Semplice curiosita'

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  • circoloco
    Bodyweb Senior
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    #16
    Originariamente Scritto da menez Visualizza Messaggio
    non parlerei di de-allenamento quindi, parlerei di "recupero". Tutto qui.
    la fase di transizione però ha come scopo la riduzione della sensibilità all'allenamento...
    quindi non mi sembra errato parlare di deallenamento.
    Fisiologicamente e scientificamente parlando è oggettivamente necessario fare 1 passo indietro per farne 2 avanti...
    E' scienza dell'allenamento, non lo dico io...tra la fine di un macro e l'inizio di uno nuovo è stabilito il periodo transitorio in cui (detto in parole povere) ci si deallena volontariamente.
    E' quella fase in cui si mette da parte la specificità di allenamento...quel mesetto in cui si fa tutto tranne che il proprio sport.
    I motivi sono psicologici ma soprattutto fisiologici...
    Poi ripeto, non sono cose che dico io, è scienza dell'allenamento, il corpo umano funziona cosi e da che mondo è mondo le preparazione sportive seguono queste logiche.

    Ovviamente mi riferisco ad un contesto generale e al macrociclo in grande (periodizzazione)...
    non sono d'accordo sul fare 7 on 7 off a caso, è un metodo molto primitivo e grezzo questo, i recuperi andrebbero inseriti in modo molto più fine e studiato.

    poi bisognerebbe distinguere tra "recupero" che viene generalmente inserito nel Mesociclo e "fase di transizione" che invece è inserito all'interno del Macrociclo.
    Sono 2 cose totalmente diverse con fini totalmente diversi (il primo è recuperare il secondo e deallenarsi).

    poi va bè...è roba complessa ci sarebbe da scriverci 1 libro.
    Last edited by circoloco; 06-02-2022, 01:53:42.
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    • Mario12
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      #17
      in pratica si parla di uno scarico alleggerendo la fatica raccolta nelle settimane per supercompensare ?

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      • riccardo III
        Bodyweb Senior
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        • Marina di Ravenna
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        #18
        Originariamente Scritto da Mario12 Visualizza Messaggio
        in pratica si parla di uno scarico alleggerendo la fatica raccolta nelle settimane per supercompensare ?
        No il deallenamento , come dice il termine stesso, de-allena. Va oltre la supercompensazione, con perdita della performance raggiunta. È una sorta di reset, per ri-sensibilizzare i muscoli.
        Nello scarico al contrario, la maggior parte delle volte che si riparte la performance aumenta.

        Lo scarico di solito si attua nel mesociclo
        Il deallenamento nel macrociclo

        Qui si parla di programmazione, quindi esula dalla domanda iniziale che ha aperto la discussione, ma è comunque interessante parlarne.

        Non voglio avere la presunzione di insegnare nulla a chi lo fa x lavoro. Menez è un professionista, conosce perfettamente le preparazioni atletiche e i cicli di carico. Circo è sempre sul pezzo a studiare e ha le sue qualifiche.

        Questa è solo un confronto nato perché ho lanciato un sasso, e giustamente persone competenti in materia si sono sentite tirate in causa.

        Il DEALLEAMENTO funzionale all' allenamento è un ossimoro, ma viene utilizzato. Ho sbagliato io a tirarlo fuori in un contesto di una domanda che non c'entrava nulla.
        sigpic

