------------lo stacco di ettore--------

Collapse
X
 
  • Filter
  • Ora
  • Show
Clear All
new posts
  • ettorefff
    Bodyweb Member
    • Sep 2007
    • 6040
    • 510
    • 430
    • Milano
    • Send PM

    grazie pino
    Last edited by ettorefff; 09-02-2009, 15:26:06.
    sigpic

    non so mettere i quote in firma

    Commenta

    • domix
      Bodyweb Advanced
      • Oct 2008
      • 599
      • 34
      • 15
      • monza
      • Send PM

      Originariamente Scritto da ettorefff Visualizza Messaggio
      dome
      il kick back si va eseguito un braccio pe volta e serve per i triceps

      per i bcaa non credo il cuore ti pompasse con 4 pillole, magari l'assunzione ti innervosisce nel tuo subconscio... va che sono una cagata i bcaa stai tra

      danno energia ma la senti dopo circa 30-minuti dall'assunzione, cmq anche 4 pre e 4 during va bene come tipologia

      per i dati che hai riportato le braccia iniziano a crescere, verranno prima fuori le braccia.. poi dopo circa 1 anno il petto
      i muscoli pikkoli crescono prima ma si fermano prima di crescere

      per il resto continua così che vai benone

      senti mi serve una cosa, hai presente i cavalletti che uso per squattare? ne ho 2 alti e 2 bassi

      quelli bassi dovresti abbassarmeli di un pelino, magari mazzuliandoli sopra, non so come potremmo fare
      quando puoi dimmelo che lo facciamo, magari dopo una bella sessione di panca

      ok cugginuzzo... se fai qualche ordine dimmelo.... mi serve anche l'alcar

      sta sera inizio nuova scheda....

      poi dimmi se hai di bisogno la modifica subito che la facciamo
      sigpic«Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma!!!»

      Commenta

      • ettorefff
        Bodyweb Member
        • Sep 2007
        • 6040
        • 510
        • 430
        • Milano
        • Send PM

        Originariamente Scritto da domix Visualizza Messaggio
        ok cugginuzzo... se fai qualche ordine dimmelo.... mi serve anche l'alcar

        sta sera inizio nuova scheda....

        poi dimmi se hai di bisogno la modifica subito che la facciamo
        l'ordine lo farò credo fra 2/3 settimane

        per la modifica dimmi tu quando puoi

        hai capito cosa dovremmo fare?
        abbassare i cavalletti quelli bassi in modo che quando scendo riesco ad arrivare sotto il parallelo, per me quando puoi tu lo facciamo, ogni pomeriggio per me va bene o sabato o domenica

        diamo un colpo di mazza o li abbassiamo col flessibile?
        sigpic

        non so mettere i quote in firma

        Commenta

        • domix
          Bodyweb Advanced
          • Oct 2008
          • 599
          • 34
          • 15
          • monza
          • Send PM

          Originariamente Scritto da ettorefff Visualizza Messaggio
          l'ordine lo farò credo fra 2/3 settimane

          per la modifica dimmi tu quando puoi

          hai capito cosa dovremmo fare?
          abbassare i cavalletti quelli bassi in modo che quando scendo riesco ad arrivare sotto il parallelo, per me quando puoi tu lo facciamo, ogni pomeriggio per me va bene o sabato o domenica

          diamo un colpo di mazza o li abbassiamo col flessibile?
          Ettore li tagliamo un pò con il flessibile, e poi li risaldiamo
          vediamo x fine settimana.... ti faccio sapere

          cuggì come faccio? l'alcar posso andare avanti fino al fino settimana....

          oggi wo... ok bcaa ok4 subito..poi 2 e poi ancora 2

          la volta scorsa forse mi sentivo in quel modo xche mi avevo preso 2 caffè

          ecco il workout di oggi
          addominali alte/ basse max

          Panca Piana manubri 4x6@7RM - R120" 22kl perfetto

          Spinte 30° 4x8@15RM - R60" 2x 20kl 2x19kl

          Croci panca inclinata 3x10@18RM - R45" 12kl

          Trazioni 3x8 R120" dopo il 6 colpo, mi alzavo la metà

          Rematore 5x5@15RM - R90" 45kl

          remo un manubrio 3x10@18RM - R45" 26kl

          twist

          cuggì spiegami questo...tirate al mento con bilanciere 3*10
          e questo curl manubri scott su panca inclinata 5x10- R60"

          grazie ettore
          sigpic«Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma!!!»

