Il discorso allenamento e’ complesso, principalmente xche’ e’ collegato con una serie di altri elementi DETERMINANTI, che ne condizionano il risultato.
Parlare di allenamento senza calibrarlo sulle altre variabili e’ un non senso.
Alimentazione, altri impegni-stress del periodo specifico, tempo a disposizione per riposare-rilassarsi-dormire, anche la stessa situazione psicologica, precedenti tipologie di allenamento, integrazione, sono tutti fattori che cambiano il risultato e l’impatto di uno stesso tipo di allenamento, anche sulla stessa persona.
Una grossa differenza la fa poi il "livello" a cui si sceglie di stare. Le risorse di recupero sono limitate, per tutti. Non si puo' stare sull'orlo del superallenamento per lungo tempo, prima o poi si cade ... piu' sicuro stare ben al di qua' dell'orlo per la maggior parte del tempo e spingersi sull'orlo solo in determinati e ben programmati momenti, sapendo anche cosa fare in caso di "scivolata" oltre ...
Inoltre, se si attinge alle proprie capacita di recupero in misura limitata, si ha piu’ "spazio" per "spendere" in altre attivita’ (studio, lavoro, famiglia, etc) … se si attinge in modo pesante invece l’impatto di altre "spese" fa la differenza tra un risultato positivo e un disastro... e questo puo' comportare problemi di vario tipo, che a loro volta si traducono in frustrazioni, conflitti ... e alla fine si ritorcono contro un allenamento produttivo ...
Un atleta che desideri fare "strada" deve capire, col tempo e gli errori, come impostare una preparazione (natural o non) su se stesso. Capire che una preparazione si compone di piu’ fasi successive, che ogni fase e’ propedeutica alla successiva, che IN GENERE la fase iniziale della preparazione non va tirata al 100% ma deve attingere alle risorse organiche in modo assolutamente recuperabile benche’ quantitativo, mentre la fase finale puo’ (deve) essere veramente "tirata".
L’intensita’ e’ solo una delle variabili e probabilmente sopravvalutata alla grande, nel mondo del bb. Frequenza e volume di allenamento sono altre variabili da considera a con cui giocare.
Spesso, e questo ce lo insegnano altre discipline, e’ conveniente una fase iniziale in cui l’intensita’ e’ piu’ bassa a favore di frequenza e volume, e via via si riducono le ultime a favore della prima … quando si arriva ad una fase di intensita’ elevata – massimale … e’ finita … si spreme il massimo che si puo’ da quella preparazione e poi si deve riposare e ricominciare … pena stagnare fino a che il superallenamento ci obbliga a riposare … quando hai spremuto un limone e non c'e' piu' succo anche se spremi ancora o con piu' forza non esce piu' niente!
Ovviamente QUANTO frequente e QUANTO voluminoso e QUALE RAPPORTO tra la fase di massimo volume e massima intensita’, e’ estremamente variabile da soggetto a soggetto e dal modo di allenarsi (recuperi, TUT, etc), nonche’ dalla dieta, integrazione, etc etc etc …
Nella mia esperienza comunque, chi si "fissa" con un metodo … rimane anche "fisso" come fisico … anno dopo anno cambia di 1-2 kg … un po’ piu’ grosso ma piu’ paffuto … oppure un filino piu’ tirato ma piccolo … ma niente di sostanziale …
Ultimo commento … la fisiologia e gli studi … lasciamoli agli scienziati … oggi uno studio dice A … domani un’altro dice NON A … alla fine non e’ la giustificazione scientifica (che poi in genere e’ malamente misinterpretata e quindi non valida) che rende un metodo di allenamento migliore di un altro … ma il risultato sul campo …
il processo dovrebbe essere: mi alleno cosi’ e cosi’ e cresco … sono curioso e cerco di capirne i motivi ... leggo a destra e a manca e mi do queste spiegazioni … che possono essere valire in base alle conoscenze attuali ma probabilmente saranno superate domani … MA NON il contrario: leggo che sui maialini succede questo e questo e quindi creo un sistema di allenamento basato su questi concetti che DEVE per forza funzionare xche’ e’ "scientifico"
Eagle
Parlare di allenamento senza calibrarlo sulle altre variabili e’ un non senso.
