Fondamentali della Diet Zone?

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  • ErikZ
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    • Apr 2001
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    Fondamentali della Diet Zone?

    X Favore mi spiegate i Fondamenti della dieta a zona? anche a grandi linee giusto per capire il senso grazie ragazzi
    Enrico e stop!
  • polpy
    Bodyweb Member
    • Feb 2001
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    • Lombardia, Italia
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    #2
    Postato originalmente da : ErikZ:
    <STRONG>X Favore mi spiegate i Fondamenti della dieta a zona? anche a grandi linee giusto per capire il senso grazie ragazzi </STRONG>
    1. Il DNA dell'uomo non si è modificato negli ultimi 100.000 anni. E 100.000 anni fa sembra da studi che assumesse circa 3g di proteine ogni 4g di carboidrati. L'altezza media era di 1.78 e la struttura fisica era quella di un decatleta. Da circa 10.000 anni è nata l'agricoltura, ma l'uomo non è geneticamente programmato a mangiare i cereali. L'altezza calò di 15cm di media. Solo nell'ultimo secolo, grazie ad un aumento di cibo nel mondo occidentale sono stati recuperati i cm persi, ma la forma tende a essere a botte e non da decatleta.
    La dieta dei nostri antenati era composta da carne, uova, frutta, verdura, semi raccolti.

    2. I grassi NON FANNO INGRASSARE! Questo ci viene dimostrato da quello che succede in USA: il governo ha consigliato di fornire l'80% di calorie dai carboidrati, ritenendoli salutari. Invece l'obesità è aumentata del 33% in 25 anni!

    3. Infatti i grassi sono il miglior carburante energetico per il nostro organismo. Se si assumono almeno certe dosi di grassi e meno carboidrati, l'organismo utilizzarà i grassi per produrre energia. Questo spiega l'efficacia della dieta chetogenica, benchè non venga consigliata da Sears per motivi di salute.

    4. La salute: pare che la dieta a zona sia un ottimo sostema per abbassare colesterolo e trigliceridi, diminuire i rischi di infarti ed ictus, combattere il diabete e i tumori.

    5. La dieta a zona viene utilizzata da molto grandi atleti americani: Green tra tutti. oppure la Strandford University che ha vinto 7 medaglie d'oro a Barcellona nell'92. I risultati sono incredibilmente confortanti.

    6. Perchè questi risultati? Perchè la zona produce un equilibrio ormonale che fa lavorare il corpo nel modo più ottimal possibile. Cala l'insulina(ormone dell'accumulo) ed aumenta il glucagone (ormone dell'utilizzo del grasso corporeo). Aumenta il rilascio del GH e aumenta la produzione di testosterone. Inoltre si ha una produzione maggiore di ecosanoidi, ormoni scoperti solo di recente ma molto potenti.

    7. Aiuta ad allontanare l'invecchiamento!


    Allora, la zona è una dieta isoproteica. Devi assumere solo le proteine che, in base al fisico, allo sport e praticato ti servono. Poi moltiplichi per 4/3 e trovi i carboidrati. Infine ti basta dividere i carbo per 3 e trovi la quantità di grassi.
    In OGNI pasto dovresti mantenete invariate le proporzioni e non superare le 500 calorie. Fai almeno 5 pasti, tra spuntini, pranzo e cena.

    CIAO
    Sono ateo. L'unico ruolo che riconosco alla chiesa è quello di segnare le ore suonando le campane. Però prego per gli altri.

