Dimagrimento localizzato

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    Dimagrimento localizzato

    Posto un capitolo molto interessante del libro "l'alimentazione vincente" di Calcagno.
    "Mito o realtà? Fino a qualche tempo fa,se aveste ventilato l'ipotesi di poter operare un dimagrimento localizzato tramite l'allenamento, sareste stati derisi dalla maggioranza degli studiosi; oggi questa certezza comincia a vacillare. Noi che operiamo nel campo del bodybuilding empiricamente lo sappiamo da sempre. Sappiamo che i muscoli allenati hanno percentualmente una quantità inferiore di grasso sottocutaneo rispetto a quelli meno allenati.
    D'altronde è sufficiente osservare determinate categorie di persone per rendersene conto. Tutti quanti abbiamo visto almeno una volta un muratore con braccia definite e vascolarizzate e la ciccia sul girovita. Lo stesso dicasi di ciclisti amatoriali: quasi tutti hanno gambe e polpacci molto definiti ma molti presentano la classica pancetta da sedentari. Come avvenga questo dimagrimento localizzato ancora non è stato completamente provato. Certamente vi è un incremento di tutti i processi metabolici dell'area interessata, ma come questo avvenga scientificamente non si sa. Vi posso però dire che sicuramente questo meccanismo è influenzato dai livelli di glicogeno muscolare, dalla produzione endogena di determinati ormoni e quindi dalla costituzione fisica genetica, per cui anche dal sesso e dalla conseguente distribuzione del grasso sottocutaneo.
    Nel 92-93, quando mi preparai per partecipare al campionato Nord Italia altezza-peso della NABBA, mi resi conto che allenando l'area addominale al mattino a digiuno questa dimagriva molto più rapidamente. Tale meccanismo era potenziato dall'assunzione di una tazzina di caffè non zuccherata. Questo però non avveniva su altri gruppi muscolari, come ad esempio i quadricipiti. Nel tentativo di definire al massimo quest'area, li svuotai completamente. Il risultato fu che mi presentai sul palco con degli addominali fantastici e le gambe piccole e non perfettamente definite. Vinsi lo stesso,ma non ero completamente soddisfatto.
    Riprovai l'anno successivo, senza l'obiettivo della gara, a ripetere la fase di definizione, comportandomi allo stesso modo per l'area addominale e mantenendo alti i carboidrati, curando soprattutto la razione di recupero in corrispondenza dell'allenamento delle cosce. Il risultato fu che si definirono rimanendo grosse e piene. L'anno successivo divisi l'allenamento delle cosce tra estensori e flessori, diversificando la dieta ed il risultato fu ancora una volta positivo. Decisi quindi di ripetere l'esperimento su più ampia scala. Selezionai 2 gruppi di 10 persone, dividendoli in modo tale che la media della percentuale di grasso sul giro vita fosse uguale. Invitai entrambi i gruppi ad allenare giornalmente l'area addominale per un mese, senza modificare l'alimentazione, ma, mentre il primo gruppo si allenava al mattino a digiuno, il secondo lo faceva al pomeriggio od alla sera. Gli esercizi selezionati furono 3: crunch, crunch inverso e torsioni, per un totale di 9 serie ed una durata di 15-20'.
    Ovviamente gli esercizi furono scelti in modo tale da poter essere eseguiti a casa e da non provocare danni a chi avesse problemi alla colonna vertebrale (in questo caso 4 soggetti). Dopo un mese la percentuale media del grasso del primo gruppo era scesa di 4 mm, mentre quella del secondo solo 1,5 mm.
    Ripetei l'esperimento sulle cosce facendo effettuare ad entrambi i gruppi accosciate ed affondi a corpo libero, per un totale di 6 serie per 3 allenamenti a settimana. Ero consapevole che questo secondo esperimento presentava molte carenze, dovute soprattutto al fatto che il gruppo che si allenava a casa non poteva disporre dell'attrezzatura tipica della palestra e che quindi avrei attivato prevalentemente le fibre rosse a contrazione lenta, comunque i risultati furono significativi: il primo gruppo non ebbe una media di miglioramenti degni di nota, mentre nel secondo gruppo le pliche si ridussero mediamente di 2,5 mm. Da evidenziare il fatto che nel primo gruppo quelle che ottennero più progressi furone le donne, più due uomini di struttura ginoide, cioè con il grasso localizzato su glutei e cosce, mentre alcuni uomini ebbero addirittura il peggioramento.
    Questo pur essendo un esperimento "casalingo", che mi propongo di approfondire in futuro, ci offre interessanti ipotesi e riflessioni:
    1. La possibilità di definire l'allenamento e la dieta in base all'area muscolare in cui vogliamo dimagrire.
    2. La possibilità che nei muscoli più ricchi di fibre a contrazione lenta (ad es. gli obliqui) si attivi più efficacemente la lipolisi, in condizioni di ipoglicemia.
    3. Questo meccanismo, in genere, dovrebbe essere più efficace nei soggetti in età matura, in quanto le fibre "satellite", tendono con gli anni a diventare fibre rosse, a contrazione lenta.
    4. Dopo aver esaurito il glicogeno muscolare, l'organismo è obbligato a bruciare il grasso (ed in parte gli aminoacidi) dell'area allenata. Questo meccanismo sui grossi gruppi muscolari, con un maggior contenuto di glicogeno, porta ad uno svuotamento troppo marcato, con eccessiva diminuizione di volume.
