Originariamente Scritto da cavallofurioso
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Dorian'S Mystical Journey
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Originariamente Scritto da Dorian00 Visualizza Messaggiohai ragione, con la bici si fa pure prima in effetti se voglio fare qualcosa di blando e veloce. non ci avevo pensato.
ora è da una settimana che sono alto con le kcal, sarò stato sulle 2500-3000 e i cho pure u pò alti, anche se non da amidi (100-150 g die imho)
e quindi son fisso a 80 kg e non scendo da 10 gg.
da oggi in riga di nuovo in metabolica e kcal basse, che ero pure con più energie con 1400 kcal "metaboliche"...boh.
ps
questa a mio avviso è la chiave capire il proprio corpo ed i segnali che ci invia(tutti lo dico ma spesso nessuno lo fa, io per primo), sia chiaro si parla di anni, ma devi fare come ti senti, a tentativi prima o poi trovi il "tuo". Io farò cosi.I guai da pignàta i sapa a cucchijàra chi i manìja.
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Dorian complimenti, ti vedo molto migliorato fisicamente!
La % di bf è calata notevolmenteIl mio diario: http://www.bodyweb.com/forums/blogs-...oad-glory.html
Il mio canale: http://www.youtube.com/user/Roronoacilla
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dorian insegnami tutto quello che sai sul sacroplasmaOriginariamente Scritto da brontosaurusSono sceso al piano di sotto a casa mia,e all' improvviso mi sono trovato davanti un agnello tutto squartatoOriginariamente Scritto da brontosauruspoi logicamente prima di andarmene ho fatto qualche posa vicino al cadavere
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Altra cosa da tener presente, ma troppo spesso ignorata, è che, almeno a sentire le teorie del dott. Frederick Hatfield, esistono due tipi di ipertrofia muscolare, volgarmente detta “massa”, e quindi due tipi diversi d’allenamento per ottenerla.
Il primo, e più classico, è l’ipertrofia miofibrillare, vale a dire quella delle fibre muscolari vere e proprie (soprattutto bianche, o glicolitiche, o veloci, o potenti, o di tipo 2, o ad alta soglia d’eccitazione, o a scossa rapida e sinonimi vari, in grado di esprimere grande forza e velocità ma soggette ad affaticarsi ed esaurirsi in breve tempo), la parte contrattile del muscolo.
Questo tipo di ipertrofia contribuisce per il 60-70% all’ipertrofia totale di un muscolo, produce anche forza perché richiede l’uso di percentuali di carico più alte rispetto al massimale, tempi di recupero più lunghi tra le serie e gli allenamenti, meno volume e meno frequenza, serie tirate al cedimento e oltre, uso di tecniche di incremento dell’intensità e, proprio per questo, una volta ottenuta, risulta molto più stabile e duratura nel tempo, anche in caso di periodi prolungati di sospensione forzata dell’allenamento, almeno stando all’esperienza aneddotica comune (Sandow, Saxon e Mentzer docent!).
Il secondo tipo invece, è l’ipertrofia sarcoplasmatica-mitocondriale-capillare, vale a dire quella della parte non contrattile del muscolo, dei fluidi presenti al suo interno e della sua rete capillare.
Le fibre muscolari vere e proprie interessate sono, al limite, le rosse, o ossidative, o lente, o resistenti, o di tipo 1, o a bassa soglia d’eccitazione, o a scossa lenta e sinonimi vari, in grado di esprimere poca forza e velocità ma soggette ad affaticarsi ed esaurirsi in un tempo molto maggiore.
Questo secondo tipo di ipertrofia può contribuire per il restante 30-40% all’ipertrofia totale di un muscolo, produce poca o zero forza perché richiede l’uso di percentuali di carico più basse rispetto al massimale, tempi di recupero più brevi tra le serie e gli allenamenti, più volume e frequenza, serie che possono anche non essere tirate a cedimento ma puntare sulla fatica cumulativa, tecniche di incremento della densità e di prolungamento della serie, e, proprio per questo, risulta molto più instabile e volatile.
E’ il classico allenamento di “pompaggio” che magari dà alla muscolatura un aspetto visivo più pieno, stondato e plastico (Triat, Desbonnet e Nubret docent!) anche in tempi relativamente brevi … ma che, purtroppo, non dura granché!
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Altra cosa da tener presente, ma troppo spesso ignorata, è che, almeno a sentire le teorie del dott. Frederick Hatfield, esistono due tipi di ipertrofia muscolare, volgarmente detta “massa”, e quindi due tipi diversi d’allenamento per ottenerla.
Il primo, e più classico, è l’ipertrofia miofibrillare, vale a dire quella delle fibre muscolari vere e proprie (soprattutto bianche, o glicolitiche, o veloci, o potenti, o di tipo 2, o ad alta soglia d’eccitazione, o a scossa rapida e sinonimi vari, in grado di esprimere grande forza e velocità ma soggette ad affaticarsi ed esaurirsi in breve tempo), la parte contrattile del muscolo.
Questo tipo di ipertrofia contribuisce per il 60-70% all’ipertrofia totale di un muscolo, produce anche forza perché richiede l’uso di percentuali di carico più alte rispetto al massimale, tempi di recupero più lunghi tra le serie e gli allenamenti, meno volume e meno frequenza, serie tirate al cedimento e oltre, uso di tecniche di incremento dell’intensità e, proprio per questo, una volta ottenuta, risulta molto più stabile e duratura nel tempo, anche in caso di periodi prolungati di sospensione forzata dell’allenamento, almeno stando all’esperienza aneddotica comune (Sandow, Saxon e Mentzer docent!).