          Commenta

          • domix
            Bodyweb Advanced
            • Oct 2008
            • 599
            • 34
            • 15
            • monza
            • Send PM

            cuggì tirata al mento è giusta così?
            Dettaglio esercizio

            cul su panca scott..... è questo Dettaglio esercizio

            posso farlo con il bilanciere?
            Last edited by domix; 10-02-2009, 00:36:02.
            sigpic«Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma!!!»

            Commenta

            • ettorefff
              Bodyweb Member
              • Sep 2007
              • 6040
              • 510
              • 430
              • Milano
              • Send PM

              cugin si son quelli gli esercizi
              il curl manubri panca scott devi farlo un braccio per volta e col manubrio

              per quanto riguarda l'alcar lo prendi da un mese circa e quindi devi fermarti almeno 10gg, quindi va bene, l'ordine lo facciamo insieme fra una o due settimane, se lo prendi di continuo il corpo si abituae non va bene.

              per l'allenamento ricordati questo consiglio che è importante,
              prendiamo ad esempio la panca piana che hai fatto 4*6*22kg, visto che hai chiuso tutte e 4 le serie la prossima volta aumenta 1kg per lato

              devi fare sempre così con tutti gli esercizi ogni volta che chiudi (eseguiti bene) tutte le serie
              sigpic

              non so mettere i quote in firma

              Commenta

              • ettorefff
                Bodyweb Member
                • Sep 2007
                • 6040
                • 510
                • 430
                • Milano
                • Send PM

                la mia dieta attuale, bene o male sto salendo di peso
                a gennaio circa 75kg ad oggi 79

                Colazione
                300 latte +30 gainer +15 whey+1 multi+ 5 crea

                Spuntino
                Torta albumi (circa220kcal) spalmata con burro d’arachidi + 50 grana

                Pranzo
                150 riso +200 pollo +20 evo + una carota + 50 piselli +1 arancia

                Spuntino
                1 banana

                Cena
                200 pollo+ 80 pane o 150 patate + evo 10+ insalata+ manciata di cioccolato fondente+ 2 multi
                sigpic

                non so mettere i quote in firma

                Commenta

                • domix
                  Bodyweb Advanced
                  • Oct 2008
                  • 599
                  • 34
                  • 15
                  • monza
                  • Send PM

                  Originariamente Scritto da ettorefff Visualizza Messaggio
                  cugin si son quelli gli esercizi
                  il curl manubri panca scott devi farlo un braccio per volta e col manubrio

                  per quanto riguarda l'alcar lo prendi da un mese circa e quindi devi fermarti almeno 10gg, quindi va bene, l'ordine lo facciamo insieme fra una o due settimane, se lo prendi di continuo il corpo si abituae non va bene.

                  per l'allenamento ricordati questo consiglio che è importante,
                  prendiamo ad esempio la panca piana che hai fatto 4*6*22kg, visto che hai chiuso tutte e 4 le serie la prossima volta aumenta 1kg per lato

                  devi fare sempre così con tutti gli esercizi ogni volta che chiudi (eseguiti bene) tutte le serie
                  ok cuggì, allora aspetto te x prendere tutto...

                  Ho capito... x l'allenamento.... sei un mostro.....
                  cuggì la ricarica cre, comunque lo iniziata oggi... ok? vado avanti x 7 giorni 10 gr al giorno, cioè 5 gr mattino 5 gr pomeriggio...

                  Ps: penso giovedì dopo l'allenamento di mia figlia facciamo quel lavoro... che dici?

                  PS 2: sono ancora un kl meno cioè 65 kl
                  sigpic«Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma!!!»

                  Commenta

                  • domix
                    Bodyweb Advanced
                    • Oct 2008
                    • 599
                    • 34
                    • 15
                    • monza
                    • Send PM

                    Originariamente Scritto da ettorefff Visualizza Messaggio
                    la mia dieta attuale, bene o male sto salendo di peso
                    a gennaio circa 75kg ad oggi 79

                    Colazione
                    300 latte +30 gainer +15 whey+1 multi+ 5 crea

                    Spuntino
                    Torta albumi (circa220kcal) spalmata con burro d’arachidi + 50 grana

                    Pranzo
                    150 riso +200 pollo +20 evo + una carota + 50 piselli +1 arancia

                    Spuntino
                    1 banana

                    Cena
                    200 pollo+ 80 pane o 150 patate + evo 10+ insalata+ manciata di cioccolato fondente+ 2 multi
                    ma quanto mangi? un purcello
                    sigpic«Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma!!!»

                    Commenta

                    • ettorefff
                      Bodyweb Member
                      • Sep 2007
                      • 6040
                      • 510
                      • 430
                      • Milano
                      • Send PM

                      Originariamente Scritto da domix Visualizza Messaggio
                      ok cuggì, allora aspetto te x prendere tutto...