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        • menez
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          #19
          ma siamo d'accordo tranquilli
          quanto volevo rimarcare è relativo al termine "de-allenamento" e vorrei cercare di motivare la questione.
          Se alleno un atleta per lo sviluppo della massima ipertrofia con cicli ripetuti per un certo periodo di tempo, svilupperò in lui un sistema funzionale chiamato "dominante", ovvero un sistema complesso e dinamico costituito di strutture e processi dell'organismo capace di contribuire per via esclusiva, nel caso dell'esempio, alla massima ipertrofia.
          Poniamo il caso che il metodo da me utilizzato sia un ciclo "bulk" approntato su un 5 x 6 con un 75% di 1 rmax.
          fatto raggiungere all'atleta il "picco di prestazione" coincidente con alcuni obbiettivi prefissati quali: armonia tra i 6 colpi e 1Rmax, peso corporeo e dimensione della massa muscolare, ottimo rapporto attività/riposo e altri discrezionali, stabilisco che all'atleta occorra un periodo di "scarico" o "tapering" utile, come avete detto voi sopra, per creare delle "potenzialità di adattamento superiori".
          Ora, la differenza è insita principalmente nel prefisso "de" da cui poi potrebbe a seguito di una errata comprensione, scaturire una decisione inefficace ai fini dell'obbiettivo.
          Vi dico questo in quanto mi è successo durante alcune conferenze di realizzare che il prefisso "de" considerando la sua vasta interpretazione, poteva venire considerato almeno per alcuni aspetti:
          1) de-allenamento ovvero abbassare la soglia di allenamento in termini di volumi e di intensità
          2) de-allenamento ovvero interrompere del tutto l'allenamento
          3) de-allenamento a seguito di una condizione di privazione dell'allenamento dovuta a cause non dipendenti dalla volontà dell'atleta (cause lavorative, di studio, di malattia ecc)
          come noterete ogni situazione esige una risposta corretta o quanto meno giusta.
          Per tornare alle origini, ed è quanto Riccardo e Circo giustamente considerano, il de-allenamento troverebbe la sua giustificazione nel "dis-adattamento".
          vediamone il motivo.
          Nel caso del mio atleta voglio che il suo organismo si dis-adatti al lavoro.
          come raggiungo quindi il dis-adattamento?
          1) interrompendo i carichi positivi per la massima ipertrofia operando una sostituzione o "diversificazione" del carico, quindi non interrompendo l'allenamento.
          2) sospendendo ogni carico, quindi interrompendo l'allenamento.
          in entrambi i casi opero un'azione in cui l'adattamento subisce una variazione di processo, ma solo nel secondo caso vi è l'interruzione dell'allenamento.
          entrambi i casi, almeno concettualmente, sono considerati "de-allenamento", ma la differenza in termini fisiologici come ricordava Circo, è piuttosto accentuata direi.
          Un ulteriore e interessante aspetto, come ben ricordava Riccardo, è quello relativo alla supercompensazione.
          ora la domanda che potremmo porci è quale è la via più efficace per ottenere la massima supercompensazione?:
          il punto uno di cui sopra?
          il punto due di cui sopra?
          non credo qui, a meno di "sensazioni", "percezioni" personali, vi sia qualcuno che abbia parametrato e misurato le prestazioni "biologiche" dei propri atleti, al fine di rendere giustizia dei due interrogativi di cui sopra.
          Rimane così un'eterna questione.
          Nel dis-adattamento, per concludere, quanto conta veramente è avere chiaro in mente una questione, ed è la risposta a Riccardo e a Circo, che sia interrompendo del tutto l'allenamento, sia utilizzando un allenamento modificato, avviene e avverrà con matematica precisione, una "eterocronia" dei diversi sistemi funzionali.
          Mi spiego meglio.
          Riprendendo l'esempio del mio atleta di cui sopra, l'interruzione totale o l'interruzione modificata dei valori di intensità e di volume, porterà sempre ad uno scadimento della performance sia in termini di forza massimale che di forza resistente e a cascata di tutte le espressioni fisiche legate a questa abilità, ciascuna di queste forme o espressioni verrà persa non in modo uniforme, ma a seconda dell'adattamento biologico, enzimatico, proteico raggiunto, più lentamente o più velocemente.
          Se il mio atleta in breve tempo raggiunge un adattamento elevato (numeri di 1rmax elavata, buona ipertrofia), più rapida sarà la perdita dei risultati conseguiti se dovesse interrompere l'allenamento.
          GUTTA CAVAT LAPIDEM
          http://albertomenegazzi.blogspot.it/
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          • -El Diablo-
            Prolixus User
            • Mar 2014
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            #20
            Originariamente Scritto da menez Visualizza Messaggio
            Se il mio atleta in breve tempo raggiunge un adattamento elevato (numeri di 1rmax elavata, buona ipertrofia), più rapida sarà la perdita dei risultati conseguiti se dovesse interrompere l'allenamento.
            La discussione è molto interessante per come si è evoluta e concordo pienamente con Menez.