Alimentazione, altri impegni-stress del periodo specifico, tempo a disposizione per riposare-rilassarsi-dormire, anche la stessa situazione psicologica, precedenti tipologie di allenamento, integrazione, sono tutti fattori che cambiano il risultato e l’impatto di uno stesso tipo di allenamento, anche sulla stessa persona.
Una grossa differenza la fa poi il "livello" a cui si sceglie di stare. Le risorse di recupero sono limitate, per tutti. Non si puo' stare sull'orlo del superallenamento per lungo tempo, prima o poi si cade ... piu' sicuro stare ben al di qua' dell'orlo per la maggior parte del tempo e spingersi sull'orlo solo in determinati e ben programmati momenti, sapendo anche cosa fare in caso di "scivolata" oltre ...
Inoltre, se si attinge alle proprie capacita di recupero in misura limitata, si ha piu’ "spazio" per "spendere" in altre attivita’ (studio, lavoro, famiglia, etc) … se si attinge in modo pesante invece l’impatto di altre "spese" fa la differenza tra un risultato positivo e un disastro... e questo puo' comportare problemi di vario tipo, che a loro volta si traducono in frustrazioni, conflitti ... e alla fine si ritorcono contro un allenamento produttivo ...
Un atleta che desideri fare "strada" deve capire, col tempo e gli errori, come impostare una preparazione (natural o non) su se stesso. Capire che una preparazione si compone di piu’ fasi successive, che ogni fase e’ propedeutica alla successiva, che IN GENERE la fase iniziale della preparazione non va tirata al 100% ma deve attingere alle risorse organiche in modo assolutamente recuperabile benche’ quantitativo, mentre la fase finale puo’ (deve) essere veramente "tirata".
L’intensita’ e’ solo una delle variabili e probabilmente sopravvalutata alla grande, nel mondo del bb. Frequenza e volume di allenamento sono altre variabili da considera a con cui giocare.
Spesso, e questo ce lo insegnano altre discipline, e’ conveniente una fase iniziale in cui l’intensita’ e’ piu’ bassa a favore di frequenza e volume, e via via si riducono le ultime a favore della prima … quando si arriva ad una fase di intensita’ elevata – massimale … e’ finita … si spreme il massimo che si puo’ da quella preparazione e poi si deve riposare e ricominciare … pena stagnare fino a che il superallenamento ci obbliga a riposare … quando hai spremuto un limone e non c'e' piu' succo anche se spremi ancora o con piu' forza non esce piu' niente!
Ovviamente QUANTO frequente e QUANTO voluminoso e QUALE RAPPORTO tra la fase di massimo volume e massima intensita’, e’ estremamente variabile da soggetto a soggetto e dal modo di allenarsi (recuperi, TUT, etc), nonche’ dalla dieta, integrazione, etc etc etc …
Nella mia esperienza comunque, chi si "fissa" con un metodo … rimane anche "fisso" come fisico … anno dopo anno cambia di 1-2 kg … un po’ piu’ grosso ma piu’ paffuto … oppure un filino piu’ tirato ma piccolo … ma niente di sostanziale …
Ultimo commento … la fisiologia e gli studi … lasciamoli agli scienziati … oggi uno studio dice A … domani un’altro dice NON A … alla fine non e’ la giustificazione scientifica (che poi in genere e’ malamente misinterpretata e quindi non valida) che rende un metodo di allenamento migliore di un altro … ma il risultato sul campo …
il processo dovrebbe essere: mi alleno cosi’ e cosi’ e cresco … sono curioso e cerco di capirne i motivi ... leggo a destra e a manca e mi do queste spiegazioni … che possono essere valire in base alle conoscenze attuali ma probabilmente saranno superate domani … MA NON il contrario: leggo che sui maialini succede questo e questo e quindi creo un sistema di allenamento basato su questi concetti che DEVE per forza funzionare xche’ e’ "scientifico"
Eagle
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