -> abbuffata. Ma sostengo che il punto di partenza sia "paura di nn essere accettato" (o qualcosa di simile tra le cose dette su...)...ecco xké credo che il punto da cui partire per correggere il problema sia proprio questo: bisogna modificare il comportamento, il modo di pensare, di agire, di essere. E, attenzione, non solo in campo alimentare, xké magari lui potrà essere il + grande esperto in "dietistica/dietoliogia/medicina", ma in tutti e dico TUTTI gli aspetti della vita comune, anche le cose + banali...mi spiego, faccio due esempi paralleli, uno riguardante proprio l'alimentazione, l'altro riguardante aspetti diversi e "banali" (per VOI, ma non per il soggetto BED in questione). In questi cercherò anche di far capire dove, secondo me, sono i problemi connessi al tipo di "patologia" (anche se ho detto che secondo me nn deve esser considerata così)
1)
a) soggetto normale. Siete a dieta (penso che la maggior parte di chi stia leggendo, essendo un forum di BB, lo sia )...un amico vi invita a prendere un caffè al bar e nel piattino vi mettono un cioccolatino. Bene, lo mangiate xké ne avete voglia...finisce là
b) soggetto BED. Stessa situazione (dieta, caffè con un amico ecc...)...il soggetto mangia il cioccolatino...partono pensieri del tipo "mannaggia, potevo evitarlo" "caxxo ho sgarrato" "la dieta ormai è andata, a questo punto me la godo del tutto...appena liquido 'sto cretino che mi sta di fronte, vado al super e mi carico di pacchi di biscotti/merendine/brioscine/cioccolate..." e qui c'è uno "switch" tra l'essere ligio alla dieta, ligio cioè seguirla alla perfezione, e l'essere una bestia assatanata incontrollabile trangugia tutto...che ha deciso di farsi male, vuole farsi male e state certi che si farà del male: anche se il super è chiuso, se a casa sembra nn esserci traccia di cibo, state sicuri che il soggetto si abbufferà...zucchero a cucchiaiate se necessario, intrugli di tutti i tipi...
_____________________________________________________________________________
Ora, ho esagerato...c'é un 10% delle volte che il soggetto in questione nn si abbufferà, ma è molto variabile e soprattutto è soggetto a calo man mano che le abbuffate diventano + frequenti...impegni saltati, palestra saltata, scuola, università, esami, colloqui...
Parliamo di questo 10% con degli esempi:
-il soggetto mangia il cioccolatino, poi parte sparato per andare a casa o al super, ma incontra la ragazza/donna dei suoi sogni con cui sta intrazzallando ultimamente...se andrà tutto bene e rimarrà con lei, può darsi (e dico può darsi, perché prima o poi, andata via la raga, sarà di nuovo lui e la sua mente malata) che l'abbuffata nn ci sarà...ma può accadere qualcosa di peggiore, o meglio possno crearsi le condizioni per cui accadRA' (futuro) qualcosa di peggiore: una abbuffata di entità maggiore qualche tempo dopo. Supponiamo che nn si verifichi quest'ultimo caso e ricordiamoci il fattore CONOSCENZE/AMICI/RELAZIONI
-il soggetto mangia il cioccolatino, arriva a casa e trova la mamma che sta cucinando e il papà che guarda la TV in cucina (unico ambiente dove è presente cibo)...l'abbuffata nn ci sarà (o cm detto prima, verrà posticipata, ma ancora, escludiamo questa ipotesi); xò, se il soggetto BED nn abita coi genitori, ma è ad es. uno studente e/o lavoratore fuori sede, l'abbuffata sarà molto + probabile (escludendo che potrebbe trovare i coinqulini e bla bla bla)...Quindi teniamo a mente il fattore AMBIENTE (familiare e non...)
