Conservo ancora i primi diari di allenamento di quando facevo atletica, scritti con l’Apple Writer, il primo word processor commerciale, quando i caratteri erano solo maiuscoli e le stampanti ad aghi… la datazione con il Carbonio 14 stabilisce il 1985 come data del reperto.
In questo preziosissimo testo conservato in una teca ad atmosfera ed umidità controllata ho ritrovato, insieme ai tempi degli allenamenti in pista, anche i miei primissimi vagiti in sala pesi. Guardate cosa facevo, ma non ridete più di tanto. Rivedo ancora routine del genere nelle palestre di oggi…
A.d. 1985
Nel 1985 avevo 17 anni, mi allenavo sui 100, 200 e 400 metri da circa un anno. Tecnicamente, un nerd veloce, ma sempre un nerd. Peccato che non ho delle foto digitali dell’epoca… Potrei dire "ai miei tempi" e poi "oggi i giovani non sono più come noi", o anche "allora si sapeva soffrire", ma, in realtà, sono tutte chiacchiere da vecchio. Anche allora i "vecchi" dicevano le stesse cose, perciò è semplicemente una ruota che gira. Ma che c’entra con i pesi? Niente, era per chiacchierare, basta parlare del periodo magico che tutti abbiamo avuto…
Allenamento in pista, dopo con gli amici in "sala pesi", cioè un casotto di lamiera pieno di pesi rugginosi risalenti alle Olimpiadi di Roma. Conoscenza delle tecniche, della teoria, di come fare le cose pari a zero spaccato. Però nemmeno pericolose influenze da palestra. Eravamo delle candide tabule rase. C’erano i pesisti, quelli "grandi e grossi" che a 25 anni facevano 120Kg di panca (il conto l’ho fatto anni dopo, per me a 17 anni vedere quei pesi sembrava di osservare Hulk in allenamento).
C’erano i bilancieri e i pesi olimpici, perciò le prime sfide consistevano nel fare 50Kg di panca: 20Kg di bilanciere e 15+15 di rotelle di gomma, spesse quanto 2 da 20 di ferro. L’obbiettivo era sollevare 70Kg, cioè alle due rotelle di gomma da 15 aggiungercene altre 2 da 10 per un risultato "visivo" impressionante. 70Kg di pesi neri di gomma erano spesse quanto 180Kg di pesi di ferro…
Perciò, nel 1985 io e altri miei due eroici amici iniziammo a fare pesi, cercando di stabilire cosa era meglio, cosa era peggio, perchè i Kg non incrementavano, perchè in certe condizioni invece miglioravano… 24 anni dopo questa ricerca non è ancora terminata. Non credo che fra 24 anni, quando scriverò queste baggianate su un PC senziente a memoria olografica e processore materia-antimateria, questa ricerca sarà ancora terminata. O almeno, spero che sarà ancora così.
Il programma
Ho riscritto tutti gli allenamenti segnati dal 1985 al 1986 in questa tabella:
Ho messo anche i tempi delle principali "prove" solo per far vedere che in pista malgrado tutto le cose non andavano male, perchè in palestra…
Guardate gli schemi: sono ossessivi. Un girone dantesco dell’inferno dove i dannati sono costretti a fare 6x con 50-60Kg per l’eternità… dico solo questo: da Novembre a luglio per fare 3×6x60Kg. Nemmeno a volersi impegnare è possibile non migliorare così… sembra una scheda fatta da un autistico, maniacalmente uguale nel tempo.
Bene, tutti ridono in sala. Grazie grazie, troppo buoni. E ora a bruciapelo, guardando questi schemi, c’è qualcuno che ci si riconosce? Nessuno ha mai fatto cose simili, nessuno ha mai stallato nella panca? Ok, un po’ di mani si alzano…
Perchè così non funziona
Posso sicuramente affermare che il metodo scelto sia il PEGGIORE per incrementare. Vediamo perchè.
Il punto fondamentale di questo approccio folle è che si capisce che è illogico semplicemente alla luce delle nuove conoscenze. Allora era perfettamente logico, lineare e plausibile, addirittura basato sul buon senso.
Cosa di più logico di fare un po’ di serie (3, la Trinità, numero ricorrente dovunque) di un po’ di ripetizioni (6, perchè "si sente" che si lavora) e cercare di incrementare di volta in volta i Kg? Non è perfettamente plausibile? Non era perfettamente plausibile ricercare il cedimento perchè così l’allenamento "serve"?
Quanti in palestra fanno invece 8-6-4? Non è perfettamente di buon senso anche questo? Faccio un po’ di serie (sempre 3 perchè la Trinità è eterna), ma voglio salire con i Kg, perciò faccio un po’ di ripetizioni che si senta che ho lavorato, 8, salgo con i Kg e faccio un altro po’ di ripetizioni, meno perchè ho messo più Kg, e così via. Non è perfetto nella sua linearità?
