La perfetta conoscenza della sfera bio morfologica, ci può non solo far capire come allenarci meglio.
I 4 biotipi morfologici base :
1 CEREBRALE
2 BILIOSO
3 SANGUIGNO
4 LINFATICO
ogni biotipo e` suddiviso in 3 sottoinsiemi
analizziamo il primo biotipo
CELEBRALE
Il biotipo catabolico-cerebrale-ipercortisolico: il più difficile per lo sviluppo muscolare. La categoria Hard gainer
I 4 biotipi base e loro abissali differenze.
Concetti di idrofobia e vasocostrizione.
Il bio-tipo “cerebrale o nervoso”, è iperattivo, tendenzialmente iper-catabolico, mette su massa muscolare con grande difficoltà poiché tende a distruggere quello che già possiede. Può avere livelli alti di ormoni muscolarmente distruttivi come il cortisolo (va rilevato con analisi del sangue e delle urine).
Il cerebrale è “idrofobico” ovvero non presenta certo una buona capillarizzazione, anzi in genere tende alla vasocostrizione. Non ha facilità ad idratare i muscoli (che è un passo fondamentale per innescare l’anabolismo muscolare e contrastare il catabolismo).
E’ tendenzialmente rigido e contratto, non solo fisicamente e vive spesso sotto continue scariche di adrenalina per stress anche di origine competitiva, affronta con grinta (in fase positiva) eventi anche duri da gestire ma resiste per periodi di tempo ridotti, anche solo pochi giorni. E’ uno scattista, anche nello sport, è il contrario del maratoneta e del lavoro metodico, routinario e di resistenza. Entra in sovrallenamento con estrema facilità, tale situazione è vissuta con frustrazione, infatti il cerebrale vuole stare bene e primeggiare ma finisce spesso in esaurimento psico-fisico (fase negativa). Necessita di molti integratori: proteine, carboidrati, vitamine, minerali, creatina, glutammina, OKG, tribulus terrestris, aminoacidi ramificati, fosfatidil-serina, ribosio, l-carnitina, acetil-l-carnitina e numerosi fitoestratti, ecc., per mantenere lo stato iperattivo (fase positiva) nel tempo.
Nella mia scuola si divide il biotipo cerebrale in 3 sotto categorie a seconda della fase psico-fisiologica in cui si trova:
“cerebrale in forma”, fase positiva, ha raggiunto il suo equilibrio con tecniche mente-corpo a 360°, integratori, alimentazione specifica, ecc.
“cerebrale super-in–forma”
cerebrale fuori forma in fase negativa-esaurita
Il cerebrale “ super in forma”( punto 2), apparentemente può essere discretamente muscoloso, scambiato anche fisicamente per un bio-tipo “bilioso”, se non fosse per il cranio specifico per questo biotipo che, ad un attento esame, permette il riconoscimento dal marker imposto dalla genetica. Questo stato “ supre-in-forma” è ottenibile seguendo per un po’ di tempo il sistema globale.
Ho scoperto e studiato negli anni i suoi limiti e difetti fisici, strutturali e psico-fisiologici, ho poi amplificato al massimo i suoi pregi e qualità con specifiche tecniche.
Il celebrare super informa ha compiuto un lavoro mente-corpo a 360° su se stesso limitando gli aspetti distruttivi (scarsa tolleranza allo stress cronico) di questo biotipo.
Tale soggetto per diventare tale, deve essere stato seguito ed istruito da vari esperti come quelli che insegnano tecniche antistress (per controllare l’eccessiva esuberanza del sistema simpatico, e l’eccessiva tendenza di produzione di adrenalina ed ormoni catabolici). Altri esperti nel campo dell’integrazione alimentare e dell’alimentazione salutare e sportiva hanno identificato il meglio per far si che il nostro cerebrale sia sempre in forma, riducendo al minimo i periodi “down” vivendo il più possibile in “up”.
Chiaramente il cerebrale super informa offre moltissime attenzioni alla salute mente corpo, alla forma fisica muscolare ed alla performance, compresa quella della sfera sessuale in cui vuole eccellere.
In poche parole la mente è da pilota di formula uno, ma il corpo, se non perfettamente allenato, addestrato, integrato ed alimentato, si può trasformare in un’ “utilitaria scarburata”…altro che auto da corsa! Ne può derivare per lo stress cronico non contrastato, un potenziale senso di frustrazione, apatia, stanchezza cronica, depressione per il senso di fallimento finendo per diventare il 3° sottotipo.
