Vi scrivo un breve sunto su quanto ho letto nel libro "La dieta acido-base" di Vasey.
Le cellule e gli organi del nostro corpo funzionano correttamente se il loro ambiente ha delle caratteristiche ben precise.
Il pH che permette un funzionamento ottimale del nostro organismo varia da 7,35 a 7,45 , rilevato a livello del sangue.
L'equilibrio tra gli acidi e le basi è instabile e deve essere costantemente riconquistato.
Gli squilibri momentanei del pH contro i quali la forza vitale deve lottare sono dovuti principalmente ai seguenti fattori:
-apporto esagerato di acidi con gli alimenti
-scarsa trasformazione e neutralizzazione degli acidi in seguito alla carenza di vitamine e oligoelementi
-fatica
-superlavoro
-scarsa ossigenazione dei tessuti dovuta a una vita sedentaria
Per far fronte alla presenza massiccia ed inattesa di acidi, il corpo reagisce cercando di neutralizzarli legandoli ad una base.
I minerali alcalini utilizzati per questo scopo sono il calcio, il sodio, il potassio, il magnesio, il rame, il ferro ed il manganese.
Tali minerali però non sono prelevati da riserve, ma sono parti integranti dei tessuti dell'organismo.
La presenza eccessiva di acido nell'organismo produce una grande varietà di disturbi:
-gli acidi irritano i tessuti, provocano infiammazioni e nel tempo aggrediscono i tessuti ossei
-il prelievo ripetuto di minerali alcalini per tamponare l'acidità conduce alla demineralizzaizone dell'organismo, rendendo gli organi interni più fragili, diminuendone anche la possibilità di lavoro; addirittura, secondo Vasey, la maggior parte delle malattie potrebbero essere risolte semplicemente correggendo il terreno acido, che favorirebbe il nascere della malattia stessa
-pelle, mucose e sistema immunitario vengono indeboliti sia dalle irritazioni degli acidi che dal prelievo di minerali alcalini, indebolendosi
-se la quantità dei minerali "tamponatori" prelevati dai tessuti è eccessivamente elevata nel tempo, gli organi emuntori finiscono per accumularne una quantità che non sono più in grado di smaltire, dando vita ai calcoli (urinari, biliari o salivari)
Vi sono segni ed indici precisi che indicano se si ha un terreno acido o meno:
principalmente, bisogna fare attenzione alla reazione che ha il proprio corpo dopo una elevata assunzione di alimenti acidi (yogurt, lamponi, limone, pomodori), ossia se questa assunzione provoca problemi, significa che il nostro terreno di base è acidificato.
Una persona "acidificata" elimina gli acidi eccedenti tramite le urine, di conseguenza le sue urine diventano acide.
Normalmente, il pH urinario si situa tra 7 e 7,5 , a partire dalla seconda minzione della giornata, in quanto la prima urina del mattino è più acida a causa dei rifiuti accumulati durante la notte.
Per determinare il pH urinario si deposita una goccia di urina su una cartina tornasole, il colore della cartina si modificherà in funzione del grado di acidità (più l'acidità aumenta e più il numero indicante il pH diminuisce).
Un controllo unico non è sufficiente per dedurre se il terreno sia acido o no, in quanto il pH varia in funzione di numerosi fattori, quali gli alimenti, l'attività fisica, lo stress, quindi bisogna effettuare controlli più volte durante la giornata e per alcuni giorni.
Lo stesso test si può effettuare per il pH salivario, che normalmente si colloca attorno a 7,1.
Altro test importante può essere fatto sui muscoli.
Questi, come tutti gli altri tessuti del corpo, accumulano acidità se il terreno è acido, diventando dolorosi alla pressione.
Normalmente si può palpare un muscolo e spingere le dita fino all'osso senza che si senta dolore, si può quindi determinare lo stato di acidità interna esercitando una forte pressione (fino all'osso) sui muscoli del corpo.
Il test deve essere eseguito sui trapezi, sugli scaleni e sui quadricipiti, che sono i muscoli più soggetti ad accumulare acidità.
