It's a long way to the top (if you wanna Body 'N' Building)

***Sly83*** · 20-11-2012, 20:03:28

Cristallino, per questo faro' a vita il secco hp :-D pure storto :-D

**menphisdaemon** · 20-11-2012, 20:04:48

Ah guarda...siamo in due...io son pure più secco di te, vedi te come stiamo messi

***Sly83*** · 20-11-2012, 20:10:29

Pero' voglio spezzare una lancia per chi come me ha sbagliato sport: c'e' tutto l'intento e la buona volonta' di cercare soluzioni funzionali all'ottenimento di quel minimo sindacale che giustifichi almeno in parte gli sforzi. Se non avessi avuto il pallino del bb, non mi sarei mai avvicinato alla mia professione. Ogni cosa che imparo cerco sempre di renderla funzionale, e ogni giorno ce ne sono grazie al cielo :-D questo aiuta tanto me quanto i miei pazienti, a cui devo davvero tanto.

***AndryPata90*** · 21-11-2012, 02:22:26

Originariamente Scritto da menphisdaemon Visualizza Messaggio

Purtroppo più il tendine è lungo e più il ventre è corto e minore sarà la predisposizione del muscolo a crescere...le persone predisposte in questa disciplina infatti annoverano tendini corti e ventri ampi

Se possibile volevo fare una considerazione, in merito a questo argomento...nella pratica come si evince la lunghezza più o meno accentuata del tendine...forse è più semplice di quanto penso...in tal caso scusate

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Originariamente Scritto da Sly83 Visualizza Messaggio

Pero' voglio spezzare una lancia per chi come me ha sbagliato sport: c'e' tutto l'intento e la buona volonta' di cercare soluzioni funzionali all'ottenimento di quel minimo sindacale che giustifichi almeno in parte gli sforzi. Se non avessi avuto il pallino del bb, non mi sarei mai avvicinato alla mia professione. Ogni cosa che imparo cerco sempre di renderla funzionale, e ogni giorno ce ne sono grazie al cielo :-D questo aiuta tanto me quanto i miei pazienti, a cui devo davvero tanto.

la cosa ti fa onore e fa capire quanta passione hai appunto per questo sport dopotutto

...e quanto ti serva/ti sia servito nella vita reale.

***francesco_espo*** · 21-11-2012, 04:30:15

sly dato che siamo sull'argomento e che tempo fa parlammo anche di postura legata a ciò: secondo te quanto è possibile modificare le lunghezze tendinee sfruttando esercizi in sola contrazione apicale o in solo allungamento? E' possibile dare una quantificazione media dell'accorciamento/allungamento nel tempo?

***Sly83*** · 21-11-2012, 14:10:47

L'esperienza insegna una cosa: tutto tende ad un equilibrio. E' come una coperta, se si tira da una parte, si accorcia dall'altra. La forma e il contenuto che ci portiamo appresso e' il frutto di un complesso livello di organizzazione, di cui il connettivo, nelle sue varie espressioni, e' elemento cardine. Siamo avvolti nelle cosiddette fasce, che realizzano un avvolgimento di muscoli, organi, nervi che ha una certa adattabilita' che tuttavia non e' infinita. In questo senso riflettevo riguardo la miostatina: se abbiamo avuto in dono questo gene, e' perche' la natura ha provveduto a darci uno strumento affinche' si arginasse un qualcosa si antieconomico e incontenibile. Ma senza spostarsi troppo dall'argomento, la scienza ci dice che un muscolo tende ad adattarsi alla lunghezza al qualr e' mantenuto per un certo, relativamente lungo, tempo. Pensiamo agli estremi: uno stretching prolungato puo' portare ad elongazioni, mentre nell'agonista a situazioni di accorciamento. Ovviamente bisogna ragionare in tre dimensioni, quindi non esistono gruppi antagonisti come tali, ma in alcuni movimenti. Ora l'allenamento concepito in maniera intelligiente porta per definizione delle modifiche, che riescono a rientrare in range di sostenibilita', muscolare, articolare, neurale, fasciale. Se l'allenamento e' squilibrato, prima o poi tale range di sostenibilita' collassa, a quale livello dipende da dove cediamo. Tali effetti non sempre sono immediati, e mai dipendono dal solo allenamento, ma anche dal lavoro, dall'alimentazione (sbalzi di peso sono visti molto male), piu' in generale da come ci rapportiamo al mondo. L'organismo e' un sistema efficiente, ma non eterno. E come tale va considerato. Secondo un modello patokinesiologico classico, si cura il sintomo. Secondo un modello kinesiopatologico, la disfunzione che lo ha causato. Una volta individuata nella globalita', i due modelli devono convivere. Per rispondere alla domanda, quindi, direi che tale misura e' data da quanto il nostto organismo accetta di non ribellarsi alla nostra intenzione di perseguire tale obiettivo ;-)

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Postilla: pensiamo a quanto una cicatrice possa creare microtensioni che possono moltiplicarsi negli anni anche molto a distanza della sede lesionale, piuttosto che al rilassamento dopo una perdita di peso, o alle smagliature in seguito ad un aumento di peso troppo rapido. Dovremmo assecondare i fattori tempo/spazio, piuttosto che forzarli. Entro certi limiti sono magnanimi e ci consentono di ottenere i cosiddetti risultati duraturi, perche' consolidati. La fretta non aiuta, idem gli obiettivi irrealistici. Metabolizzare significa coltivare e raccogliere frutti maturi. Ne' acerbi, ne' marci. Il tempo va impiegato per bene, e il tutto va conciliato con gli obiettivi. Il rovescio della medaglia e' sperare di avere un tempo eterno a disposizione, per poi far raccogliere, magari ad altri, frutti marci non loro.