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    • Gawain
      Bodyweb Senior
      • Aug 2000
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      #3
      La dieta a Zona è stata sviluppata da Berry Sears ed illustarata nel suo libro “Enter the Zone” con lo scopo di migliorare molte delle funzioni del nostro organismo.
      Questa dieta è conosciuta spesso con il nome di “Dieta 40-30-30”, a causa del rapporto tra i tre macronutrienti (carboidrati-proteine-grassi) consigliato per “raggiungere la Zona”.
      La Zona è basata sul fatto che il funzionamento adeguato dei maggiori sistemi fisiologici dipende dal corretto bilanciamento dei nostri ormoni, il che è influenzato dalla dieta. E’ chiaro che il raggiungimento della salute ottimale è possibile in uno stato di bilanciamento ormonale. Gli sbilanci ormonali ci privano d’energia, negandoci l’accesso al grasso immagazzinato, disturbano la focalizzazione mentale, interrompendo lo stabile flusso di zuccheri al cervello. Mantenere il bilanciamento ormonale è lo scopo della dieta a Zona.
      Quando gli alimenti sono assunti nelle percentuali 40/30/30 il nostro corpo migliorerà le sue capacità di bruciare i grassi. E’ possibile impostare la Dieta in Zona stabilendo la quantità di proteine di cui si necessita, in base al tipo d’attività svolta, al peso corporeo e alla circonferenza del polso
      Una volta determianto il fabbisogno proteico è necessario calcolare le quantità dei carboidrati e dei grassi (mono-polinsaturi) tali da consentire il giusto equilibrio.
      Le sostanze coinvolte sono l’insulina e il glucagone, due ormoni endocrini la cui principale funzione è quella di controllare i livelli di fluttuazione dei macronutrienti nel flusso ematico. Sono considerati opposti l’uno all’altra. L’insulina avvisa le cellule di catturare e immagazzinare l’eccesso di nutrienti
      Il glucagone, invece, avvisa le cellule di rilasciare il glucosio nuovamente all’interno del flusso ematico, in modo che sia utilizzata l’energia propria delle cellule come carburante per le nostre attività muscolari.
      L’insulina è secreta principalmente a causa di un eccesso di glucosio (carboidrati) nel sangue (e di un insignificante innalzamento d’aminoacidi), mentre il glucagone è secreto solo in risposta di un innalzamento delle concentrazioni d’aminoacidi (proteine). Invece i grassi non influenzano questi due ormoni.
      Dopo un pasto, il pancreas secerne tanta insulina quanta n’è necessaria a mantenere la giusta concentrazione di zuccheri nel sangue. Un pasto ricco di carboidrati significa che l’insulina sarà abbondantemente secreta nel sangue. Se questo accade, l’equilibrio tra insulina e glucagone sarà sconvolto.
      Gli eicosanoidi sono degli ormoni, il cui corretto bilanciamento è cruciale per il funzionamento del nostro sistema fisiologico e che svolgono la funzione di messaggeri biochimici. I loro livelli sono determinati o dall'assunzione dei farmaci o da ciò che ingeriamo quotidianamente. Sono costruiti nel sangue da due acidi grassi polinsaturi Omega 6, l’acido arachinodico (AA) e l’acido dihomo gamma linolenico (DGLA). I tipi d’eicosanoidi costruiti dipendono da questi due acidi grassi e possono classificarsi banalmente in eicosanoidi “buoni” ed eicosanoidi “cattivi”. Il loro scopo è quello di attivare alcune funzioni delle cellule, controllando anche la secrezione di testosterone, d’insulina e di GH.

      Ciò che lega questi ormoni alla nostra dieta non è tanto la quantità ingerita d’AA e DGLA, quanto da un particolare enzima (delta-5-desaturase) che converte il DGLA in AA, potenziato dalla presenza d’insulina e inibito da quella di glutagone.
      Alti livelli d’insulina hanno sicuramente un effetto sfavorevole sui livelli d’AA e DGLA. Gli acidi grassi omega 3 eicosapentaenoici (EPA), che sono abbondanti nel pesce, inibiscono l’attività dell’enzima..
      Gli AA sono, invece, presenti nel tuorlo d’uovo e nel fegato e nelle carni d’organo, alimenti che dovrebbero essere evitati.
      La dieta a Zona ricorre a due metodi per evitare lo squilibrio ormonale
      Innanzi tutto si cerca di inserire in ogni pasto una certa quantità di proteine, per permettere il rilascio del glutagone, in modo da permettere la mobilitazione dei grassi e il rallentamento della secrezione dell’insulina. Gli alimenti proteici migliori sono quelli privi di grassi saturi, come il petto di pollo e di tacchino, gli albumi, le polveri proteiche ecc.

