Ciao ragazzi volevo chiedervi alcuni consigli perchè questa è la mia situazione da circa 4 anni da quanto ho iniziato nel mondo del BB.
Mi devo preoccupare?
Che cos'è l'ortoressia?
L'interesse nei confronti dei disturbi del comportamento alimentare (DCA) sta crescendo notevolmente negli ultimi anni, tanto che lo stesso Ministero della Salute li ha posti all'attenzione dei medici considerandoli tra le problematiche emergenti.
Comportamento alimentare e salute appaiono come un binomio inscindibile che rispecchia la personalità di un individuo che, attraverso il suo stile di vita, esprime il modo in cui si relaziona a se stesso e agli altri. Ma esprime anche il modo di reagire, ovvero di adattarsi nei confronti di un ambiente sempre più aggressivo e fuorviante.
Ne è testimonianza l'osservazione di una nuova patologia, l'ortoressia, fortemente influenzata dagli allarmi alimentari lanciati ultimamente dai media: mucca pazza, cibi transgenici e organismi geneticamente modificati, influenza aviaria, mangimi animali arricchiti, pesci al mercurio...
Il cibo, che richiama il desiderio di legame e dipendenza, rappresenta in tal modo l'oggetto del contendere. Un cibo ricercato e rifiutato, voluto e rigettato, si trova ad essere l'interesse principale del soggetto rispetto a un'insufficiente maturazione della personalità, ovvero, mancanza di identità personale e sessuale, progettualità, responsabilità nei confronti della vita. L'ortoressia si intreccia quindi inevitabilmente con la storia del soggetto, con il suo stile di vita, con la possibilità di ammalarsi, di essere più vulnerabile allo sviluppo di patologie organiche o psichiche.
Definita anche come ortoressia nervosa ("ossessione del mangiar sano") la patologia è caratterizzata da una polarizzazione dell'attenzione sulla qualità del cibo, piuttosto che sulla quantità, come avviene per l'anoressia nervosa o per la bulimia.
Quali sono i sintomi dell'ortoressia?
L'ortoressico dedica tempo e pensiero alla ricerca spasmodica del cibo "giusto" ed è convinto che il suo benessere dipenda in modo esclusivo dall'alimentazione, sviluppando di conseguenza una serie di regole ferree che, se trasgredite, comportano un senso di colpa molto forte che porta - come in un circolo vizioso - ad inasprire ulteriormente le sue regole alimentari.
L'ortoressico preferisce morire di fame piuttosto che mangiare cibi che ritiene possano nuocere alla sua salute e l'intera sfera dei suoi interessi è polarizzata sul cibo, in modo pervasivo e costante, come una vera "ossessione". Gli ortoressici sviluppano delle vere e proprie regole alimentari, sempre più puntuali e precise, impiegano un tempo sempre più lungo della propria vita per aderire al regime terapeutico e quando escono tendono a portarsi con sé un "cestino" con i loro cibi, sapendo di non poter mangiare piatti preparati dagli altri per timore dei grassi, delle sostanze chimiche o comunque di un qualcosa che colluda con la fobia sviluppata.
Per seguire questo loro regime dietetico gli ortoressici hanno bisogno di una grande forza di volontà e questo li fa sentire sicuri delle loro convinzioni e rafforza la falsa illusione di avere una grande capacità di "autocontrollo".
Se l'ortoressico - parimenti all'anoressico o al bulimico - infrange le regole che si è imposto e soccombe al "cibo impuro o proibito" emergono sensi di colpa e di profonda frustrazione, con l'effetto di porsi regole ancora più restrittive. Da qui la ricerca spasmodica delle componenti nutrizionali dei cibi e delle loro caratteristiche; conoscono la percentuale di proteine, carboidrati e grassi degli alimenti che diventano così l'unico oggetto di interesse e di ricerca dell'individuo, espressione di una celata incapacità di vivere in armonia con sè stessi.
Al di là del cibo, infatti, ogni altro desiderio o interesse - dalla sessualità all'attività lavorativa - viene ad essere secondario o completamente ignorato.
Dal punto di vista psicologico l'ortoressico assume nei confronti di sè stesso e della vita uno "stile disfunzionale" ed alcuni tratti di personalità fanno pensare a profonde problematiche di strutturazione e maturazione dell'io (insicurezza, scarsa autostima...). Questi soggetti hanno una limitata consapevolezza del proprio essere, una incapacità a decodificare i vissuti emotivi, a riconoscere l'intensità e la qualità delle proprie emozioni, a ritrovare in sè stessi le ragioni e la chiave di lettura del proprio "mal-essere".
