Domanda progressione di volume

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  • circoloco
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    #31
    Originariamente Scritto da menez Visualizza Messaggio
    ecco Circo la frase che occorre approfondire.
    Scritta in questo modo riecheggia nella maggior parti delle menti, ma in coloro che reputi a digiuno della conoscenza scientifica produce l'effetto di giustificare la forza come elemento cruciale dell'ipertrofia
    Su questo asserto ha fatto la sua interessante rinascita il powerlifting e il powerbbing.
    Assolutamente, lo so bene...ma infatti il problema é il fare confusione o meglio semplificare troppo una parola...
    Per "Forza" i più intendono ignorantemente l' 1RM o cmq bassissimi RM (vedi la critica sopra).
    Te essendo preparato sai bene che di "forza" a livello fisiologico ne abbiamo diverse.
    L'argomento é complesso ma non può essere semplificato per pura ignoranza ad un "la forza non é requisito ipertrofico".
    Facendo così si fa confusione in egual modo alla follia del Powerbbing...l'errore sta sempre nel non capire e approfondire i concetti da un punto di vista scientifico e fisiologico, L'IGNORANZA PORTA SEMPRE AD ESTREMISMI (anche la storia insegna direi)

    Aggiungo é ripeto che sono totalmente contrario al fazionismo, al bianco o nero.
    Forza e ipertrofia sono un continuum...si dovrebbe parlare di periodizzazione, di trasformazione/trasduzione tra i tipi di forza...
    Il punto sta tutto qui...come trasformo un certo tipo di forza in un altro tipo di forza?
    Nessuno parla mai di questo.
    Last edited by circoloco; 06-05-2023, 00:39:50.
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    • menez
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      #32
      Originariamente Scritto da circoloco Visualizza Messaggio
      Assolutamente, lo so bene...ma infatti il problema é il fare confusione o meglio semplificare troppo una parola...
      Per "Forza" i più intendono ignorantemente l' 1RM o cmq bassissimi RM (vedi la critica sopra).
      Te essendo preparato sai bene che di "forza" a livello fisiologico ne abbiamo diverse.
      L'argomento é complesso ma non può essere semplificato per pura ignoranza ad un "la forza non é requisito ipertrofico".
      Facendo così si fa confusione in egual modo alla follia del Powerbbing...l'errore sta sempre nel non capire e approfondire i concetti da un punto di vista scientifico e fisiologico, L'IGNORANZA PORTA SEMPRE AD ESTREMISMI (anche la storia insegna direi)

      Aggiungo é ripeto che sono totalmente contrario al fazionismo, al bianco o nero.
      Forza e ipertrofia sono un continuum...si dovrebbe parlare di periodizzazione, di trasformazione/trasduzione tra i tipi di forza...
      Il punto sta tutto qui...come trasformo un certo tipo di forza in un altro tipo di forza?
      Nessuno parla mai di questo.
      Comprendo molto bene il tuo pensiero.
      Vorrei condividere con te alcuni passaggi.
      Come dicevo in altri post c'è la scienza, quindi il livello di conoscenza del singolo di questa scienza, poi c'è la conoscenza di un'arte, di un mestiere, di una disciplina sportiva.
      Ora la disciplina sportiva non richiede alcuna conoscenza della scienza da parte dell'atleta, penso lo ritieni vero anche tu.
      Cosa importa all'atleta in genere indagare a fondo il concetto scientifico di Forza Massimale, o di Assoluta o di Massimo del Massimo? pura curiosità..
      Il sapere dell'atleta si identifica con il fare, la sua carriera è breve e non può condividere le sue energie per altro che non sia il risultato sportivo.
      E fino a qui ci siamo.
      Dunque a chi interessa il nozionismo se non a chi insegna?
      Interessa a noi che digitiamo le cose.
      Le cose, tra queste la Forza sono elementi costituiti di sostanza, il muscolo è la sostanza della forza, e
      la forza dipende dal muscolo il quale a sua volta è costituito di altra sostanza ovvero delle fibre muscolari.
      non c'è tempo per spiegare altro su questo argomento, quanto conta è comprendere che il muscolo è motore
      come tale si adegua in potenza al carico che deve spostare.
      Ignorantemente e inconsapevolmente chiunque alzando un carico può dalle difficoltà esecutive comprenderne alcuni aspetti primordiali:
      1) è pesante
      2) è leggero
      3) è giusto
      ma queste sensazioni altro non sono che:
      1) carico tendente la forza massimale
      2) carico tendente la forza resistente
      3) carico tendente alla forza ipertrofica

      da qui nasce il parlare erroneamente, quello per il quale scrivi sopra, della forza.