      Ma sarebbe tutto inutile se non si cercasse di controllare anche l’insulina, mediante una moderata assunzione di carboidrati. Per fare questo bisogna limitare l’assunzione totale di carboidrati e scegliere quelli che sono rilasciati nel sangue più lentamente, in altre parole quelli a basso indice glicemico (soprattutto la verdura). Tuttavia, anche scegliendo i carboidrati a basso IG, se la loro quantità risulta eccessiva ne deriverà un indesiderabile aumento degli zuccheri nel sangue. Il pasto a Zona ideale contiene una modesta quantità di carboidrati, che è assorbita nel sangue lentamente, evitando l’innalzamento dei livelli d’insulina.
      Mantenere i livelli degli zuccheri nel sangue stabili e un favorevole bilanciamento d’insulina e glutagone influirà in modo benefico sulla nostra salute, incrementando i livelli d’energia e di viglianza mentale e facilitando la combustione del grasso in eccesso.

      I grassi saturi influenzano indirettamente e negativamente il bilanciamento di AA e DGLA, favorendo lo sviluppo della resistenza all’insulina, condizione che ne riduce la sensibilità delle cellule e, quindi, ne aumenta la quantità necessaria per controllare i livelli di glucosio nel sangue. Tutto ciò può portare ad immagazzinare grasso nel corpo.
      Ma non bisogna assolutamente eliminare dalla dieta tutti i tipi di grasso, poichè sostiene una parte importante nella produzione dei eicosanoidi ed in altri processi corporei.
      L’ingestione di grassi polinsaturi è necessaria se si vuole bruciare l’adipe. Bisogna comprendere che non è questo macronutriente a farci ingrassare, ma il continuo e costante eccesso calorico e l’alta produzione d’insulina. Inoltre i grassi rallentano l’assorbimento dei carboidrati nel flusso ematico. Infine l’ingestione di questo tipo di grassi stimola la produzione di colecistochinina, un particolare ormone che contribuisce alla sensazione di sazietà.
      Per "Raggiugere la Zona" è necessario:

      - ingerire 9 grammi di carboidrati per ogni 7 grammi di proteine
      - ingerire 3 grammi di grasso per ogni 7 grammi di proteine
      In questo modo sarà possibile ottenere il giusto rapporto 40-30-30 tra carboidrati, proteine e grassi.
      Per correggere l'impraticità di questo sistema, Sears ha ideato il "Sistema dei Blocchi":
      - 1 blocco di proteine è composto da 7 grammi
      - 1 blocco di carboidrati è composto da 9 grammi
      - 1 blocco di grassi è composto da 3 grammi

      La prima cosa da farè sarà calcolare il fabbisogno proteico in termini di grammi. Quindi, è sufficiente dividere tale numero per 7, per trovare il numero dei blocchi proteici totali giornalieri. Tale numero bisogna dividerlo per il numero prefissato di pasti che si fanno durante la giornata (un bodybuilder, normalmente, mangia 5-6 volte al giorno). Il numero che ne risulta rappresenterà il numero dei blocchi proteici per ogni pasto. Poi non resta altro che rispettare i rapporti tra i tre blocchi dei macronutrienti: per ogni blocco di proteine è necessario 1 blocco di carboidrati e un blocco di grassi.
      Personalmente, trovo questo sistema assai impreciso, in quanto la maggior parte degli alimenti non è formata da uno soltanto dei macronutrienti, ma è una combinazione dei tre (ad esempio i legumi sono un'ottima fonte di carboidrati e una buona fonte proteica). Quindi è un po' difficoltoso calcolare l'esatto numero di blocchi di cui è composto un pasto.
      Se continuate a fare quello che avete sempre fatto, continuerete ad ottenere quello che avete già ottenuto. (M. Colgan)

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      • phoenix
        Bodyweb Member
        • May 2000
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        • A mythical bird that never dies!
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        #4
        Fenomeno Gawain.
        Is a calorie a calorie?
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        Nulla dies sine linea
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