Ciao a tutti, è un bel po' che questo 3d è morto, proviamo a ravvivarlo.
Noto su di me un fenomeno piuttosto particolare, che va contro tutto quello che ho studiato negli ultimi 20 anni.
Se faccio un piramidale (ad esempio 15 12 10 10) rispetto ad una serie con carico fisso (ad esempio 4x10) nelle ultime serie del piramidale riesco ad arrivare ad un carico più alto, nonostante le prime serie abbiano prodotto più acido lattico e quindi dovrebbero essere più "stancanti" rispetto alle prime serie da 10 ripetizioni nel 4x10.
PS: specifico che la prima serie del piramidale è fatto con un carico che mi lascia 2-3 reps dal cedimento, come accade nella prima serie del 4x10, non sono serie di riscaldamento con la metà del carico dell'ultima serie.
l' allenamento del futuro per l'ipertrofia specifica: la monofrequenza
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This is a sticky topic.
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Originariamente Scritto da fede79 Visualizza Messaggio
E' un esempio troppo "decontestualizzato". Il soggetto A, ipoteticamente, potrebbe star vivendo una giornata di grazia, mentre B non ha dormito la notte e a lavoro ha corso come un matto.
Inoltre c'è uno storico, magari il soggetto A ha una velocità di recupero maggiore rispetto a B, che quindi va in sofferenza e non riesce a stargli dietro.
Al giorno d'oggi si tra professionisti sia nel campo scientifico è un campo che non viene più battuto, siccome si utilizza un approccio più votato all'HD: poche serie, tutte al massimo.
Di questo argomento ne parlava spesso Massaroni in vecchi articoli di OLympian's news se ricordo correttamente, parlo di cose di 20-25 anni fa.
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Originariamente Scritto da menez Visualizza Messaggio
Comprendo la questione.
Si tratta dell'accumulazione di fatica localizzata, se parliamo di bbing.
Diverse serie non al cedimento protratte per un numero "n", conducono comunque al cedimento, si tratta di stabilire quanto si vuole rimanere distanti dalla serie che porterà al cedimento.
L'esempio che porti quello dei due atleti, indica per ciascuno di loro una distribuzione dello spettro delle fibre che appunto è individuale.
Possono avere la stessa 1Rmax, ma non la stessa forza espressa in percentuale rispetto alla 1Rmax.
Non è soddisfacente cercare di portare i due atleti a concludere le serie in percentuale cercando di eguagliare con il volume la forza ipertrofica di A con quella di B.
Piuttosto devi vederla come una questione di carenza di un certo tipo di forza di A o B rispetto a B o A.
Il lavoro sulla forza massimale funge da "trascinamento" per la forza resistente.
Quindi agire per colmare questo gap è una soluzione che puoi considerare per atleti in evoluzione, non per atleti già maturi, di esperienza consolidata.
Non penso sia "inutile" la capacità di forza di cui si sta parlando , per un motivo importante, ovvero che la scienza che citi sopra, viene rappresentata da una "comunità scientifica", ma anche da consumatori esterni di informazioni scientifiche e fra i due poli vi sono spesso controversie e diseguaglianze, tra queste due tendenze ci siamo noi, ovvero gli individui che utilizzano queste informazioni, a cui conviene non trarre troppo presto conclusioni definitive.
Come tutte le capacità è qualcosa che si deve costruire, chi si allena con basso volume e in multifrequenza non la possiede, diversamente chi usa un volume maggiore e una frequenza minore.
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Originariamente Scritto da Hulkhogan Visualizza Messaggio
Specifico meglio: io intendevo la fatica portata non tanto dal cedimento ma quella portata da un numero elevato di serie e/o esercizi.
Ti faccio un esempio: due soggetti identici con la stessa "forza", entrambi fanno un totale di 4 esercizi per 4 serie ciascuno, per un totale di 16 serie.
Nel primo esercizio sollevano lo stesso identico carico per lo stesso numero di reps per ogni serie.
Nel secondo esercizio mettono lo stesso carico, ma il soggetto B riesce a fare 1-2 reps per ogni serie in meno.