      Ora però c'è da chiarire un concetto a te caro: il fazionismo.
      La forza è una retta su cui regrediscono le ripetizioni all'aumentare del carico.
      Una retta possiede un punto di origine ed è rappresentato da un valore iniziale, corrispondente al valore minimo del minimo della forza
      a questo valore si associa un valore massimo del massimo delle ripetizioni.
      Progredendo su questa via si raggiungerà un valore massimo del massimo della forza a cui corrisponde un valore minimo del minimo delle ripetizioni.
      Possiedi dunque due fazioni: quella iniziale e quella finale, entro le quali sfumano in progressione o in regressione i valori di Forza connessa al carico e alle ripetizioni conseguenti.
      Hai realizzato quindi il Bianco e il Nero della forza?
      in modo soddisfacente direi di si.
      condividi?
      Infine le trasformazioni della forza.
      Poniamo la questione dell'aumento di carico in una serie passi da 8 a 6 reps.
      condividi che dovrai aumentare la forza?
      cosi facendo non ti stai spostando più verso la forza massimale?
      e se alzi ancora il carico e raggiungi le 4 reps come da programma, che cosa ottieni se non un avvicinamento ulteriore verso il territorio della forza massimale?
      La forza dunque in una serie piramidale non è già un divenire verso il punto più alto?
      GUTTA CAVAT LAPIDEM
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      • fede79
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        #33
        Originariamente Scritto da menez Visualizza Messaggio
        Quanto sopra è opinione comune, alcune cose considerate vere sono errate, altre vere, rimangono da scoprire.
        Per esempio sei giunto a realizzare 3*103kg.
        nella tabella del calcolo percentuale troverai intersecando i valori:
        3*103kg
        6/7*92kg
        9/8*86kg
        10/11*80kg
        Questi valori sono da considerarsi "matematicamente" corretti, ma non corretti nel complesso "fisiologico".
        Quanto dicevo prima considerava una forza espressa in 3 reps come un tipo di forza tendente, se non allenata alla diminuzione nell'arco temporale.
        Ho fatto molti controlli ottenendo svariati risultati.
        Dopo un test massimale, riprendendo i carichi ipertrofici la correlazione Forza Massimale: Forza Ipertrofica non era l'espressione diretta della tabella di cui sopra e,
        solo per alcuni distretti considerati si verificava l'aumento immediato di un carico nelle 6/8 ripetizioni, ma non senza difficoltà.
        fin qui è tutto chiaro?
        Penso di si.
        E' lecita la tua supposizione:
        discendo da 3*103 verso 8*86.
        salgo da 8*78 verso 8*86.


        Con la prima via accresci la forza massimale per la forza ipertrofica e raggiungi le 8*86.
        Con la seconda via accresci la sola forza ipertrofica verso le 8*86.

        Il processo di stabilizzazione dell'ipertrofia, è tanto più efficace quanto più tempo il muscolo ha lavorato nel regime ipertrofico.
        Il regime di forza massimale è tanto meno efficace per l'ipertrofia quanto più tempo gli è stato dedicato.
        In un programma di ipertrofia, l tempo nel regime di forza massimale è sempre inferiore al tempo del regime di forza ipertrofica.




        Nel primo caso lavori de-loading
        Nel secondo caso lavori loading

        nel primo caso potresti rischiare una inaspettata sorpresa, una sovrastima dei carichi ipertrofici e una conseguente demoralizzazione.
        nel secondo caso il lavoro in loading è pur sempre un vantaggio psicologico/motivazionale.

        concludendo:
        stando al principio secondo il quale si beneficia dell'incremento di forza nel meso di ipertrofia, allora è conseguenza che più tempo
        permani nel regime di forza maggiori saranno i benefici nel meso di ipertrofia.
        Dunque se il powerlifter dedicasse alcuni meso all'ipertrofia otterrebbe dei vantaggi nei carichi ipertrofici di gran lunga superiori rispetto a un bber
        che dedica brevissimi meso alla forza.
        Purtroppo qui entra in gioco la variabile impazzita: la soggettività.

        Un soggetto con un ottimo apparato neuromotorio, raggiunge livelli di forza in minor tempo, e con più efficienza, rispetto ad un altro. Questo lo avvantaggia in un successivo periodo ipertrofico, dove grazie ai guadagni ottenuti potrà sollevare più carico aumenando direttamente il volume allenante.

        Forse, ma è una mia impressione, il termine "forza" lo stiamo trattando in maniera errata, sarebbe meglio parlare di sets/reps in un range orientato alla forza piuttosto che in quello di ipertrofia.

        Parlando nudo e crudo penso si possa riassumere il mio pensiero in questo modo:

        Mesociclo ipertrofia 8-10 reps (6 weeks) - Mesociclo ipetrofia 12-15 reps (6 weeks) - Mesociclo Ri-Sensibilizzazione 4-6 reps (4 weeks).
        sigpic
        Free at last, they took your life
        They could not take your PRIDE

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        • menez
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          #34
          Originariamente Scritto da fede79 Visualizza Messaggio
          Purtroppo qui entra in gioco la variabile impazzita: la soggettività.