Il cerebrale “ super in forma” è una condizione ideale-ottimizzata che può essere persa se non verranno continuamente applicate tutte le regole del piano globale a 360°!
3.Cerebrale non in forma( fase negativa, in esaurimento psico-fisico)
Nel corso della vita, lo stesso soggetto potrebbe oscillare tra i tre sottotipi, solo quando la consapevolezza superiore si concretizza, sia a livello teorico che pratico (con le specifiche priorità e scelte di vita), il cerebrale in fase down, potrà risalire la china, ritornando in forma.
QUESTO E’ UNO STILE DI VITA CHE ANDREBBE ACCETTATO LADDOVE IL DESIDERIO DI PERFORMANCE E FORMA FISICA SIA PRIORITARIO NELLA VITA.
I periodi eccessivi di stress o i problemi lavorativi, familiari, sentimentali, alterazioni alimentari o svaghi eccessivamente stancanti, portano il cerebrale in forma in un periodo di surmenage psico-fisico, cioè con quelle tipiche manifestazioni da stress cronico, con alterazioni funzionali del sistema nervoso autonomo, endocrino,ecc.
I SINTOMI COINCIDONO CON QUELLI DEL SOVRA-ALLENAMENTO E DELLO STRESS CRONICO
Nonostante la mente con la sua creatività e fantasia sia il punto forte del cerebrale, che richiede a se stesso grandi risultati e non “stacca mai la spina”, è proprio questa che può spingere il suo corpo oltre il limite di sicurezza, facendo crollare così l’energia vitale, divenendo, come paradosso, perfettamente inefficiente, ovvero il contrario di ciò che vuole essere.
Il cerebrale quindi è il biotipo senza mezze misure: o “alle stelle o alle stalle”.
Per far stare bene il cerebrale, detto anche bio-tipo nervoso, bisogna veramente insegnargli molto. Per es. se il cortisolo è cronicamente più alto del normale, oltre a distruggere i muscoli, favorisce la classica pancetta e l’accumulo adiposo nel giro vita dando luogo al classico “magro ma con le maniglie dell’amore”.
Il cerebrale è chiaramente il bio-tipo più catabolico, quello che mette su meno muscoli, pur impegnandosi più di tutti. Il suo desiderio di primeggiare lo può portare a rischio di doping, poiché non vuole avere meno muscoli (nel caso del cerebrale sportivo) degli altri, che hanno uno sviluppo muscolare più facile da realizzare.
Essendo idrofobico, non ha una buona idratazione muscolare, senza integratori specifici ed allenamenti a capillarizzazione e triset discendenti ecc., non avrà grosse speranze di ottenere soddisfacenti risultati come volume muscolare.
Ben seguito, da “fase down”, diventerà “up”, con grande soddisfazione personale e del dottore che lo istruisce, via via nel tempo, in modo “dinamico” e creativo.
Il cerebrale, magari non come bio-tipo puro ma, come combinazione di 2-3 bio-tipi, è un ottimo cliente per il personal trainer e per dottori specializzati in fitness e benessere, presenti oggi anche nelle palestre.
Se mal seguiti, abbandonano il centro sportivo spesso parlando male degli istruttori che non lo hanno ascoltato (ricordiamoci di una tendenza egocentrica del cerebrale) e perché non hanno avuto risultati. Le loro domande sono numerose, sembrerebbero quasi paranoiche, in realtà vogliono solo capire.
I cerebrali, nelle loro varie combinazioni, sono la categoria più difficile da allenare, dubito che i normali istruttori delle palestre, siano con tutta la loro buona volontà, in grado di poter aiutare concretamente tale categoria, quella che banalmente ed in modo troppo generico è definita “hard gainer”.
Paragrafo 3 - 4
L’hard gainer, “il duro a crescere”: una trattazione circa i suoi problemi (a 360°) e possibili soluzioni pratiche. Come può sviluppare la muscolatura in modo salutare-natural nonostante tutti i limiti.
Altro argomento e titolo di seminari.
Un semplice e breve cenno, tuttavia è da riportare.
