It's a long way to the top (if you wanna Body 'N' Building)

[Sly83]

C'era Doug Hepburn che usava il curl con bilanciere dritto come esercizio base di trazione. Nel suo programma più classico ci faceva anche delle singole pesanti, fino a dieci in un WO. In effetti a me sembra un esercizio ben diverso da (per esempio) una panca Scott. C'è un'altra articolazione molto coinvolta, la spalla, e il movimento del tronco sebbene ridotto contribuisce a modificare la leva lungo l'arco del movimento.
Ecco, nel caso del curl con il bilanciere mi viene da pensare che lo sforzo non gravi in maniera immutabile sullo stesso punto ma si distribuisca almeno un po'. Sono forse un folle?

Avevo fatto un discorso che avrebbe portato a questo mesi fa, parlando del “cheating acc@zzo” e del Cheating diciamo CONSAPEVOLE.


Il Cheating consapevole ALLUNGA di fatto la catena cinetica, un curl con bilanciere dritto fatto “da manuale” invece e’ potenzialmente un bel casino a carichi elevati.

Lo schema motorio preferito nell’arto superiore NON PREVEDE una flesso-estensione in costante supinazione del polso, per motivazioni di fisiologia articolare.
Inoltre il gomito ha un suo valgismo fisiologico.

[Sly83]

Poi sappiamo che il bicipite brachiale e’ biarticolare IN ENTRAMBI (REWIND AND REPEAT) ENTRAMBI i capi

[Sly83]

La Panca Scott e’ un esercizio figo ma da centellinare, lavora il bicipite in accoricamento e bicipiti che tendono ad irrigidirsi creano casini.

[Sly83]

Muscoli allenati troppo spesso, detto terra terra, tendono ad addensare il connettivo nelle aree peri-inserzionali.
Questo processo si verifica ANCHE con la “monofrequenza”, ma piu’ andiamo a rompere i coglion1 peggio e’.
Non basta lo stretching a prevenire.

Alcuni di voi hanno quasi pianto quando gli ho anche solo sfiorato l’area di inserzione del gran pettorale...

[Bob Terwilliger]

Ho usato la palletta da tennis proprio lì e ho pianto di nuovo.
Ho programmato la prossima sessione di pianto per lunedì mattina.

[Bob Terwilliger]

Mi sento già in ansia

[Sly83]

Eccellente, le politiche di recupero attivo vanno necessariamente inserite per prolungare la propria carriera.

Piccolo pettorale, Gran pettorale, inserzione dell’elevatore...tre zone che ben trattate fanno respirare la spalla finalmente.
Gran Dorsale, braccia..avambraccio e mani...anche loro si possono trattare alla grande in autonomia.
Certo non basta, non sempre, ma sono un pronto soccorso immediato e di facilissima gestione.

Lavori piu’ evoluti e di fino sono comunque facilmente accessibili.

[robybaggio10]

Ma quanto bisogna lavorare con pallina e foam roller su ogni zona?

[Gore]

il lavoro sul pettorale mi ha massacrato e tolto parecchia energia... incredibile immaginare lo stress a cui sottoponiamo in maniera costante le nostre inserzioni muscolari...

[Bob Terwilliger]

Intanto da quando mi hai corretto l'esecuzione dell'OHP spostando indietro i gomiti ho avuto un sacco di benefici ovvero niente più dolorini alle spalle. Ora sto insegnando un po' di arte del sollevamento ai miei fratelli e mi fa piacere poter spiegare loro bene, da subito, le cose che io ho sbagliato per anni.

[Bob Terwilliger]

Però sono refrattari a palline e foam rollers.

[Sly83]

E’ estremamente soggettivo Roby, e tanto dpende da quanto e’ disastrosa la situazione iniziale.
Quando ho scritto quel post diverse settimane fa avevo fattonun esperimento che poi via via con l’esperienza ho cercato di affinare, nel frattempo ho iniziato a praticare questo tipo dibtrattamento in maniera sistematica sui pazienti.

In linea di massima, movimenti lentissimi, ad affondo graduale, così come anche circolari, per direi ora non meno di 2 o 3 minuti.
Io su certe aree ho dovuto indugiare ben oltre.

Col Foam Roller la criticita’ e’ trovare una posizione comoda e sostenibile, ma anche qui lentezza e lavoro a valle e a monte.

Su zone dolorose puntiformi che proiettano (punti trigger), neglio azione pressoria fissa; su zone di contrattura e aree peri-inserzionali preferisco appunto pressioni con movimenti circolari.

E’ il corpo stesso che ti dice come fare, ci va pratica ma una volta presa la mano la leggerezza vien da se’.

Lavori molto intensi devono essere infrequenti, lavori light anche spesso invece.

[Sly83]

Al momento, durante un trattamento, RICERCO il dolore.
Ci va molta circospezione e contestualizzazione del caso.
A mio avviso la teoria del Gate Control trova una sua certa manifestazione, il succo e’ che comunque CON UNA BUONA CONDUZIONE della faccenda poi si sta meglio e cinsi muove meglio.
Auspico che in futuro la ricerca possa venire incontro a quanto e’ da sempre evidente nella comune esperienza dei terapisti che lavorano la fascia in maniera “strong”, gia’ molto si e’ mosso ultimamente ed e’ gia’ oro colato.

Tante cose “funzionano” e non abbiamo nemmeno la minima idea del perche’, io per background vengo dall’ortodossia dell’EBM (di qui il facepalm quando vedo citare studi sull’allenamento tirati in ballo acc@zzo..)quindi vivo ogni nuova domanda che mi pongo come un successo ancor prima di avere la risposta

[Sly83]

Però sono refrattari a palline e foam rollers.

Li capisco, forse non hanno ancora raggiunto il momento critico.
Di sicuro sono in ottime mani.
Pure io per anni ho fatto minki@te, pero’ le benedico, senza mi sarei forse adagiato e questo e’ il motivo per cui preferisco sempre che si sia gia’ sbagliato qualcosa per capire quanto sia davvero importante, utile, bello cercare strategie individuali per porre rimedio.

Quando scriviamo, ogni riga trasuda di vissuto e questo IMHO non ha prezzo.

Certo un giovane deve farsi le ossa.

[Sly83]

il lavoro sul pettorale mi ha massacrato e tolto parecchia energia... incredibile immaginare lo stress a cui sottoponiamo in maniera costante le nostre inserzioni muscolari...

non e’ un caso che l’organismo NON VOGLIA muscoli che percepisce eccessivamente trofici.
Fa di tutto, su alcuni piu’ su alcuni meno, per contrastarla questa agognata ipertrofia se non la trova utile (per diventare piu’ forti o piu’ veloci o piu’ resistenti serve ipertrofia funzionale, per mostrare quanto siamo gruoss’ dobbiamo corrompere la nostra fisiologia )

D’altro canto un tono troppo elevato (per quanto nei limiti del NON patologico), e’ uno stillicidio di risorse.

Il trattamento del connettivo e’ un modo per tenere il tono a bada e conciliare la presenza di muscoli ipertrofici.

Insomma, si torna sempre a parare lì.

Io cerco sempre di ribaltare il discorso in maniera piu’ scientifica in senso stretto, cerco cioe’ elementi che mi portino a confutarne l’importanza.
Ma non ne trovo....limite mio? Puo’ darsi, ma alla fine contano i risultati.