          Un soggetto con un ottimo apparato neuromotorio, raggiunge livelli di forza in minor tempo, e con più efficienza, rispetto ad un altro. Questo lo avvantaggia in un successivo periodo ipertrofico, dove grazie ai guadagni ottenuti potrà sollevare più carico aumentando direttamente il volume allenante.

          Forse, ma è una mia impressione, il termine "forza" lo stiamo trattando in maniera errata, sarebbe meglio parlare di sets/reps in un range orientato alla forza piuttosto che in quello di ipertrofia.

          Parlando nudo e crudo penso si possa riassumere il mio pensiero in questo modo:

          Mesociclo ipertrofia 8-10 reps (6 weeks) - Mesociclo ipetrofia 12-15 reps (6 weeks) - Mesociclo Ri-Sensibilizzazione 4-6 reps (4 weeks).

          La soggettività ovvero l'essere qualcuno diverso dall'altro, non credi che dal punto di vista della conoscenza del metodo, sia invece motivo di gratificazione piuttosto che di rassegnazione?
          Credo proprio che tu non possa che concordare.

          Proprio in merito alla soggettività vorrei aprire una parentesi che sia di motivazione in chi non possiede un apparato neuromotorio propriamente ottimale.
          Vediamo dunque l'atleta A progredire rapidamente in quanto dotato di un ottimo apparato neuromotorio.
          L'avverbio "rapidamente" colloca il suo guadagno in una posizione di vantaggio rispetto all'atleta B che progredisce si, ma più lentamente.

          A e B avanzano quindi nell'allenamento della forza con velocità di guadagno, in modo differente.

          Ma per entrambi vale la stessa regola, ovvero quella di collocare nello spazio della famosa retta della forza, un punto definito finale di guadagno dal quale in poi si retrocede in forza.
          Penso non vi siano problemi a confermare questa tesi.

          A avrà esaurito il suo allenamento di Forza con un massimale superiore
          B avrà esaurito il suo allenamento di Forza con un massimale inferiore

          Entrambi sono migliorati.
          Entrambi solleveranno più carico rispetto al punto di partenza.
          Entrambi godranno dei vantaggi nel periodo ipertrofico.

          Per tornare in tema credo che se si opta per il mesociclo di forza si intende accrescere l'intensità diminuendo il volume allenante.
          Nel mesociclo ipertrofico che seguirà occorre pensare:
          1) Se intendo lavorare subito sul Volume, di quanto sono disposto a diminuire la percentuale di forza precedentemente acquisita?
          oppure:
          2) Se intendo lavorare subito sull'Intensità di quanto sono disposto a limitare il Volume?

          Non credi che il ragionamento: "la Forza è il riferimento al vertice e le serie e le ripetizioni stanno alla base", faciliterebbe poi ogni azione?
          non pensi che il meso-ciclo di forza diventerebbe "strano", senza un riferimento alla forza intesa come valore? intesa come numero di Kg?
          GUTTA CAVAT LAPIDEM
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          • circoloco
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            #35
            Menez, la mia sensazione é che spesso di vada a descrivere concetti chiari e scientifici in modi troppo filosofici e poco concreti.

            Io sono uno studioso, ho mente analitica e questi concetti tecnici li ho studiati e sviscerati, é tutto chiaro e cristallino per me.

            So che non é romantico e filosofico ma la fisiologia é scienza precisa.
            La forza é l'ipertrofia sono correlati per meccanismi fisiologici ben chiari e descritti decine di anni fa.

            Poi possiamo filosofeggiare, ok, ma io amo il concreto e lo scientifico e ripeto...c'è poco da capire su queste cose, é tutto lì, chiaramente descritto bianco su nero.

            Poi se uno dalla frase "forza e ipertrofia sono correlati" capisce che deve mettersi a fare Power pl o migliorare 1rm...li é ignoranza Menez, c'è poco da fare.

            Se uno non ha tempo di studiare e capire queste cose si farà seguire da chi competente...alla fine come scrivi, l'atleta deve pensare ad allenarsi, il tecnico penserà al resto per lui.
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            • menez
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              #36
              Originariamente Scritto da circoloco Visualizza Messaggio
              Menez, la mia sensazione é che spesso di vada a descrivere concetti chiari e scientifici in modi troppo filosofici e poco concreti.

              Io sono uno studioso, ho mente analitica e questi concetti tecnici li ho studiati e sviscerati, é tutto chiaro e cristallino per me.

              So che non é romantico e filosofico ma la fisiologia é scienza precisa.
              La forza é l'ipertrofia sono correlati per meccanismi fisiologici ben chiari e descritti decine di anni fa.

              Poi possiamo filosofeggiare, ok, ma io amo il concreto e lo scientifico e ripeto...c'è poco da capire su queste cose, é tutto lì, chiaramente descritto bianco su nero.