Il cerebrale, tipico hard gainer, non ha solo il cortisolo alto, ma in genere può presentare anche livelli di testosterone (un ormone potentemente anabolico) un po’ più bassi della media. Tutto ciò rende non solo difficile lo sviluppo muscolare, ma poi anche il mantenimento della massa ottenuta con tanta fatica, sempre per il suo catabolismo accentuato e per lo scarso anabolismo. Manifesta poi un atteggiamento nervoso iperattivo nei confronti della vita, è come già visto fisicamente rigido e spesso tendente alla vasocostrizione.
Le tecniche di capillarizzazione, di afflusso di sangue nelle fibre più rosse quindi sono indispensabili, a cui seguono dopo l’allenamento, tutti gli integratori volumizzanti .
Oltre a tutto questo catabolismo, e scarso anabolismo, unito probabilmente ad un non ottimale livello di GH, l’hard gainer, verso i 30-40 anni può, proprio per il cortisolo alto e non solo, sviluppare un penoso ed antiestetico pannicolo adiposo intorno alla vita e sulla pancia…una visibile ciambella di grasso su un fisico “scarno”…il colmo!
Ricordiamo poi la tendenza al sovrallenamento poiché stressato dalla vita quotidiana…tendenzialmente può prendere tutto male….e troppo seriamente…proprio per questo è un gran lavoratore di fiducia!
Il cerebrale hard gainer, ha una metodica di allenamento tutta particolare e specifica, che muta a seconda della sotto-categoria in cui si trova in quel momento ed in quella specifica fase della vita.
Spesso è conveniente allenare, anche intensamente, solo un muscolo principale per volta in una seduta.
Immaginate una città (il nostro corpo) ed un missile (l’allenamento per un muscolo) che distrugge una piccola parte della città. Riparare e poi sovra-compensare “ingrossando”così la zona colpita è certamente più fattibile in confronto alla distruzione massiva ad opera di due missili (l’allenamento di due muscoli principali per es. pettorali e dorsali). Fondamentale è quindi distruggere quel minimo sufficiente per innescare l’ottimale riparazione e sovra-compensazione, riposando anche in modo adeguato (anche 2-3 giorni).
Ciò è particolarmente vero quando abbiamo distrutto con uno specifico allenamento le fibre bianche. Nel periodo di riposo delle fibre bianche si può,come già spiegato ed insegnato in molte specifiche lezioni, eseguire delle serie leggere di capillarizzazione-pro-circolazione, per far affluire sangue nelle fibre rosse dell’hard gainer che, nel periodo di riposo delle fibre bianche tendono a “sgonfiarsi” diminuendo il tono dei deltoidi, pettorali alti, bicipiti, ecc.. Ciò è attuabile se lo specifico soggetto non è in quel periodo sovra-allenato, stressato anche da eventi della vita quotidiana ecc.
Questa è una delle grandi differenze tra le scuole che provengono, come esperienze empiriche, dal “DOPING” e la “MIA SCUOLA NATURAL” (intesa come approccio scientifico personalizzato con visione a 360°).
Ogni bio-tipo ha, in realtà metodiche e “trucchi” di allenamento specifici. Occorre accertare anche i livelli ormonali e glicemici con specifiche analisi del sangue. Questo è uno dei primi passi.
L’hard-gainer “cerebrale” è attratto dagli zuccheri in continuazione poiché, tendenzialmente ansioso e/o iperattivo in modo praticamente costane, brucia carburante in continuazione.
Potrebbe quindi, nel tempo, andare incontro alla cosiddetta “Sindrome X” ovvero la resistenza all’insulina, una specie di pre-diabete e al contrario anche ad un’ipoglicemia reattiva a carico di carboidrati semplici.
Spesso proprio alti livelli cronici di cortisolo portano il cerebrale sotto stress a voler consumare più carboidrati semplici….Tutto ciò nella sua complessità, (il discorso scientifico è veramente lungo), può portare l’hard gainer ad avere non solo pochi muscoli, ma anche la già citata pancetta con relative “maniglie dell’amore”…… .
Come prassi ai miei clienti, prima di iniziare ad agire tecnicamente, spiego nei dettagli tutto ciò… Solo la consapevolezza scientifica globale può portare l’hard gainer sulla via dell’equilibrio, del successo, della soddisfazione… ovvero farlo diventare “super in forma”.
Esteticamente, sono finiti i problemi del cerebrale-ipercortisolico-catabolico-hard-gainer?…NO.
