Te l’ho detto che sei un grande, hai colto in pieno!
Bisogna sempre fare un passo indietro per farne tre avanti.
Praticamente trattarsi come fossimo un termostato: spingere (e forte) quando ci sono le possibilita’, iniziare a rallentare PRIMA di evidenti segni di insostenibilita’ (cosa difficilissima ma col tempo si impara), e centellinare le tecniche.
L’intensita’ applicata a serie, l’intensita’ applicata alla ripetizione, sono tutte cose che danno un boost incredibile se non vengono inflazionate dall’abuso delle stesse.
Lee Haney parlava di “stimolare, non distruggere”.
Certamente superati gli “enta” bisogna rivalutare alcune cose in termini di recupero, per continuare a migliorare quanto di buono costruito in precedenza.
Imparando a fare analisi critiche dei periodi NO li si possono ridurre drasticamente.
Una cosa che ho notato, e’ che tutti i veri esempi della disciplina tendono sempre meno, col passare del tempo, a trattare argomenti strettamente tecnici, presumibilmente gia’ assodati ma soprattutto VISSUTI, e trasmessi, per spingere molto su aspetti di natura diciamo psicologica, che potrebbe apparire filosofia astratta nel neofita.
Sono percorsi soggettivi, quello che cambia e’ la densita’ dei contenuti che si esprimono mentre ci si allena, mentre se ne parla, e mentre magari lo si prova a mettere per iscritto.
Ho sempre nutrito grande rispetto ed ammirazione verso le esperienze altrui, sono cose che trascendono l’essere o meno d’accordo: come si puo’ non essere concorde con un’esperienza?
Io ho iniziato a fare l’istruttore che avevo poco piu’ di 18 anni..la prima gara a 23, nel frattempo ho avuto la buona sorte di conoscere gente ESTREMAMENTE preparata, competente, plurititolata (alcuni sono stati anche pazienti, ma prima di tutto amici) oltre a persone assolutamente “normali”. E acciaccate
Qua scrivo dal 2003, ci sono passati esperti (veri) che hanno contribuito alla creazione di una forma mentis per una generazione intera.
Alcuni rimangono grazie al cielo (Manx, Menez, MarcoMenphis, Bors,per citare istituzioni “storiche”, agonisti straordinari come Gs1, Gore, uno che ha esperienza agonistica pluriventennale, Dragon nell’ambito del Powerlifting, Bob che non manca di sottolineare aspetti mai abbastanza messi in luce, e alcuni altri che vogliano perdonarmi se non li cito ma sono risorse vere).
Il forum e’ profondamente cambiato, adesso ci sono i social, i canali Youtube...
Ne abbiam parlato tante volte dei pro e carbo di questa cosa, lo sai meglio di me.
Con una certa mentalita’ assodata, il tenore delle discussioni poi assume piu’ i tratti della condivisione di esperienza, piuttosto che del mero consiglio.
In estrema sintesi, e’ esperienza elevata al cubo l’attenzione all’altrui esperienza.
La forma migliore e’ quella che dobbiamo ancora raggiungere.
Ancora bravo.
Bisogna sempre fare un passo indietro per farne tre avanti.
Praticamente trattarsi come fossimo un termostato: spingere (e forte) quando ci sono le possibilita’, iniziare a rallentare PRIMA di evidenti segni di insostenibilita’ (cosa difficilissima ma col tempo si impara), e centellinare le tecniche.
L’intensita’ applicata a serie, l’intensita’ applicata alla ripetizione, sono tutte cose che danno un boost incredibile se non vengono inflazionate dall’abuso delle stesse.
Lee Haney parlava di “stimolare, non distruggere”.
Certamente superati gli “enta” bisogna rivalutare alcune cose in termini di recupero, per continuare a migliorare quanto di buono costruito in precedenza.
Imparando a fare analisi critiche dei periodi NO li si possono ridurre drasticamente.
Una cosa che ho notato, e’ che tutti i veri esempi della disciplina tendono sempre meno, col passare del tempo, a trattare argomenti strettamente tecnici, presumibilmente gia’ assodati ma soprattutto VISSUTI, e trasmessi, per spingere molto su aspetti di natura diciamo psicologica, che potrebbe apparire filosofia astratta nel neofita.
Sono percorsi soggettivi, quello che cambia e’ la densita’ dei contenuti che si esprimono mentre ci si allena, mentre se ne parla, e mentre magari lo si prova a mettere per iscritto.
Ho sempre nutrito grande rispetto ed ammirazione verso le esperienze altrui, sono cose che trascendono l’essere o meno d’accordo: come si puo’ non essere concorde con un’esperienza?
Io ho iniziato a fare l’istruttore che avevo poco piu’ di 18 anni..la prima gara a 23, nel frattempo ho avuto la buona sorte di conoscere gente ESTREMAMENTE preparata, competente, plurititolata (alcuni sono stati anche pazienti, ma prima di tutto amici) oltre a persone assolutamente “normali”. E acciaccate
Qua scrivo dal 2003, ci sono passati esperti (veri) che hanno contribuito alla creazione di una forma mentis per una generazione intera.
Alcuni rimangono grazie al cielo (Manx, Menez, MarcoMenphis, Bors,per citare istituzioni “storiche”, agonisti straordinari come Gs1, Gore, uno che ha esperienza agonistica pluriventennale, Dragon nell’ambito del Powerlifting, Bob che non manca di sottolineare aspetti mai abbastanza messi in luce, e alcuni altri che vogliano perdonarmi se non li cito ma sono risorse vere).
Il forum e’ profondamente cambiato, adesso ci sono i social, i canali Youtube...
Ne abbiam parlato tante volte dei pro e carbo di questa cosa, lo sai meglio di me.
Con una certa mentalita’ assodata, il tenore delle discussioni poi assume piu’ i tratti della condivisione di esperienza, piuttosto che del mero consiglio.
In estrema sintesi, e’ esperienza elevata al cubo l’attenzione all’altrui esperienza.
La forma migliore e’ quella che dobbiamo ancora raggiungere.
Ancora bravo.
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