    Conoscendo il meccanismo potremo però intervenire di conseguenza: ad esempio con le donne (la maggioranza delle quali desidera ridurre il volume delle cosce) e con gli uomini di struttura ginoide (spalle strette e bacino largo).
    5. Sicuramente l'incremento della produzione endogena di GH, adrenalina e noradrenalina, causato dall'ipoglicemia e dall'allenamento, gioca un ruolo importante nell'incrementare la lipolisi. Tale fenomeno potrebbe essere accentuato dall'efedrina, dalla sinefrina, dalla caffeina e dalla yohimbina, aumentando la produzione di noradrenalina e l'attività dei recettori beta adrenergici, bloccando quella degli alda 2 adrenergici e dell'adenosina. Tutti questi recettori si trovano a livello delle cellule adipose e sono sotto il controllo degli ormoni sessuali ma, mentre il testosterone tende a portare un incremento limitato del grasso sottocutaneo totale, localizzandone un pò di più nell'area addominale, gli estrogeni ne producono un forte accumolo nella zona inferiore del corpo. Ecco il perchè dei risultati dell'esperimento precedentemente citato ed ecco il perchè molte donne accumulano acqua e adipe con l'utilizzo della pillola anticoncezionale.
    A distanza di 5 anni dalla prima edizione di questo libro, posso dirmi particolamente ogoglioso e soddisfatto, perchè sono stato uno dei primi a parlare del dimagrimento localizzato e dell'allenamento al mattino a digiuno e perchè queste mie teorie sono state confermate, nel frattempo, da parecchi studi. In particolare da uno studio condotto in America risulta un'efficacia del 200% in più con l'allenamento a digiuno, rispetto all'allenamento della stessa area in altri momenti dell giornata.
    Dottore in Scienze Motorie
    Maestro FIPCF
    Preparatore fisico FIR
    sigpic
  • misterblack79
    Bodyweb Advanced
    • Mar 2006
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    • dove fanno l'amaro
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    #2
    Originariamente Scritto da Power clean Visualizza Messaggio
    Posto un capitolo molto interessante del libro "l'alimentazione vincente" di Calcagno.
    "Mito o realtà? Fino a qualche tempo fa,se aveste ventilato l'ipotesi di poter operare un dimagrimento localizzato tramite l'allenamento, sareste stati derisi dalla maggioranza degli studiosi; oggi questa certezza comincia a vacillare. Noi che operiamo nel campo del bodybuilding empiricamente lo sappiamo da sempre. Sappiamo che i muscoli allenati hanno percentualmente una quantità inferiore di grasso sottocutaneo rispetto a quelli meno allenati.
    D'altronde è sufficiente osservare determinate categorie di persone per rendersene conto. Tutti quanti abbiamo visto almeno una volta un muratore con braccia definite e vascolarizzate e la ciccia sul girovita. Lo stesso dicasi di ciclisti amatoriali: quasi tutti hanno gambe e polpacci molto definiti ma molti presentano la classica pancetta da sedentari. Come avvenga questo dimagrimento localizzato ancora non è stato completamente provato. Certamente vi è un incremento di tutti i processi metabolici dell'area interessata, ma come questo avvenga scientificamente non si sa. Vi posso però dire che sicuramente questo meccanismo è influenzato dai livelli di glicogeno muscolare, dalla produzione endogena di determinati ormoni e quindi dalla costituzione fisica genetica, per cui anche dal sesso e dalla conseguente distribuzione del grasso sottocutaneo.
    Nel 92-93, quando mi preparai per partecipare al campionato Nord Italia altezza-peso della NABBA, mi resi conto che allenando l'area addominale al mattino a digiuno questa dimagriva molto più rapidamente. Tale meccanismo era potenziato dall'assunzione di una tazzina di caffè non zuccherata. Questo però non avveniva su altri gruppi muscolari, come ad esempio i quadricipiti. Nel tentativo di definire al massimo quest'area, li svuotai completamente. Il risultato fu che mi presentai sul palco con degli addominali fantastici e le gambe piccole e non perfettamente definite. Vinsi lo stesso,ma non ero completamente soddisfatto.
    Riprovai l'anno successivo, senza l'obiettivo della gara, a ripetere la fase di definizione, comportandomi allo stesso modo per l'area addominale e mantenendo alti i carboidrati, curando soprattutto la razione di recupero in corrispondenza dell'allenamento delle cosce. Il risultato fu che si definirono rimanendo grosse e piene. L'anno successivo divisi l'allenamento delle cosce tra estensori e flessori, diversificando la dieta ed il risultato fu ancora una volta positivo. Decisi quindi di ripetere l'esperimento su più ampia scala. Selezionai 2 gruppi di 10 persone, dividendoli in modo tale che la media della percentuale di grasso sul giro vita fosse uguale. Invitai entrambi i gruppi ad allenare giornalmente l'area addominale per un mese, senza modificare l'alimentazione, ma, mentre il primo gruppo si allenava al mattino a digiuno, il secondo lo faceva al pomeriggio od alla sera. Gli esercizi selezionati furono 3: crunch, crunch inverso e torsioni, per un totale di 9 serie ed una durata di 15-20'.
    Ovviamente gli esercizi furono scelti in modo tale da poter essere eseguiti a casa e da non provocare danni a chi avesse problemi alla colonna vertebrale (in questo caso 4 soggetti). Dopo un mese la percentuale media del grasso del primo gruppo era scesa di 4 mm, mentre quella del secondo solo 1,5 mm.