Dopo molti anni di professione, specializzandomi in casi difficili, posso affermare che questi soggetti, una volta riequilibrati con tutte le tecniche mente-corpo, gli integratori, alimentazione, ecc. che gli portano la salute e le buone prestazioni, possono presentare tuttavia i seguenti limiti dal punto di vista estetico: fianchi larghi (più larghi o quasi della gabbia toracica), cassa toracica non molto ampia cioè il bacino o meglio le creste iliache, sporgono un po’ più in fuori rispetto alla cassa toracica, le clavicole sono piccole, l’ossatura è media o più sottile rispetto agli altri biotipi base ( tale concetto sarà poi ampliato).
Quindi per ottenere un effetto estetico occorre far aumentare di volume e massa i dorsali bassi (bianchi), il gran dentato (fibre a prevalenza rossa), i pettorali (tutte le sezioni), i deltoidi (tutti e tre i capi). Inutile lavorare troppo sui muscoli delle gambe: più di tanto non si ingrosseranno! Meno male che alle donne non piacciono le gambe troppo grosse, mentre dei bei pettorali e delle belle spalle invece…. .
Il personal trainer, in collaborazione con un dottore, seguirà l’hard gainer passo dopo passo, risultato dopo risultato.
Il momento più difficile è quello dell’inquadramento ovvero far capire al cliente suddetto come e perché sia dal punto di vista estetico, sia come sviluppo muscolare , risulti il bio-tipo più difficile e perché è “ diverso” dagli altri.
Si dovrà istruire tale soggetto su tutto ciò che dovrà utilizzare e mettere in pratica, ovvero tutte le strategie disponibili e mantenere costante l’impegno nel tempo, pena la perdita, anche rapidamente, dei benefici, in termini di volume muscolare, ottenuti con tanta fatica.
La guerra al doping non è un filosofia: è tecnica, è scienza, è dialogo e divulgazione a qualità garantita da dottori specializzati che, continuano sempre la loro ricerca per fornire alternative concrete alle vietate sostanze dopanti, usate molto a livello amatoriale e probabilmente da alcuni soggetti “cerebrali” che si sono lasciati affascinare dal tutto e subito. Il compito di questi dottori, consiste nell’aiutare tutti gli atleti natural amatoriali ma soprattutto…l’hard gainer!
I 4 biotipi morfologici base :
1 CEREBRALE
2 BILIOSO
3 SANGUIGNO
4 LINFATICO
ogni biotipo e` suddiviso in 3 sottoinsiemi
analizziamo il primo biotipo
CELEBRALE
Il biotipo catabolico-cerebrale-ipercortisolico: il più difficile per lo sviluppo muscolare. La categoria Hard gainer
I 4 biotipi base e loro abissali differenze.
Concetti di idrofobia e vasocostrizione.
Il bio-tipo “cerebrale o nervoso”, è iperattivo, tendenzialmente iper-catabolico, mette su massa muscolare con grande difficoltà poiché tende a distruggere quello che già possiede. Può avere livelli alti di ormoni muscolarmente distruttivi come il cortisolo (va rilevato con analisi del sangue e delle urine).
Il cerebrale è “idrofobico” ovvero non presenta certo una buona capillarizzazione, anzi in genere tende alla vasocostrizione. Non ha facilità ad idratare i muscoli (che è un passo fondamentale per innescare l’anabolismo muscolare e contrastare il catabolismo).
E’ tendenzialmente rigido e contratto, non solo fisicamente e vive spesso sotto continue scariche di adrenalina per stress anche di origine competitiva, affronta con grinta (in fase positiva) eventi anche duri da gestire ma resiste per periodi di tempo ridotti, anche solo pochi giorni. E’ uno scattista, anche nello sport, è il contrario del maratoneta e del lavoro metodico, routinario e di resistenza. Entra in sovrallenamento con estrema facilità, tale situazione è vissuta con frustrazione, infatti il cerebrale vuole stare bene e primeggiare ma finisce spesso in esaurimento psico-fisico (fase negativa). Necessita di molti integratori: proteine, carboidrati, vitamine, minerali, creatina, glutammina, OKG, tribulus terrestris, aminoacidi ramificati, fosfatidil-serina, ribosio, l-carnitina, acetil-l-carnitina e numerosi fitoestratti, ecc., per mantenere lo stato iperattivo (fase positiva) nel tempo.