                      Ho capito... x l'allenamento.... sei un mostro.....
                      cuggì la ricarica cre, comunque lo iniziata oggi... ok? vado avanti x 7 giorni 10 gr al giorno, cioè 5 gr mattino 5 gr pomeriggio...

                      Ps: penso giovedì dopo l'allenamento di mia figlia facciamo quel lavoro... che dici?

                      PS 2: sono ancora un kl meno cioè 65 kl
                      si dai sarebbe perfetto giovedì

                      per i 65kg complimenti e ancor d+.. bravissimo

                      la panza com'è si vede qualche quadratino?
                      sigpic

                      non so mettere i quote in firma

                      Commenta

                      • ettorefff
                        Bodyweb Member
                        • Sep 2007
                        • 6040
                        • 510
                        • 430
                        • Milano
                        • Send PM

                        Originariamente Scritto da domix Visualizza Messaggio
                        ma quanto mangi? un purcello
                        sono in massa
                        sigpic

                        non so mettere i quote in firma

                        Commenta

                        • ettorefff
                          Bodyweb Member
                          • Sep 2007
                          • 6040
                          • 510
                          • 430
                          • Milano
                          • Send PM

                          cuginz quando hai 5 minuti leggiti questo articolo
                          io ho imparato ad aumentare i pesi nella panca dopo averlo letto


                          The Bench is……..THE BENCH!

                          Il gesto tecnico nella distensione del bilanciere su panca orizzontale




                          by Tonymusante









                          Il SETUP


                          Agli inesperti la distensione su panca sembra facile perché viene eseguita…. in posizione distesa. Questo ci porta ad un punto importante: nella distensione su panca, come del resto in tante altre cose, conviene cominciare dai preliminari.
                          Il primo passo per apprendere come diventare uno specialista della distensione su panca è imparare come posizionarsi su di essa.
                          Il setup è un fattore fondamentale per una distensione su panca massimale ma purtroppo spesso trascurato.
                          Si pensi un attimo come ogni palazzo, qualsiasi costruzione si erga sulla base di solide e stabili fondamenta: più grande e più alta è la costruzione, tanto più sono importanti le fondamenta.
                          Lo stesso vale per il bilanciere durante l’esercizio di bench press. Se non si è posizionati in modo da creare una solida base per i muscoli impegnati nell’alzata, il pesante carico si “staccherà” dagli appoggi in maniera difforme o l’esercizio inizierà con una discesa insicura o il bilanciere non si solleverà dal petto o l’ascesa sarà asimmetrica, malferma, irregolare.
                          Il giusto posizionamento inizia con l’ approccio ideale alla panca. In questa fase si riconosce l’alzatore agonista dal normale utente di palestra.




                          La distensione inizia con l’avvicinarsi al bilanciere: camminate dritti verso la panca ed osservate il bilanciere, controllate la distanza dei collari dagli appoggi; fate un giro su voi stessi di 180° e date le spalle al bilanciere. Sedetevi ma non crollate sulla panca, i piedi dovrebbero essere ben piantati sul pavimento ed i fianchi ben saldi.
                          Respirate profondamente, distendetevi indietro cercando con le mani il bilanciere; quando avete preso le necessarie misure e stabilito l’impugnatura, espandete il gran dorsale e contraete la parte bassa della schiena. Piedi, fianchi, schiena e spalle sono ben salde e pronte a fornire una solida base al sollevamento.
                          Gli occhi dovrebbero essere allineati al bilanciere: se scivolate troppo in alto sulla panca, il bilanciere potrebbe colpire gli appoggi nella fase di risalita, se siete sistemati troppo in basso la posizione risulterà svantaggiosa, il bilanciere si troverà sempre lontano dal piano perpendicolare sul busto o, in alternativa, dovrete dimenarvi per sistemarvi sprecando quindi energie preziose con scarsa possibilità, per giunta, di percepire il giusto posizionamento quando il peso già grava sulle articolazioni.
                          Le gambe formano un angolo acuto, all’altezza delle ginocchia, con le cosce; i piedi sono poggiati sulla pedana con tutta la suola, vicini alla panca ma senza toccarla. Con i piedi vicino alla panca è più facile mantenere la schiena inarcata e l’angolo acuto delle gambe consente di spingere efficacemente contro il suolo con azione antigravitazionale nel momento topico dell’azione di sollevamento.

