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It's a long way to the top (if you wanna Body 'N' Building)
In un altro topic avrei pensato subito alla battura, lui potrebbe avere tranquillamente un passato da atleta professionistico per quel che mi riguarda.
Poi lo sci è uno degli sport più traumatici, ho pensato si fosse spaccato e successivamente diventato fisio.
Mi sono fatto tutto un film diciamo
Andate a scuola e usate il cervello. Fate il medico, fate l’avvocato, trovatevi un lavoro serio.
Lasciate stare lo sport come professione, lo sport fa soffrire e puzzare. Ragazzi e’ meglio pensare che puzzare.
Andate a scuola e usate il cervello. Fate il medico, fate l’avvocato, trovatevi un lavoro serio.
Lasciate stare lo sport come professione, lo sport fa soffrire e puzzare. Ragazzi e’ meglio pensare che puzzare.
Be'...insomma...per esempio...il ciclismo e' uno sport sano e alla portata di tutti, contro la vecchiaia e le malattie. Ma soprattutto conferisce grande lucidita' ed efficienza sul lavoro.
Inviato dal mio SM-A202F utilizzando Tapatalk
Last edited by robybaggio10; 05-05-2023, 19:24:20.
I SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
cioè?
l'argomento è interessante
potresti fare esempi pratici su alcuni es fondamentali nel corpo libero, ma anche sugli elastici
partendo dall’argomento “Elastici”, si dovrebbe a mio avviso distinguere tra tipo di impiego.
Anche se non e’ la prima cosa a cui si potrebbe pensare, a seconda di come vengono posizionati possono servire tanto come “carico” quanto come “scarico”, per motivazioni speculari.
facendo un passo indietro, bisogna anzitutto avere un’idea del concetto di contrazione auxotonica.
Ogni volta che leggiamo il prefisso “auxo” dobbiamo pensare a qualcosa che aumenta, che cresce (ad esempio alcuni bambini vengono mandati a fare la visita auxologica per capire se stanno o meno crescendo come ci si aspetterebbe).
Nello specifico, la contrazione auxotonica e’ una contrazione di tipo concentrico (il muscolo si accorcia mentre sviluppa tensione) in cui l’aspetto progressivo dell’aumento di tale tensione e’ particolarmente rilevante man mano che avviene l’accorciamento.
Situazione che si verifica proprio con gli elastici, in quanto la resistenza esterna aumenta durante la contrazione.
Se tiro un elastico fissato di fronte, diventa via via piu’ impegnativo man mano che lo avvicino.
Se spingo un elastico fissato dietro, diventa via via piu’ impegnativo man mano che lo allontano.
Questo perche’ mano a mano che la resistenza aumenta, i muscoli dovranno esprimere una tensione proporzionalmente aumentata.
Nel mondo reale esistono diverse criticita’ nella stima e valutazione di lavori di questo tipo, ad esempio per via della qualita’ dei materiali impiegati e delle variabili che intervengono in ottica di ripetibilita’ di esperimenti scientifici validati. Non che sia impossibile, ma ci sono difficolta’
Facciamo comunque finta di stare in un contesto efficiente
E anzi, per quello che e’ appunto l’impiego reale, su tante cose si puo’ passare oltre (dico solo che gli elastici andrebbero pero’ almeno presi di buona qualita’, e che comunque non sono eterni..e che col tempo perdono le loro caratteristiche).
Terminata questa digressione astrusa, veniamo al discorso “carico” e “scarico” (de-load) applicato ai movimenti a corpo libero.
Ci sono come detto movimenti che risultano, inizialmente, semplicemente impossibili da realizzare.
Premesso che personalmente non sono affatto un sostenitore degli elastici, che anche in ambito lavorativo (riabilitativo) tendo a impiegare solo in contesti estremamente circoscritti, e che non tutti i professionisti del settore “allenamento” sono ovviamente concordi nell’impiego in questo o quel caso, va detto che si tratta di una realta’ che esiste e con la quale sarebbe giusto fare i conti
Esempio di impiego in carico, l’uso dell’elastico come resistenza esterna (e’ il piu’ intuitivo).