Nella mia scuola si divide il biotipo cerebrale in 3 sotto categorie a seconda della fase psico-fisiologica in cui si trova:
“cerebrale in forma”, fase positiva, ha raggiunto il suo equilibrio con tecniche mente-corpo a 360°, integratori, alimentazione specifica, ecc.
“cerebrale super-in–forma”
cerebrale fuori forma in fase negativa-esaurita
Il cerebrale “ super in forma”( punto 2), apparentemente può essere discretamente muscoloso, scambiato anche fisicamente per un bio-tipo “bilioso”, se non fosse per il cranio specifico per questo biotipo che, ad un attento esame, permette il riconoscimento dal marker imposto dalla genetica. Questo stato “ supre-in-forma” è ottenibile seguendo per un po’ di tempo il sistema globale.
Ho scoperto e studiato negli anni i suoi limiti e difetti fisici, strutturali e psico-fisiologici, ho poi amplificato al massimo i suoi pregi e qualità con specifiche tecniche.
Il celebrare super informa ha compiuto un lavoro mente-corpo a 360° su se stesso limitando gli aspetti distruttivi (scarsa tolleranza allo stress cronico) di questo biotipo.
Tale soggetto per diventare tale, deve essere stato seguito ed istruito da vari esperti come quelli che insegnano tecniche antistress (per controllare l’eccessiva esuberanza del sistema simpatico, e l’eccessiva tendenza di produzione di adrenalina ed ormoni catabolici). Altri esperti nel campo dell’integrazione alimentare e dell’alimentazione salutare e sportiva hanno identificato il meglio per far si che il nostro cerebrale sia sempre in forma, riducendo al minimo i periodi “down” vivendo il più possibile in “up”.
Chiaramente il cerebrale super informa offre moltissime attenzioni alla salute mente corpo, alla forma fisica muscolare ed alla performance, compresa quella della sfera sessuale in cui vuole eccellere.
In poche parole la mente è da pilota di formula uno, ma il corpo, se non perfettamente allenato, addestrato, integrato ed alimentato, si può trasformare in un’ “utilitaria scarburata”…altro che auto da corsa! Ne può derivare per lo stress cronico non contrastato, un potenziale senso di frustrazione, apatia, stanchezza cronica, depressione per il senso di fallimento finendo per diventare il 3° sottotipo.
Il cerebrale “ super in forma” è una condizione ideale-ottimizzata che può essere persa se non verranno continuamente applicate tutte le regole del piano globale a 360°!
3.Cerebrale non in forma( fase negativa, in esaurimento psico-fisico)
Nel corso della vita, lo stesso soggetto potrebbe oscillare tra i tre sottotipi, solo quando la consapevolezza superiore si concretizza, sia a livello teorico che pratico (con le specifiche priorità e scelte di vita), il cerebrale in fase down, potrà risalire la china, ritornando in forma.
QUESTO E’ UNO STILE DI VITA CHE ANDREBBE ACCETTATO LADDOVE IL DESIDERIO DI PERFORMANCE E FORMA FISICA SIA PRIORITARIO NELLA VITA.
I periodi eccessivi di stress o i problemi lavorativi, familiari, sentimentali, alterazioni alimentari o svaghi eccessivamente stancanti, portano il cerebrale in forma in un periodo di surmenage psico-fisico, cioè con quelle tipiche manifestazioni da stress cronico, con alterazioni funzionali del sistema nervoso autonomo, endocrino,ecc.
I SINTOMI COINCIDONO CON QUELLI DEL SOVRA-ALLENAMENTO E DELLO STRESS CRONICO
Nonostante la mente con la sua creatività e fantasia sia il punto forte del cerebrale, che richiede a se stesso grandi risultati e non “stacca mai la spina”, è proprio questa che può spingere il suo corpo oltre il limite di sicurezza, facendo crollare così l’energia vitale, divenendo, come paradosso, perfettamente inefficiente, ovvero il contrario di ciò che vuole essere.
Il cerebrale quindi è il biotipo senza mezze misure: o “alle stelle o alle stalle”.
Per far stare bene il cerebrale, detto anche bio-tipo nervoso, bisogna veramente insegnargli molto. Per es. se il cortisolo è cronicamente più alto del normale, oltre a distruggere i muscoli, favorisce la classica pancetta e l’accumulo adiposo nel giro vita dando luogo al classico “magro ma con le maniglie dell’amore”.