    Ripetei l'esperimento sulle cosce facendo effettuare ad entrambi i gruppi accosciate ed affondi a corpo libero, per un totale di 6 serie per 3 allenamenti a settimana. Ero consapevole che questo secondo esperimento presentava molte carenze, dovute soprattutto al fatto che il gruppo che si allenava a casa non poteva disporre dell'attrezzatura tipica della palestra e che quindi avrei attivato prevalentemente le fibre rosse a contrazione lenta, comunque i risultati furono significativi: il primo gruppo non ebbe una media di miglioramenti degni di nota, mentre nel secondo gruppo le pliche si ridussero mediamente di 2,5 mm. Da evidenziare il fatto che nel primo gruppo quelle che ottennero più progressi furone le donne, più due uomini di struttura ginoide, cioè con il grasso localizzato su glutei e cosce, mentre alcuni uomini ebbero addirittura il peggioramento.
    Questo pur essendo un esperimento "casalingo", che mi propongo di approfondire in futuro, ci offre interessanti ipotesi e riflessioni:
    1. La possibilità di definire l'allenamento e la dieta in base all'area muscolare in cui vogliamo dimagrire.
    2. La possibilità che nei muscoli più ricchi di fibre a contrazione lenta (ad es. gli obliqui) si attivi più efficacemente la lipolisi, in condizioni di ipoglicemia.
    3. Questo meccanismo, in genere, dovrebbe essere più efficace nei soggetti in età matura, in quanto le fibre "satellite", tendono con gli anni a diventare fibre rosse, a contrazione lenta.
    4. Dopo aver esaurito il glicogeno muscolare, l'organismo è obbligato a bruciare il grasso (ed in parte gli aminoacidi) dell'area allenata. Questo meccanismo sui grossi gruppi muscolari, con un maggior contenuto di glicogeno, porta ad uno svuotamento troppo marcato, con eccessiva diminuizione di volume.
    Conoscendo il meccanismo potremo però intervenire di conseguenza: ad esempio con le donne (la maggioranza delle quali desidera ridurre il volume delle cosce) e con gli uomini di struttura ginoide (spalle strette e bacino largo).
    5. Sicuramente l'incremento della produzione endogena di GH, adrenalina e noradrenalina, causato dall'ipoglicemia e dall'allenamento, gioca un ruolo importante nell'incrementare la lipolisi. Tale fenomeno potrebbe essere accentuato dall'efedrina, dalla sinefrina, dalla caffeina e dalla yohimbina, aumentando la produzione di noradrenalina e l'attività dei recettori beta adrenergici, bloccando quella degli alda 2 adrenergici e dell'adenosina. Tutti questi recettori si trovano a livello delle cellule adipose e sono sotto il controllo degli ormoni sessuali ma, mentre il testosterone tende a portare un incremento limitato del grasso sottocutaneo totale, localizzandone un pò di più nell'area addominale, gli estrogeni ne producono un forte accumolo nella zona inferiore del corpo. Ecco il perchè dei risultati dell'esperimento precedentemente citato ed ecco il perchè molte donne accumulano acqua e adipe con l'utilizzo della pillola anticoncezionale.
    A distanza di 5 anni dalla prima edizione di questo libro, posso dirmi particolamente ogoglioso e soddisfatto, perchè sono stato uno dei primi a parlare del dimagrimento localizzato e dell'allenamento al mattino a digiuno e perchè queste mie teorie sono state confermate, nel frattempo, da parecchi studi. In particolare da uno studio condotto in America risulta un'efficacia del 200% in più con l'allenamento a digiuno, rispetto all'allenamento della stessa area in altri momenti dell giornata.
    Il corpo ingrassa disolito dal basso verso l’alto e dimagrisce dall’alto verso il basso. Nella realtà chi dimagrisce, rileva da subito un deperimento nel viso(almeno io), nel collo, nelle braccia e, nelle donne, all'altezza del seno. Ma, per quanto riguarda la grasso addominale e ai cuscinetti, nessun risultato. Non tutte le cellule adipose sono sensibili nella stessa misura agli ormoni “fat burner”, come le catecolamine (adrenalina e noradrenalina). Sembra che il grasso meno sensibile all’attacco ormonale e dunque allo smaltimento sia purtroppo quello della regione gluteo-femorale, per le donne e nella regione addominale per gli uomini, da qui il termine di “adiposità androgina”. Quando si dimagrisce il grasso viene utilizzato in maniera uniforme da tutto il corpo. Oltretutto il corpo comincia a dimagrire proprio dove il grasso è meno spesso, quindi dal petto in su. Seguono la pancia, i fianchi e, infine, le cosce e le gambe. Quindi non è detto che il grasso cominci a diminuire per primo dove risulta più abbondante e più spesso. Inoltre gli ormoni "bruciagrassi" adrenalina e noradrenalina sembrano privilegiare il grasso depositato sull'addome (tipico dei maschi) rispetto a quello presente sui glutei e sulle cosce (tipico delle femmine).
    Esiste un meccanismo, detto di "ridistribuzione", per cui se si perde troppo grasso in una certa regione del corpo è lo stesso organismo a riportarcelo dopo averlo prelevato da un'altra parte. Questo è uno dei motivi della comparsa di "pelle flaccida", situazione che tenderà poi a normalizzarsi dopo qualche mese di mantenimento del peso acquisito in quanto si realizza un rimodellamento estetico. Il trasferimento del grasso da una regione all'altra del corpo avviene attraverso la cosiddetta "migrazione"...cmq sono daccordo su una cosa sul cardio la mattina a stomaco vuoto io in termini di dimagrimento addominale ho ottenuto ottimi risultati,credo cmq di non estendere troppo il periodo di cardio...ciao