Fisso l’elastico sotto i piedi, e faccio i curl.
Lo avvolgo dal dorso al torace, sovraccarico i push up.
E così via.
Curioso invece il discorso relativo al de-load.
Una trazione potrebbe essere impossibile.
Sfruttando l’elastico, secondo il principio dell’inizio sfruttato pero’ in maniera uguale ed opposta, questo mi facilitera’ l’esecuzione, “alleggerendomi” la salita via via che mi avvicinero’ alla sbarra (si assume che l’elastico sia posizionato in modo da stare tensionato ad inzio movimento).
E’ una buona tattica?
A me non piace, pero’ dobbiamo anche pensare che ogni elastico e’ tarato per togliere/aggiungere un tot di kg man mano che si tende, per cui se si riesce a settare con precisione…direi..perche’ no?
Comunque le tattiche sono tante, qui si sta parlando di una, impiegabile in contesti determinati e da selezionare (bisogna sapere chi si ha davanti e soprattutto a che punto sta del suo percorso, non sono cose buone a prescindere o cattive a prescindere, ma possono essere utili o perfettamente inutili).
Un esempio di aiuto ad esempio nella bench press l’ho avuto con lo “sling Shot”, una fascia avvolta tra le braccia che facilita la spinta.
Un aggeggio curioso ma poi mollato lì, giusto perche’ un conto e’ l’aiuto, un conto l’utilita’ nei progressi.
Direi piu’ un “cheat”.
Per i “de load” ci sono diverse strategie inell’ambito del corpo libero, ma parlerei piu’ precisamente di contesto di progressione.
Esempio banale, per le trazioni preferirei iniziare con gli australian pullup (con progressioni “interne”).
Facilitando le leve.
Per aumentare il carico di converso abbiamo altrettante opzioni, dalle zavorre al leveraggi piu’ gravosi.
Le posizioni tuck sono un modo per rendere dip e trazioni molto piu’ toste ad esempio.
Figuriamoci i pull up in posizione L.
Comuqnue come detto l’argomento e’ talmente vasto che difficilmente si puo’ esaurire in un singolo post, difatti qui piu’ che una risposta e’ un’introduzione e su singoli movimenti si possono aprire scenari interessanti
in merito agli elastici, io mi trovavo bene, nei periodi di scomparsa della sintomatologia dolorosa, poichè riuscivo a fare qualcosa anche da sdraiato, supino, con la schiena e soprattutto il collo in scarico
chiaramente il giochino funziona solo fino ad un certo punto, ma, come si dice, piuttosto che niente, meglio piuttosto.
per quanto riguarda il corpo libero invece, spesso lo si considera erroneamente "più leggero", meno impattante e meno rischioso dei pesi ( ma anche meno "fruttuoso")
La realtà, come tu sai meglio di me, è che tali esercizi possono produrre contrazioni notevolissime, buone e "cattive" per cui anche negli es a corpo libero ci vuole una certa competenza
tu cosa fai a corpo libero? (e come)
E’ così, e comunque da ogni cosa si puo’ trarre il meglio
appena ho un pochino di tempo ritorno sulla questione comunque.
In sintesi estrema praticamente gli ultimi anni li sto letteralmente dedicando all’allenamento a corpo libero (prevalentemente almeno).
Come in ogni cosa ci sono dei pre-requisiti, per rendere tutto efficace e proficuo in sicurezza.
Sono cose che si scoprono anche in itinere (nel senso che ad un certo punto si scopre che, se qualcosa non va, dal momento che non ci si e’ intervenuti per tempo, diventa opportuno lavorarci).
Comunque e’ utile tornarci su, per adesso riposto questa immagina che per quanto mi riguarda riassume tantissimo:
Come esercizi comunque dip, trazioni, push up, rematori inversi, affondi, squat e affini, in tutte le varianti e combinazioni che mi sono possibili.
In abbinamento al corpo libero spesso associo zavorre (cintura o gilet a seconda dei casi).
Tutti hanno in comune delle richieste funzionali elevatissime in capo alla muscolatura del cd “core”.