Il cerebrale è chiaramente il bio-tipo più catabolico, quello che mette su meno muscoli, pur impegnandosi più di tutti. Il suo desiderio di primeggiare lo può portare a rischio di doping, poiché non vuole avere meno muscoli (nel caso del cerebrale sportivo) degli altri, che hanno uno sviluppo muscolare più facile da realizzare.
Essendo idrofobico, non ha una buona idratazione muscolare, senza integratori specifici ed allenamenti a capillarizzazione e triset discendenti ecc., non avrà grosse speranze di ottenere soddisfacenti risultati come volume muscolare.
Ben seguito, da “fase down”, diventerà “up”, con grande soddisfazione personale e del dottore che lo istruisce, via via nel tempo, in modo “dinamico” e creativo.
Il cerebrale, magari non come bio-tipo puro ma, come combinazione di 2-3 bio-tipi, è un ottimo cliente per il personal trainer e per dottori specializzati in fitness e benessere, presenti oggi anche nelle palestre.
Se mal seguiti, abbandonano il centro sportivo spesso parlando male degli istruttori che non lo hanno ascoltato (ricordiamoci di una tendenza egocentrica del cerebrale) e perché non hanno avuto risultati. Le loro domande sono numerose, sembrerebbero quasi paranoiche, in realtà vogliono solo capire.
I cerebrali, nelle loro varie combinazioni, sono la categoria più difficile da allenare, dubito che i normali istruttori delle palestre, siano con tutta la loro buona volontà, in grado di poter aiutare concretamente tale categoria, quella che banalmente ed in modo troppo generico è definita “hard gainer”.
Paragrafo 3 - 4
L’hard gainer, “il duro a crescere”: una trattazione circa i suoi problemi (a 360°) e possibili soluzioni pratiche. Come può sviluppare la muscolatura in modo salutare-natural nonostante tutti i limiti.
Altro argomento e titolo di seminari.
Un semplice e breve cenno, tuttavia è da riportare.
Il cerebrale, tipico hard gainer, non ha solo il cortisolo alto, ma in genere può presentare anche livelli di testosterone (un ormone potentemente anabolico) un po’ più bassi della media. Tutto ciò rende non solo difficile lo sviluppo muscolare, ma poi anche il mantenimento della massa ottenuta con tanta fatica, sempre per il suo catabolismo accentuato e per lo scarso anabolismo. Manifesta poi un atteggiamento nervoso iperattivo nei confronti della vita, è come già visto fisicamente rigido e spesso tendente alla vasocostrizione.
Le tecniche di capillarizzazione, di afflusso di sangue nelle fibre più rosse quindi sono indispensabili, a cui seguono dopo l’allenamento, tutti gli integratori volumizzanti .
Oltre a tutto questo catabolismo, e scarso anabolismo, unito probabilmente ad un non ottimale livello di GH, l’hard gainer, verso i 30-40 anni può, proprio per il cortisolo alto e non solo, sviluppare un penoso ed antiestetico pannicolo adiposo intorno alla vita e sulla pancia…una visibile ciambella di grasso su un fisico “scarno”…il colmo!
Ricordiamo poi la tendenza al sovrallenamento poiché stressato dalla vita quotidiana…tendenzialmente può prendere tutto male….e troppo seriamente…proprio per questo è un gran lavoratore di fiducia!
Il cerebrale hard gainer, ha una metodica di allenamento tutta particolare e specifica, che muta a seconda della sotto-categoria in cui si trova in quel momento ed in quella specifica fase della vita.
Spesso è conveniente allenare, anche intensamente, solo un muscolo principale per volta in una seduta.
Immaginate una città (il nostro corpo) ed un missile (l’allenamento per un muscolo) che distrugge una piccola parte della città. Riparare e poi sovra-compensare “ingrossando”così la zona colpita è certamente più fattibile in confronto alla distruzione massiva ad opera di due missili (l’allenamento di due muscoli principali per es. pettorali e dorsali). Fondamentale è quindi distruggere quel minimo sufficiente per innescare l’ottimale riparazione e sovra-compensazione, riposando anche in modo adeguato (anche 2-3 giorni).