Il secondo tipo invece, è l’ipertrofia sarcoplasmatica-mitocondriale-capillare, vale a dire quella della parte non contrattile del muscolo, dei fluidi presenti al suo interno e della sua rete capillare.
Le fibre muscolari vere e proprie interessate sono, al limite, le rosse, o ossidative, o lente, o resistenti, o di tipo 1, o a bassa soglia d’eccitazione, o a scossa lenta e sinonimi vari, in grado di esprimere poca forza e velocità ma soggette ad affaticarsi ed esaurirsi in un tempo molto maggiore.
Questo secondo tipo di ipertrofia può contribuire per il restante 30-40% all’ipertrofia totale di un muscolo, produce poca o zero forza perché richiede l’uso di percentuali di carico più basse rispetto al massimale, tempi di recupero più brevi tra le serie e gli allenamenti, più volume e frequenza, serie che possono anche non essere tirate a cedimento ma puntare sulla fatica cumulativa, tecniche di incremento della densità e di prolungamento della serie, e, proprio per questo, risulta molto più instabile e volatile.
E’ il classico allenamento di “pompaggio” che magari dà alla muscolatura un aspetto visivo più pieno, stondato e plastico (Triat, Desbonnet e Nubret docent!) anche in tempi relativamente brevi … ma che, purtroppo, non dura granché!
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buono il wo di oggi.
ho ripreso il back squat dopo non ricordo quanto, 1-2 mesi credo, ma proprio non mi riesce.
ho fatto un 5x5 con 60 kg filmandomi, ma esco sempre con il bilanciere oltre le ginocchia in fase di chiusura.
un pò meno nella quinta serie in cui mi son rotto della tecnica pl, e mi son piazzato il bilanciere sul collo con tecnica simile.
YouTube - Brady 190Kg Back Squat
mi sa che mi metto a lavorare sul migliorare la chiusura su questa esecuzione, e dico addio al pl squat forever.
tra l'altro il pl squat richiede un irradiamento elevatissimo...cosa che sto cercando di eliminare, per evitare blocchi nel trasferimento di lavoro tra i diversi fasci muscolari e blocchi motori/coordinativi.
tanto c'è lo staco sumo per il lavoro per i glutei.
Stretching Dinamico 2x10
1)Bench Press DE SCHEMA (3x2@ 80% (BS1=4) + 6x4@66% (BS2=8) @ 60’’ + 5x2x50 kg @ 10‘’ (BT= 36)
ho considerato 100 kg come massimale tecnico.
2)30° Incline Bench Press Plus 3x15@50 Kg@45’’
3)OLS : Hang High Pull 5x4@45’’ @ 50 Kg
4)Frog Stand 3xMax SS Pull Over 3x12@10 kg SS Supine Pull Up Dinamiche 3x3
5)Back Squat atg DE Schema 5x5x60 kg di prova
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non ho più il pulsante grazie grazie per la cit.Originariamente Scritto da brontosaurusSono sceso al piano di sotto a casa mia,e all' improvviso mi sono trovato davanti un agnello tutto squartatoOriginariamente Scritto da brontosauruspoi logicamente prima di andarmene ho fatto qualche posa vicino al cadavere
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Originariamente Scritto da Dorian00 Visualizza Messaggio
mi sa che mi metto a lavorare sul migliorare la chiusura su questa esecuzione, e dico addio al pl squat forever.
tutto questo per dirti che io ieri ho squattato wl, senza l'eccessiva ricerca della profondità, un movimento lento e controllato e il bilanciere posizionato in alto, aiutato dallo spessore/cuscinetto tanto odiato dai pl.
Risultato? STUPENDO, gambe che bruciavano e schienata praticamente azzerata.
Quello che mi sento in dovere di dire ai PL è, Continuate pure a fare PL, è lo sport che avete scelto e che amate, ma non traviate ragazzi come noi, che alle prime armi ascoltano tutte le campane, sulla cattiva strada.
LE ESECUZIONI DA PL, SERVONO SOLO AI PL.
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Originariamente Scritto da cla89 Visualizza Messaggioio e te abbiamo una cosa in comune, che è quella di sperimentare sul proprio corpo teorie che sulla carta paiono concrete, e arriviamo spesso, cosi come in precedenza è accaduto nella panca, a conclusioni che corrispondono nello stesso tempo.
tutto questo per dirti che io ieri ho squattato wl, senza l'eccessiva ricerca della profondità, un movimento lento e controllato e il bilanciere posizionato in alto, aiutato dallo spessore/cuscinetto tanto odiato dai pl.
Risultato? STUPENDO, gambe che bruciavano e schienata praticamente azzerata.
Quello che mi sento in dovere di dire ai PL è, Continuate pure a fare PL, è lo sport che avete scelto e che amate, ma non traviate ragazzi come noi, che alle prime armi ascoltano tutte le campane, sulla cattiva strada.
LE ESECUZIONI DA PL, SERVONO SOLO AI PL.IL MIO BLOG E I MIEI ALLENAMENTI SEGUITEMI
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