Nel mio caso l’obiettivo non e’ specifico, nel senso che faccio esercizio per il gusto di farlo e di sperimentare, i risultati arrivano come conseguenza della costanza nel portare il fisico a quel giusto livello di fatica.
Il risultato che perseguo e’ potermi allenare in sicurezza divertendomi, nel corso del tempo mi sono procurato infortuni su infortuni che mi sarei volentieri evitato se solo avessi fatto su di me quello che ho sempre permesso di far recuperare/evitare agli altri...
Per massimizzare invece serve ben altro tipo di approccio, per cui le scelte tattiche vanno inserite in un quadro strategico.
Ci sono situazioni in cui un movimento non e’ inizialmente possibile, o non e’ possibile in sicurezza.
Le motivazioni possono essere innumerevoli, per quello va valutata la presenza di restrizioni e cedimenti (miofasciali, articolari), problemi di controllo (causa/conseguenza dei primi), e capire se vi e’ margine di intervento, cosa non sempre possibile ma nella gran parte dei casi si, al netto di variabili soggettive ivi inclusi problemi pregressi anche importanti.
Uno puo’ non eseguire correttamente un push up perche’ non controlla le scapole o il core.
Se correggendo l’attivazione il
movimento e’ possibile, perfetto.
Se correggendo persiste il limite, va capito.
Le casistiche sono come detto innumerevoli.
Ad esempio si puo’ implementare una respirazione diaframmatica (no, non e’ quella “con la pancia” ) e vedere cosa succede.
E succede che risulta impossibile
Quindi ci si deve lavorare.
Si scopre che la spalla risulta limitata in qualche range, o che il gomito non si estende come si deve (esempi)
Quindi ci si deve lavorare.
Praticamente quasi sempre si rivela necessario un lavoro preliminare...rispetto al pre-requisito.
Spesso reiterare un approccio “terapeutico random” per un video visto su youtube decontestualizzato dalla situazione attuale puo’ apportare benefici apparenti.
Ma non risulta risolutivo.
Non e’ colpa di Youtube, ma e’ questione di effettiva necessita’, e questa va valutata.
Il fai-da-te e’ una cosa che risulta difficile anche dopo che un professionista ce la spiega dopo averci valutati, figuriamoci se siamo spaesati.
Tuttavia...per esperienza...posso dire che avendo sale in zucca almeno dei segnali che qualcosa non va arrivano.
La chiamo la “teoria del minestrone”: nel fare tante cose, qualcosa che va male prima o poi ci da segnali, mentre qualcosa che va bene probabilmente la stiamo facendo
Puo’ andarci bene...puo’ andarci male..sul lungo periodo direi 80% male.
Tornando al discorso “preliminari ai pre requisiti”, un lavoro preparatorio per la mobilita’ risulta imprescindibile comunque.
I modi sono tanti, al netto delle variabili soggettive.
Quel che e’ certo e’ che chiunque puo’ trovare giovamento da un minimo di informazione, che sia di qualita’, per orientarsi.
Attualmente e’ un proliferare di ogni cosa per cui si aggiunge una difficolta’ in piu’.
In buona sostanza serve da un lato buon senso, dall’altro buona sorte.
Sly ci sono lavori per imparare a muovere bene ste benedette scapole? Ho la sinistra che mi scappa a volte negli esercizi di spinta o va in elevazione quando non dovrebbe o ancora non ruota a sufficienza
Sono anche stato dal fisio e non ho blocchi i problemi vari ma è un problema di attivazione
Ho anche inserito diversi esercizi monolaterali dove l'obiettivo è quello di sentire la scapola muoversi ma niente, il risultato è il trapezio sinistro perennemente contratto e la spalla che ogni tanto da fastidio, ho avuto qualche miglioramento eh ma sono ben lontano dalla soluzione
Ti è mai capitata una situazione del genere?
Originariamente Scritto da Lorenzo993
non nominare cristo che se ti avesse incontrato avrebbe mandato a mignotte la bibbia e ti avrebbe preso a calci in culo
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