            Nello specifico, nella carriera di un agonista NON professionista, possono capitare, per motivi esterni, drastiche interruzioni degli allenamenti per motivi esterni (in questo periodo storico vi risparmio il conto degli stop per isolamenti fiduciari...).

            Se questo stop avviene in un momento in cui l'atleta aveva ottenunto un netto miglioramento, magari a seguito della conclusione di uno specifico ciclo volto a raggiungere un risultato target dal quale poi ripartire con un nuovo blocco di programmazione, uno stop totale dai 7 ai 10 giorni porta con sé una sicura e certa riduzione della performance.
            Più questo risultato raggiunto, prima dello stop, è stato un risultato molto al limite delle possibilità dell'atleta, più sarà difficile recuperarlo nel breve termine.

            Uno stop di ben due settimane a ridosso di un picco di forma assoluta dell'atleta, per la mia esperienza, equivale molto spesso ad una perdita totale dei nuovi adattamenti ottenuti. Per riottenerli è necessario costruire un blocco di programmazione totalmente nuovo la cui durata può essere anche abbastanza lunga, soprattutto se l'atleta non è giovanissimo e non ha nel breve termine grossi margini di miglioramento grazie ai quali può velocemente riprendere specifici picchi di forma.

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            • circoloco
              Bodyweb Senior
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              #21
              Menez però io mi riferivo ad altro...
              Il picco o tapering é nel periodo competitivo...
              Io mi riferivo al periodo transitorio di fine Macrociclo.

              El Diablo la programmazione va ovviamente contestualizzata.
              Te parli di sport di forza dove si cerca un economia del gesto.
              La massima ricerca ipertrofica é l'esatto opposto, se si diventa troppo economici e bravi a fare qualcosa lo stress/stimolo finisce (come dicevamo prima si parla di resistenza all' allenamento).
              Nel culturismo perdere abitudine all' allenamento non é affatto cosa negativa...quel tempo necessario per "tornate in forma" é una manna dal cielo poiché é il periodo in cui si é maggiormente sensibili allo stress (Stress>>>adattamento>>ipereofia).

