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diete diverse???

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    diete diverse???

    Originally posted by MISTER X:
    ho dei dubbi e mi rivolgo a voi superesperti:le differenze tra chetogenica e ABCDE?Quale è meglio e in che casi usarle?

    Ci sono un sacco di altri post su cui vedere le differenze...
    Max_power, The Sicilian Rock

    #2
    ne ho letti alcuni ma volevo nuove e ulteriori informazioni.E quella a zona?
    grazie

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      #3
      Originally posted by MISTER X:
      ne ho letti alcuni ma volevo nuove e ulteriori informazioni.E quella a zona?
      grazie

      Troverai molte informazioni anche sulla Zona, poi se hai dei dubbi chiedi e ... ti sarà dato!!!
      Is a calorie a calorie?
      ---------------------------
      Nulla dies sine linea
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        #4
        La dieta a Zona è stata sviluppata da Berry Sears ed illustarata nel suo libro “Enter the Zone” con lo scopo di migliorare molte delle funzioni del nostro organismo.
        Questa dieta è conosciuta spesso con il nome di “Dieta 40-30-30”, a causa del rapporto tra i tre macronutrienti (carboidrati-proteine-grassi) consigliato per “raggiungere la Zona”.
        La Zona è basata sul fatto che il funzionamento adeguato dei maggiori sistemi fisiologici dipende dal corretto bilanciamento dei nostri ormoni, il che è influenzato dalla dieta. E’ chiaro che il raggiungimento della salute ottimale è possibile in uno stato di bilanciamento ormonale. Gli sbilanci ormonali ci privano d’energia, negandoci l’accesso al grasso immagazzinato, disturbano la focalizzazione mentale, interrompendo lo stabile flusso di zuccheri al cervello. Mantenere il bilanciamento ormonale è lo scopo della dieta a Zona.
        Quando gli alimenti sono assunti nelle percentuali 40/30/30 il nostro corpo migliorerà le sue capacità di bruciare i grassi. E’ possibile impostare la Dieta in Zona stabilendo la quantità di proteine di cui si necessita, in base al tipo d’attività svolta, al peso corporeo e alla circonferenza del polso
        Una volta determianto il fabbisogno proteico è necessario calcolare le quantità dei carboidrati e dei grassi (mono-polinsaturi) tali da consentire il giusto equilibrio.

        Le sostanze coinvolte sono l’insulina e il glutagone, due ormoni endocrini la cui principale funzione è quella di controllare i livelli di fluttuazione dei macronutrienti nel flusso ematico. Sono considerati opposti l’uno all’altra. L’insulina avvisa le cellule di catturare e immagazzinare l’eccesso di nutrienti
        Il glutagone, invece, avvisa le cellule di rilasciare il glucosio nuovamente all’interno del flusso ematico, in modo che sia utilizzata l’energia propria delle cellule come carburante per le nostre attività muscolari.
        L’insulina è secreta principalmente a causa di un eccesso di glucosio (carboidrati) nel sangue (e di un insignificante innalzamento d’aminoacidi), mentre il glutagone è secreto solo in risposta di un innalzamento delle concentrazioni d’aminoacidi (proteine). Invece i grassi non influenzano questi due ormoni.
        Dopo un pasto, il pancreas secerne tanta insulina quanta n’è necessaria a mantenere la giusta concentrazione di zuccheri nel sangue. Un pasto ricco di carboidrati significa che l’insulina sarà abbondantemente secreta nel sangue. Se questo accade, l’equilibrio tra insulina e glutagone sarà sconvolto.

        Gli eicosanoidi sono degli ormoni, il cui corretto bilanciamento è cruciale per il funzionamento del nostro sistema fisiologico e che svolgono la funzione di messaggeri biochimici. I loro livelli sono determinati o dall'assunzione dei farmaci o da ciò che ingeriamo quotidianamente. Sono costruiti nel sangue da due acidi grassi polinsaturi Omega 6, l’acido arachinodico (AA) e l’acido dihomo gamma linolenico (DGLA). I tipi d’eicosanoidi costruiti dipendono da questi due acidi grassi e possono classificarsi banalmente in eicosanoidi “buoni” ed eicosanoidi “cattivi”. Il loro scopo è quello di attivare alcune funzioni delle cellule, controllando anche la secrezione di testosterone, d’insulina e di GH.

        Ciò che lega questi ormoni alla nostra dieta non è tanto la quantità ingerita d’AA e DGLA, quanto da un particolare enzima (delta-5-desaturase) che converte il DGLA in AA, potenziato dalla presenza d’insulina e inibito da quella di glutagone.
        Alti livelli d’insulina hanno sicuramente un effetto sfavorevole sui livelli d’AA e DGLA. Gli acidi grassi omega 3 eicosapentaenoici (EPA), che sono abbondanti nel pesce, inibiscono l’attività dell’enzima..
        Gli AA sono, invece, presenti nel tuorlo d’uovo e nel fegato e nelle carni d’organo, alimenti che dovrebbero essere evitati.