              Poi se uno dalla frase "forza e ipertrofia sono correlati" capisce che deve mettersi a fare Power pl o migliorare 1rm...li é ignoranza Menez, c'è poco da fare.

              Se uno non ha tempo di studiare e capire queste cose si farà seguire da chi competente...alla fine come scrivi, l'atleta deve pensare ad allenarsi, il tecnico penserà al resto per lui.
              Il "nozionismo scientifico" a chi lo possiede, presenta vantaggi e svantaggi.
              Il vantaggio è appunto conoscere la nozione, lo svantaggio è poi spiegarla ad altri.
              Il sapere del come fare a tirare su muscoli oppure del come fare a diventare più forti potrebbe anche risolversi con un bagaglio di grande esperienza, non necessita cioè di chissà quale cultura,
              ma di un nozionismo scientifico, pochi concetti ma chiari, proprio come hai scritto sopra.
              Infatti condivido che è meglio sapere poco in modo chiaro, piuttosto che tanto ma appannato.
              La fisiologia in realtà aspira ad essere scienza precisa, la precisione è nella matematica.
              Per esempio, i meccanismi di contrazione per certi aspetti sono ancora misteriosi dal
              punto di vista biochimico, le soglie di allenamento dei sistemi energetici sono approssimative e dipendono dal tipo di sport e dal soggetto in questione,
              questi sono solo due degli esempi della questione.
              Il concreto è quello che dico ma con parole diverse dall'usuale.
              L'esistenza di una retta o linea della forza, oppure la realtà di un "umanità ignorante in materia" che apprende i tipi di allenamento solo dalla sensazione del peso utilizzato,
              o ancora che la forza sarà massimale quanto più carico si avvicinerà al numero più basso di ripetizioni, ebbene questa è scienza, condividi?
              non tutti apprezzano quanto scrivo, anzi direi che siano pochissimi gli estimatori, ma si sono fatto una domanda, ovvero può anche darsi che quanto scriva necessiti di risposte da parte di chi legge
              e le domande vengano poste a chi li allena, non è protagonismo: menez dice così, perchè dunque?
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              • Vivalaghisa
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                #37
                Originariamente Scritto da menez Visualizza Messaggio
                Il "nozionismo scientifico" a chi lo possiede, presenta vantaggi e svantaggi.
                Il vantaggio è appunto conoscere la nozione, lo svantaggio è poi spiegarla ad altri.
                Il sapere del come fare a tirare su muscoli oppure del come fare a diventare più forti potrebbe anche risolversi con un bagaglio di grande esperienza, non necessita cioè di chissà quale cultura,
                ma di un nozionismo scientifico, pochi concetti ma chiari, proprio come hai scritto sopra.
                Infatti condivido che è meglio sapere poco in modo chiaro, piuttosto che tanto ma appannato.
                La fisiologia in realtà aspira ad essere scienza precisa, la precisione è nella matematica.
                Per esempio, i meccanismi di contrazione per certi aspetti sono ancora misteriosi dal
                punto di vista biochimico, le soglie di allenamento dei sistemi energetici sono approssimative e dipendono dal tipo di sport e dal soggetto in questione,
                questi sono solo due degli esempi della questione.
                Il concreto è quello che dico ma con parole diverse dall'usuale.
                L'esistenza di una retta o linea della forza, oppure la realtà di un "umanità ignorante in materia" che apprende i tipi di allenamento solo dalla sensazione del peso utilizzato,
                o ancora che la forza sarà massimale quanto più carico si avvicinerà al numero più basso di ripetizioni, ebbene questa è scienza, condividi?
                non tutti apprezzano quanto scrivo, anzi direi che siano pochissimi gli estimatori, ma si sono fatto una domanda, ovvero può anche darsi che quanto scriva necessiti di risposte da parte di chi legge
                e le domande vengano poste a chi li allena, non è protagonismo: menez dice così, perchè dunque?

                Il problema è che per discutere di cose del genere, ci vogliono ampie conoscenze.
                Qualcosa che ti faccia andare oltre.
                Quando leggi di forza e ipertrofia, e la risposta è a valle, sulle tecniche da utilizzare, sui guadagni di performance... lì non sei padrone dell'argomento.
                Quando leggi di forza e ipertrofia, e la risposta è a monte, sui meccanismi, allora sei in grado di portare avanti il discorso.

                Altrimenti la risposta sarà di due tipi
                1 - "Ma la forza aiuta, è correlata, è evidente e lo vediamo" - Certo che è correlata, tutto è correlato nel corpo umano, ma noi cerchiamo di portare la discussione "oltre", queste sono considerazioni ovvie, ma che non rispondono alle richieste fisiologiche del corpo umano. "Se le cose stanno così, perchè stanno così?" Difficile arrivare già a farsi questa domanda, la risposta sarà complessa.