                          Le scapole sono addotte, retratte e ben poggiate sulla panca, così da avvicinare il torace al bilanciere; la zona lombare è contratta e consente l’arco dorsale. Più breve è la distanza che il bilanciere deve percorrere e più elevato sarà il carico che riuscirete a sollevare.
                          Ian King, allenatore australiano di powerlifting ha detto: “ inarcare la schiena è probabilmente la tecnica più potente tra tutte quelle relative alla bench press e può conferirvi fino al 20% in più sul vostro massimale”.
                          Il gluteo è saldamente a contatto con la panca, pronto a contrarsi, senza sollevarsi, nella fase di risalita del bilanciere dal petto.









                          LA PRESA

                          Sono state scritte molte cose sulla presa migliore per la distensione su panca. Alcuni sostengono una presa larga per abbreviare l’escursione, altri una più stretta per coinvolgere maggiormente il tricipite o per adattarsi ad alcune “maglie” di supporto. In realtà è opportuno adattare la presa alle caratteristiche morfologiche del soggetto.
                          Un importante punto di riferimento è costituito dalla posizione degli avambracci e dei gomiti rispetto alle mani. La presa migliore dovrebbe essere quella che consente, in fase di discesa, di portare gli avambracci in posizione verticale rispetto alle mani allorché il bilanciere si trovi a contatto con la parte inferiore del petto.
                          Questo però è un concetto di postura da sempre raccomandato in didattica e sempre valido per un’ esecuzione pulita dell’esercizio, anche se per l’atleta, il powerlifter agonista, la situazione è parzialmente diversa. Come vedremo nelle descrizioni delle fasi di discesa e salita del bilanciere, la posizione dei gomiti subirà piccoli correttivi pur rimanendo rivolta a formare un angolo acuto tra il braccio e l’avambraccio, senza tuttavia risultare spesso decisiva nella scelta dell’impugnatura ottimale.
                          In ogni caso, indifferentemente da quanto distanziate le mani (nei limiti degli 81 cm. da indice a indice), c’è una regola inflessibile che dovete seguire per ragioni di sicurezza e regolamentari oltre che per ottenere il massimo risultato: non eseguire mai la distensione con una presa digitale (senza pollice); il bilanciere deve essere impugnato con il pollice in chiusura (in opposizione alle altre dita). Non c’è alcun vantaggio ad usare una falsa impugnatura ma al contrario una discreta probabilità che il bilanciere possa scivolarvi nel corso dell’alzata senza possibilità per lo spotter o gli assistenti in pedana di intervenire e causarvi gravi infortuni.
                          Uno sbaglio comune nell’impugnatura è quello di tenere il bilanciere troppo alto sui palmi della mano, cioè in prossimità delle dita; questo causa l’iperpronazione del polso (eccessivo piegamento all’indietro) con conseguente perdita di potenza e, a gioco lungo, il possibile insorgere di tendinite.
                          Al contrario il bilanciere va poggiato al centro del palmo, verso la base della mano, tenendo i polsi dritti. Questo consente di trasferire la potenza espressa dai pettorali, dai deltoidi e dai tricipiti direttamente sul bilanciere e di sfruttare al meglio la capacità di spinta dell’avambraccio nell’ultima fase della salita quando lo stesso imprime una leggera rotazione al movimento della barra.


                          LA RESPIRAZIONE

                          Il terzo elemento fondamentale per la massima distensione è la corretta respirazione.
                          Quando dovete eseguire una singola alzata o una prova di gara, avvicinatevi alla panca cominciando a respirare profondamente. Continuate con questa ossigenazione quando siete già sdraiati, come se foste un sub che cerca la “compensazione” prima dell’immersione.
                          Avrete la sensazione che il tempo stia rallentando; sarete in grado di eliminare tutte le possibili distrazioni e di concentrarvi solo su una cosa: il sollevamento massimale. Esistete soltanto voi e il bilanciere sopra i vostri occhi. Lui è inerte ma tra non molto vi minaccerà dall’alto come una spada di Damocle…..ma voi siete tremendamente convinti, cazzuti!
                          Il vostro “ultimo respiro” dovrebbe essere fatto appena prima di sollevare il bilanciere dagli appoggi, l’espirazione dovrebbe accompagnare lo stacco dai ritti. Evitate di forzare la respirazione quando state già trattenendo il bilanciere con le braccia distese sopra il petto; il peso renderà impossibile un respiro veramente profondo e influirà negativamente sulla capacità di espansione della cassa toracica.
                          Inspirate senza forzare all’inizio della fase discendente e trattenete l’aria mentre avvicinate il bilanciere al petto, proseguite l’apnea nella fase di “fermo” al petto ed anche nella fase immediatamente iniziale della spinta.
                          Trattenere il respiro al momento giusto è importante in quanto l’aumento della pressione intra - addominale vi aiuta a superare il punto critico e vi da la sensazione di stabilità e fiducia durante l’inversione di marcia. Senza quella spinta psicologica, vi sentireste schiacciati sotto un carico pesante, cosa che potrebbe farvi mancare il sollevamento mentalmente prima ancora di iniziarlo.
                          Cominciate poi ad espirare il più violentemente possibile immaginando di condurre il bilanciere grazie alla sola potenza del respiro. Fate finta di usare il respiro per spingere il peso oltre il punto di arresto raggiungendo la massima espirazione nella fase finale dell’alzata.
                          Quando invece fate serie con più di una ripetizione, usate lo stesso modello di respirazione ma non espirate altrettanto violentemente altrimenti rischiereste, buttando fuori tutta l’aria ad ogni ripetizione, di andare fuori ritmo perché ansimerete ed inspirerete prima di cominciare la ripetizione successiva. Dovreste espirare vigorosamente ma non completamente mentre spingete il carico verso l’alto, cominciare ad inspirare quando bloccate le braccia e state per iniziare la successiva discesa e poi proseguire trattenendo il respiro come precedentemente descritto.