Ancora, quanti fanno sempre gli stessi schemi cercando di incrementare ogni volta? Anche a costo di mettere mezzo Kg o meno in più? Mi sembra che sia quanto di più ragionevole esista…. eppure…
Il buon senso, la ragionevolezza, sono basati sulla conoscenza. Prima della scoperta del fatto che i batteri si trasmettevano con la sporcizia, i dottori passavano da fare le autopsie a far partorire le donne senza lavarsi le mani. Quando un allievo di non mi ricordo che facoltà di medicina di Parigi mise in correlazioni il lavarsi le mani con il calo delle morti post-parto fu bacchettato dai "baroni" del tempo. E si continuò a non lavarsi le mani. E le donne a morire. Allora non lavarsi le mani era perfettamente di buon senso… La storiella è vera eh, non fatemi tirare fuori la fonte, che comunque si trova nel libro "La parola agli esperti".
Le conoscenze di oggi fanno capire che quello che invece è fondamentale per salire con i Kg è la variazione dello stimolo, e fra tutte le variazioni di stimolo ci sono quelle che funzionano meglio e quelle che funzionano peggio.
L’allenamento è una forma di stress a cui l’organismo reagisce, un adattamento agli stimoli. Stimoli troppo "grandi" impediscono i miglioramenti perchè l’organismo non riesce semplicemente ad adattarsi. Stimoli sempre uguali portano ad un adattamento e poi ad una stasi perchè non c’è più variazione. Mantenere sempre lo stesso schema, come il 6x, porta a pattern overloading. In pratica l’organismo percepisce che si sta facendo sempre la stessa cosa e cessa di migliorare.
Per questo chi và in stallo con il 6x e poi passa ad un 8-6-4 ha un repentino miglioramento. Ma accadrebbe anche dall’8-6-4 al 6x. Si introduce una nuova variazione. Non comprendere questo porta all’invenzione delle "schede magiche" tipo X-Reps che funzionano per il tempo necessario all’adattamento. Oppure a spiegazioni di rimedi per evitare lo stallo, come se questo fosse l’AntiCristo in persona.
Cosa avrei dovuto fare per migliorare in un quinto del tempo?
In questo preziosissimo testo conservato in una teca ad atmosfera ed umidità controllata ho ritrovato, insieme ai tempi degli allenamenti in pista, anche i miei primissimi vagiti in sala pesi. Guardate cosa facevo, ma non ridete più di tanto. Rivedo ancora routine del genere nelle palestre di oggi…
A.d. 1985
Nel 1985 avevo 17 anni, mi allenavo sui 100, 200 e 400 metri da circa un anno. Tecnicamente, un nerd veloce, ma sempre un nerd. Peccato che non ho delle foto digitali dell’epoca… Potrei dire "ai miei tempi" e poi "oggi i giovani non sono più come noi", o anche "allora si sapeva soffrire", ma, in realtà, sono tutte chiacchiere da vecchio. Anche allora i "vecchi" dicevano le stesse cose, perciò è semplicemente una ruota che gira. Ma che c’entra con i pesi? Niente, era per chiacchierare, basta parlare del periodo magico che tutti abbiamo avuto…
Allenamento in pista, dopo con gli amici in "sala pesi", cioè un casotto di lamiera pieno di pesi rugginosi risalenti alle Olimpiadi di Roma. Conoscenza delle tecniche, della teoria, di come fare le cose pari a zero spaccato. Però nemmeno pericolose influenze da palestra. Eravamo delle candide tabule rase. C’erano i pesisti, quelli "grandi e grossi" che a 25 anni facevano 120Kg di panca (il conto l’ho fatto anni dopo, per me a 17 anni vedere quei pesi sembrava di osservare Hulk in allenamento).
C’erano i bilancieri e i pesi olimpici, perciò le prime sfide consistevano nel fare 50Kg di panca: 20Kg di bilanciere e 15+15 di rotelle di gomma, spesse quanto 2 da 20 di ferro. L’obbiettivo era sollevare 70Kg, cioè alle due rotelle di gomma da 15 aggiungercene altre 2 da 10 per un risultato "visivo" impressionante. 70Kg di pesi neri di gomma erano spesse quanto 180Kg di pesi di ferro…
Perciò, nel 1985 io e altri miei due eroici amici iniziammo a fare pesi, cercando di stabilire cosa era meglio, cosa era peggio, perchè i Kg non incrementavano, perchè in certe condizioni invece miglioravano… 24 anni dopo questa ricerca non è ancora terminata. Non credo che fra 24 anni, quando scriverò queste baggianate su un PC senziente a memoria olografica e processore materia-antimateria, questa ricerca sarà ancora terminata. O almeno, spero che sarà ancora così.
Il programma
Ho riscritto tutti gli allenamenti segnati dal 1985 al 1986 in questa tabella:
Ho messo anche i tempi delle principali "prove" solo per far vedere che in pista malgrado tutto le cose non andavano male, perchè in palestra…
Guardate gli schemi: sono ossessivi. Un girone dantesco dell’inferno dove i dannati sono costretti a fare 6x con 50-60Kg per l’eternità… dico solo questo: da Novembre a luglio per fare 3×6x60Kg. Nemmeno a volersi impegnare è possibile non migliorare così… sembra una scheda fatta da un autistico, maniacalmente uguale nel tempo.