                2 - "Eh ma qui si fa confusione, che intendiamo per forza, poi se sei giovane, se hai altre priorità, la soggettività, il contesto..." - Tutto bellissimo, ma non siamo padroni della materia, la stiamo buttando in caciara, invece di dare una risposta allarghiamo il contesto per infilarci dentro di tutto, in modo che una risposta vera non ci sia; ma questo è perchè abbiamo stravolto la domanda di partenza. "Se le cose stanno così, è perchè sì" Facile arrivare qui, e la risposta non serve, perchè tanto è tutto un insieme di cose. Giusto, ma non ci aiuta a far luce.

                Chi non va oltre, vedrà la forza come un continuo dell'ipertrofia e viceversa; eppure la fisiologia non dice questo.
                A parte perchè sono due cose diverse, e non ha senso che siano uguali, evidentemente una differenza ci sarà.
                Ma poi perchè la vera sfida è capire che quando c'è correlazione, non c'è necessariamente dipendenza.

                Un altro esempio lo potremmo fare con Forza esplosiva e Ipertrofia, forse ancora più lontane fra di loro.
                Credo nessuno sarebbe così folle da far lavorare sull'ipertrofia, con metodi di contrazione lenta e a cedimento, un atleta nel corso della sua stagione agonistica, togliendo la maggior parte del tempo al lavoro esplosivo.
                Andrebbe contro il principio della specificità.
                Ma questo perchè?

                Ancora una volta, che i due fattori abbiano dei punti in comune, non vuol dire che dipendano l'uno dall'altro.
                Essendoci un qualche tipo di sovrapposizione, un atleta potrebbe vedere un beneficio alle sue performance.
                Qui si confonde chi non riesce ad andare oltre.
                Questo metodo mi ha dato dei frutti, ma perchè si tratta di un continuum inscindibile, o per semplice sovrapposizione di fattori secondari?

                Tutto ciò può tradursi comunque all'atto pratico in un continuum, ovvero in una periodizzazione ampia inserisco l'ipertrofia prima di arrivare alla forza massima/esplosiva ecc, ma la fisiologia non ci dice che senza cicli di ipertrofia un'espressione di forza esplosiva sarà impossibile.
                Ci dice che senza cicli di ipertrofia, non potremo beneficiare dei guadagni ipertrofici efficaci.
                Senza cicli di potenza, non vedremo incrementi evidenti di quest'altro parametro.
                Qui si confonde chi non riesce ad andare oltre, il continuum pratico è diverso dal continuum teorico, che è quello che deve guidarci nella scelta del metodo di volta in volta.
                Se hai bisogno di un Coach

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                • circoloco
                  Bodyweb Senior
                  • Apr 2014
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                  #38
                  Originariamente Scritto da menez Visualizza Messaggio
                  Il sapere del come fare a tirare su muscoli oppure del come fare a diventare più forti potrebbe anche risolversi con un bagaglio di grande esperienza, non necessita cioè di chissà quale cultura,
                  Non concordo Menez, ti spiego perché...
                  Io ho rispetto per ciò che scrivi proprio perché fai parte di una cultura fisica che non esiste più ma forse dai per scontato che oggi le cose siano come quelle che hai vissuto in gioventù.
                  Le cose sono purtroppo cambiate, oggi il ragazzino che entra in palestra non trova più quella cultura fisica, anche basata su puro empirismo, che permetteva il tramandarsi di sapere ed esperienza. Quella roba oggi non esiste più, non c'è più la cultura fisica empirica di cui parli, c'è instagram, tiktok, il ragazzino che copia quello che ha sentito dall'altro ragazzino, capisci quale è il problema?

                  L'empirismo, l'esperienza e il tramandare sapere di cui parli oggi non esistono più.
                  Come può quindi un ragazzino senza studiare arrivare a capire certe cose in totale solitudine? prima era un gruppo il culturismo, un sapere che si tramandava, oggi non c'è più nulla.
                  Ecco perché è importante la scienza e lo studio, perché è l'unico appiglio per iniziare a capirci qualcosa, per creare le basi necessarie e non farsi venire ogni volta il dubbio dal ennesimo post su instagram che dice l'opposto di quello precedente.

                  Poi, a parte tutto ciò...il problema è comunque di fondo, le sensazioni portano spesso ad errore, leggo spesso di gente che si allena da una vita e ancora sbaglia.
                  Esempio? "nel pullover vedo il gran dentato che lavora quindi lavora"...quando sappiamo bene che questo non è vero...ma per capirlo c'è da studiare biomeccanica, se no che si fa?
                  Si fa l'errore per 40 anni? si spera che dal celo arrivi un tizio a dirti che il pullover non allena in gran dentato?