                          LA FASE ECCENTRICA


                          Il momento successivo nella corretta esecuzione della bench press è costituito dalla fase eccentrica dell’esercizio, vale a dire nell’abbassamento del peso.
                          Se abbassate il peso troppo lentamente vi stancate troppo ma se lo abbassate troppo velocemente non sarete in grado di posizionarlo nel modo giusto per esercitare il massimo sforzo nella successiva fase ascendente.
                          In tutte le palestre in cui vi capita di andare potete vedere atleti, anche potenzialmente discreti, che lasciano cadere i pesi fino al petto per aiutarsi con il successivo rimbalzo nella risalita.
                          Osservate pure il loro sviluppo e la qualità muscolare e poi confrontateli con quelli di un sollevatore di pesi che abbassa il carico sotto controllo per poi rialzarlo usando la forza muscolare e la tecnica appropriata.
                          Alcuni sono convinti che il metodo del “rimbalzo” sia utile per allenare l’esplosività. In realtà, lasciando crollare il bilanciere si cerca l’effetto pliometrico conseguente ad una qualunque caduta dall’alto; tale effetto impedisce proprio di esprimere la potenza esplosiva necessaria per partire da una condizione di fermo.
                          C’è anche un altro fattore da prendere in considerazione allorché un carico venga abbassato troppo velocemente e cioè che la quantità di forza necessaria per invertire la direzione, una volta esaurito l’effetto dello slancio pliometrico, è decisamente maggiore del peso del bilanciere.
                          Quindi se abbassate il peso sotto controllo avrete bisogno di meno forza per sollevarlo, avrete maggiore padronanza e stabilità nell’esecuzione dell’esercizio ed eviterete gran parte degli infortuni al petto, alle spalle ed ai gomiti, conseguenza appunto di atteggiamenti scriteriati.
                          Ovviamente è altrettanto controproducente una discesa eccessivamente lenta, utile solo nel body buiding per cercare una progressiva situazione di acidosi nei muscoli. Nell’allenamento per la forza massimale, l’obiettivo primario è forzare il sistema nervoso a reclutare con maggiore efficienza le fibre a contrazione veloce. Con una velocità eccentrica maggiore, pur se controllata, si concede al sistema nervoso più di una pausa tra le esplosioni, in quanto la tensione è ridotta; così facendo i muscoli devono contrarsi da una posizione più rilassata forzando in tal modo il sistema nervoso ad adattarsi.

                          Un altro aspetto fondamentale dell’abbassamento del peso riguarda la posizione dei gomiti.
                          Molte persone hanno sviluppato l’abitudine di tenere la parte superiore delle braccia (cioè il braccio propriamente detto che va dalle spalle al gomito) ad un angolo quasi retto rispetto al tronco, quando il bilanciere tocca il petto. Questo significa che se tracciaste una linea dal gomito sinistro del sollevatore a quello destro questa passerebbe direttamente sopra entrambe le spalle o, quanto meno, vicino ad esse. Significa anche che i gomiti sono in linea con la gola del sollevatore o, nel migliore dei casi, con la parte superiore del petto.