-il soggetto mangia il cioccolatino, va al super o arriva a casa e, davanti al pacco di merendine, comincia a dirsi "non comprarlo/mangiarlo, a cosa ti serve?" e cose del genere. Pensa al fisico, agli obbiettivi che deve raggiungere in palestra, al fatto che molto probabilmente se si abbufferà, nei giorni seguenti non farà quel che aveva programmato, alla salute...N.B.: questo punto è MOLTO "raro", specie se il soggetto in questione è ben lontano dagli obbiettivi che si è preposto. Quindi, da tenere in mente AMBIZIONI/PROGETTI/OBIETTIVI
-il soggetto mangia il cioccolatino e NON decide di abbuffarsi...poi lo chiama una ragazza (quella di prima, a cui xò stavolta aveva dato appunatamento per il giorno dopo) che lo accusa di averlo visto con un'altra e quindi nn doveva provarci con lei...Lui cerca di inventarsi mille scuse, ma non funziona...lei si incaxxa, lui pure, litigano e bla bla bla...allora decide di passare al super o svuotare la dispensa a casa. I fattori che influiscono, qui, sono STRESS (per il litigio e l'aver dovuto inventare scuse) e MANCANZA DI UN OBBIETTIVO SPERATO/SENSO DI NON REALIZZAZIONE/SENSO DI NN ESSERE ACCETTATO.
_____________________________________________________________________________
2) (ricordate? stiamo ancora agli esempi...)
a) soggetto normale. Siete tendenzialmente molto ordinati, cassetti sempre in ordine, libri nella libreria messi perfettamente ed ordinati dalla A alla Z, letto sempre rifatto e con la piega agli angoletti...insomma, molto ordinati. Un giorno, vi chiamano per un affare urgente e dovete andare via di fretta. Nn fate il letto...Beh, tornate, un momento di relax, poi fate il letto e tutto alla normalità.
b) soggetto BED. Stessa situazione (ordine, impegno, corsa urgente). Il soggetto torna, il letto è sfatto...un momento di relax e NON rifà il letto...ma c'è di +: la giacca che si è sfilato nn è appesa cm al solito all'appendipanni, ma lasciata sgulacita su una sedia; si prova delle vecchie maglie per vedere cm gli stanno, e le lascia tutte spiegazzate sulla scrivania; prende un libro per rileggere una cosa e lo mette di traverso sugli altri...insomma, un gran casino rispetto a prima...
State ridendo? Nn fatelo...Nn credete a quel che ho scritto? Beh, so che è normale nn crederci...ovviamente è un esempio, ma il concetto del "funzionamento" del BED (in molti ambiti della vita) può applicarsi a tutto:
-allo studio: deve studiare tutto il pome, viene accidentalmente interrotto e smette per tutto il pome
-a qualsiasi progetto: deve pulire tutta casa, lo chiamano per uscire un attimo e pulisce in parte
-alle relazioni/rapporti interpersonali: frequenta una persona, questa per un po'è impossibilitata da altri impegni, il rapporto finisce lì
-...altro ancora...
Questo è lo scenario...per quanto concerne la "cura", secondo me, da quanto detto su, bisogna agire su:
-CONOSCENZE/AMICI/RELAZIONI: cercare di nn stare isolati, nè di fossilizzarsi su un'unico rapporto, scegliere compagnie adatte e amici che possano essere considerati tali
-AMBIENTE: fare in modo che l'ambiente sia nn stressante, con persone disposte ad aiutare e capire i proprio problemi, senza che ci siano fraintendimenti...
-OBBIETTIVI: porsi sempre degli obbiettivi che siano concretamente realizzabili, facendosi guidare e consigliare magari da amici/parenti/familiari ecc. in modo da nn porsi obiettivi "astratti", irreali...
-STRESS: capire che nella vita le cose nn vanno sempre come ci si aspetta, ma a volte si incontrano deli ostacoli, che possono essere superati è vero...ma a volte bisogna capire di aver intrapreso un'impresa troppo ardua per le proprie capacità, tornare indietro e "correggere il tiro"...ma nn per questo pentirsi della precedente scelta, servirà sempre come esperienza. Neppure bisogna vergognarsi di ammettere l'errore: sono delle scelte che aiuteranno a raggiungere al + presto e meglio i propri obbiettivi...nessuno può giudicare una persona in base alle scelte che fa (se reputa giuste tali scelte) per ottenere i PROPRI obbiettivi...(quante volte ho detto "obbiettivi"?)
A mio parere, per tutti e quattro i punti, requisito fondamentale è PARLARE con le persone che ci stanno accanto...infatti parlando
-si socializza
-si crea l'ambiente adatto ad esser aiutati (non bisogna uscirsene con la solita frase "nn sono capito", quando neppure si dà la possibilità agli altri di esser capiti...
-si stabiliscono obiettivi "obiettivi"...cioè ritenuti realizzabili anche dagli altri
-si può dire: "ho fatto una caxxata, ho scelto male...voglio cambiare"
Commenta