Ciao ragazzi, buona domenica.... Do il mio contributo, anche perché senza volerlo avete toccato argomenti a me vicini, di vita e di lavoro.
Un paio di vicende per me emblematiche:
1. Il primo contratto di lavoro decente non mi fu fatto da un azienda italiana; passai al "nemico" che mi trattò meglio di tante aziende del panorama Laziale e Romano.
2. Da 2 anni circa mi muovo lavorando all'estero, con l'estero. In Italia praticamente il settore nel quale opero da 8 anni è deceduto (rinnovabili) per una gestione folle del mercato.
Io purtroppo lavoro in ambito di grossi impianti (non residenziale) ma quel che sento e vedo da amici, ex colleghi, che sono rimasti in quel contesto è ASSURDO. Professionisti più o meno skillati ed esperti che galleggiano male! Non solo come "paga" ma anche come prospettive, certezze, vision sul breve periodo (magari medio!).
Io stesso ho imparato che il mercato è dinamico e le aziende oggi possono segarti in 2 ore, e ti ritrovi a casa. L'ho visto e vissuto. Io ho accettato la sbatta, il sacrificio, di stare spesso lontano da casa, dai miei affetti, nella speranza di avere un'esperienza, un CV, da permettermi di trovare altro con meno difficoltà. Ho visto amici cari, ragazzi in gamba, seri, con lauree ed e skills appetibili accettare situazioni ingiuste, alcuni che pur di non accettarle hanno fatto le valigie, altri che dopo anni di 'mazzo tanto' in cui l'azienda li promuoveva, elogiava, ma sempre con lo stesso contratto li teneva.... Fino a che hanno ricevuto offerte importanti:
"cari signori l'azienda X della nazione Y mi ha offerto 6 volte quello che prendo qua... Posso rinegoziare il mio ingaggio?"
"No, ci spiace"
"Ok, questa è la mia lettera di licenziamento"
Uno in Olanda, uno Romania, uno Iran, due Germania, uno Francia, uno Inghilterra... I primi che mi vengono in mente.
È un bel casino.
Quando io e mia moglie abbiamo ragionato sul secondo figlio, una delle condizioni era che la grande iniziasse l'asilo pubblico, la materna dei 3 anni. Pagare 2 asili privati era quasi come.privarsi di uno stipendio.
Ah una chicca.... L'asilo nido pubblico di zona aveva una retta più alta di quelli privati. Lo hanno chiuso per le troppe poche richieste.
Strano eh?
Struttura nuova, attualmente inutilizzata.
Quanto è costata?
Maestre e bidelle immagino rimandate a casa.
Siamo al paradosso.
Sent from my ONEPLUS A5000 using Tapatalk
Un paio di vicende per me emblematiche:
1. Il primo contratto di lavoro decente non mi fu fatto da un azienda italiana; passai al "nemico" che mi trattò meglio di tante aziende del panorama Laziale e Romano.
2. Da 2 anni circa mi muovo lavorando all'estero, con l'estero. In Italia praticamente il settore nel quale opero da 8 anni è deceduto (rinnovabili) per una gestione folle del mercato.
Io purtroppo lavoro in ambito di grossi impianti (non residenziale) ma quel che sento e vedo da amici, ex colleghi, che sono rimasti in quel contesto è ASSURDO. Professionisti più o meno skillati ed esperti che galleggiano male! Non solo come "paga" ma anche come prospettive, certezze, vision sul breve periodo (magari medio!).
Io stesso ho imparato che il mercato è dinamico e le aziende oggi possono segarti in 2 ore, e ti ritrovi a casa. L'ho visto e vissuto. Io ho accettato la sbatta, il sacrificio, di stare spesso lontano da casa, dai miei affetti, nella speranza di avere un'esperienza, un CV, da permettermi di trovare altro con meno difficoltà. Ho visto amici cari, ragazzi in gamba, seri, con lauree ed e skills appetibili accettare situazioni ingiuste, alcuni che pur di non accettarle hanno fatto le valigie, altri che dopo anni di 'mazzo tanto' in cui l'azienda li promuoveva, elogiava, ma sempre con lo stesso contratto li teneva.... Fino a che hanno ricevuto offerte importanti:
"cari signori l'azienda X della nazione Y mi ha offerto 6 volte quello che prendo qua... Posso rinegoziare il mio ingaggio?"
"No, ci spiace"
"Ok, questa è la mia lettera di licenziamento"
Uno in Olanda, uno Romania, uno Iran, due Germania, uno Francia, uno Inghilterra... I primi che mi vengono in mente.
È un bel casino.
Quando io e mia moglie abbiamo ragionato sul secondo figlio, una delle condizioni era che la grande iniziasse l'asilo pubblico, la materna dei 3 anni. Pagare 2 asili privati era quasi come.privarsi di uno stipendio.
Ah una chicca.... L'asilo nido pubblico di zona aveva una retta più alta di quelli privati. Lo hanno chiuso per le troppe poche richieste.
Strano eh?
Struttura nuova, attualmente inutilizzata.
Quanto è costata?
Maestre e bidelle immagino rimandate a casa.
Siamo al paradosso.
Sent from my ONEPLUS A5000 using Tapatalk
Commenta