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da buttare no, xo secondo me meglio nn prendere troppa soia..i giornali di bb ne parlano bene, xo tu ti fidi ancora dei giornali??avranno anche buone propietà e sono una valida alternativa alle altre fonti di pro, xo io nn esagererei x nn ritrovarmi con la gyno
La concentrazione di fitoestrogeni nella soia è così bassa che ne devi mangiare in quantità industriali prima di averne un certo effetto negativo. Sono quantità praticamente impossibili da assumere per qualsiasi bodybuilder che non sia andato di matto.
Anche se qui su BW ce n'è di gente di questo tipo.
La concentrazione di fitoestrogeni nella soia è così bassa che ne devi mangiare in quantità industriali prima di averne un certo effetto negativo. Sono quantità praticamente impossibili da assumere per qualsiasi bodybuilder che non sia andato di matto.
Anche se qui su BW ce n'è di gente di questo tipo.
xo nn pensi max che se iniziassimo a sostituire quasi tutti i giorni, il latte, con quello di soia e mangiare in genere a pranzo tofu come fonte proteica alternativa, qualche effetto negativo lo vedremmo nel tempo?
io non so nulla sui fito estogeni?
ti spieghi meglio perchè io faccio molto uso di soia e mi interessa assai
Fai una ricerca sul web... cmq la mia preoccupazione non è tanto x la ginecomastia, infatti a quanto pare i fito estrogeni contenuti sono pochissimi, ma il fatto ke le proteine della soia non sono così buone come dicono...
Da quanto tempo salutisti, vegetariani, "verdi", igienisti ci hanno raccontato che la soya è sana?
Sostituisce la carne; riduce il colesterolo.
Nutre ed è leggera.
I cinesi e giapponesi la mangiano da millenni sotto forma di caglio di soya (tofu); dunque mangiatela anche voi: latte di soya "più digeribile", olio di soya, bistecche di soya, gelato alla soya, barrette energetiche alla soya.
Il tutto a prezzo maggiorato, perché, si sa, la soya è "naturale".
Adesso, il contrordine.
Il Ministero della Sanità israeliano ha emanato un avviso pubblico in cui raccomanda di consumare la soya solo con moderazione; e soprattutto, di evitare di darne ai bambini.
Questa raccomandazione segue quelle, nello stesso senso, diffuse dalla British Dietetic Association.
A quanto pare, esistono "centinaia di studi clinici" che hanno fatto luce sui danni della soya alimentare.
Un gruppo di nutrizionisti, oncologi e pediatri israeliani ha studiato quella letteratura per un anno prima di indurre il Ministero a lanciare il suo allarme.
A rendere pericoloso il legume asiatico sono i fito-estrogeni che contiene, ossia composti vegetali di formula quasi identica all'ormone femminile.
Gli studi clinici suddetti hanno dimostrato senza ombra di dubbio che i fito-estrogeni della soya riducono i livelli di testosterone nell'uomo, riducendo la fertilità maschile. In compenso, accrescono il rischio di cancro del seno.
La convinzione, diffusa dalle riviste femminili, che la soya allevii i sintomi della menopausa è "una leggenda".
In USA vanno molto le farine lattee per l'infanzia a base di soya.
Ora si scopre che ciò espone i neonati a livelli di estrogeni pari a 2 mila volte la norma.
Che ne danneggia o sregola il funzionamento della tiroide, a causa degli isoflavoni presenti nella formula.
Che accresce il rischio di problemi del comportamento, di "declino cognitivo" e perfino di demenza.
La farina lattea alla soya contiene concentrazioni eccessive di alluminio e manganese, potenzialmente dannose.
Decine di studi hanno denunciato "danni digestivi, malnutrizione, disordini riproduttivi e indebolimento del sistema immunitario" dovuta all'alimentazione a base di soya.
Ma allora i cinesi e i giapponesi, che la consumano "da millenni"?
Risulta che usano la soya solo in forma fermentata in vari alimenti tradizionali (natto, miso e tempeh), e in quantità limitata.
Non come 200 milioni di americani, che mangiano prodotti alla soya a quintali e in composti altamente "industrializzati" come i bocconcini e gli hamburger di soya, "testurizzati" e arricchiti di additivi per farli somigliare alla carne.