              Poi...siamo così sicuri che perdere prestazione sia sempre cosa negativa? "Io" (metto fra virgolette xk non sono mie idee ma é scienza dell' allenamento) sono dell'idea che vada invece proprio ricercata la perdita di prestazione.
              Fa parte del gioco...non si può sempre migliorare, possiamo entrare nel filosofico ma nulla continua per sempre. C'è il momento in cui si deve necessariamente staccare.
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              • menez
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                #22
                circo attento forse hai confuso picco con tapering quando dici "picco o tapering"? tuttavia anche se alleni atleti non agonisti occorre seguire la metodologia corretta, in sintesi condensata in questo: carico-scarico(tapering)-picco di forma
                Nel periodo "transitorio", sempre che si intenda quel periodo di "transizione" fra un picco e la discesa, è insita la pausa ma non per perdere quanto acquisito, ma per recuperare quanto perso soprattutto in termini di sistema nervoso.
                l'atleta in definitiva, qualunque sport pratichi, non deve volutamente perdere la forma e mi pare di non avere mai conosciuto atleti che siano così disponibili a raggiungere tale primato negativo, piuttosto atleti che raggiunto un picco di forma, il quale ha una durata limitata nel tempo, debbano "scendere" per evitare un "superadattamento" con conseguenze negative.
                anche ne bbing che non sfugge alle regole da te suesposte della scienza dell'alleanamento, ci si dis-adatta o se preferisci a scanso di equivoci, si "perde la prestazione" (quale sia nel bbing occorrerà stabilirlo a seconda del periodo considerato..) ma non per "ricominciare" la ripartenza dal "quasi zero" è infatti troppo costosa, ma cercando un metodo che elimini le strutture utilizzate fino a qui e che inizi a sfruttare le risorse strutturali liberate per altri sistemi, un "transito" o passaggio o una "trasmutazione" come la definiscono i "puristi" necessaria che coincide con:
                lavori differenziati
                oppure
                pausa di "ricostituzione"
                Last edited by menez; 07-02-2022, 10:25:16.
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                  #23
                  Originariamente Scritto da menez Visualizza Messaggio
                  circo attento forse hai confuso picco con tapering quando dici "picco o tapering"? tuttavia anche se alleni atleti non agonisti occorre seguire la metodologia corretta, in sintesi condensata in questo: carico-scarico(tapering)-picco di forma
                  Nel periodo "transitorio", sempre che si intenda quel periodo di "transizione" fra un picco e la discesa, è insita la pausa ma non per perdere quanto acquisito, ma per recuperare quanto perso soprattutto in termini di sistema nervoso.
                  l'atleta in definitiva, qualunque sport pratichi, non deve volutamente perdere la forma e mi pare di non avere mai conosciuto atleti che siano così disponibili a raggiungere tale primato negativo, piuttosto atleti che raggiunto un picco di forma, il quale ha una durata limitata nel tempo, debbano "scendere" per evitare un "superadattamento" con conseguenze negative.
                  anche ne bbing che non sfugge alle regole da te suesposte della scienza dell'alleanamento, ci si dis-adatta o se preferisci a scanso di equivoci, si "perde la prestazione" (quale sia nel bbing occorrerà stabilirlo a seconda del periodo considerato..) ma non per "ricominciare" la ripartenza dal "quasi zero" è infatti troppo costosa, ma cercando un metodo che elimini le strutture utilizzate fino a qui e che inizi a sfruttare le risorse strutturali liberate per altri sistemi, un "transito" o passaggio o una "trasmutazione" come la definiscono i "puristi" necessaria che coincide con:
                  lavori differenziati
                  oppure
                  pausa di "ricostituzione"
                  Si mensez, intendevo tapering come fase di picco poiché cmq la precede di molto poco...ho semplificato ma cmq ripeto che io non mi riferisco a queste fasi ..parlo della fase di transizione che é tutt' altra cosa come sai.

                  Cmq ovviamente non intendo fare perdere completamente la prestazione e ricominciare da zero...
                  Fare una roba del genere sarebbe ovviamente sbagliato e cmq impossibile in un lasso di tempo così breve come una fase di transizione.
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                  • riccardo III
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                    #24
                    Originariamente Scritto da circoloco Visualizza Messaggio
                    Si mensez, intendevo tapering come fase di picco poiché cmq la precede di molto poco...ho semplificato ma cmq ripeto che io non mi riferisco a queste fasi ..parlo della fase di transizione che é tutt' altra cosa come sai.

                    Cmq ovviamente non intendo fare perdere completamente la prestazione e ricominciare da zero...
                    Fare una roba del genere sarebbe ovviamente sbagliato e cmq impossibile in un lasso di tempo così breve come una fase di transizione.
                    Correggimi se sbaglio, ma standardizzando è un periodo compreso tra 15 e 30 giorni.
                    sigpic

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                    • circoloco
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                      #25
                      Originariamente Scritto da riccardo III Visualizza Messaggio
                      Correggimi se sbaglio, ma standardizzando è un periodo compreso tra 15 e 30 giorni.
                      Si, più o meno...
                      BIOLOGO NUTRIZIONISTA, PERSONAL TRAINER E COACHING ONLINE
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                      • debe
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                        #26
                        Originariamente Scritto da SoldierRogers Visualizza Messaggio
                        Se una persona si allenasse dal lunedi alla domenica e poi restasse a riposo 1 o 2 settimane avrebbe risultati nel tempo secondo voi?
                        Se vuoi una risposta semplice e veloce, secondo me è NO. Sarebbe la parodia di un overreaching (che invece avrebbe senso, prima di fare lo scarico) perché in una settimana, soprattutto se ti alleni ogni giorno, non avresti l'energia giusta per spingere al top più volte sui soliti muscoli. E se non alleni i soliti muscoli, allora fare 2 allenamenti al mese del solito muscolo mi sembra molto poco per innescare un processo di miglioramento complessivo.

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