                          La posizione ora descritta è assolutamente svantaggiosa nella distensione.
                          Come vedremo, l’esercizio di bench press è una combinazione di movimenti verticali e orizzontali.
                          Il modo appropriato per eseguire la distensione è quello di abbassare il bilanciere fino alla parte inferiore del petto e spingerlo in alto (movimento verticale) ma all’indietro (movimento orizzontale), cosicché alla fine del sollevamento il bilanciere si sia spostato in alto ma orizzontalmente rispetto alla parte inferiore del petto fino a trovarsi sopra la faccia dell’atleta che esegue l’alzata.
                          Questa combinazione di movimento orizzontale e verticale è il modo biomeccanicamente più vantaggioso per eseguire l’esercizio con un carico massimale.
                          Ora, uno dei problemi nel tenere il braccio quasi in linea con le spalle quando abbassate il bilanciere è che risulterebbe impossibile inserire il movimento orizzontale nel sollevamento. I sollevatori che abbassano il bilanciere con questa tecnica sono costretti a toccare la parte superiore del petto. Quando iniziano la fase di risalita, il loro arco di movimento è limitato tra i 2 e i 5 cm. e, immancabilmente, falliscono i tentativi pesanti non appena il bilanciere si è sollevato di 10 – 12 cm. dal petto.
                          Il fallimento avviene in questo punto perché esso è esattamente il momento dove avrebbero dovuto inserire un movimento orizzontale, risultato di fatto impossibile in quanto sono partiti con il bilanciere posizionato sulla parte superiore del petto.
                          D’altra parte, anche effettuando delle ripetizioni al posto dell’alzata singola, sono svantaggiati dalla leva di sollevamento utilizzata che li costringe a cedere molto prima dell’effettiva incapacità muscolare.
                          Inoltre, tenendo i gomiti all’indietro quasi in linea con le spalle, sono tagliati fuori ( al contrario di ciò che si pensa comunemente) proprio i più potenti muscoli del petto.




                          Le solite leggende nel mondo delle palestre sostengono che effettuare la distensione su panca con i gomiti larghi serva a costruire i muscoli del petto. Peccato che l’anatomia e la fisiologia non siano d’accordo.
                          I muscoli del petto hanno due funzioni principali: una è di addurre il braccio verso il corpo, l’altra è di anteporlo ed extra ruotarlo.
                          Quest’ultima funzione (spostare il braccio in basso ed all’interno) dovrebbe essere la funzione principale dei muscoli del petto nella distensione su panca.
                          Se ci si pone dinanzi ad uno specchio e si contraggono i muscoli del petto mantenendo al contempo i gomiti in linea con le spalle, si vedrà che il coinvolgimento del petto non è apprezzabile in quella posizione; ma se si abbassano le braccia, incrociandole sul corpo, come nella posa del “most muscolar” (quindi con le mani unite all’altezza della cintura), ci si accorgerà che i muscoli del petto si gonfiano considerevolmente.
                          Questa è all’incirca la posizione che devono avere i gomiti e le braccia quando il bilanciere si trova sul petto, nel punto basso della distensione su panca.
                          Iniziando il sollevamento con i gomiti e la parte superiore delle braccia posizionate in quel modo, potrete esplodere tutta la forza dei vostri muscoli del petto mentre, al contrario, persistendo nell’uso della tecnica con i gomiti larghi, taglierete fuori i pettorali ed accentuerete lo sforzo sull’articolazione delle spalle con la conseguenza che, oltre a ridurre considerevolmente l’arco di movimento nella fase di spinta, aumenterete le percentuali di rischio di infortuni a danno della cuffia dei rotatori e del cingolo scapolo omerale.
                          In conclusione la posizione biomeccanica più favorevole prevede un angolo di circa 45° del braccio propriamente detto rispetto al tronco (cioè l’angolo tra il braccio e la cassa toracica). L’angolo effettivo ovviamente varia da sollevatore a sollevatore a seconda della lunghezza degli arti, della dimensione del tronco e di altri fattori collegati.
















                          LA PAUSA AL PETTO


                          Massimizzare la produttività della distensione è possibile utilizzando anche in allenamento la pausa al petto di ca. 1” ( contare: milleuno)
                          E’ un modo per allenarsi brutale ma molto efficace che, inizialmente, vi costringerà ad abbassare percentualmente i vostri carichi ma, poi, ve li restituirà in termini di resa in gara (dove il “fermo” è notoriamente obbligatorio).
                          Quando effettuate la pausa al petto dovete restare comunque contratti, duri, non potete rilassarvi pena la perdita di efficacia di tutto il setup iniziale e del pre stiramento fornitovi dalla fase eccentrica del movimento.
                          Tutto il vostro corpo in sinergia deve essere pronto ad esplodere la potenza della successiva alzata.
                          Chiaramente, l’allenamento con il “fermo” richiede anche notevole dispendio di energie nervose e, pertanto, può essere un mezzo importante ma non l’unico in preparazione ad una gara.
                          Quando si eseguono le alzate senza la pausa al petto, può essere opportuno ricorrere alla cosiddetta “inversione di marcia”, che da soluzione di continuità tra le due fasi del movimento, eccentrica e concentrica, senza sottoporre il fisico allo stress del “fermo” vero e proprio.
                          Tra le esercitazioni che vi abituano al “fermo” di gara, vi sono le parziali al power rack (“gabbia”) e le board press, soprattutto per chi fa uso dell’attrezzatura specifica.