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    • Pietro75*
      appanzato rulez
      • Aug 2006
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      #3

      grade power

      ..............provero' a svegliamri alle 6.00...........
      sigpic

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      • fitness_deby
        Bodyweb Member
        • Feb 2007
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        #4
        Originariamente Scritto da Power clean Visualizza Messaggio
        Posto un capitolo molto interessante del libro "l'alimentazione vincente" di Calcagno.
        "Mito o realtà? Fino a qualche tempo fa,se aveste ventilato l'ipotesi di poter operare un dimagrimento localizzato tramite l'allenamento, sareste stati derisi dalla maggioranza degli studiosi; oggi questa certezza comincia a vacillare. Noi che operiamo nel campo del bodybuilding empiricamente lo sappiamo da sempre. Sappiamo che i muscoli allenati hanno percentualmente una quantità inferiore di grasso sottocutaneo rispetto a quelli meno allenati.
        D'altronde è sufficiente osservare determinate categorie di persone per rendersene conto. Tutti quanti abbiamo visto almeno una volta un muratore con braccia definite e vascolarizzate e la ciccia sul girovita. Lo stesso dicasi di ciclisti amatoriali: quasi tutti hanno gambe e polpacci molto definiti ma molti presentano la classica pancetta da sedentari. Come avvenga questo dimagrimento localizzato ancora non è stato completamente provato. Certamente vi è un incremento di tutti i processi metabolici dell'area interessata, ma come questo avvenga scientificamente non si sa. Vi posso però dire che sicuramente questo meccanismo è influenzato dai livelli di glicogeno muscolare, dalla produzione endogena di determinati ormoni e quindi dalla costituzione fisica genetica, per cui anche dal sesso e dalla conseguente distribuzione del grasso sottocutaneo.
        Nel 92-93, quando mi preparai per partecipare al campionato Nord Italia altezza-peso della NABBA, mi resi conto che allenando l'area addominale al mattino a digiuno questa dimagriva molto più rapidamente. Tale meccanismo era potenziato dall'assunzione di una tazzina di caffè non zuccherata. Questo però non avveniva su altri gruppi muscolari, come ad esempio i quadricipiti. Nel tentativo di definire al massimo quest'area, li svuotai completamente. Il risultato fu che mi presentai sul palco con degli addominali fantastici e le gambe piccole e non perfettamente definite. Vinsi lo stesso,ma non ero completamente soddisfatto.
        Riprovai l'anno successivo, senza l'obiettivo della gara, a ripetere la fase di definizione, comportandomi allo stesso modo per l'area addominale e mantenendo alti i carboidrati, curando soprattutto la razione di recupero in corrispondenza dell'allenamento delle cosce. Il risultato fu che si definirono rimanendo grosse e piene. L'anno successivo divisi l'allenamento delle cosce tra estensori e flessori, diversificando la dieta ed il risultato fu ancora una volta positivo. Decisi quindi di ripetere l'esperimento su più ampia scala. Selezionai 2 gruppi di 10 persone, dividendoli in modo tale che la media della percentuale di grasso sul giro vita fosse uguale. Invitai entrambi i gruppi ad allenare giornalmente l'area addominale per un mese, senza modificare l'alimentazione, ma, mentre il primo gruppo si allenava al mattino a digiuno, il secondo lo faceva al pomeriggio od alla sera. Gli esercizi selezionati furono 3: crunch, crunch inverso e torsioni, per un totale di 9 serie ed una durata di 15-20'.
        Ovviamente gli esercizi furono scelti in modo tale da poter essere eseguiti a casa e da non provocare danni a chi avesse problemi alla colonna vertebrale (in questo caso 4 soggetti). Dopo un mese la percentuale media del grasso del primo gruppo era scesa di 4 mm, mentre quella del secondo solo 1,5 mm.
        Ripetei l'esperimento sulle cosce facendo effettuare ad entrambi i gruppi accosciate ed affondi a corpo libero, per un totale di 6 serie per 3 allenamenti a settimana. Ero consapevole che questo secondo esperimento presentava molte carenze, dovute soprattutto al fatto che il gruppo che si allenava a casa non poteva disporre dell'attrezzatura tipica della palestra e che quindi avrei attivato prevalentemente le fibre rosse a contrazione lenta, comunque i risultati furono significativi: il primo gruppo non ebbe una media di miglioramenti degni di nota, mentre nel secondo gruppo le pliche si ridussero mediamente di 2,5 mm. Da evidenziare il fatto che nel primo gruppo quelle che ottennero più progressi furone le donne, più due uomini di struttura ginoide, cioè con il grasso localizzato su glutei e cosce, mentre alcuni uomini ebbero addirittura il peggioramento.