Secondo Vasey, la correzione del terreno acido poggia su tre punti:
-la diminuzione degli apporti di acidi
-l'eliminazione degli acidi accumulati nell'organismo
-la rimineralizzazione dell'organismo tramite l'apporto di basi
La restrizione degli alimenti acidi, per essere efficace, li deve ricondurre ad un tasso leggermente inferiore a quello che l'organismo è in grado di sopportare, in questo modo l'organismo dovrà fronteggiare solamente gli acidi già presenti nei tessuti.
Quando l'equilibrio acido-basico dell'organismo sarà ristabilito, il tasso di acidi immessi con l'alimentazione può essere aumentato fino al livello di sopportazione dell'organismo, possibilmente senza mai superarlo.
La quantità di alimenti acidificanti tollerati dall'organismo varia a seconda della persona.
Poichè l'organismo elimina con difficoltà le sostanze sotto forma di acidi, occorre usare alcuni "stratagemmi" per neutralizzarli o trasformarli.
Tra questi, i più rilevanti sono:
-l'ossigenazione dei tessuti (stimolare il lavoro dei polmoni per generare una ossidazione degli acidi)
-l'uso di preparati minerali basici (citrati alcalini per neutralizzare gli acidi)
-l'incremento del drenaggio degli acidi da parte dei reni e della pelle (il lavoro renale andrebbe stimolato con l'assunzione di piante diuretiche, mentre il drenaggio degli acidi attraverso il sudore andrebbe stimolato attraverso bagni ipertemici)
-rimineralizzazione dell'organismo (attraverso l'alimentazione, l'assunzione di complementi basici, un adeguato apporto di proteine preferibilmente animali e l'assunzione di vitamina D)
Questi punti sono descritti in maniera molto dettagliata nel libro, quindi vi rimando ad esso per un'analisi più approfondita, invitandovi a NON effettuare test e prove fai da tè.
Gli alimenti vengono classificati in 3 categorie:
-acidificanti
-acidi
-alcalinizzanti
Gli alimenti acidificanti (carne, pesce, uova, olii non spremuti a freddo, cereali, pane, pasta, leguminose, zucchero, dolci, semi oleosi tranne le mandorle e le noci del brasile, caffè, tè, cacao, vino) non contengono sostanze acide, ma ne producono in seguito alle trasformazioni digestive a cui vanno incontro, o a causa della loro utilizzazione a livello cellulare, ma questi alimenti sono al tempo stesso fornitori di basi e di nutrienti fondamentali, quindi non è possibile eliminarli.
L'effetto acidificante non sarà tale se la quantità di questi elementi non sarà eccessiva, e l' "eccesso" sarà basato sulle capacità metaboliche di ciascuno.
Gli alimenti acidi (yogurt, kefir, formaggio bianco, frutta poco matura tranne le banane, lampone, agrumi, pomodoro, succhi di frutta, bibite zuccherate, miele, aceto) hanno azione acidificante o alcalinizzante a seconda delle persone che li consumano.
Le persone sensibili agli acidi devono sempre fare attenzione a questi tipi di alimenti, e possibilmente eliminarli, in quanto, a differenza degli alimenti acidificanti, non sono indispensabili.
L'apporto di questi alimenti è meglio tollerato dal pranzo in poi, meglio di sera, e l'effetto acidificante di questi alimenti può essere compensato dall'assunzione di alimenti alcalinizzanti nello stesso pasto.
Gli alimenti alcalinizzanti devono costituire la base nell'alimentazione delle persone che tendono all'acidità, accompagnate da quantità moderate di alimenti acidificanti.
Vi riporto un elenco degli alimenti alcalinizzanti:
verdura verde e colorata
latte
siero di latte fresco
siero di latte in polvere fabbricato a partire del siero di latte fresco
patate
uva
prugne
melone
pere
banane
mandorle
noci del brasile
castagne
frutta secca (moderatamente alcalinizzante)
acqua minerale alcalina non gassata
bevande a base di mandorle
Le cellule e gli organi del nostro corpo funzionano correttamente se il loro ambiente ha delle caratteristiche ben precise.
