mi e' capitato sotto mano questo documento...:
Il valore energetico dei carboidrati è variabile: valori medi di utilità pratica
sono quelli fissati dal Decreto Legislativo 16 febbraio 1993 n.77 (G.U. n. 69,
24/3/1993) che regola l’etichettatura nutrizionale dei prodotti alimentari
uniformando la legislazione italiana con qella degli altro Paesi dell’Unione
Europea: si attribuisce un valore calorico di 4 kcal/g (17 kJ/g) per i carboidrati
disponibili (amido e zuccheri) e di 2,4 kcal/g (10 kJ/g) per i polialcoli. La fibra
alimentare è per definizione resistente alla digestione e all’assorbimento nel
tratto superiore dell’intestino umano ma può andare incontro a fermentazione
ad opera della microflora residente nel colon. I prodotti metabolici dell’azione
batterica sulla fibra alimentare sono metano, anidride carbonica, acqua e acidi
monocarbossilici a 2-4 atomi di carbonio, principalmente acido acetico,
propionico e butirrico, comunemente detti acidi grassi a corta catena o acidi
grassi volatili. Mentre la maggior parte dei ricercatori è concorde nel ritenere
che i polisaccaridi della fibra vengano significativamente degradati dalla
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microflora nel colon, sono piuttosto controverse le opinioni sull’entità del
riassorbimento dei metaboliti che ne derivano. I dati disponibili sulla
degradazione dei diversi polisaccaridi vegetali e sull’assorbimento degli acidi
grassi volatili nel colon umano inducono a ritenere che la fibra alimentare
introdotta con una dieta mista possa rappresentare una modesta fonte di
energia per l’uomo, stimabile in 1,5 kcal/g (6 kJ/g) (
Il valore energetico dei carboidrati è variabile: valori medi di utilità pratica
sono quelli fissati dal Decreto Legislativo 16 febbraio 1993 n.77 (G.U. n. 69,
24/3/1993) che regola l’etichettatura nutrizionale dei prodotti alimentari
uniformando la legislazione italiana con qella degli altro Paesi dell’Unione
Europea: si attribuisce un valore calorico di 4 kcal/g (17 kJ/g) per i carboidrati
disponibili (amido e zuccheri) e di 2,4 kcal/g (10 kJ/g) per i polialcoli. La fibra
alimentare è per definizione resistente alla digestione e all’assorbimento nel
tratto superiore dell’intestino umano ma può andare incontro a fermentazione
ad opera della microflora residente nel colon. I prodotti metabolici dell’azione
batterica sulla fibra alimentare sono metano, anidride carbonica, acqua e acidi
monocarbossilici a 2-4 atomi di carbonio, principalmente acido acetico,
propionico e butirrico, comunemente detti acidi grassi a corta catena o acidi
grassi volatili. Mentre la maggior parte dei ricercatori è concorde nel ritenere
che i polisaccaridi della fibra vengano significativamente degradati dalla
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microflora nel colon, sono piuttosto controverse le opinioni sull’entità del
riassorbimento dei metaboliti che ne derivano. I dati disponibili sulla
degradazione dei diversi polisaccaridi vegetali e sull’assorbimento degli acidi
grassi volatili nel colon umano inducono a ritenere che la fibra alimentare
introdotta con una dieta mista possa rappresentare una modesta fonte di
energia per l’uomo, stimabile in 1,5 kcal/g (6 kJ/g) (
British Nutrition Foundation,
1990). Tuttavia, tale apporto energetico è in pratica trascurabile ai fini del
bilancio energetico, dato che è controbilanciato da una riduzione
1990). Tuttavia, tale apporto energetico è in pratica trascurabile ai fini del
bilancio energetico, dato che è controbilanciato da una riduzione
nell’assorbimento di alcuni nutrienti indotta dalla fibra stessa.
Cosa ne pensate delle Kcal attribuite alla Fibra...??
ci sono altri studi magari piu' recenti??
Riduce l'assorbimenti di quali nutrienti??
Grazie Capi
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