        Questo pur essendo un esperimento "casalingo", che mi propongo di approfondire in futuro, ci offre interessanti ipotesi e riflessioni:
        1. La possibilità di definire l'allenamento e la dieta in base all'area muscolare in cui vogliamo dimagrire.
        2. La possibilità che nei muscoli più ricchi di fibre a contrazione lenta (ad es. gli obliqui) si attivi più efficacemente la lipolisi, in condizioni di ipoglicemia.
        3. Questo meccanismo, in genere, dovrebbe essere più efficace nei soggetti in età matura, in quanto le fibre "satellite", tendono con gli anni a diventare fibre rosse, a contrazione lenta.
        4. Dopo aver esaurito il glicogeno muscolare, l'organismo è obbligato a bruciare il grasso (ed in parte gli aminoacidi) dell'area allenata. Questo meccanismo sui grossi gruppi muscolari, con un maggior contenuto di glicogeno, porta ad uno svuotamento troppo marcato, con eccessiva diminuizione di volume.
        Conoscendo il meccanismo potremo però intervenire di conseguenza: ad esempio con le donne (la maggioranza delle quali desidera ridurre il volume delle cosce) e con gli uomini di struttura ginoide (spalle strette e bacino largo).
        5. Sicuramente l'incremento della produzione endogena di GH, adrenalina e noradrenalina, causato dall'ipoglicemia e dall'allenamento, gioca un ruolo importante nell'incrementare la lipolisi. Tale fenomeno potrebbe essere accentuato dall'efedrina, dalla sinefrina, dalla caffeina e dalla yohimbina, aumentando la produzione di noradrenalina e l'attività dei recettori beta adrenergici, bloccando quella degli alda 2 adrenergici e dell'adenosina. Tutti questi recettori si trovano a livello delle cellule adipose e sono sotto il controllo degli ormoni sessuali ma, mentre il testosterone tende a portare un incremento limitato del grasso sottocutaneo totale, localizzandone un pò di più nell'area addominale, gli estrogeni ne producono un forte accumolo nella zona inferiore del corpo. Ecco il perchè dei risultati dell'esperimento precedentemente citato ed ecco il perchè molte donne accumulano acqua e adipe con l'utilizzo della pillola anticoncezionale.
        A distanza di 5 anni dalla prima edizione di questo libro, posso dirmi particolamente ogoglioso e soddisfatto, perchè sono stato uno dei primi a parlare del dimagrimento localizzato e dell'allenamento al mattino a digiuno e perchè queste mie teorie sono state confermate, nel frattempo, da parecchi studi. In particolare da uno studio condotto in America risulta un'efficacia del 200% in più con l'allenamento a digiuno, rispetto all'allenamento della stessa area in altri momenti dell giornata.
        Molto interessante.......grazie!!!! Provero' ad allenare addome e glutei al mattino visto che gia' corro alle 5.40 del mattino x 3 volte a settimana.
        Nikeairzoom

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        • GiovaSSj4
          Bodyweb Advanced

          • Sep 2005
          • 611
          • 7
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          • Roma
          • Send PM

          #5
          il consiglio di allenare gli addominali la mattina a digiuno lo prendo in considerazione.. quante volte per week pero? io credo sia opportuno tutte le mattine appena svegli tranne che nei giorni di allenamento.. un altra domanda.. ma posso fare colazione subito dopo? o quanto devo aspettare?
          sigpic

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          • desertvulture
            Bodyweb Advanced
            • Sep 2006
            • 134
            • 6
            • 1
            • Napoli
            • Send PM

            #6
            Originariamente Scritto da GiovaSSj4 Visualizza Messaggio
            il consiglio di allenare gli addominali la mattina a digiuno lo prendo in considerazione.. quante volte per week pero? io credo sia opportuno tutte le mattine appena svegli tranne che nei giorni di allenamento.. un altra domanda.. ma posso fare colazione subito dopo? o quanto devo aspettare?
            mi associo alla domanda.......
            Non mi ha portato la cicogna:
            mi ha portato l'avvoltoio!!!