                  Il culturismo è uno attività fisica e come tutti le attività fisiche necessità di competenze tecniche che, o si crea l'atleta in autonomia, o gli darà il tecnico.
                  BIOLOGO NUTRIZIONISTA, PERSONAL TRAINER E COACHING ONLINE
                  https://gabrielelangiu.it/

                  INSTAGRAM:
                  https://www.instagram.com/dott_gabriele_langiu/

                  CANALE YOUTUBE (DIVULGAZIONE SCIENTIFICA A TEMA CULTURA FISICA)
                  https://www.youtube.com/channel/UC4b...e9_WbitGkPpRZA

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                  • David Lion 94
                    Bodyweb Senior
                    • Jan 2020
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                    • Peschiera del Garda
                    • Send PM

                    #39
                    Il volume è il parametro fondamentale! Almeno una 30ina di serie x I muscoli estetici come petto schiena e spalle non devono mai mancare!! E soprattutto mai cedere del tutto se non vogliamo alla lunga avere infortuni molto gravi

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                    • menez
                      SdS - Moderator
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                      #40
                      Originariamente Scritto da circoloco Visualizza Messaggio
                      Non concordo Menez, ti spiego perché...
                      Io ho rispetto per ciò che scrivi proprio perché fai parte di una cultura fisica che non esiste più ma forse dai per scontato che oggi le cose siano come quelle che hai vissuto in gioventù.
                      Le cose sono purtroppo cambiate, oggi il ragazzino che entra in palestra non trova più quella cultura fisica, anche basata su puro empirismo, che permetteva il tramandarsi di sapere ed esperienza. Quella roba oggi non esiste più, non c'è più la cultura fisica empirica di cui parli, c'è instagram, tiktok, il ragazzino che copia quello che ha sentito dall'altro ragazzino, capisci quale è il problema?

                      L'empirismo, l'esperienza e il tramandare sapere di cui parli oggi non esistono più.
                      Come può quindi un ragazzino senza studiare arrivare a capire certe cose in totale solitudine? prima era un gruppo il culturismo, un sapere che si tramandava, oggi non c'è più nulla.
                      Ecco perché è importante la scienza e lo studio, perché è l'unico appiglio per iniziare a capirci qualcosa, per creare le basi necessarie e non farsi venire ogni volta il dubbio dal ennesimo post su instagram che dice l'opposto di quello precedente.

                      Poi, a parte tutto ciò...il problema è comunque di fondo, le sensazioni portano spesso ad errore, leggo spesso di gente che si allena da una vita e ancora sbaglia.
                      Esempio? "nel pullover vedo il gran dentato che lavora quindi lavora"...quando sappiamo bene che questo non è vero...ma per capirlo c'è da studiare biomeccanica, se no che si fa?
                      Si fa l'errore per 40 anni? si spera che dal celo arrivi un tizio a dirti che il pullover non allena in gran dentato?

                      Il culturismo è uno attività fisica e come tutti le attività fisiche necessità di competenze tecniche che, o si crea l'atleta in autonomia, o gli darà il tecnico.
                      Capisco eccome Circo non sono poi così decrepito .
                      Anzi, a dirla tutta dispongo "ancora" di un discreto fisico e lavoro in sala pesi costantemente.
                      la realtà dei fatti la conosco, attualmente seguo atleti ma anche ragazzi che vogliono fare solo bbing età 16/18 anni.
                      Tu sei giovane e ti comprendo alla tua età, anzi prima, ero un dio in palestra ero il tik tok, l'instagram del tempo e così era per i miei colleghi culturisti.
                      Ma quanto dici è importante e ti invito a proseguire con lo studio e la ricerca.
                      Oggi bisogna avvicinarsi con altro approccio, è come se in sala pesi ci fossero contemporaneamente 50 istruttori.
                      Il ragazzo che segui diviene il tuo primo critico.
                      ecco la funzione della preparazione scientifica la quale è utile ma non conclusiva.
                      Dimostrare interesse e passione ma anche comprensione senza presunzione.
                      Tempo fa mi scrisse un PT su alcuni consigli e gli domandai quale approccio adottasse con il cliente.
                      Si trattava per lo più di clientela giovane e variegata.
                      Gli risposi di allenare già dall'inizio per come le persone si mostravano ai suoi occhi,
                      considerando subito il primo impatto, il loro modo di muoversi, il loro modo di essere e il loro modo di esprimersi per come si pensavano.
                      Il suo era un approccio come dici tu "scientifico" ma non umano e da qui alcune contrarietà.
                      Detto questo, la componente biomeccanica, se me lo concedi è diventata eccessiva.
                      E' diventata radical-chic.
                      Può essere utile o perfettamente inutile.
                      GUTTA CAVAT LAPIDEM
                      http://albertomenegazzi.blogspot.it/
                      MANX SDS