Ditemi voi!
Mi devo preoccupare?
Che cos'è l'ortoressia?
L'interesse nei confronti dei disturbi del comportamento alimentare (DCA) sta crescendo notevolmente negli ultimi anni, tanto che lo stesso Ministero della Salute li ha posti all'attenzione dei medici considerandoli tra le problematiche emergenti.
Comportamento alimentare e salute appaiono come un binomio inscindibile che rispecchia la personalità di un individuo che, attraverso il suo stile di vita, esprime il modo in cui si relaziona a se stesso e agli altri. Ma esprime anche il modo di reagire, ovvero di adattarsi nei confronti di un ambiente sempre più aggressivo e fuorviante.
Ne è testimonianza l'osservazione di una nuova patologia, l'ortoressia, fortemente influenzata dagli allarmi alimentari lanciati ultimamente dai media: mucca pazza, cibi transgenici e organismi geneticamente modificati, influenza aviaria, mangimi animali arricchiti, pesci al mercurio...
Il cibo, che richiama il desiderio di legame e dipendenza, rappresenta in tal modo l'oggetto del contendere. Un cibo ricercato e rifiutato, voluto e rigettato, si trova ad essere l'interesse principale del soggetto rispetto a un'insufficiente maturazione della personalità, ovvero, mancanza di identità personale e sessuale, progettualità, responsabilità nei confronti della vita. L'ortoressia si intreccia quindi inevitabilmente con la storia del soggetto, con il suo stile di vita, con la possibilità di ammalarsi, di essere più vulnerabile allo sviluppo di patologie organiche o psichiche.
Definita anche come ortoressia nervosa ("ossessione del mangiar sano") la patologia è caratterizzata da una polarizzazione dell'attenzione sulla qualità del cibo, piuttosto che sulla quantità, come avviene per l'anoressia nervosa o per la bulimia.
Quali sono i sintomi dell'ortoressia?
L'ortoressico dedica tempo e pensiero alla ricerca spasmodica del cibo "giusto" ed è convinto che il suo benessere dipenda in modo esclusivo dall'alimentazione, sviluppando di conseguenza una serie di regole ferree che, se trasgredite, comportano un senso di colpa molto forte che porta - come in un circolo vizioso - ad inasprire ulteriormente le sue regole alimentari.
L'ortoressico preferisce morire di fame piuttosto che mangiare cibi che ritiene possano nuocere alla sua salute e l'intera sfera dei suoi interessi è polarizzata sul cibo, in modo pervasivo e costante, come una vera "ossessione". Gli ortoressici sviluppano delle vere e proprie regole alimentari, sempre più puntuali e precise, impiegano un tempo sempre più lungo della propria vita per aderire al regime terapeutico e quando escono tendono a portarsi con sé un "cestino" con i loro cibi, sapendo di non poter mangiare piatti preparati dagli altri per timore dei grassi, delle sostanze chimiche o comunque di un qualcosa che colluda con la fobia sviluppata.
Per seguire questo loro regime dietetico gli ortoressici hanno bisogno di una grande forza di volontà e questo li fa sentire sicuri delle loro convinzioni e rafforza la falsa illusione di avere una grande capacità di "autocontrollo".
Se l'ortoressico - parimenti all'anoressico o al bulimico - infrange le regole che si è imposto e soccombe al "cibo impuro o proibito" emergono sensi di colpa e di profonda frustrazione, con l'effetto di porsi regole ancora più restrittive. Da qui la ricerca spasmodica delle componenti nutrizionali dei cibi e delle loro caratteristiche; conoscono la percentuale di proteine, carboidrati e grassi degli alimenti che diventano così l'unico oggetto di interesse e di ricerca dell'individuo, espressione di una celata incapacità di vivere in armonia con sè stessi.
Al di là del cibo, infatti, ogni altro desiderio o interesse - dalla sessualità all'attività lavorativa - viene ad essere secondario o completamente ignorato.
Dal punto di vista psicologico l'ortoressico assume nei confronti di sè stesso e della vita uno "stile disfunzionale" ed alcuni tratti di personalità fanno pensare a profonde problematiche di strutturazione e maturazione dell'io (insicurezza, scarsa autostima...). Questi soggetti hanno una limitata consapevolezza del proprio essere, una incapacità a decodificare i vissuti emotivi, a riconoscere l'intensità e la qualità delle proprie emozioni, a ritrovare in sè stessi le ragioni e la chiave di lettura del proprio "mal-essere".
Ditemi voi!
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