            Commenta

            • brazil
              Bodyweb Advanced
              • Sep 2006
              • 118
              • 4
              • 0
              • Send PM

              #7
              anche io...mangiare subito?

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              • Oliver Sparrow
                Bodyweb Advanced
                • Sep 2006
                • 2932
                • 109
                • 32
                • roma
                • Send PM

                #8
                scusate ma da quello che c'è scritto leggo che il secondo gruppo perde più grasso...


                Contact me
                : squall@lakersland.it
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                • Dark_Lord
                  Bodyweb Advanced
                  • Nov 2006
                  • 3053
                  • 287
                  • 305
                  • Veneto The WonderLand
                  • Send PM

                  #9
                  Facendo un unico pasto al giorno (cena) in chetogenica, questo protocollo e' favorevole anche per chi si allena il pomeriggio??

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                  • Mrk_extreme
                    Bodyweb Member
                    • Sep 2006
                    • 304
                    • 2
                    • 1
                    • Send PM

                    #10
                    dopo l'allenamento a stomaco vuoto colazione con cereali e proteine va piu che bene secondo me(se potete assumere carboidrati)

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                    • Linux
                      Bodyweb Member
                      • Feb 2007
                      • 3065
                      • 42
                      • 17
                      • Ponza
                      • Send PM

                      #11
                      Non si finisce mai di imparare............grazie
                      sigpicthe worst day at the beach, is better, than a good day at work

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                      • Sepu
                        Bodyweb Member
                        • Jun 2005
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                        #12
                        io penso che bastano due volte a settimana per allenare gli addominali.
                        Al mattino, a digiuno, come solitamente faccio per la ciclette.

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                        • Shift
                          Bodyweb Advanced
                          • Nov 2006
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                          • Pavia...provincia
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                          #13
                          Post molto interessante, sono curioso di provare questo protocollo. Già faccio cardio alla mattina a digiuno 3volte a settimana, aggiungerò anche un paio di gg di addominali.
                          Originariamente Scritto da PastificioMosciarell
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                          |_ | _| sono così: sopra ok, sotto no, seppure si vedano anche le vene.
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                          • richard
                            scientific mode
                            • May 2006
                            • 19924
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                            #14
                            Posto un capitolo molto interessante del libro "l'alimentazione vincente" di Calcagno.
                            Per quanto possa rispettare la professionalità di Calcagno, consentitemi qualche critica a questa pagina del suo libro.

                            "Mito o realtà? Fino a qualche tempo fa,se aveste ventilato l'ipotesi di poter operare un dimagrimento localizzato tramite l'allenamento, sareste stati derisi dalla maggioranza degli studiosi; oggi questa certezza comincia a vacillare.
                            Gli studiosi, tipicamente, non deridono nessuno. Si limitano ad analizzare e riportare la conoscenza in maniera oggettiva e distaccata. Il sapere è di tutti e non dovrebbe essere strumentalizzato.
                            Allo stato attuale della conoscenza scientifica, che mi risulti, non esistono sufficienti elementi per suffragare l'ipotesi del "dimagrimento localizzato" (e, ovviemante, non esistevano qualche anno fa).

                            Noi che operiamo nel campo del bodybuilding empiricamente lo sappiamo da sempre. Sappiamo che i muscoli allenati hanno percentualmente una quantità inferiore di grasso sottocutaneo rispetto a quelli meno allenati. D'altronde è sufficiente osservare determinate categorie di persone per rendersene conto. Tutti quanti abbiamo visto almeno una volta un muratore con braccia definite e vascolarizzate e la ciccia sul girovita. Lo stesso dicasi di ciclisti amatoriali: quasi tutti hanno gambe e polpacci molto definiti ma molti presentano la classica pancetta da sedentari.
                            Questa osservazione non è sufficiente a delineare né, tantomeno, a stabilisce il vincolo di causalità: alleno un muscolo -> dimagrisco nell'intorno di quel muscolo.
                            Magari, semplicemente, tendiamo ad allenare zone che sono a priori meno grasse (e che ci danno particolare soddisfazione nella risposta all'allenamento, se siamo bodybuilder) o, ancora, gambe e braccia tendono, fisiologicamente, a definirsi meglio a rispetto all'addome, a priori e indipendentemente dall'allenamento seguito.

