a) Periodizzazione
I concetti fondamentali della periodizzazione sono:
1) La periodizzazione del Piano Annuale
2) La periodizzazione delle Abilità Biomotorie
Questi sono concetti base di ogni modello di periodizzazione, cambiano soltanto le modalità.
b) Blocchi per l'ipertrofia
L'organizzazione del carico di forza "a blocchi" non nasce assolutamente avendo come fine l'ipertrofia (talvolta basta riflettere sulla socio-politica dietro talune teorie d’allenamento di origine sovietica), bensì come modello di periodizzazione per atleti d'élite negli sport di potenza, poi ampliato nel suo utilizzo un po' a tutti gli sport. Gli indici sotto controllo sono quelli della forza-veloce.
Una cosa simile, ma al contempo molto diversa, sono i cicli d'urto (shock cycles ) ovvero di overreaching (“sovraffaticamento”) pianificato, fondamentalmente impiegati soltanto negli sport di forza e più raramente negli sport di potenza, soprattutto dai sollevatori di pesi; il rebound del SNC e degli androgeni permette il picco per quegli atleti che abbisognano di una grande entità di carico per progredire; ma anche in questo caso niente a che fare con l'ipertrofia.
c) Inflessibilità della periodizzazione classica
La periodizzazione è inflessibile per incapacità di chi la mette in atto. In realtà credo che coloro che cercano di "superare" il modello classico di periodizzazione lo debbano: a) aver ben compreso e b) averlo messo in pratica; poiché è mia opinione che tale modello possa essere superato, non per via teoretica, ma quasi esclusivamente basandosi sulla propria esperienza, sull'applicazione di tale modello a sé stessi e/o ai propri atleti e sullo studio delle dinamiche del raggiungimento della forma specifiche agli atleti stessi e allo sport da loro praticato. Da ciò si evince che, in definitiva, il singolo preparatore può superare il modello classico ma difficilmente arrivare alla creazione di un nuovo modello dalla valenza generale.
d) Periodizzazione per l'ipertrofia
Credo che coloro che sono interessati all'ipertrofia fine a sé stessa (senza doverla integrare, cioè, con l'allenamento di abilità biomotorie al fine della pratica di uno sport) potrebbero risparmiarsi il tempo di analizzare "complicate" teorie di periodizzazione per dedicarsi, piuttosto, alla sperimentazione e all'alternanza delle varie metodiche BII, con o senza scarico.
Per ulteriori chiarimenti mi si può scrivere a strength_coach@usa.net o redpike@tin.it.
Carlo Buzzichelli
ISSA-SSC, TBTS-PPS
I concetti fondamentali della periodizzazione sono:
1) La periodizzazione del Piano Annuale
2) La periodizzazione delle Abilità Biomotorie
Questi sono concetti base di ogni modello di periodizzazione, cambiano soltanto le modalità.
b) Blocchi per l'ipertrofia
L'organizzazione del carico di forza "a blocchi" non nasce assolutamente avendo come fine l'ipertrofia (talvolta basta riflettere sulla socio-politica dietro talune teorie d’allenamento di origine sovietica), bensì come modello di periodizzazione per atleti d'élite negli sport di potenza, poi ampliato nel suo utilizzo un po' a tutti gli sport. Gli indici sotto controllo sono quelli della forza-veloce.
Una cosa simile, ma al contempo molto diversa, sono i cicli d'urto (shock cycles ) ovvero di overreaching (“sovraffaticamento”) pianificato, fondamentalmente impiegati soltanto negli sport di forza e più raramente negli sport di potenza, soprattutto dai sollevatori di pesi; il rebound del SNC e degli androgeni permette il picco per quegli atleti che abbisognano di una grande entità di carico per progredire; ma anche in questo caso niente a che fare con l'ipertrofia.
c) Inflessibilità della periodizzazione classica
La periodizzazione è inflessibile per incapacità di chi la mette in atto. In realtà credo che coloro che cercano di "superare" il modello classico di periodizzazione lo debbano: a) aver ben compreso e b) averlo messo in pratica; poiché è mia opinione che tale modello possa essere superato, non per via teoretica, ma quasi esclusivamente basandosi sulla propria esperienza, sull'applicazione di tale modello a sé stessi e/o ai propri atleti e sullo studio delle dinamiche del raggiungimento della forma specifiche agli atleti stessi e allo sport da loro praticato. Da ciò si evince che, in definitiva, il singolo preparatore può superare il modello classico ma difficilmente arrivare alla creazione di un nuovo modello dalla valenza generale.
d) Periodizzazione per l'ipertrofia
Credo che coloro che sono interessati all'ipertrofia fine a sé stessa (senza doverla integrare, cioè, con l'allenamento di abilità biomotorie al fine della pratica di uno sport) potrebbero risparmiarsi il tempo di analizzare "complicate" teorie di periodizzazione per dedicarsi, piuttosto, alla sperimentazione e all'alternanza delle varie metodiche BII, con o senza scarico.
Per ulteriori chiarimenti mi si può scrivere a strength_coach@usa.net o redpike@tin.it.
Carlo Buzzichelli
ISSA-SSC, TBTS-PPS
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