                          L’ ALZATA


                          L’aspetto principale della bench press è ovviamente il sollevamento del bilanciere dalla posizione di “fermo” al petto fino alla completa distensione delle braccia.
                          Il punto chiave di questa fase dell’esercizio consiste – come si è già detto – nell’unire all’essenza verticale del sollevamento una concreta componente di spostamento orizzontale. In altri termini, oltre a sollevare il bilanciere fino alla completa estensione dell’avambraccio sul braccio lo si spinge contemporaneamente all’indietro.
                          Il bilanciere dovrebbe muoversi da un punto che per taluni si trova immediatamente sopra i capezzoli, per altri appena sotto e leggermente sopra lo sterno, fino a trovarsi perpendicolarmente rispetto al naso (o tra il naso e gli occhi).
                          La componente di spostamento verticale è calcolabile tra i 30 ed i 35 cm. mentre quella orizzontale tra i 24 ed i 28 cm.
                          Sostanzialmente e con le opportune approssimazioni dovute alla lunghezza degli arti ed alle tecniche di esecuzione, possiamo dire che ogni 5 cm. di ascesa il bilanciere si sposta indietro per 4 cm.
                          Il movimento orizzontale è fondamentale, in quanto qualsiasi riduzione di questa componente nella traiettoria del sollevamento causa una drastica riduzione nel carico massimo spostabile stimabile all’incirca nel 10% del totale.

                          Per apprendere l’esatto movimento orizzontale occorre innanzi tutto pensare alla posizione delle mani: esse condurranno il bilanciere in alto e indietro dal petto verso gli occhi.
                          La larghezza della presa prescelta deve essere tale da consentire, allorché il bilanciere si trova poggiato sul petto, di mantenere i gomiti in verticale sotto le mani. In caso contrario, gli avambracci non saranno perpendicolari al pavimento ed una parte sostanziosa della potenza di spinta andrà perduta poiché sarà trasferita in traiettoria obliqua anziché spingere il bilanciere verso l’alto.
                          Con la presa ottimale ed i gomiti in linea con le mani, gli avambracci potranno tracciare il percorso già ricordato di spostamento verticale ed orizzontale al tempo stesso. E’ tuttavia necessario che le mani ed i gomiti continuino a viaggiare insieme: se infatti le mani dovessero allontanarsi dai gomiti nella posizione finale del sollevamento, sarebbe quasi impossibile raggiungere il blocco dell’articolazione con un carico pesante, in quanto la distensione su panca si sarebbe trasformata in un esercizio di isolamento per i tricipiti (french press).
                          Talvolta, nelle gare di bench press o di powerlifting, si vedono sollevatori “esplodere” letteralmente con il bilanciere dalla posizione bassa allontanandolo di ca. 6/7 cm. dal petto; tuttavia proprio a questo punto si bloccano. Appena raggiunto il punto di difficoltà (cd. “punto morto”), hanno permesso ai gomiti di scivolare verso i piedi.
                          Quando i gomiti ruotano verso i piedi, i tricipiti diventano i soli muscoli deputati in maniera sostanziale al sollevamento ma chiaramente, da soli, non sono in grado di supportare l’intero sforzo dell’alzata consistente in un carico determinato per un intervento multiarticolare.
                          Il buon esecutore della distensione su panca, viceversa, raggiunto il punto di difficoltà a 5/7 cm. dal petto, inizia a spostare il bilanciere all’indietro orizzontalmente verso il viso. Esegue questo movimento con una retroposizione del braccio propriamente detto, avendo cura che i gomiti restino perpendicolarmente in linea con le mani.

                          Potremmo semplificare l’azione suddividendola in tre fasi:
                          1) la prima richiede un movimento esplosivo che allontani nel modo più repentino il bilanciere dal petto. Il gran dorsale ed i bicipiti ( poichè si trovano più in basso rispetto alla panca) svolgono un ruolo spesso sottovalutato ma in realtà fondamentale.
                          Abbiamo parlato in precedenza di uno spostamento variabile dai 5 ai 7 cm., ma ovviamente la circostanza risente dell’equipaggiamento dell’atleta: ovvero se il medesimo sia provvisto della speciale attrezzatura di supporto (maglia omologata) o se esegue la distensione in assetto “raw”.
                          Alcuni lifters - a seconda della lunghezza delle leve articolari, della dimensione del busto e della forza dei diversi gruppi coinvolti nel sollevamento – preferiscono allontanarsi dal petto con un’inclinazione di ca. 60°, altri alzare il bilanciere verticalmente per i primi centimetri di escursione.