                            Come avvenga questo dimagrimento localizzato ancora non è stato completamente provato.
                            Certamente vi è un incremento di tutti i processi metabolici dell'area interessata, ma come questo avvenga scientificamente non si sa. Vi posso però dire che sicuramente questo meccanismo è influenzato dai livelli di glicogeno muscolare, dalla produzione endogena di determinati ormoni e quindi dalla costituzione fisica genetica, per cui anche dal sesso e dalla conseguente distribuzione del grasso sottocutaneo.
                            Seppur nella loro drastica semplificazione, queste affermazioni sono condivisibili e denotano una certa onestà scientifica che riporta (è bene ribadirlo) tutto il discorso successivo sul mero piano della speculazione.

                            Nel 92-93, quando mi preparai per partecipare al campionato Nord Italia altezza-peso della NABBA, mi resi conto che allenando l'area addominale al mattino a digiuno questa dimagriva molto più rapidamente. Tale meccanismo era potenziato dall'assunzione di una tazzina di caffè non zuccherata. Questo però non avveniva su altri gruppi muscolari, come ad esempio i quadricipiti. Nel tentativo di definire al massimo quest'area, li svuotai completamente. Il risultato fu che mi presentai sul palco con degli addominali fantastici e le gambe piccole e non perfettamente definite. Vinsi lo stesso,ma non ero completamente soddisfatto.
                            Riprovai l'anno successivo, senza l'obiettivo della gara, a ripetere la fase di definizione, comportandomi allo stesso modo per l'area addominale e mantenendo alti i carboidrati, curando soprattutto la razione di recupero in corrispondenza dell'allenamento delle cosce. Il risultato fu che si definirono rimanendo grosse e piene. L'anno successivo divisi l'allenamento delle cosce tra estensori e flessori, diversificando la dieta ed il risultato fu ancora una volta positivo.
                            Queste osservazioni empiriche (piuttosto soggettive e qualitative) riguardano il caso "Calcagno" e non sono assolutamente generalizzabili. Possono essere considerate spunto per un approfondimento, ma non vanno, a priori, in nessun modo correlate ai successi sportivi di chi le narra (che sono da ricercarsi in ben altri fattori).

                            Decisi quindi di ripetere l'esperimento su più ampia scala. Selezionai 2 gruppi di 10 persone, dividendoli in modo tale che la media della percentuale di grasso sul giro vita fosse uguale. Invitai entrambi i gruppi ad allenare giornalmente l'area addominale per un mese, senza modificare l'alimentazione, ma, mentre il primo gruppo si allenava al mattino a digiuno, il secondo lo faceva al pomeriggio od alla sera. Gli esercizi selezionati furono 3: crunch, crunch inverso e torsioni, per un totale di 9 serie ed una durata di 15-20'. Ovviamente gli esercizi furono scelti in modo tale da poter essere eseguiti a casa e da non provocare danni a chi avesse problemi alla colonna vertebrale (in questo caso 4 soggetti). Dopo un mese la percentuale media del grasso del primo gruppo era scesa di 4 mm, mentre quella del secondo solo 1,5 mm.
                            Ripetei l'esperimento sulle cosce facendo effettuare ad entrambi i gruppi accosciate ed affondi a corpo libero, per un totale di 6 serie per 3 allenamenti a settimana. Ero consapevole che questo secondo esperimento presentava molte carenze, dovute soprattutto al fatto che il gruppo che si allenava a casa non poteva disporre dell'attrezzatura tipica della palestra e che quindi avrei attivato prevalentemente le fibre rosse a contrazione lenta, comunque i risultati furono significativi: il primo gruppo non ebbe una media di miglioramenti degni di nota, mentre nel secondo gruppo le pliche si ridussero mediamente di 2,5 mm. Da evidenziare il fatto che nel primo gruppo quelle che ottennero più progressi furone le donne, più due uomini di struttura ginoide, cioè con il grasso localizzato su glutei e cosce, mentre alcuni uomini ebbero addirittura il peggioramento.
                            Qui si passa ad un tentativo di oggettivazione dell'esperienza personale precedente. Per ottenere dei risultati sensati andrebbero fissati, a mio avviso, almeno i seguenti requisiti basilari di omogeneità per i gruppi di controllo:

                            - composizione corporea;
                            - età;
                            - condizioni fisica;
                            - forma sportiva;
                            - sesso.

                            I due gruppi di controllo andrebbero poi trattati uniformemente dal punto di vista dello stimolo attuato con:

                            - l'esercizio fisico;
                            - la dieta.

                            L'unica variabile di controllo sembra essere il momento di attuazione dello stimolo di attività nell'ambito circadiano: il mattino per il primo gruppo e la

                            sera per il secondo. La tesi del "dimagrimento localizzato" centra pertanto poco con l'"esperimento" presentato.

                            I risultati, per come sono presentati, sono assolutamente vuoti:

                            - non ha senso un composizione corporea misurata in mm senza riferimento alcuno alle condizioni di misura;
                            - non vi è alcun riferimento al metodo statistico utilizzato e all'analisi dell'errore.

