Era da tempo che volevo aprire questo thread.
Fino a qualche tempo fa avevo molte idee in mente su come e cosa dovesse essere un allenamento volto alla costruzione del corpo, indipendentemente dalle motivazioni, le intenzioni e gli "obiettivi" di ciascuno.
La mia tendenza era quella di considerare il bodybuilding grossomodo come una pura e semplice "branca" della pesistica, ma mi sbagliavo, e di grosso.
Più volte ho espresso in diverse discussioni l'idea che il culturismo resti un qualcosa di a sè stante all'interno delle discipline dedicate ai pesi.
E da lì, andavo sviluppando un'idea di culturismo come pura "artigianalità", ovvero saper-fare, un qualcosa che si distingue dagli schemi del pl, non tanto per contenuti, ma proprio per strategie e presunta "scientificità".
Nella costruzione del corpo, parafrasando un celebre epistemologo, everything goes... tutto va bene... si utilizzano TUTTE le tecniche tarandole sul soggetto in questione, non si tralascia nulla e si cerca di coniugare il tutto con una supercompensazione (e/o stimolo) alimentare adeguata.
Ebbene, in questo senso il bodybuilding è qualcosa di esclusivamente "artigianale", fatto di sensazioni a pelle ed anche culture fasulle.
Il tutto è nato dalla lettura di un post di menez su un altro forum.
Lo riporto integralmente.
Questo è non solo il più illuminante e bello degli interventi sul culturismo che abbia mai letto, ma anche un calderone ribollente di spunti di riflessione.
Ecco qui:
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
secondo me la massa è proporzionale alla quantità di lavoro espresso con i pesi recepito ed acquisito nei siti cellulari. Questo lavoro è volto ad incamerare energia, e tutto quanto contribuisce ad aumentare il livello di energia potenziale è ben accetto.
Incamerare energia è un concetto di cui la maggior parte di chi non ha mai avuto un maestro, difficilmente capisce il contenuto, incamerare significa camminare laddove potresti correre, prendere la macchina laddove potresti camminare, e dedicarti esclusivamente ad una disciplina in grado di garantirti l'acquisizione della forza attraverso posizioni statiche, con queste intendo le posizioni immergenti durante gli allenamenti. Il culturista passa lentamente da una macchina ad un bilancere perchè deve risparmiare energia o meglio, deve coinvolgere la minor energia necessaria a movimenti inutili o "dannosi".
Attraverso il processo di aggiustamento (differente dall'adattamento) egli fà il conto dell'energia spesa e di quella risparmiata: avrei potuto fare di più? avrei potuto alzare di più? una serie in più? una negativa forse ci stava, ma meglio così.
Attende con impazienza la prossima seduta? negativo, realizza l'entità o bontà del lavoro il giorno dopo, tirando anche appena alzato i muscoli sollecitati il giorno prima, si ci siamo, lavoro produttivo.
Se ne accorge immediatamente dai primi passi, dalle prime vetrine, dal profilo e dalle pose sotto la maglia. IN questo modo esprime energia, o meglio sente il livello di energia incamerato dalla seduta precedente, il braccio lo sento gonfio, ho accresciuto il livello di energia e mi sento bene.
Se gli sprint accrescessero un livello simile per tutti i culturisti probabilmente li vedremmo tutti correre, ma non è così, correre al contrario del sollevare pesi, esprime un dispendio energetico elevato, una sensazione immediata di svuotamento, il serbatoio si svuota precocemente, questo è un ostacolo alla crescita, ma questo è un ragionamento da culturista, chi lo fa lo sa. [menez]
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ogni commento sull'esperienza (proprio quel saper-fare che è l'essenza della nostra disciplina, che proprio per questo non sarà mai uno sport) che trasuda questo intervento è puramente superfluo.
Voglio solo che menez, oltre che a commentare liberamente ed a dare sfogo ad ogni tentativo di estrapolazione di concetto possibile, si soffermi sulla nozione di energia potenziale e di incameramento di energia.
Credo che non si tratti di semplici suggestioni linguistiche coniate ad effetto, ma che si possano tradurre in strategie e da un punto di vista alimentare e allenante.
Ringrazio menez e lascio la parola a lui, ed a voi.