Ciò è particolarmente vero quando abbiamo distrutto con uno specifico allenamento le fibre bianche. Nel periodo di riposo delle fibre bianche si può,come già spiegato ed insegnato in molte specifiche lezioni, eseguire delle serie leggere di capillarizzazione-pro-circolazione, per far affluire sangue nelle fibre rosse dell’hard gainer che, nel periodo di riposo delle fibre bianche tendono a “sgonfiarsi” diminuendo il tono dei deltoidi, pettorali alti, bicipiti, ecc.. Ciò è attuabile se lo specifico soggetto non è in quel periodo sovra-allenato, stressato anche da eventi della vita quotidiana ecc.
Questa è una delle grandi differenze tra le scuole che provengono, come esperienze empiriche, dal “DOPING” e la “MIA SCUOLA NATURAL” (intesa come approccio scientifico personalizzato con visione a 360°).
Ogni bio-tipo ha, in realtà metodiche e “trucchi” di allenamento specifici. Occorre accertare anche i livelli ormonali e glicemici con specifiche analisi del sangue. Questo è uno dei primi passi.
L’hard-gainer “cerebrale” è attratto dagli zuccheri in continuazione poiché, tendenzialmente ansioso e/o iperattivo in modo praticamente costane, brucia carburante in continuazione.
Potrebbe quindi, nel tempo, andare incontro alla cosiddetta “Sindrome X” ovvero la resistenza all’insulina, una specie di pre-diabete e al contrario anche ad un’ipoglicemia reattiva a carico di carboidrati semplici.
Spesso proprio alti livelli cronici di cortisolo portano il cerebrale sotto stress a voler consumare più carboidrati semplici….Tutto ciò nella sua complessità, (il discorso scientifico è veramente lungo), può portare l’hard gainer ad avere non solo pochi muscoli, ma anche la già citata pancetta con relative “maniglie dell’amore”…… .
Come prassi ai miei clienti, prima di iniziare ad agire tecnicamente, spiego nei dettagli tutto ciò… Solo la consapevolezza scientifica globale può portare l’hard gainer sulla via dell’equilibrio, del successo, della soddisfazione… ovvero farlo diventare “super in forma”.
Esteticamente, sono finiti i problemi del cerebrale-ipercortisolico-catabolico-hard-gainer?…NO.
Dopo molti anni di professione, specializzandomi in casi difficili, posso affermare che questi soggetti, una volta riequilibrati con tutte le tecniche mente-corpo, gli integratori, alimentazione, ecc. che gli portano la salute e le buone prestazioni, possono presentare tuttavia i seguenti limiti dal punto di vista estetico: fianchi larghi (più larghi o quasi della gabbia toracica), cassa toracica non molto ampia cioè il bacino o meglio le creste iliache, sporgono un po’ più in fuori rispetto alla cassa toracica, le clavicole sono piccole, l’ossatura è media o più sottile rispetto agli altri biotipi base ( tale concetto sarà poi ampliato).
Quindi per ottenere un effetto estetico occorre far aumentare di volume e massa i dorsali bassi (bianchi), il gran dentato (fibre a prevalenza rossa), i pettorali (tutte le sezioni), i deltoidi (tutti e tre i capi). Inutile lavorare troppo sui muscoli delle gambe: più di tanto non si ingrosseranno! Meno male che alle donne non piacciono le gambe troppo grosse, mentre dei bei pettorali e delle belle spalle invece…. .
Il personal trainer, in collaborazione con un dottore, seguirà l’hard gainer passo dopo passo, risultato dopo risultato.
Il momento più difficile è quello dell’inquadramento ovvero far capire al cliente suddetto come e perché sia dal punto di vista estetico, sia come sviluppo muscolare , risulti il bio-tipo più difficile e perché è “ diverso” dagli altri.
Si dovrà istruire tale soggetto su tutto ciò che dovrà utilizzare e mettere in pratica, ovvero tutte le strategie disponibili e mantenere costante l’impegno nel tempo, pena la perdita, anche rapidamente, dei benefici, in termini di volume muscolare, ottenuti con tanta fatica.
La guerra al doping non è un filosofia: è tecnica, è scienza, è dialogo e divulgazione a qualità garantita da dottori specializzati che, continuano sempre la loro ricerca per fornire alternative concrete alle vietate sostanze dopanti, usate molto a livello amatoriale e probabilmente da alcuni soggetti “cerebrali” che si sono lasciati affascinare dal tutto e subito. Il compito di questi dottori, consiste nell’aiutare tutti gli atleti natural amatoriali ma soprattutto…l’hard gainer!
Commenta