Nel terzo esercizio il soggetto B deve caricare il 10% in meno del carico per fare le stesse reps del soggetto A.
Nel quarto esercizio il soggetto B deve caricare il 20% in meno del carico per fare le stesse reps del soggetto A.
Due soggetti che hanno la stessa identica forza, ma il primo ha una resistenza "locale" sicuramente più importante del secondo.
Facendo meno volume per muscolo (magari ripetendo lo stesso muscolo 2 x week) la differenza tra i due soggetti sarebbe impercettibile mentre diventa importante facendo un elevato volume. Quanto potrebbe essere utile (ai fini ipertrofici) migliorare questa resistenza?
La "scienza" attuale pare che vada verso la direzione di fare 8 serie, 2 volte a settimana, piuttosto che fare 16 serie una volta a settimana, quindi presumo che questa capacità di resistenza alla fatica è completamente inutile.
Inoltre c'è uno storico, magari il soggetto A ha una velocità di recupero maggiore rispetto a B, che quindi va in sofferenza e non riesce a stargli dietro.
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Originariamente Scritto da Hulkhogan Visualizza Messaggio
Specifico meglio: io intendevo la fatica portata non tanto dal cedimento ma quella portata da un numero elevato di serie e/o esercizi.
Ti faccio un esempio: due soggetti identici con la stessa "forza", entrambi fanno un totale di 4 esercizi per 4 serie ciascuno, per un totale di 16 serie.
Nel primo esercizio sollevano lo stesso identico carico per lo stesso numero di reps per ogni serie.
Nel secondo esercizio mettono lo stesso carico, ma il soggetto B riesce a fare 1-2 reps per ogni serie in meno.
Nel terzo esercizio il soggetto B deve caricare il 10% in meno del carico per fare le stesse reps del soggetto A.
Nel quarto esercizio il soggetto B deve caricare il 20% in meno del carico per fare le stesse reps del soggetto A.
Due soggetti che hanno la stessa identica forza, ma il primo ha una resistenza "locale" sicuramente più importante del secondo.
Facendo meno volume per muscolo (magari ripetendo lo stesso muscolo 2 x week) la differenza tra i due soggetti sarebbe impercettibile mentre diventa importante facendo un elevato volume. Quanto potrebbe essere utile (ai fini ipertrofici) migliorare questa resistenza?
La "scienza" attuale pare che vada verso la direzione di fare 8 serie, 2 volte a settimana, piuttosto che fare 16 serie una volta a settimana, quindi presumo che questa capacità di resistenza alla fatica è completamente inutile.
Si tratta dell'accumulazione di fatica localizzata, se parliamo di bbing.
Diverse serie non al cedimento protratte per un numero "n", conducono comunque al cedimento, si tratta di stabilire quanto si vuole rimanere distanti dalla serie che porterà al cedimento.
L'esempio che porti quello dei due atleti, indica per ciascuno di loro una distribuzione dello spettro delle fibre che appunto è individuale.
Possono avere la stessa 1Rmax, ma non la stessa forza espressa in percentuale rispetto alla 1Rmax.
Non è soddisfacente cercare di portare i due atleti a concludere le serie in percentuale cercando di eguagliare con il volume la forza ipertrofica di A con quella di B.
Piuttosto devi vederla come una questione di carenza di un certo tipo di forza di A o B rispetto a B o A.
Il lavoro sulla forza massimale funge da "trascinamento" per la forza resistente.
Quindi agire per colmare questo gap è una soluzione che puoi considerare per atleti in evoluzione, non per atleti già maturi, di esperienza consolidata.
Non penso sia "inutile" la capacità di forza di cui si sta parlando , per un motivo importante, ovvero che la scienza che citi sopra, viene rappresentata da una "comunità scientifica", ma anche da consumatori esterni di informazioni scientifiche e fra i due poli vi sono spesso controversie e diseguaglianze, tra queste due tendenze ci siamo noi, ovvero gli individui che utilizzano queste informazioni, a cui conviene non trarre troppo presto conclusioni definitive.
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