Fino a qualche tempo fa avevo molte idee in mente su come e cosa dovesse essere un allenamento volto alla costruzione del corpo, indipendentemente dalle motivazioni, le intenzioni e gli "obiettivi" di ciascuno.
La mia tendenza era quella di considerare il bodybuilding grossomodo come una pura e semplice "branca" della pesistica, ma mi sbagliavo, e di grosso.
Più volte ho espresso in diverse discussioni l'idea che il culturismo resti un qualcosa di a sè stante all'interno delle discipline dedicate ai pesi.
E da lì, andavo sviluppando un'idea di culturismo come pura "artigianalità", ovvero saper-fare, un qualcosa che si distingue dagli schemi del pl, non tanto per contenuti, ma proprio per strategie e presunta "scientificità".
Nella costruzione del corpo, parafrasando un celebre epistemologo, everything goes... tutto va bene... si utilizzano TUTTE le tecniche tarandole sul soggetto in questione, non si tralascia nulla e si cerca di coniugare il tutto con una supercompensazione (e/o stimolo) alimentare adeguata.
Ebbene, in questo senso il bodybuilding è qualcosa di esclusivamente "artigianale", fatto di sensazioni a pelle ed anche culture fasulle.
Il tutto è nato dalla lettura di un post di menez su un altro forum.
Lo riporto integralmente.
Questo è non solo il più illuminante e bello degli interventi sul culturismo che abbia mai letto, ma anche un calderone ribollente di spunti di riflessione.
Ecco qui:
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
secondo me la massa è proporzionale alla quantità di lavoro espresso con i pesi recepito ed acquisito nei siti cellulari. Questo lavoro è volto ad incamerare energia, e tutto quanto contribuisce ad aumentare il livello di energia potenziale è ben accetto.
Incamerare energia è un concetto di cui la maggior parte di chi non ha mai avuto un maestro, difficilmente capisce il contenuto, incamerare significa camminare laddove potresti correre, prendere la macchina laddove potresti camminare, e dedicarti esclusivamente ad una disciplina in grado di garantirti l'acquisizione della forza attraverso posizioni statiche, con queste intendo le posizioni immergenti durante gli allenamenti. Il culturista passa lentamente da una macchina ad un bilancere perchè deve risparmiare energia o meglio, deve coinvolgere la minor energia necessaria a movimenti inutili o "dannosi".
Attraverso il processo di aggiustamento (differente dall'adattamento) egli fà il conto dell'energia spesa e di quella risparmiata: avrei potuto fare di più? avrei potuto alzare di più? una serie in più? una negativa forse ci stava, ma meglio così.
Attende con impazienza la prossima seduta? negativo, realizza l'entità o bontà del lavoro il giorno dopo, tirando anche appena alzato i muscoli sollecitati il giorno prima, si ci siamo, lavoro produttivo.
Se ne accorge immediatamente dai primi passi, dalle prime vetrine, dal profilo e dalle pose sotto la maglia. IN questo modo esprime energia, o meglio sente il livello di energia incamerato dalla seduta precedente, il braccio lo sento gonfio, ho accresciuto il livello di energia e mi sento bene.
Se gli sprint accrescessero un livello simile per tutti i culturisti probabilmente li vedremmo tutti correre, ma non è così, correre al contrario del sollevare pesi, esprime un dispendio energetico elevato, una sensazione immediata di svuotamento, il serbatoio si svuota precocemente, questo è un ostacolo alla crescita, ma questo è un ragionamento da culturista, chi lo fa lo sa. [menez]
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ogni commento sull'esperienza (proprio quel saper-fare che è l'essenza della nostra disciplina, che proprio per questo non sarà mai uno sport) che trasuda questo intervento è puramente superfluo.
Voglio solo che menez, oltre che a commentare liberamente ed a dare sfogo ad ogni tentativo di estrapolazione di concetto possibile, si soffermi sulla nozione di energia potenziale e di incameramento di energia.
Credo che non si tratti di semplici suggestioni linguistiche coniate ad effetto, ma che si possano tradurre in strategie e da un punto di vista alimentare e allenante.
Ringrazio menez e lascio la parola a lui, ed a voi.
Commenta