Bene, tutti ridono in sala. Grazie grazie, troppo buoni. E ora a bruciapelo, guardando questi schemi, c’è qualcuno che ci si riconosce? Nessuno ha mai fatto cose simili, nessuno ha mai stallato nella panca? Ok, un po’ di mani si alzano…
Perchè così non funziona
Posso sicuramente affermare che il metodo scelto sia il PEGGIORE per incrementare. Vediamo perchè.
- L’idea era di raggiungere un certo quantitativo di ripetizioni (in questo caso un 3×6) con certi Kg, per poi passare ai Kg superiori. Diciamo che alla fine era una specie di prima e seconda serie target.
- Gli incrementi erano di 5Kg a volta, semplicemente perchè il taglio più piccolo dei pesi era 2.5Kg. Ma 5Kg su 50-60Kg sono il 10%, cioè troppo. Meglio sarebbe stato un incremento della metà per mantenere le serie alle stesse ripetizioni
- Una frequenza di 1 volta a settimana non è certo ottimale per migliorare. Pur facendo anche flessioni, trazioni e tutta una preparazione "a carico naturale" più lo schema di panca è disottimizzato, più la rarefazione delle sedute ha la sua influenza. Ne è la prova che quando a Luglio ho iniziato a fare panca più volte (del resto non c’era la scuola) a parità di schema pessimo sono migliorato comunque. La frequenza è perciò importante.
- Potete notare, sempre a Luglio, i primi abbozzi di piramidale. Sempre più lunghi, a salire e a scendere. Ma sempre in 6x, il buon vecchio e caro 6x, come abbandonarlo…
Il punto fondamentale di questo approccio folle è che si capisce che è illogico semplicemente alla luce delle nuove conoscenze. Allora era perfettamente logico, lineare e plausibile, addirittura basato sul buon senso.
Cosa di più logico di fare un po’ di serie (3, la Trinità, numero ricorrente dovunque) di un po’ di ripetizioni (6, perchè "si sente" che si lavora) e cercare di incrementare di volta in volta i Kg? Non è perfettamente plausibile? Non era perfettamente plausibile ricercare il cedimento perchè così l’allenamento "serve"?
Quanti in palestra fanno invece 8-6-4? Non è perfettamente di buon senso anche questo? Faccio un po’ di serie (sempre 3 perchè la Trinità è eterna), ma voglio salire con i Kg, perciò faccio un po’ di ripetizioni che si senta che ho lavorato, 8, salgo con i Kg e faccio un altro po’ di ripetizioni, meno perchè ho messo più Kg, e così via. Non è perfetto nella sua linearità?
Ancora, quanti fanno sempre gli stessi schemi cercando di incrementare ogni volta? Anche a costo di mettere mezzo Kg o meno in più? Mi sembra che sia quanto di più ragionevole esista…. eppure…
Il buon senso, la ragionevolezza, sono basati sulla conoscenza. Prima della scoperta del fatto che i batteri si trasmettevano con la sporcizia, i dottori passavano da fare le autopsie a far partorire le donne senza lavarsi le mani. Quando un allievo di non mi ricordo che facoltà di medicina di Parigi mise in correlazioni il lavarsi le mani con il calo delle morti post-parto fu bacchettato dai "baroni" del tempo. E si continuò a non lavarsi le mani. E le donne a morire. Allora non lavarsi le mani era perfettamente di buon senso… La storiella è vera eh, non fatemi tirare fuori la fonte, che comunque si trova nel libro "La parola agli esperti".
Le conoscenze di oggi fanno capire che quello che invece è fondamentale per salire con i Kg è la variazione dello stimolo, e fra tutte le variazioni di stimolo ci sono quelle che funzionano meglio e quelle che funzionano peggio.
L’allenamento è una forma di stress a cui l’organismo reagisce, un adattamento agli stimoli. Stimoli troppo "grandi" impediscono i miglioramenti perchè l’organismo non riesce semplicemente ad adattarsi. Stimoli sempre uguali portano ad un adattamento e poi ad una stasi perchè non c’è più variazione. Mantenere sempre lo stesso schema, come il 6x, porta a pattern overloading. In pratica l’organismo percepisce che si sta facendo sempre la stessa cosa e cessa di migliorare.
Per questo chi và in stallo con il 6x e poi passa ad un 8-6-4 ha un repentino miglioramento. Ma accadrebbe anche dall’8-6-4 al 6x. Si introduce una nuova variazione. Non comprendere questo porta all’invenzione delle "schede magiche" tipo X-Reps che funzionano per il tempo necessario all’adattamento. Oppure a spiegazioni di rimedi per evitare lo stallo, come se questo fosse l’AntiCristo in persona.
Cosa avrei dovuto fare per migliorare in un quinto del tempo?
- Allenarmi 2 volte alla settimana
- Alternare schemi differenti in queste due sedute
- Uno schema, che so… in 4-6-8 a scalare
- Uno schema dove i Kg salgono mantenendo lo stesso volume di ripetizioni totali ma scalando le serie. Che so… (ma tanto oramai il giochino si conosce) 3×4, 4×3, 6×2
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