Ricerche interessanti, sopratutto quella australiana, pero' una risposta genera altri interrogativi...
La fase di partenza era sempre una condizione non-culturistica, ossia mi e' parso di capire che gli individui non partissero da una condizione da allenamento per ipertrofia, ne nel caso dei cilisti ne (ovviamente) dei cavalli... insomma abbiamo potuto appurare che c'e' una popolazione di fibre pronte a convertirsi... ma si tratta di una popolazione finita o infinita?, in poche parole sarebbe interessante capire se questo meccanismo attivo nell'individuo non specializzato nel lavoro volto all'ipertrofia resti attivo allo stesso modo nel culturistoache ha alle spalle anni di tentativi di piertrofia muscolare.
Se la popolazione di fibre bianche tendesse ovunque ad aumentare costantemente, a scapito delle rosse, non solo otterremmo una crescita continua e soddisfacente ma, ammettendo che questo avvenga alla stessa maniera in TUTTI i muscoli, riusciremmo anche a raggiungere un euguaglianza tra i gruppi muscolari per quanto riguarda la sensibilita' al disallenamento.. in poche parole la decompensazione in seguito alla cessazione dello stimolo allenante seguirebbe una curva identica per ogni muscolo (cosa che non succede tra i due tipi di fibre) di conseguenza anche i ritmi allenanti dei singoli gruppi muscolari sarebbero piu' omogenei - ergo maggior produttivita' in fatto di ottimizzazione dei recuperi tra i WO.
Altro dubbio che mi sorge e' il banalissimo episodio infantile della pallacanestro: mi dicevano "se fai basket diventi molto alto... non vedi quanto sono alti i giocatori di basket?" isomma, come i genitori confondevano il fatto che non era il basket a farti crescere in altezza ma quelli alti che riuscivano nel basket, cosi' noi potremmo in parte essere ingannati da una innata predisposizione biologica che ha fatto delle fibre di un BBer qualcosa di diverso da cio' che sono le fibre di un pesista... la riuscita nelle relative attiivta' o l'abbandono a fini pratici possono aver fatto il resto... l'ideale sarebbe condure uno studio lungo anni su atleti che cambiano disciplina, in modo da capire come e quanto il corpo adatta i propri tessuti all' attivita principalmente svolta e come si comporta se quest'ultima viene radicalmente modificata o sostituita.
Per quanto rigarda la tecnica di esecuzione le serie interrotte di Massaroni potrebbero essere addirittura un perfezionamento dello schema citato: poche ed esplosive ripetizioni senza mai raggiungere lo sfinimento se non all'ultima serie di ogni batteria... solo che, a differenza del sistema a molte serie singole, una batteria di interrotte non ricerca di mancanza della contrazione avverra' solo nell'ultima serie, dando la possibilita' al muscolo di una ripetizione dello stimolo senza la produzione di lattato, e' ovvi oche si intendera' l'intera singola batteria di interrota come una singola serie semplice, quindi i 3 minuti di riposo si calcoleranno tra una battera di interrotte e l'altra. Non a caso l'allenamento senza la ricerca dello sfinimento e' spesso utilizzato in sport come il calcio, dove un giorno ti stai allenando e un altro devi avere recuperato abbastanza da correre e scattare per 90 minuti su un campo...
Sul rapporto tra acido lattico e stimolazione del gh endogeno ho anche letto qualcosa di interessante, il BBer potrebbe quindi concludere ogni sua seduta con una ed una sola serie lattacida, allo scopo di stimolare tutti quei processi anabolici che tale evento, secondo le moderne teorie, comporterebbe.
La fase di partenza era sempre una condizione non-culturistica, ossia mi e' parso di capire che gli individui non partissero da una condizione da allenamento per ipertrofia, ne nel caso dei cilisti ne (ovviamente) dei cavalli... insomma abbiamo potuto appurare che c'e' una popolazione di fibre pronte a convertirsi... ma si tratta di una popolazione finita o infinita?, in poche parole sarebbe interessante capire se questo meccanismo attivo nell'individuo non specializzato nel lavoro volto all'ipertrofia resti attivo allo stesso modo nel culturistoache ha alle spalle anni di tentativi di piertrofia muscolare.
Se la popolazione di fibre bianche tendesse ovunque ad aumentare costantemente, a scapito delle rosse, non solo otterremmo una crescita continua e soddisfacente ma, ammettendo che questo avvenga alla stessa maniera in TUTTI i muscoli, riusciremmo anche a raggiungere un euguaglianza tra i gruppi muscolari per quanto riguarda la sensibilita' al disallenamento.. in poche parole la decompensazione in seguito alla cessazione dello stimolo allenante seguirebbe una curva identica per ogni muscolo (cosa che non succede tra i due tipi di fibre) di conseguenza anche i ritmi allenanti dei singoli gruppi muscolari sarebbero piu' omogenei - ergo maggior produttivita' in fatto di ottimizzazione dei recuperi tra i WO.
Altro dubbio che mi sorge e' il banalissimo episodio infantile della pallacanestro: mi dicevano "se fai basket diventi molto alto... non vedi quanto sono alti i giocatori di basket?" isomma, come i genitori confondevano il fatto che non era il basket a farti crescere in altezza ma quelli alti che riuscivano nel basket, cosi' noi potremmo in parte essere ingannati da una innata predisposizione biologica che ha fatto delle fibre di un BBer qualcosa di diverso da cio' che sono le fibre di un pesista... la riuscita nelle relative attiivta' o l'abbandono a fini pratici possono aver fatto il resto... l'ideale sarebbe condure uno studio lungo anni su atleti che cambiano disciplina, in modo da capire come e quanto il corpo adatta i propri tessuti all' attivita principalmente svolta e come si comporta se quest'ultima viene radicalmente modificata o sostituita.
Per quanto rigarda la tecnica di esecuzione le serie interrotte di Massaroni potrebbero essere addirittura un perfezionamento dello schema citato: poche ed esplosive ripetizioni senza mai raggiungere lo sfinimento se non all'ultima serie di ogni batteria... solo che, a differenza del sistema a molte serie singole, una batteria di interrotte non ricerca di mancanza della contrazione avverra' solo nell'ultima serie, dando la possibilita' al muscolo di una ripetizione dello stimolo senza la produzione di lattato, e' ovvi oche si intendera' l'intera singola batteria di interrota come una singola serie semplice, quindi i 3 minuti di riposo si calcoleranno tra una battera di interrotte e l'altra. Non a caso l'allenamento senza la ricerca dello sfinimento e' spesso utilizzato in sport come il calcio, dove un giorno ti stai allenando e un altro devi avere recuperato abbastanza da correre e scattare per 90 minuti su un campo...
Sul rapporto tra acido lattico e stimolazione del gh endogeno ho anche letto qualcosa di interessante, il BBer potrebbe quindi concludere ogni sua seduta con una ed una sola serie lattacida, allo scopo di stimolare tutti quei processi anabolici che tale evento, secondo le moderne teorie, comporterebbe.
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