                          2) Adesso inizia la seconda fase. A questo punto l’iniziale contrazione del muscolo pettorale supportata dalla spinta di reazione alla fase eccentrica fornita dal gran dorsale si è esaurita, portando il bilanciere alla sua altezza massima. Se in questa fase non si inserisce un movimento orizzontale a carico dei deltoidi e del trapezio, con un carico pesante si è quasi certi di fallire l’alzata.
                          In questa situazione il serratus svolge un importante lavoro isometrico di sostegno per il quale sarebbe opportuna un adeguato allenamento nelle fasi e nei cicli preparatori precedenti la gara principale.
                          Lo spostamento deve avvenire con determinazione in una frazione di tempo per consentire di opporsi duramente al peso e, nel contempo, muovere il bilanciere dalla parte inferiore del petto gradualmente verso la faccia.
                          3) Nella terza fase si completa la distensione. Lo spostamento del bilanciere, di cui si è parlato prima, si tradurrà solitamente in un allontanamento delle mani dai gomiti; ecco perché è necessario correggere immediatamente la situazione con una presa molto salda e con il lavoro dei muscoli dell’avambraccio, in particolare l’anconeo, mentre il tricipite (capo laterale e mediale) effettua la chiusura dell’escursione.

                          Esistono principalmente due diverse impostazioni tecniche per portare a compimento la fase terminale del movimento. La prima tecnica fa capo ad Arthur Jones - l’inventore delle popolari macchine “Nautilus” - il quale, rivolgendosi all’epoca ad atleti non provvisti delle maglie di supporto, teorizzò il famoso movimento a “J” delle braccia; l’atleta in sintesi chiudeva la distensione con una leggera intrarotazione del polso provocata dall’intervento determinante dei muscoli dell’avambraccio, che lasciava appunto intravedere il disegno di una lettera J nel movimento coordinato di spalle e braccia accompagnata dalla rotazione dello stesso bilanciere facilitata anche dal sistema dei “cuscinetti”. Jones sosteneva essere questa la biomeccanica più favorevole al movimento di specie.
                          Successivamente Louis Simmons, l’ideatore del “Westside system” propugnò la tesi della traiettoria non curvilinea del bilanciere in salita, fondata sulla legge che la via retta è certo la più breve ma, soprattutto, rivolgendosi ad atleti equipaggiati con l’attrezzatura specifica e mirante, di conseguenza, ad ottenere da essa il maggior vantaggio possibile. Si trattava in questo caso di sfruttare al massimo la spinta verticale dei tricipiti ( il cui allenamento è preponderante in Simmons) per ovviare all’esaurimento, nel punto “morto”, della fase di esplosività iniziale agevolata dalla maglia.

                          Logicamente queste tre fasi devono essere svolte senza soluzione di continuità, velocemente ed alla massima sincronia possibile di tutte le catene cinetiche interessate, poiché chiaramente un sollevamento ottimale richiede, oltre alla forma di esecuzione tecnica migliore, la sinergia ed il coordinamento perfetto di tutti i momenti dell’alzata.
                          sigpic

                          non so mettere i quote in firma

                          Commenta

                          • ettorefff
                            Bodyweb Member
                            • Sep 2007
                            • 6040
                            • 510
                            • 430
                            • Milano
                            • Send PM

                            ho aumentato a 160 il riso a pranzo e 250 il pollo
                            sigpic

                            non so mettere i quote in firma

                            Commenta

                            • domix
                              Bodyweb Advanced
                              • Oct 2008
                              • 599
                              • 34
                              • 15
                              • monza
                              • Send PM

                              cuggì procurati una prolunga che domani sera faccio il lavoretto
                              sigpic«Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma!!!»

                              Commenta

                              • nomoretrouble
                                Crazy..... taaaazzzz!
                                • Dec 2006
                                • 10597
                                • 685
                                • 863
                                • Heliopolis sopra l'albero sacro
                                • Send PM

                                Originariamente Scritto da ettorefff Visualizza Messaggio
                                ho aumentato a 160 il riso a pranzo e 250 il pollo
                                indi per cui la dieta che abbiamo risvisto l'hai buttata nel cesso?

                                Commenta

                                Working...
                                X