Buonasera a tutti, ragazzi. Sarò velocissimo,
Parlando in palestra con un conoscente esperto (non principiante, ma una persona ultra 40enne e che si allena da quasi 20), mi ha esposto la sua "teoria" riguardo il discorso progressioni che a me tanto attanaglia . Esponevo il mio modo di vedere la cosa da quello che ho imparato con gli anni, riguardo i vari tipi di progressioni (di carico, di recupero, l'aumento di una serie o di una ripetizione settimana dopo settimana, percentuali di carico...etc...)....Dopo 2 minuti mi ha bloccato....
Per farla breve,,,,mi ha risposto di farmi meno "pippe mentali" e (detto proprio in maniera semplice semplice) che è abbastanza variare (senza necessariamente cambiare scheda,..) sempre l'allenamento aumentando / diminuendo i recuperi, cambiando serie e ripetizioni, di non ammazzarmi con pesi enormi ma soprattutto di isolare il muscolo che sta lavorando e di "sentirlo" lavorare, Cambiare spesso abbinamenti muscolari in modo da "confondere" il muscolo..
Praticamente questi accorgimenti sono già a suo modo di vedere la cosa, delle progressioni e delle differenziazioni per un lavoro ipertrofico.
Cosa ne dite ? E' una teoria del caiser la sua ?
Grazie a chi mi darà il suo parere.
Ciao e buona serata.
Parlando in palestra con un conoscente esperto (non principiante, ma una persona ultra 40enne e che si allena da quasi 20), mi ha esposto la sua "teoria" riguardo il discorso progressioni che a me tanto attanaglia . Esponevo il mio modo di vedere la cosa da quello che ho imparato con gli anni, riguardo i vari tipi di progressioni (di carico, di recupero, l'aumento di una serie o di una ripetizione settimana dopo settimana, percentuali di carico...etc...)....Dopo 2 minuti mi ha bloccato....
Per farla breve,,,,mi ha risposto di farmi meno "pippe mentali" e (detto proprio in maniera semplice semplice) che è abbastanza variare (senza necessariamente cambiare scheda,..) sempre l'allenamento aumentando / diminuendo i recuperi, cambiando serie e ripetizioni, di non ammazzarmi con pesi enormi ma soprattutto di isolare il muscolo che sta lavorando e di "sentirlo" lavorare, Cambiare spesso abbinamenti muscolari in modo da "confondere" il muscolo..
Praticamente questi accorgimenti sono già a suo modo di vedere la cosa, delle progressioni e delle differenziazioni per un lavoro ipertrofico.
Cosa ne dite ? E' una teoria del caiser la sua ?
Grazie a chi mi darà il suo parere.
Ciao e buona serata.
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