                            Le considerazioni fatte sopra valgono per entrambe le fasi dell'esperimento descritte ("addominali" e "gambe").

                            Le due fasi dell'esperimento sembrano portare ad un risultato contraddittorio: nella prima fase sembra essere il primo gruppo a beneficiare dello stimolo e nella seconda fase sembra essere il secondo. I miglioramenti di "grasso localizzato su glutei e cosce" sono da considerarsi delle "fluttuazioni".

                            In definitiva "l'esperimento" sembrerebbe concludere ben poco (almeno, così come è esposto).

                            Questo pur essendo un esperimento "casalingo", che mi propongo di approfondire in futuro, ci offre interessanti ipotesi e riflessioni:

                            1. La possibilità di definire l'allenamento e la dieta in base all'area muscolare in cui vogliamo dimagrire.
                            2. La possibilità che nei muscoli più ricchi di fibre a contrazione lenta (ad es. gli obliqui) si attivi più efficacemente la lipolisi, in condizioni di ipoglicemia.
                            3. Questo meccanismo, in genere, dovrebbe essere più efficace nei soggetti in età matura, in quanto le fibre "satellite", tendono con gli anni a diventare fibre rosse, a contrazione lenta.
                            4. Dopo aver esaurito il glicogeno muscolare, l'organismo è obbligato a bruciare il grasso (ed in parte gli aminoacidi) dell'area allenata. Questo meccanismo sui grossi gruppi muscolari, con un maggior contenuto di glicogeno, porta ad uno svuotamento troppo marcato, con eccessiva diminuizione di volume.
                            Conoscendo il meccanismo potremo però intervenire di conseguenza: ad esempio con le donne (la maggioranza delle quali desidera ridurre il volume delle cosce) e con gli uomini di struttura ginoide (spalle strette e bacino largo).
                            5. Sicuramente l'incremento della produzione endogena di GH, adrenalina e noradrenalina, causato dall'ipoglicemia e dall'allenamento, gioca un ruolo importante nell'incrementare la lipolisi. Tale fenomeno potrebbe essere accentuato dall'efedrina, dalla sinefrina, dalla caffeina e dalla yohimbina, aumentando la produzione di noradrenalina e l'attività dei recettori beta adrenergici, bloccando quella degli alda 2 adrenergici e dell'adenosina. Tutti
                            questi recettori si trovano a livello delle cellule adipose e sono sotto il controllo degli ormoni sessuali ma, mentre il testosterone tende a portare un
                            incremento limitato del grasso sottocutaneo totale, localizzandone un pò di più nell'area addominale, gli estrogeni ne producono un forte accumolo nella zona inferiore del corpo. Ecco il perchè dei risultati dell'esperimento precedentemente citato ed ecco il perchè molte donne accumulano acqua e adipe con l'utilizzo della pillola anticoncezionale.
                            Viene riconosciuto il valore decisamente relativo dell'"esperimento". I punti d'analisi proposti presentano improprietà o inesattezze:

                            1. Assolutamente, così come presentato, l'"esperimento" non dice nulla riguardo la possibilità di agire localmente sul grasso.
                            2. e 3. Non vi sono evidenze fisiologiche per immaginare una maggiore lipolisi stimolando un tipo di fibra piuttosto che altri; la lipolisi è ricollegabile a paramentri generali dello stimolo allenante, ma non direttamente all'azione su fibre specifiche.
                            4. L'organismo no è assolutamente obbligato a bruciare grasso localmente nella zona allenata. La ricerca indica che l'organismo attiva meccanismi lipolitici e proteolitici con ugual priorità e in maniera diffusa nell'organismo in dipendenza del quadro ormonale generale e non alle caratteristiche di località dello stimolo.
                            5. Qui si può dare un senso, ma il discorso andrebbe, a mio avviso, esposto in maniera più coerente e consequenziale.

                            A distanza di 5 anni dalla prima edizione di questo libro, posso dirmi particolamente ogoglioso e soddisfatto, perchè sono stato uno dei primi a parlare del dimagrimento localizzato e dell'allenamento al mattino a digiuno e perchè queste mie teorie sono state confermate, nel frattempo, da parecchi studi. In particolare da uno studio condotto in America risulta un'efficacia del 200% in più con l'allenamento a digiuno, rispetto all'allenamento della stessa area in altri momenti dell giornata.
                            Sarebbe bene che l'autore segnalasse esplicitamente (tramite una appropriata raccolta bibliografica) gli studi che confermano la teoria del "dimagrimento localizzato" e, per equità, quelli che la smentiscono.

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                            • NikAngel
                              Bodyweb Member
                              • Feb 2007
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                              #15
                              xcio..allenarsi alla mattina appena svegli conta molto..sopreattutto fare addominali x perdere grasso in quella zona..ma dopo?..mangiare subito o aspettare?..dilemmaaa..

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