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                      • circoloco
                        Bodyweb Senior
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                        #41
                        Originariamente Scritto da menez Visualizza Messaggio
                        Capisco eccome Circo non sono poi così decrepito .
                        Anzi, a dirla tutta dispongo "ancora" di un discreto fisico e lavoro in sala pesi costantemente.
                        la realtà dei fatti la conosco, attualmente seguo atleti ma anche ragazzi che vogliono fare solo bbing età 16/18 anni.
                        Tu sei giovane e ti comprendo alla tua età, anzi prima, ero un dio in palestra ero il tik tok, l'instagram del tempo e così era per i miei colleghi culturisti.
                        Ma quanto dici è importante e ti invito a proseguire con lo studio e la ricerca.
                        Oggi bisogna avvicinarsi con altro approccio, è come se in sala pesi ci fossero contemporaneamente 50 istruttori.
                        Il ragazzo che segui diviene il tuo primo critico.
                        ecco la funzione della preparazione scientifica la quale è utile ma non conclusiva.
                        Dimostrare interesse e passione ma anche comprensione senza presunzione.
                        Tempo fa mi scrisse un PT su alcuni consigli e gli domandai quale approccio adottasse con il cliente.
                        Si trattava per lo più di clientela giovane e variegata.
                        Gli risposi di allenare già dall'inizio per come le persone si mostravano ai suoi occhi,
                        considerando subito il primo impatto, il loro modo di muoversi, il loro modo di essere e il loro modo di esprimersi per come si pensavano.
                        Il suo era un approccio come dici tu "scientifico" ma non umano e da qui alcune contrarietà.
                        Detto questo, la componente biomeccanica, se me lo concedi è diventata eccessiva.
                        E' diventata radical-chic.
                        Può essere utile o perfettamente inutile.
                        ahaha, non penso affatto te sia decrepito o senza fisico, tranquillo

                        Io ormai non sono neanche più giovanissimo dai.

                        Ad ogni modo, assolutamente...l'allenamento va cucito sul singolo, la tipologia di del carattere fa parte di quei parametri indipendenti che devono assolutamente essere presi in considerazione.
                        per me l'approccio scientifico all'allenamento approfondisce anche questo aspetto tramite la psicologia dello sport.

                        Sulla biomeccanica...
                        il fatto è che ci sono tante super *****le inutili da instagram ma la biomeccanica vera, soprattutto l'anatomia funzionale sono assolutamente necessarie.
                        In caso contrario otterrà risultati solo "il portato".
                        BIOLOGO NUTRIZIONISTA, PERSONAL TRAINER E COACHING ONLINE
                        https://gabrielelangiu.it/

                        INSTAGRAM:
                        https://www.instagram.com/dott_gabriele_langiu/

                        CANALE YOUTUBE (DIVULGAZIONE SCIENTIFICA A TEMA CULTURA FISICA)
                        https://www.youtube.com/channel/UC4b...e9_WbitGkPpRZA

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                        • -El Diablo-
                          Prolixus User
                          • Mar 2014
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                          #42
                          Originariamente Scritto da menez Visualizza Messaggio
                          Gli risposi di allenare già dall'inizio per come le persone si mostravano ai suoi occhi,
                          considerando subito il primo impatto, il loro modo di muoversi, il loro modo di essere e il loro modo di esprimersi per come si pensavano.
                          Ecco, ora io sinceramente non so in quante persone, leggendo queste due righe, riescano a capire quante verità ed esperienza ci sia dietro quelle frasi. Due frasi quasi buttate lì ma che in realtà hanno un peso specifico molto alto.

                          Io penso che il contrasto storico tra la teoria e la pratica, la scienza in vitro e l'esperienza sul campo, passi esattamente da lì.
                          Perché una contrazione di una fibra o un qualsiasi altro processo fisiologico, sono di base uguali per tutti. Quello che cambia è però la condizione nella quale la singola persona si trova nel momento in cui quell'evento accade.

                          Gli studi di Scienze Motorie sono strapieni del valore del movimento e dell'esperienza motoria nel bambino. Nell'esperienza pratica posso affermare che il bambino che ha giocato di più ed ha avuto un maggior numero di esperienze motorie, è potenzialmente, da ragazzo, un atleta migliore di quello che al contrario, nella sua infanzia, ha prediletto attività più sedentarie e meno tendenti alla motricità globale.

                          Ecco già lì sii può tranquillamente tirare un riga e dover impostare due allenamenti totalemente diversi anche se la fisiologia è la medesima.
                          Perché in uno, determinati meccanismi, sono nettamente più efficienti e le esperienze fatte nel suo passato mi portano davanti una precisa tipologia di atleta, al contrario l'altro non ha consolidato determinate esperienze motorie di base ed allo stesso tempo, specifici meccanismi fisiologici, non si dimostrano altrettanto rapidi ed efficienti come nella contraparte.
                          E questo considerando solo le esperienze ultime del singolo individuo, senza nemmeno entrare nel merito del suo corredo ed eredità genetica.