Il pH che permette un funzionamento ottimale del nostro organismo varia da 7,35 a 7,45 , rilevato a livello del sangue.
L'equilibrio tra gli acidi e le basi è instabile e deve essere costantemente riconquistato.
Gli squilibri momentanei del pH contro i quali la forza vitale deve lottare sono dovuti principalmente ai seguenti fattori:
-apporto esagerato di acidi con gli alimenti
-scarsa trasformazione e neutralizzazione degli acidi in seguito alla carenza di vitamine e oligoelementi
-fatica
-superlavoro
-scarsa ossigenazione dei tessuti dovuta a una vita sedentaria
Per far fronte alla presenza massiccia ed inattesa di acidi, il corpo reagisce cercando di neutralizzarli legandoli ad una base.
I minerali alcalini utilizzati per questo scopo sono il calcio, il sodio, il potassio, il magnesio, il rame, il ferro ed il manganese.
Tali minerali però non sono prelevati da riserve, ma sono parti integranti dei tessuti dell'organismo.
La presenza eccessiva di acido nell'organismo produce una grande varietà di disturbi:
-gli acidi irritano i tessuti, provocano infiammazioni e nel tempo aggrediscono i tessuti ossei
-il prelievo ripetuto di minerali alcalini per tamponare l'acidità conduce alla demineralizzaizone dell'organismo, rendendo gli organi interni più fragili, diminuendone anche la possibilità di lavoro; addirittura, secondo Vasey, la maggior parte delle malattie potrebbero essere risolte semplicemente correggendo il terreno acido, che favorirebbe il nascere della malattia stessa
-pelle, mucose e sistema immunitario vengono indeboliti sia dalle irritazioni degli acidi che dal prelievo di minerali alcalini, indebolendosi
-se la quantità dei minerali "tamponatori" prelevati dai tessuti è eccessivamente elevata nel tempo, gli organi emuntori finiscono per accumularne una quantità che non sono più in grado di smaltire, dando vita ai calcoli (urinari, biliari o salivari)
Vi sono segni ed indici precisi che indicano se si ha un terreno acido o meno:
principalmente, bisogna fare attenzione alla reazione che ha il proprio corpo dopo una elevata assunzione di alimenti acidi (yogurt, lamponi, limone, pomodori), ossia se questa assunzione provoca problemi, significa che il nostro terreno di base è acidificato.
Una persona "acidificata" elimina gli acidi eccedenti tramite le urine, di conseguenza le sue urine diventano acide.
Normalmente, il pH urinario si situa tra 7 e 7,5 , a partire dalla seconda minzione della giornata, in quanto la prima urina del mattino è più acida a causa dei rifiuti accumulati durante la notte.
Per determinare il pH urinario si deposita una goccia di urina su una cartina tornasole, il colore della cartina si modificherà in funzione del grado di acidità (più l'acidità aumenta e più il numero indicante il pH diminuisce).
Un controllo unico non è sufficiente per dedurre se il terreno sia acido o no, in quanto il pH varia in funzione di numerosi fattori, quali gli alimenti, l'attività fisica, lo stress, quindi bisogna effettuare controlli più volte durante la giornata e per alcuni giorni.
Lo stesso test si può effettuare per il pH salivario, che normalmente si colloca attorno a 7,1.
Altro test importante può essere fatto sui muscoli.
Questi, come tutti gli altri tessuti del corpo, accumulano acidità se il terreno è acido, diventando dolorosi alla pressione.
Normalmente si può palpare un muscolo e spingere le dita fino all'osso senza che si senta dolore, si può quindi determinare lo stato di acidità interna esercitando una forte pressione (fino all'osso) sui muscoli del corpo.
Il test deve essere eseguito sui trapezi, sugli scaleni e sui quadricipiti, che sono i muscoli più soggetti ad accumulare acidità.
