Bello si, ma speriamo che prosegua ...
Purtroppo di solito c'e' un momento iniziale in cui tutti dicono la loro, giustissimo e piacevole, ma spesso senza nessun proseguo, senza portare dati reali, legati all'esperienza, almeno personale ... arriva quello che dice che la negativa e' tutto e quello che dice che non serve ... ma sono solo chiacchiere ...
C'e' oltre tutto un fattore molto poco chiaro, almeno al sottoscritto: quanto dura la fase di recupero-supercompensazione...
Gli studi fatti, criticabilissimi ovviamente, ma almeno sono stati fatti, dicono che oltre le 48 ore la sintesi ritorna ai livelli pro wo. Altri studi, anche questi con limiti di metodo e selezione dei soggetti, hanno evidenziato che allenare un muscolo 3 volte a week = crescita, scendere ad una volta = mantenimento, riprendere 3 a week = riprende la crescita.
Eppure la tendenza attuale e' di allenare un gruppo una volta a week ... con l'argomentazione che allenamento molto "duri" provocano delle lesioni che necessitano di tempo per guarire e supercompensare ...
I campioni degli anni 70-80 si allenavano con una frequenza molto maggiore di quelli odierni, ma erano piu' piccoli ... ma forse non e' l'allenamento che fa la differenza ... anche la vacche da carne di oggi, dopo opportune stimolazioni, sono piu' muscolose di quelle di 30 anni fa ... e non si allenano per niente ...
E poi c'e' il discorso del recupero del SN e di quello ormonale ... allenamenti "troppo" intensi svuotano il SN, anche quello periferico, nonche' abbattono i livelli ormonali anabolici, e richiedono piu' giorni perche' questi valori ritornino nella norma ... ma e' necessario provocare tali sconquassi per stimolare l'ipertrofia?
Una persona che lavora seriamente, ha superato i 40 anni ed ha famiglia, se la strada dell'ipertrofia fosse questa, sarebbe veramente tagliato fuori, a meno di non essere superman ... visto che non avrebbe quasi mai l'energia per tali allenamenti e tantomeno quella per il recupero dagli stessi ...
Forse bisognerebbe recuperare i "vecchi" discorsi relativi alla programmazione, alla ciclizzazione della variabili, alla progressione dei carichi. Usando allenamenti "massimali" come test per verificare lo status del sistema interno, e come brevi fasi alla fiine di cicli allenanti, ben sapendo che portano al termine del detto ciclo. Anche il buon Cianti, del resto, lo scrive (tra le righe pero') ... sottolineando come la massima intensita' porta alla realizzazione del massimo stato di forma raggiungibile, ma "chiude" il ciclo allenante ... il che significa che una fase del genere va poi seguita da una di detraining e dall'inizio di un nuovo ciclo allenante.
Tutto questo comnuque si applica, probabilmente, ad atleti che hanno disponibilita' di tempo ed energie per costruire cicli di allenamento che vanno oltre i 2-3 allenamenti da 50-60 minuti la settimana ...
Scusate l'OT, ma forse mettendo piu' carne al fuoco si mantiene vivo il 3d ...
Eagle
Purtroppo di solito c'e' un momento iniziale in cui tutti dicono la loro, giustissimo e piacevole, ma spesso senza nessun proseguo, senza portare dati reali, legati all'esperienza, almeno personale ... arriva quello che dice che la negativa e' tutto e quello che dice che non serve ... ma sono solo chiacchiere ...
C'e' oltre tutto un fattore molto poco chiaro, almeno al sottoscritto: quanto dura la fase di recupero-supercompensazione...
Gli studi fatti, criticabilissimi ovviamente, ma almeno sono stati fatti, dicono che oltre le 48 ore la sintesi ritorna ai livelli pro wo. Altri studi, anche questi con limiti di metodo e selezione dei soggetti, hanno evidenziato che allenare un muscolo 3 volte a week = crescita, scendere ad una volta = mantenimento, riprendere 3 a week = riprende la crescita.
Eppure la tendenza attuale e' di allenare un gruppo una volta a week ... con l'argomentazione che allenamento molto "duri" provocano delle lesioni che necessitano di tempo per guarire e supercompensare ...
I campioni degli anni 70-80 si allenavano con una frequenza molto maggiore di quelli odierni, ma erano piu' piccoli ... ma forse non e' l'allenamento che fa la differenza ... anche la vacche da carne di oggi, dopo opportune stimolazioni, sono piu' muscolose di quelle di 30 anni fa ... e non si allenano per niente ...
E poi c'e' il discorso del recupero del SN e di quello ormonale ... allenamenti "troppo" intensi svuotano il SN, anche quello periferico, nonche' abbattono i livelli ormonali anabolici, e richiedono piu' giorni perche' questi valori ritornino nella norma ... ma e' necessario provocare tali sconquassi per stimolare l'ipertrofia?
Una persona che lavora seriamente, ha superato i 40 anni ed ha famiglia, se la strada dell'ipertrofia fosse questa, sarebbe veramente tagliato fuori, a meno di non essere superman ... visto che non avrebbe quasi mai l'energia per tali allenamenti e tantomeno quella per il recupero dagli stessi ...
Forse bisognerebbe recuperare i "vecchi" discorsi relativi alla programmazione, alla ciclizzazione della variabili, alla progressione dei carichi. Usando allenamenti "massimali" come test per verificare lo status del sistema interno, e come brevi fasi alla fiine di cicli allenanti, ben sapendo che portano al termine del detto ciclo. Anche il buon Cianti, del resto, lo scrive (tra le righe pero') ... sottolineando come la massima intensita' porta alla realizzazione del massimo stato di forma raggiungibile, ma "chiude" il ciclo allenante ... il che significa che una fase del genere va poi seguita da una di detraining e dall'inizio di un nuovo ciclo allenante.
Tutto questo comnuque si applica, probabilmente, ad atleti che hanno disponibilita' di tempo ed energie per costruire cicli di allenamento che vanno oltre i 2-3 allenamenti da 50-60 minuti la settimana ...
Scusate l'OT, ma forse mettendo piu' carne al fuoco si mantiene vivo il 3d ...
Eagle
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