                          Secondo aspetto, assolutamente non meno importante, quello psicologico.
                          Prendi una persona propositiva e volenterosa, con una forte abnegazione al lavoro ed elvato spirito competitivo. Mettila a confronto con una persona tendenzialmente arrendevole, facilmente demotivabile e poco sicura di sé.
                          Mettile ad allenarsi insieme, nella stessa sala attrezzi, con la stessa scheda di allenamento. A quanto è quotato che il primo migliorerà tantissimo mentre il secondo praticamente di nulla? Eppure al fisiologia è la stessa...



                          Ecco lì è dove finiscono gli studi scientifici e dove inzia l'esperienza sul campo. Perché l'allenatore come deve conoscere i diversi meccanismi energetici, deve anche conoscere i diversi profili sportivi.
                          Perché studi scientifici che mettono a confronto come allenare il ragazzino "popolare", che altro non vuole che tirare una serie di panca e cedimento per andare a vedere il pump allo specchio, con il ragazzino "sfigato", che invece ha paura di fallire una serie e fare una brutta figura di fronte a tutta la sala, non ce ne sono.
                          Fortunatamente però, ad insegnarti allenare "già dall'inizio per come le persone si mostrano ai tuoi occhi", c'è l'esperienza pratica.

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                          • menez
                            SdS - Moderator
                            • Aug 2005
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                            #43
                            Originariamente Scritto da -El Diablo- Visualizza Messaggio
                            Ecco, ora io sinceramente non so in quante persone, leggendo queste due righe, riescano a capire quante verità ed esperienza ci sia dietro quelle frasi. Due frasi quasi buttate lì ma che in realtà hanno un peso specifico molto alto.

                            Io penso che il contrasto storico tra la teoria e la pratica, la scienza in vitro e l'esperienza sul campo, passi esattamente da lì.
                            Perché una contrazione di una fibra o un qualsiasi altro processo fisiologico, sono di base uguali per tutti. Quello che cambia è però la condizione nella quale la singola persona si trova nel momento in cui quell'evento accade.

                            Gli studi di Scienze Motorie sono strapieni del valore del movimento e dell'esperienza motoria nel bambino. Nell'esperienza pratica posso affermare che il bambino che ha giocato di più ed ha avuto un maggior numero di esperienze motorie, è potenzialmente, da ragazzo, un atleta migliore di quello che al contrario, nella sua infanzia, ha prediletto attività più sedentarie e meno tendenti alla motricità globale.

                            Ecco già lì sii può tranquillamente tirare un riga e dover impostare due allenamenti totalemente diversi anche se la fisiologia è la medesima.
                            Perché in uno, determinati meccanismi, sono nettamente più efficienti e le esperienze fatte nel suo passato mi portano davanti una precisa tipologia di atleta, al contrario l'altro non ha consolidato determinate esperienze motorie di base ed allo stesso tempo, specifici meccanismi fisiologici, non si dimostrano altrettanto rapidi ed efficienti come nella contraparte.
                            E questo considerando solo le esperienze ultime del singolo individuo, senza nemmeno entrare nel merito del suo corredo ed eredità genetica.

                            Secondo aspetto, assolutamente non meno importante, quello psicologico.
                            Prendi una persona propositiva e volenterosa, con una forte abnegazione al lavoro ed elvato spirito competitivo. Mettila a confronto con una persona tendenzialmente arrendevole, facilmente demotivabile e poco sicura di sé.
                            Mettile ad allenarsi insieme, nella stessa sala attrezzi, con la stessa scheda di allenamento. A quanto è quotato che il primo migliorerà tantissimo mentre il secondo praticamente di nulla? Eppure al fisiologia è la stessa...



                            Ecco lì è dove finiscono gli studi scientifici e dove inzia l'esperienza sul campo. Perché l'allenatore come deve conoscere i diversi meccanismi energetici, deve anche conoscere i diversi profili sportivi.
                            Perché studi scientifici che mettono a confronto come allenare il ragazzino "popolare", che altro non vuole che tirare una serie di panca e cedimento per andare a vedere il pump allo specchio, con il ragazzino "sfigato", che invece ha paura di fallire una serie e fare una brutta figura di fronte a tutta la sala, non ce ne sono.
                            Fortunatamente però, ad insegnarti allenare "già dall'inizio per come le persone si mostrano ai tuoi occhi", c'è l'esperienza pratica.
                            Grazie hai colto nel segno ElDiablo.
                            La fisiologia non ti dirà mai che cosa è utile e che cosa è dannoso per quell'individuo, e allo stesso modo non ti darà indicazioni precise su come lo stesso individuo possa migliorare di forza o ipertrofia o resistenza.
                            Intorno ai programmi anche ritenuti perfetti ci sono sempre due ragionamenti contrapposti da fare: il programma perfetto e l'individuo imperfetto.
                            GUTTA CAVAT LAPIDEM
                            http://albertomenegazzi.blogspot.it/
                            MANX SDS

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