Il lettore ingenuo si chiederà come mai, per decenni, "centinaia di studi clinici" che riconoscevano la dannosità della soya non abbiano trovato spazio nella libera stampa occidentale, che invece ha vantato le miracolose proprietà del legume.
Provate a chiederlo alla Archer Daniel Midland: è una delle sei "sorelle del grano", ossia di quelle multinazionali monopoliste mondiali delle granaglie.
E' stata la Archer Daniel – probabilmente trovatasi ad affrontare una produzione eccessiva di soya da smaltire - a fornire ai giornalisti le notizie mirabolanti.
E a brevettare il latte di soya e i vari altri prodotti.
Da quanto tempo salutisti, vegetariani, "verdi", igienisti ci hanno raccontato che la soya è sana?
Sostituisce la carne; riduce il colesterolo.
Nutre ed è leggera.
I cinesi e giapponesi la mangiano da millenni sotto forma di caglio di soya (tofu); dunque mangiatela anche voi: latte di soya "più digeribile", olio di soya, bistecche di soya, gelato alla soya, barrette energetiche alla soya.
Il tutto a prezzo maggiorato, perché, si sa, la soya è "naturale".
Adesso, il contrordine.
Il Ministero della Sanità israeliano ha emanato un avviso pubblico in cui raccomanda di consumare la soya solo con moderazione; e soprattutto, di evitare di darne ai bambini.
Questa raccomandazione segue quelle, nello stesso senso, diffuse dalla British Dietetic Association.
A quanto pare, esistono "centinaia di studi clinici" che hanno fatto luce sui danni della soya alimentare.
Un gruppo di nutrizionisti, oncologi e pediatri israeliani ha studiato quella letteratura per un anno prima di indurre il Ministero a lanciare il suo allarme.
A rendere pericoloso il legume asiatico sono i fito-estrogeni che contiene, ossia composti vegetali di formula quasi identica all'ormone femminile.
Gli studi clinici suddetti hanno dimostrato senza ombra di dubbio che i fito-estrogeni della soya riducono i livelli di testosterone nell'uomo, riducendo la fertilità maschile. In compenso, accrescono il rischio di cancro del seno.
La convinzione, diffusa dalle riviste femminili, che la soya allevii i sintomi della menopausa è "una leggenda".
In USA vanno molto le farine lattee per l'infanzia a base di soya.
Ora si scopre che ciò espone i neonati a livelli di estrogeni pari a 2 mila volte la norma.
Che ne danneggia o sregola il funzionamento della tiroide, a causa degli isoflavoni presenti nella formula.
Che accresce il rischio di problemi del comportamento, di "declino cognitivo" e perfino di demenza.
La farina lattea alla soya contiene concentrazioni eccessive di alluminio e manganese, potenzialmente dannose.
Decine di studi hanno denunciato "danni digestivi, malnutrizione, disordini riproduttivi e indebolimento del sistema immunitario" dovuta all'alimentazione a base di soya.
Ma allora i cinesi e i giapponesi, che la consumano "da millenni"?
Risulta che usano la soya solo in forma fermentata in vari alimenti tradizionali (natto, miso e tempeh), e in quantità limitata.
Non come 200 milioni di americani, che mangiano prodotti alla soya a quintali e in composti altamente "industrializzati" come i bocconcini e gli hamburger di soya, "testurizzati" e arricchiti di additivi per farli somigliare alla carne.
Il lettore ingenuo si chiederà come mai, per decenni, "centinaia di studi clinici" che riconoscevano la dannosità della soya non abbiano trovato spazio nella libera stampa occidentale, che invece ha vantato le miracolose proprietà del legume.
Provate a chiederlo alla Archer Daniel Midland: è una delle sei "sorelle del grano", ossia di quelle multinazionali monopoliste mondiali delle granaglie.
E' stata la Archer Daniel – probabilmente trovatasi ad affrontare una produzione eccessiva di soya da smaltire - a fornire ai giornalisti le notizie mirabolanti.
E a brevettare il latte di soya e i vari altri prodotti.
di Maurizio Blondet
Quando noi arriveremo ai livelli degli americani che si sa, devono sempre esagerare per loro natura, allora potremo cominciarci a preoccupare dei fitoestrogeni.
Per adesso, se mi parli di estrogeni, ci si dovrebbe preoccupare di più di come trattano le carni.
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