Vorrei porvi un quesito. Vi esprimerò un dubbio che mi è venuto ultimamente.
L'oggetto è la lat machine, e il dubbio sorge riguardo l'efficacia della lat machine a presa inversa. Mi spiego.
Ogni esercizio multiarticolare stimola diversi muscoli e variando l'esecuzione dello stesso cambia la "ripartizione" dello sforzo tra i medesimi.
Nel caso presente la differenza che si puo' fare è tra lat machine presa inversa e presa larga non inversa (tanto per intenderci la chiamerò "normale").
Se non erro la lat machine presa inversa coinvolge magigormente i bicipiti rispetto al quella normale, cosi' come gli avambracci. Ora è vero che il dorsale si trova in posizione di maggiore "stiramento" all'estremo superiore dell'arco di movimento, rispetto alla fase corrispondete nella lat normale, ma mi sono reso conto che essendo chiamati in causa in maniera maggiore i bicipiti, spesso il portare a cedimento una serie di lat inversa vuol dire aver fatto cedere i BICIPITI e gli AVAMBRACCI mentre il dorsale ancora non ha esaurito le energie.
La mia domanda è molto semplice a questo punto: poichè la lat normale coinvolge in maniera minore i bicipiti e gli avambracci, si puo' dedurre che una serie di quest'ultima portata a cedimento sia piu' efficace per il dorsale di quanto non lo sia per la lat inversa per il motivo prima esposto?
Fino ad ora ho ovviato a questo problema collocando una o due serie di rematore con manubrio dopo le 2 serie di lat, ma mi piacerebbe poter allenare il dorsale a cedimento in un multiarticolare, o se proprio questo non è possibile come del resto è ovvio, mi piacerebbe optare per l'esercizio piu' "equilibrato" sotto questo punto di vista. Per questo la mia attenzione ricadeva sulla lat normale o sulle analoghe trazioni alla sbarra.
Spero che non fraintendiate le mie parole pensando che sono un illuso a voler trovare un simile compromesso, ma ci tengo a precisare che la mia domanda non ha un valore assoluto ma relativo, ovvero di scelta tra due varianti di uno stesso esercizio. Grazie a tutti e spero di essere stato chiaro, Clark.
L'oggetto è la lat machine, e il dubbio sorge riguardo l'efficacia della lat machine a presa inversa. Mi spiego.
Ogni esercizio multiarticolare stimola diversi muscoli e variando l'esecuzione dello stesso cambia la "ripartizione" dello sforzo tra i medesimi.
Nel caso presente la differenza che si puo' fare è tra lat machine presa inversa e presa larga non inversa (tanto per intenderci la chiamerò "normale").
Se non erro la lat machine presa inversa coinvolge magigormente i bicipiti rispetto al quella normale, cosi' come gli avambracci. Ora è vero che il dorsale si trova in posizione di maggiore "stiramento" all'estremo superiore dell'arco di movimento, rispetto alla fase corrispondete nella lat normale, ma mi sono reso conto che essendo chiamati in causa in maniera maggiore i bicipiti, spesso il portare a cedimento una serie di lat inversa vuol dire aver fatto cedere i BICIPITI e gli AVAMBRACCI mentre il dorsale ancora non ha esaurito le energie.
La mia domanda è molto semplice a questo punto: poichè la lat normale coinvolge in maniera minore i bicipiti e gli avambracci, si puo' dedurre che una serie di quest'ultima portata a cedimento sia piu' efficace per il dorsale di quanto non lo sia per la lat inversa per il motivo prima esposto?
Fino ad ora ho ovviato a questo problema collocando una o due serie di rematore con manubrio dopo le 2 serie di lat, ma mi piacerebbe poter allenare il dorsale a cedimento in un multiarticolare, o se proprio questo non è possibile come del resto è ovvio, mi piacerebbe optare per l'esercizio piu' "equilibrato" sotto questo punto di vista. Per questo la mia attenzione ricadeva sulla lat normale o sulle analoghe trazioni alla sbarra.
Spero che non fraintendiate le mie parole pensando che sono un illuso a voler trovare un simile compromesso, ma ci tengo a precisare che la mia domanda non ha un valore assoluto ma relativo, ovvero di scelta tra due varianti di uno stesso esercizio. Grazie a tutti e spero di essere stato chiaro, Clark.
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