        La dieta a Zona ricorre a due metodi per evitare lo squilibrio ormonale
        Innanzi tutto si cerca di inserire in ogni pasto una certa quantità di proteine, per permettere il rilascio del glutagone, in modo da permettere la mobilitazione dei grassi e il rallentamento della secrezione dell’insulina. Gli alimenti proteici migliori sono quelli privi di grassi saturi, come il petto di pollo e di tacchino, gli albumi, le polveri proteiche ecc.

        Ma sarebbe tutto inutile se non si cercasse di controllare anche l’insulina, mediante una moderata assunzione di carboidrati. Per fare questo bisogna limitare l’assunzione totale di carboidrati e scegliere quelli che sono rilasciati nel sangue più lentamente, in altre parole quelli a basso indice glicemico (soprattutto la verdura). Tuttavia, anche scegliendo i carboidrati a basso IG, se la loro quantità risulta eccessiva ne deriverà un indesiderabile aumento degli zuccheri nel sangue. Il pasto a Zona ideale contiene una modesta quantità di carboidrati, che è assorbita nel sangue lentamente, evitando l’innalzamento dei livelli d’insulina.
        Mantenere i livelli degli zuccheri nel sangue stabili e un favorevole bilanciamento d’insulina e glutagone influirà in modo benefico sulla nostra salute, incrementando i livelli d’energia e di viglianza mentale e facilitando la combustione del grasso in eccesso.

        I grassi saturi influenzano indirettamente e negativamente il bilanciamento di AA e DGLA, favorendo lo sviluppo della resistenza all’insulina, condizione che ne riduce la sensibilità delle cellule e, quindi, ne aumenta la quantità necessaria per controllare i livelli di glucosio nel sangue. Tutto ciò può portare ad immagazzinare grasso nel corpo.
        Ma non bisogna assolutamente eliminare dalla dieta tutti i tipi di grasso, poichè sostiene una parte importante nella produzione dei eicosanoidi ed in altri processi corporei.
        L’ingestione di grassi polinsaturi è necessaria se si vuole bruciare l’adipe. Bisogna comprendere che non è questo macronutriente a farci ingrassare, ma il continuo e costante eccesso calorico e l’alta produzione d’insulina. Inoltre i grassi rallentano l’assorbimento dei carboidrati nel flusso ematico. Infine l’ingestione di questo tipo di grassi stimola la produzione di colecistochinina, un particolare ormone che contribuisce alla sensazione di sazietà.

        Per "Raggiugere la Zona" è necessario:

        - ingerire 9 grammi di carboidrati per ogni 7 grammi di proteine
        - ingerire 3 grammi di grasso per ogni 7 grammi di proteine
        In questo modo sarà possibile ottenere il giusto rapporto 40-30-30 tra carboidrati, proteine e grassi.
        Per correggere l'impraticità di questo sistema, Sears ha ideato il "Sistema dei Blocchi":
        - 1 blocco di proteine è composto da 7 grammi
        - 1 blocco di carboidrati è composto da 9 grammi
        - 1 blocco di grassi è composto da 3 grammi

        La prima cosa da farè sarà calcolare il fabbisogno proteico in termini di grammi. Quindi, è sufficiente dividere tale numero per 7, per trovare il numero dei blocchi proteici totali giornalieri. Tale numero bisogna dividerlo per il numero prefissato di pasti che si fanno durante la giornata (un bodybuilder, normalmente, mangia 5-6 volte al giorno). Il numero che ne risulta rappresenterà il numero dei blocchi proteici per ogni pasto. Poi non resta altro che rispettare i rapporti tra i tre blocchi dei macronutrienti: per ogni blocco di proteine è necessario 1 blocco di carboidrati e un blocco di grassi.
        Personalmente, trovo questo sistema assai impreciso, in quanto la maggior parte degli alimenti non è formata da uno soltanto dei macronutrienti, ma è una combinazione dei tre (ad esempio i legumi sono un'ottima fonte di carboidrati e una buona fonte proteica). Quindi è un po' difficoltoso calcolare l'esatto numero di blocchi di cui è composto un pasto.


        Se continuate a fare quello che avete sempre fatto, continuerete ad ottenere quello che avete già ottenuto. (M. Colgan)

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          #5
          ma se a questa dieta 40-30-30 la percentuale di grassi assunti è minore di 30 che effetti si hanno????

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          BOIA CHI MOLLA!
          W la **** e che dio la benedica

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            #6
            diete diverse???

            ho dei dubbi e mi rivolgo a voi superesperti:le differenze tra chetogenica e ABCDE?Quale è meglio e in che casi usarle?

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              #7
              Originally posted by GABBER:
              ma se a questa dieta 40-30-30 la percentuale di grassi assunti è minore di 30 che effetti si hanno????

              Si hanno effetti minori, Sears consiglia addirittura, solo per gli atleti di un certo livello, di aumentare la quota lipidica, e di lasciare il rapporto proteine/carbo 0.75 o il più vicino possibile a questo.
              Per il resto Gawain ha detto tutto il posssibile, compliments .

              Is a calorie a calorie?
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              Nulla dies sine linea
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                #8
                grazie milleper l'aiuto

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                  #9
                  Originally posted by MISTER X:
                  grazie milleper l'aiuto
                  Prego!
                  Is a calorie a calorie?
                  ---------------------------
                  Nulla dies sine linea
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