Secondo Vasey, la correzione del terreno acido poggia su tre punti:
-la diminuzione degli apporti di acidi
-l'eliminazione degli acidi accumulati nell'organismo
-la rimineralizzazione dell'organismo tramite l'apporto di basi
La restrizione degli alimenti acidi, per essere efficace, li deve ricondurre ad un tasso leggermente inferiore a quello che l'organismo è in grado di sopportare, in questo modo l'organismo dovrà fronteggiare solamente gli acidi già presenti nei tessuti.
Quando l'equilibrio acido-basico dell'organismo sarà ristabilito, il tasso di acidi immessi con l'alimentazione può essere aumentato fino al livello di sopportazione dell'organismo, possibilmente senza mai superarlo.
La quantità di alimenti acidificanti tollerati dall'organismo varia a seconda della persona.
Poichè l'organismo elimina con difficoltà le sostanze sotto forma di acidi, occorre usare alcuni "stratagemmi" per neutralizzarli o trasformarli.
Tra questi, i più rilevanti sono:
-l'ossigenazione dei tessuti (stimolare il lavoro dei polmoni per generare una ossidazione degli acidi)
-l'uso di preparati minerali basici (citrati alcalini per neutralizzare gli acidi)
-l'incremento del drenaggio degli acidi da parte dei reni e della pelle (il lavoro renale andrebbe stimolato con l'assunzione di piante diuretiche, mentre il drenaggio degli acidi attraverso il sudore andrebbe stimolato attraverso bagni ipertemici)
-rimineralizzazione dell'organismo (attraverso l'alimentazione, l'assunzione di complementi basici, un adeguato apporto di proteine preferibilmente animali e l'assunzione di vitamina D)
Questi punti sono descritti in maniera molto dettagliata nel libro, quindi vi rimando ad esso per un'analisi più approfondita, invitandovi a NON effettuare test e prove fai da tè.
Gli alimenti vengono classificati in 3 categorie:
-acidificanti
-acidi
-alcalinizzanti
Gli alimenti acidificanti (carne, pesce, uova, olii non spremuti a freddo, cereali, pane, pasta, leguminose, zucchero, dolci, semi oleosi tranne le mandorle e le noci del brasile, caffè, tè, cacao, vino) non contengono sostanze acide, ma ne producono in seguito alle trasformazioni digestive a cui vanno incontro, o a causa della loro utilizzazione a livello cellulare, ma questi alimenti sono al tempo stesso fornitori di basi e di nutrienti fondamentali, quindi non è possibile eliminarli.
L'effetto acidificante non sarà tale se la quantità di questi elementi non sarà eccessiva, e l' "eccesso" sarà basato sulle capacità metaboliche di ciascuno.
Gli alimenti acidi (yogurt, kefir, formaggio bianco, frutta poco matura tranne le banane, lampone, agrumi, pomodoro, succhi di frutta, bibite zuccherate, miele, aceto) hanno azione acidificante o alcalinizzante a seconda delle persone che li consumano.
Le persone sensibili agli acidi devono sempre fare attenzione a questi tipi di alimenti, e possibilmente eliminarli, in quanto, a differenza degli alimenti acidificanti, non sono indispensabili.
L'apporto di questi alimenti è meglio tollerato dal pranzo in poi, meglio di sera, e l'effetto acidificante di questi alimenti può essere compensato dall'assunzione di alimenti alcalinizzanti nello stesso pasto.
Gli alimenti alcalinizzanti devono costituire la base nell'alimentazione delle persone che tendono all'acidità, accompagnate da quantità moderate di alimenti acidificanti.
Vi riporto un elenco degli alimenti alcalinizzanti:
verdura verde e colorata
latte
siero di latte fresco
siero di latte in polvere fabbricato a partire del siero di latte fresco
patate
uva
prugne
melone
pere
banane
mandorle
noci del brasile
castagne
frutta secca (moderatamente alcalinizzante)
acqua minerale alcalina non gassata
bevande a base di mandorle